Chi ha il potere alla Casa Bianca: Sharon o Bush?
di Mesbahuddin Faruq
George Bush Senior leggittimò la guerra contro l’Iraq nel 1991 sulla base dell’invasione del Kuwait da parte di Saddam, cioè sulla base di una violazione della carta dell’ONU. La guerra non era giustificata né dal pericolo terrorismo né dal pericolo al-Qaeda.
L’Iraq aveva quasi il 33% della riserva petrolifera del Medio Oriente ed aveva bisogno di ricavare denaro dal petrolio per pagare i debiti della guerra appena conclusa contro l’Iran. Di conseguenza il petrolio iracheno veniva immesso sul mercato in quantità tale da abbassarne il prezzo.
Questa diminuizione del prezzo del petrolio, buono per l’economia e per i consumatori, era vista da George Bush e i suoi amici petrolieri Texani come una malefica malattia verso i loro interessi.
Per impedire una progressiva caduta del prezzo del petrolio e allo stesso tempo paralizzare ogni iniziativa militare dell’Iraq contro Israele, non restava a George Bush altra scelta che la guerra. E questo nonostante che egli abbia più o meno copertamente armato Saddam, fedele amico degli Americani durante la guerra contro l’Iran. Questa relazione simbiotica cessò dopo la conclusione della guerra Iraq-Iran. Allora gli Stati Uniti non avevano più necessità dell’Iraq ma solo del suo petrolio. Ancora oggi è possibile rivedere le immagini delle calorose strette di mano tra Donald Rumsfield, immagini che risalgono ai tempi in cui l’Iraq era considerato tra i paesi "migliori amici" degli Stati Uniti. D’altra parte che cosa c’era di più rassicurante per gli Sati Uniti che qualcun altro combattesse contro l’Iran?
Ma subito dopo la fine del conflitto Iraq-Iran, l’amministrazione americana voltò faccia e dipinse Saddam come una deplorevole canaglia, un assassino, un macellaio e un nemico degli USA.
George Bush aveva bisogno di un pretesto per iniziare una guerra in tempo di pace e convincere la comunità internazionale. Entro poco tempo, l’amministrazione di Bush offrì a Saddam un’esca che difficilmente egli avrebbe potuto ignorare e non mordere. Sotto il pretesto di ringraziare un amico che aveva contribuito a rendere marginale la potenza militare iraniana, George Bush inviò un messaggio a Saddam tramite April Glaspie, l’ambasciatore USA a Baghdad. Il messaggio assicurava Saddam che gli Stati Uniti non avevano ragioni per opporsi ad una eventuale conquista dei campi petroliferi del Kuwait da parte dell’Iraq. Tale intervento sarebbe stato incoraggiato dall’industria bellica americana in quanto Saddam Hussein avrebbe potuto far fronte agli impegni economici assunti con l’acquisto di armi, munizioni, armi chimiche e gas nervino importati dagli Stati Uniti durante il conflitto con l’Iran. Ironicamente, l’Antrace che tanto ha impaurito gli Americani era un prodotto Americano usato contro l’Iran. Saddam abboccò all’esca, prendendo la proposta Americana come un gesto di amicizia e inviò alcuni carriarmati per annettere una coppia di campi petroliferi del Kuwait. Ma non appena completata l’operazione, George Bush dichiarò in una conferenza stampa che Saddam aveva violato la Carta delle Nazioni Unite.
Si adoperò a persuadere tutte le nazioni ad agire contro Saddam e programmò con loro la distribuzione dei costi di una eventuale guerra. Mentre fu facile convincere altre nazioni a stare al fianco degli Sati uniti, l’opinione pubblica americana non era convinta della necessità dell’intervento, anche perché erano ancora ben aperte le ferite arrecate dal conflitto contro il Vietnam.
Qui nuovamente si rese necessario macchinare una qualche storia che convincesse l’opinione pubblica. E Bush commissionò ad una impresa di pubbliche relazioni, Hill & Knowlton, di mettere insieme una storia convincente da proporre come documentario televisivo inedito per stupire milioni di telespettatori. Per altro questa impresa, filo-israeliana, aveva la reputazione di trasformare in modo eccelente storie inventate in storie di vita reale. Ovviamente dette vita ad una storia come se fosse un reale documentario. La figlia dell’Ambasciatore del Kuwait fece la parte di una infermiera e narrò una storia orribile, dove i soldati iracheni venivano dipinti come mostri brutali che toglievano i bambini dalle incubatrici e sbattevano le loro teste sul pavimento. La storia dell’incubatrice apparve così convincente che nel giro di una notte George Bush guadagnò milioni di consensi in America e all’estero. Fu questa storia, condita da bugie e inganni, che aiutò l’esercito americano ad iniziare l’operazione "Desert Storm" e ottenere una decisiva vittoria con l’aiuto di Gran Bretagna, Francia e la maggior parte delle nazioni Arabe.
I principi etici della guerra, formulati dalla Convenzione di Ginevra, furono completamente ignorati dall’Esercito Americano: nessuno ha mai obiettato nulla alle azioni militari americane condotte contro un esercito in ritirata e al relativo massacro di più di 200.000 soldati iracheni.
Alla fine, gli obiettivi di Bush furono raggiunti. La produzione di petrolio da parte dell’Iraq si fermò completamente facendo guadagnare enormi profitti dalla salita del prezzo del petrolio.
