Per la seconda volta, il 6 luglio scorso, Israele ha rifiutato di estradare in Polonia un suo cittadino residente all’estero, accusato di crimini di guerra su vasta scala a Varsavia.
Dopo l’arrivo dell’Armata Rossa e la caduta del Terzo Reich, Salomon Morel ha in effetti sulla coscienza la morte di almeno 1.500 prigionieri Tedeschi detenuti nel campo di Swietochlowice, appena aperto dai Russi.
E’ questa la ragione per cui, caduti ormai i regimi comunisti,nel 1994 Morel scappò precipitosamente dalla Polonia, per rifugiarsi in Israele e beneficiare, all’età attuale di 86 anni, dello statuto di “Superstite dell’olocausto".
Per il Ministro israeliano della Giustizia non ci sono elementi che giustifichino la sua estradizione, che la Polonia reclama riferendosi non solo a crimini di guerra che Morel ha commesso ma accusandolo anche di tortura e genocidio - crimine divenuto imprescrittibile nella Polonia democratica.