Poteva essere carino se non un capolavoro, invece Spielbergh e Tom Cruise hanno trasformato il più classico e interessante romanzo di fantascienza in un melodramma casereccio, dove si può dire che c'era anche l'invasione degli alieni, ma solo marginalmente. l'inizio poteva essere interessante, con lo sbarco alieno visto attraverso gli occhi di un uomo un po "sfighè" che ancora non era riuscito a mettere una quadra al suo fallimento familiare, ma ecco che quando uno si aspettava di vedersi lo spiegamento di forze dell'esercito militare americano e il dilagare planetario delle forze extraterrestri in tutti i continenti invece si è assistito ad una continua ed estenuante fuga del personaggio principale dalla linea di fuoco; insomma due ore di un Tom Cruise al quale gli tremano le ginocchia, davvero penoso e banale. Davvero curiosa la rappresentazione idealizzata di grandi macchine extraterrestri che secondo la trama sarebbero state interrate milioni di anni prima che l'uomo sulla terra fosse "arrivato" e all'interno delle quali gli alieni si sparavano direttamente attraverso dei canali elettrici su delle capsule spaziali, ciò avrebbe significato che da quando gli alieni avevano interrato i tripodi ad oggi, la tecnologia dei marziani era rimasta al palo. Davvero ridicola la paginetta di azione militare rappresentata da Spielberg, dove pare che gli americani mandino a combattere i giganteschi tripodi con appena 5 elicotteri Apache, due carri armati e qualche camionetta jeep, con gli ovvi scadenti risultati che ci si può immaginare. Anacronistica la tecnologia con la quale evoluti extraterrestri venuti dai lontani spazi siderali compivano il loro banchetto succhiando sangue con cannucce alle vittime catturate, ferri quasi vecchi, dall'aspetto medioevale che sembrasse necessitassero più di un'oliatina che di uno skan disk, tentacolo con all'estremità aghi con il compito di succhiare sangue e vita agli esseri umani, qualcosa di più simile a goticheggianti macchine infernali piuttosto che a sofisticati mezzi extraterrestri.
Dopo la punta massima raggiunta da "L'ultimo Samurai" Tom Cruise ha sancito con questo film poverissimo di effetti speciali, di trama, e di protagonisti la sua parabola discendente peraltro già ampiamente tracciata nel sopravvalutato Collateral.