Una azione punitiva delle Nazioni Unite iniziata dagli USA mise il popolo iracheno in condizioni di scarsità di cibo e medicine.
Nonostante la sconfitta di Saddam, George Bush Senior lo lasciò al potere perché suo figlio potesse combattere una nuova guerra alla prima occasione con lo scopo di occupare completamente l’Iraq per la gioia di Israele.
Anche oggi il Presidente Americano e i media stanno di nuovo ingannando il popolo americano. Le differenze stanno che adesso il Presidente Americano non è Bush Senior ma quello Junior, che la guerra viene fatta con o senza l’approvazione dell’ONU e che il 90% della popolazione mondiale è contro questa guerra. Bush (e nessun altro Presidente degli Sati Uniti) è stato ridotto ad essere un tale burattino nelle mani di un partito della guerra, influenzato da Israele, e insediato nei ruoli chiave della sua amministrazione.
Una personalità importante del Partito Democratico ha recentemente scritto "Ho messo in guardia che la tolleranza verso gli agenti di Sharon all’interno dell’amministrazione di Bush, è un grave impedimento per il Presidente a prendere urgentemente adeguate azioni, insieme con i nostri allleati europei e russi, per fermare Sharon nel suo tentativo di provocare questa guerra perpetua…Ho fatto i nomi degli Sharonisti dentro il Pentagono e dentro il Dipartimento di Stato - Paul Wolfowitz, Richard Perle, Doug Feith, David Wurmser - alcuni di loro prepararono la dottrina di politica estera della guerra perpetua per l’allora Primo Ministro Israeliano Benjamin Netanyahu nel Luglio 1996..". Oltre agli sharonisti nel Governo Bush, esistono altri all’interno del Comitato per la Difesa, diretto da Richard Perle, che consiste di 31 membri tra cui l’ex Segretario di Stato, Henry Kissinger. Un articolo del Time (26 Agosto 2002) sottolineava il contributo patriottico di questi consiglieri, che offrivano i loro servigi gratuitamente godendo solo di "accessi liberi".
I principali protagonisti sono: Richard Parle, Elliot Cohen, Henry Kissinger, Kennneth Adelman, Barry Blechman, Mark Kisneros, Jack Sheehan, Gerald Hillman, James Schlenger, Mal Sonnenfeld, Chuck Horner, Kiron Skinner, Ron Fogelman, Newt Gingrich, Harold Brown ed altri.
Per un analista politico è facile trovare somiglianze tra l’America di Bush e la Germania di Hitler. Come con Hitler, l’amministrazione di Bush non smette mai di avvertire dei pericoli di un nemico che perpetuamente sta sul collo della popolazione. E Bush, nonostante sia il più potente governatore nel mondo, continua a legiferare allo scopo di espandere il proprio potere e la propria autorità e tutto questo per far fronte alla crisi. Queste sue straordinarie misure prese con il pretesto di salvaguardare la democrazia in realtà hanno ottenuto lo scopo di eliminare molti dei dettami democratici che una volta avevano elevato il suo paese ai livelli più alti delle democrazie nel mondo.
L’immagine dell’America di oggi non è nient’altro che quella di un potere dittatoriale nascosto dietro la falsa immagine di una democrazia. Le sole differenze sono che le torture dei prigionieri di guerra avvengono a Guantanamo Bay e non sul suolo americano, la stampa è ancora libera di porre domande al presidente e che il presidente è ancora soggetto all’impeachment.
Richard Parle ha recentemente affermato che non vi sarebbe nessuna violazione della carta delle Nazioni Unite qualora gli Stati Uniti invadessero da soli l’Iraq senza l’approvazione del Consiglio di Sicurezza.
Sosteneva anche che l’invasione dell’Iraq era dettata solamente da scopi di auto-difesa.
Elliot Cohen, un altro Sharonista, affermava in un dibattito che il non fare nulla contro l’Iraq è un crimine più grande che fare qualcosa.
Tutte le espressioni retoriche degli sharonisti, che circondano la Presidenza USA, ci portano a pensare che vi sia un reale potere dietro la Presidenza USA. E’ Bush o Sharon? Presumibilmente, in questi giorni, ogni parola viene dettata a Bush da Israele. Molti telespettatori ricordano ancora che la prima persona a tirar fuori l’Iraq dietro gli attentati dell’11 Settembre fu Ariel Sharon ed esattamente quando inviò il proprio messaggio di condoglianze. Sebbene il governo americano non riuscisse a dimostrare il coinvolgimento dell’Iraq e che 15 dei 19 attentatori fossero Sauditi, Ariel sharon ha continuato a martellare l’amministrazione Bush sulla responsabilità dell’Iraq.
E questo scenario ci porta a domandarci se l’attacco terroristico dell’11/9 sia stato il "colpo di un genio", stretto amico degli Stati Uniti, o se esso fu realmente uno sporco lavoro di al-Qaeda.
Potrebbe essere che l’attacco dell’11/9 sia stato un calcolato progetto, teso a far credere ai cittadini americani di non avere altra scelta che cancellare l’Iraq dalle cartine mondiali e di rendere Israele il proprietario permanente dell’intera regione?
Il comportamento ostinato di Bush nel voler attaccare l’Iraq, anche senza il consenso dell’ONU, rende oggi ancora più credibile la "teoria della cospirazione".
D’altra parte, l’Iraq poteva essere un pericolo, anche se minimo, per Israele, ma sicuramente non era di alcun pericolo per gli Stati uniti.