Il PMLI condanna senza indugio gli attentati terroristici di Londra. Tali attentati diretti contro civili inermi e incolpevoli non giovano assolutamente alla causa della Resistenza irachena e afghana, ma anzi fanno il gioco dei guerrafondi Bush, Blair, Berlusconi e gli altri del G8.
Pertanto il PMLI invita le forze della Resistenza dei paesi occupati dall'imperialismo americano, inglese e italiano a rivedere e correggere la loro strategia, concentrandosi nella lotta alle armate straniere e a quelle locali dei governi fantoccio.
Il PMLI fa appello a tutti i popoli del mondo a unirsi e a solidarizzare in maniera militante con i gloriosi popoli iracheno, afghano, palestinese e ceceno in lotta contro gli occupanti imperialisti per la libertà, l'indipendenza e la sovranità dei rispettivi paesi.
La partecipazione dell'Italia all'occupazione dell'Iraq e dell'Afghanistan espone il nostro Paese al pericolo di attentati terroristici, come è già successo per altri due paesi della coalizione imperialista, Spagna (poi ritiratasi) e Gran Bretagna. L'unica soluzione per sventare la minaccia terroristica è ritirarsi immediatamente e incondizionatamente dall'Iraq e dall'Afghanistan, come noi chiediamo con forza. Così come chiediamo che i democratici, gli antifascisti, i pacifisti e tutti gli amanti della libertà insorgano contro le "leggi speciali antiterrorismo" liberticide, razziste, xenofobe e fasciste e si uniscano a noi per combatterle e impedirne la realizzazione.
L'aiuto più concreto e utile che i popoli dei paesi imperialisti occupanti possono dare alle guerre di liberazione nazionale che si svolgono eroicamente nei suddetti paesi, è quello di combattere e abbattere i propri governi. I marxisti-leninisti italiani faranno la loro parte sviluppando la lotta contro il governo guerrafondaio del neoduce Berlusconi per buttarlo giù, per il ritiro delle truppe italiane ovunque siano attualmente dispiegate all'estero, a cominciare dall'Iraq, e per l'Italia unita, rossa e socialista.

L'Ufficio politico del PMLI

(articolo de "il bolscevico")

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