Tony Blair, questione di look

Tony Blair non ha solo i grattacapi che gli procura il terrorismo internazionale con la strategia dei kamikaze che ha preso di mira Londra. Ora c'è uno scandaletto, rivelato dal quotidiano conservatore "The Times", che rischia di fargli del male. Secondo quanto rivelato dal giornale, il premier britannico spende una cifra consistente in cosmetici di varia natura. Per la precisione: 2.700 euro dal 1999 al 2005, molto di più di una casalinga inglese che di euro ne spende 250 ogni anno. Il problema è che Blair non fa gravare quei soldi sul suo bilancio personale.
A fare scandalo è la notizia che quei 2.700 euro sono stati pagati dal contribuente britannico, perché Blair li ha fatti conteggiare sulle spese di rappresentanza di Downing Street, la tradizionale residenza dei primi ministri d'Inghilterra. Se fosse stato altrimenti, non ci sarebbe nulla di cui scandalizzarsi dal momento che sul boom dei cosmetici per uomo si dilettano da tempo i rotocalchi di ogni latitudine, segnalando che il genere maschile ha scoperto che curarsi le rughe e il corpo non fa poi così male.
Secondo "The Times", Blair usa abitualmente fondotinta, mascara, fard, prodotti auto-abbronzanti, ombretto. Come ogni vero narciso, prima di presentarsi davanti a una telecamera o tenere un discorso alla Camera dei Lord (il Parlamento), il premier di Londra si dà una ripassata per rendersi più attraente. Chissà, inoltre, che nello staff blairiano non si sia anche una truccatrice o un truccatore con specializzazione "come rendere più suadenti gli uomini politici, in modo che possano bucare il video".
In questo momento, Blair ha cose più importanti di cui occuparsi che rispondere alle accuse di un giornale conservatore. Ma siccome proprio lui invita a replicare al terrorismo cercando di condurre una vita normale, la notizia di questo scandaletto è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.
Chi avrà dato lezioni al premier inglese su come truccarsi e su come essere più seduttivi in pubblico? Ci è venuto in mente che il suo consulente in materia potrebbe essere un altro premier che indubbiamente s'intende di tv e spettacolo: Silvio Berlusconi. E' infatti nota l'amicizia che lega i due primi ministri. Ricordate l'estate scorsa, quando Blair fu ospite di una delle ville in Sardegna del nostro presidente del consiglio? E ricordate quella passeggiata in piazzetta, in cui Berlusconi comparve con tanto di bandana per celare il trapianto di capelli?
In quell'occasione, Blair – in ossequio alla tradizionale eleganza inglese – non si spinse a indossare anche lui la bandana. Ma è probabile che nei giorni trascorsi in Sardegna sia stato lo stesso Berlusconi a dargli qualche lezione di maquillage. E' infatti nota la propensione del nostro premier a usare fondotinta e lucido per labbra. Si racconta, infatti, che una volta abbia dimenticato la sua dotazione personale di trucco in una delle toilette del Quirinale: era andato a truccarsi prima di apparire davanti alle telecamere per la dichiarazione di rito, dopo una consultazione con l'allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.
Look e politica è ormai un binomio degno di studi sociologici e tesi di laurea. Nel tempo dei media onnipresenti, un uomo e una donna che fanno politica non possono dimenticarsene. Oltre a essere piacenti, saper parlare in pubblico, bisogna anche conoscere i segreti "dell'apparire" che ormai sono più importanti, ahinoi, della sostanza di un pensiero. Blair e Berlusconi hanno il reciproco difetto di portare questa tendenza alle estreme conseguenze.
Niente di male, se il premier britannico vuole emulare quello italiano. Ma almeno faccia come Berlusconi, che i soldi del trucco – almeno così pare – non li fa pagare né a Palazzo Chigi né al suo inserviente personale, Gianni Letta...