LA LAV NE ANNUNCIA L’IMPUGNAZIONE PER INCOSTITUZIONALITA’: PROVVEDIMENTI ILLEGITTIMI FRUTTO DELL’INCIUCIO VENATORIO TRA FORZA ITALIA, LEGA E MARGHERITA.
LAV LEGA ANTI VIVISEZIONE
COMUNICATO STAMPA
"Ancora una volta assistiamo allo strapotere della lobby bresciana e bergamasca della caccia e delle armi, che riesce a trasformare il Consiglio regionale in una propria cassa di risonanza dove vengono approvate anche le leggine più indecenti da un punto di vista anche giuridico”. Con queste dure parole la LAV commenta l’odierna seduta del Consiglio regionale in cui saranno votate ben 7 proposte di legge (2 della Giunta e 5 di vari Consiglieri di maggioranza ed opposizione) per autorizzare la caccia a 12 specie di uccelli protetti (fringuello, peppola, cormorano, passera, passera mattugia, storno, tortora dal collare, tordela, pispola, verdone, prispolone e frosone) e per consentire la barbara pratica dell’uccellagione (cattura di uccelli vivi con mezzi vietati) a carico di 7 specie migratorie.
Per la LAV si tratta di un'altra vergognosa puntata della "galleria degli orrori" che la Regione Lombardia non smette mai di propinare. Pessimo esordio per i "nuovi" organi regionali, Giunta e Consiglio, per i quali la distruzione degli animali selvatici è ormai una ferrea ed irremovibile linea politica ed amministrativa.
“L’Assessore alle doppiette Viviana Beccalossi ed i Consiglieri filovenatori sanno benissimo che si tratta di provvedimenti palesemente incostituzionali perché una legge regionale non può autorizzare quello che per le norme statali e comunitarie è considerato reato (caccia di specie protette e cattura con reti) – dichiara Ennio Bonfanti, responsabile “fauna” della LAV -, ma le pressioni dei cacciatori e lo scarsissimo rispetto della legalità che la Regione Lombardia dimostra su questi temi, hanno permesso questo ennesimo e gravissimo attacco istituzionale alla fauna. E’ davvero scandaloso che queste leggine ‘salva-bracconieri’ siano frutto anche di un ‘inciucio’ tra Forza Italia, Lega e Margherita, che assieme firmano una proposta (la n. 44) per la liberalizzazione selvaggia della caccia”.
“Abbiamo scritto al Presidente del Consiglio lombardo, Attilio Fontana, ed a tutti i capigruppo avvertendo che, in caso di approvazione, la LAV adirebbe immediatamente le vie legali per giungere all’impugnativa delle leggine avanti la Corte Costituzionale – dichiara Simone Pavesi, consigliere direttivo della LAV di Milano –, essendo provvedimenti palesemente illegittimi che travalicano le competenze della Regione. Evidentemente Giunta e Consiglio vogliono continuare su una strada di arrogante scontro istituzionale contro le sentenze della magistratura (TAR, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale, Corte di Giustizia UE), lo Stato e la Commissione europea, che ogni volta hanno bocciato o censurato le ‘deroghe’ ammazza-fringuelli ed i provvedimenti sull’uccellagione emanati in tutti questi anni”.
La LAV chiede dunque che le PdL vengano subito ritirate per impedire che i bracconieri lombardi abbiano queste ulteriori possibilità di delinquere in maniera "legale" concessa dai soliti politici di maggioranza ed opposizione che, evidentemente, dovevano rispettare qualche promessa elettorale.
26.07.2005
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