Ormai si va delinenado un attacco senza precedenti e ai massimi livelli al Presidente Ciampi.
Le esternazioni del suo "vice" Pera sono infatti dirette a chi ha approvato l'OdG del CSM nel quale (ai sensi dell'art.10) si emettono pareri su leggi riguardanti l'ordinamento giudiziario.
Pera, spalleggiato in pieno da Casini, giudica che emettere tali pareri (nonostante rientrino nei compiti istituzionali del CSM) sia "fuori dalla Costituzione". Ed è Ciampi che, difatto, ha autorizzato tale atto "eversivo".
Ora, non è un caso che questo attacco si materializza alla vigilia dell'approvazione della legge Castelli.
Ma è ancora più inquietante che i sospetti di "eversione" sul Capo dello Stato siano in realtà legati alla scadenza del suo mandato.
Sembra cioè che la CdL stia organizzando un autentico colpo di mano per destituire il Presidente della Repubblica prima della sua scadenza, allo scopo di eleggere (anzitempo) il suo successore da questo Parlamento, e non dal prossimo, come il calendario indica.
E' perfino ovvio che la CdL non abbia in mente alcun accordo bi-partisan con l'opposizione, essendo nei suoi piani il nuovo Capo dello Stato rappresentante del suo solo schieramento.
QUESTO è un "vero" piano ai limiti dell'eversione, tanto più grave in quanto perpetrato da una schieramento che è politicamente ed elettoralmente minoritario e perdente all'interno del Paese, e che quindi vede, come unica possibilità di salvezza, il ricorso all'uso della forza.