| Mercoledì 20 Luglio 2005 - 129 | Ugo Gaudenzi |

Come non aspettarlo? Gli attentati di Londra dovevano servire da “ultimo pretesto” per normalizzare (e cioè per esportare la pace e la democrazia come in Iraq) l’altra “canaglia” del Vicino Oriente, la Siria.
Ovviamente nulla vale ricordare e sottolineare che a Damasco è al potere un sistema di governo laico, socialista, panarabo. Per la “triade” (Usa-Uk-Israele) che è ormai all’assalto del mondo, la Siria è un nemico da abbattere, da omologare al pianeta atlantico ed al pensiero unico liberaldemocratico.
Ed ecco che, più veloci della luce, i servizi segreti di buona parte dei paesi Nato sudditi di Washington, Londra e Tel Aviv diramano in ogni dove “mattinali” e “rapportini” che additano in Setmarian Naser, siriano di Aleppo, 47 anni, nome di battaglia Abu Musab al-Asuri, come nuovo “Sciacallo” (ricordate la “primula rossa”, il terrorista-dei-terroristi, Carlos, del quale abbiamo più volte pubblicato sue lettere dal cercere?), come nuova “diabolica mente” che ordisce la trama internazionale del terrorimo islamico in Europa.
Abu Musab al-Asuri, dicono le “cifre segrete” (poi abilmente diffuise via etere, via carta stampata in giro per tutto il mondo), ha passaporto spagnolo, ha vissuto in Gran Bretagna a metà degli anni Novanta e si è assunto un compito in al Qaida di primo piano: organizzare in Europa le cellule clandestine che possono essere attivate in qualsiasi momento. Secondo il servizio segreto inglese MI5, già alla vigilia del voto di maggio in Gran Bretagna, Abu Musab sarebbe stato lì per lì per far saltare le stesse bombe che poi sono esplose il 7 luglio.
La cosa buffa è che Abu Musab sarebbe una vecchia conoscenza anche dei servizi segreti italiani. (No, non quelli di Giovannone o di Miceli: quelli erano “amici” degli arabi. Quelli attuali, che sono amici del Mossad) Secondo i nostri arguti 007 Occidental Style del Sismi in Libano era suo - “o quasi”... - lo scorso anno il progetto di attentato alla nostra ambasciata a Beirut, da far saltare con trecento chili di esplosivo.
Ovviamente dietro Madrid e Londra ci sarebbe proprio lui, il neo-Sciacallo, un “capo” arruolatosi - dicono al Sismi - in al-Qaida fin dal 1988 (cioè quando al-Qaida era una neo-sigla per reclutare, con fondi Usa graziosamente elargiti dal presidente Carter, guerriglieri islamici da scagliare contro i russi e il governo loro alleato di Kabul) e in grado oggi di controllare “basi” di Asbat al Anasar (la lega dei patrioti) nei campi profughi palestinesi di Ayn el Helweh (Sidone) o di Nahr al Bared vicino a Tripoli del Libano. Tutti “nucei di fuoco”, lo giurano che hanno rapporti con la rete di Abu Mus’ab Al Zarqawi.
Mamma mia, come sono bravi questi nostri agenti segreti tricolori!
Sanno tutto, anzi, sapevano già tutto. Chissà come mai non hanno fornito queste notizie “prima”, per evitare gli attentati... Mah.
Ma forse oggi è tutto più logico. La campagna di pulizia etnico-politica degli Stati-non-conformi o comunque riottosi ad accettare la forzata democratizzazione del pianeta è in pieno svolgimento.
La Siria è un obiettivo privilegiato per continuare la “normalizzazione” del mondo diabolicamente non conforme agli usi, ai costumi e alle direttive del “libero mercato” aatlantico. E se non ci sono fondamentalisti islamici al potere, basta individuarne uno, a caso, in qualche angolo di quel Paese, magari nato ad Aleppo. E il gioco è fatto.
Almeno così credono. Stanno invece - e non se ne accorgono - preparando una rivolta corale, mondiale, contro una tale arrogante sete di dominio globale.
Scherzano con il fuoco e poi le fiamme divampano.