Dalla marea mondialista non ci si salva attaccandosi a retaggi borghesi,nè lanciando i soliti vetusti slogan.
Entrambi sono strumentalizzabili e comunque funzionali al "nemico".
Parlare oggi di Patria,ad esempio,è assurdo.
Credere nella Patria andava bene qualche decennio fa,quando una Patria c'era e non era una misero burattino in mano altrui.
Facile dedurre che anche il concetto di Europa nazione è superato.
Non esistono più gli Stati nazionali,esistono dei fantocci manovrati da note e meno note oligarchie.
Questo già da un bel po' di anni.
Non c'è bisogno di citare Evola o canticchiare gli amici del vento("la mia patria è un'idea non è più la geografia")..basta aprire gli occhi.
Alle presunte verità assolute che ci vengono imposte dagli apparati di potere non ha senso anteporre altre verità.
Non ha senso avere una scaletta di punti fermi e valori inappuntabili(vedi forza nuova).
Il sistema vigente se li magna a colazione..
Adesso si deve rompere con i vecchi schemi,sia partitici che ideologici.
Niente dogmi o principi assoluti.L'unico metodo è clonare il dubbio,se possibile in modo ironico.
Battere il nemico che è in noi,diventare quindi autocentrati e creare un'elitè,una lobby(e me ne frego se il termine non vi piace) che sappia agire in modo rivoluzionario.
C'è una palestra che si muove in questo senso:Polaris.Delle comunità ben precise:le Osa su tutte.Un mezzo di comunicazione:Noreporter.
Il resto,scusate tanto,ma le reputo chiacchiere al vento.