“Sono incollati alle poltrone”, “Rifondazione: Resistenza alle poltrone” Sono questi i titoli dei giornali locali che imperversano nella Provincia di Rimini. A chi si riferiscono?: agli esponenti dell’Ernesto che restano in una giunta, quella di Riccione, che primeggia per revisionismo storico e apologia del fascismo.
Il caso è noto a livello nazionale. Il Sindaco diessino di Riccione, Daniele Imola, dopo aver investito un milione di euro di soldi pubblici per ristrutturare la villa dove Mussolini era solito trascorrere le sue vacanze, non pago, ha deciso di trasformare l’inaugurazione della villa in un atto di celebrazione del fascismo e di Mussolini. Il 17 luglio, tra gli invitati, oltre al figlio Romano Mussolini, ci sono decine di camicie nere. E così, mentre fuori dai cancelli manifestano i giovani dei centri sociali e di Rifondazione, dentro, il sindaco si diletta della compagnia dei suoi inviatati in camicia nera che ostentano il saluto romano e inneggiano al duce. La manifestazione “ben riuscita” secondo il capogruppo dei Ds, raccoglie le forti critiche dei partigiani e della stessa sinistra giovanile. Ma…
Rifondazione Comunista è in giunta a Riccione. I suoi esponenti, l’assessore e chi lo copre, appartengono alla corrente dell’Ernesto, quella dei paletti programmatici e delle medaglie d’oro alla Resistenza. Ma quando si tratta di poltrone, per i grassiani, anche la Resistenza va a farsi friggere. Davanti agli appelli di decine di iscritti che chiedevano di uscire della giunta, si sono inventati “l’autosospensione”, che significa: “restiamo attaccati alle poltrone, ma cerchiamo di salvarci la faccia”. In cambio del rientro in giunta chiedevano di trasformare la villa nella sede dell’ANPI. Il sindaco ha detto no! Che fare? Perdere le poltrone o perdere la faccia? Hanno optato per la faccia e sono rientrati in giunta “col cappello in mano”.
E gli iscritti che protestano? e il segretario che grida al tradimento ? Ci pensa la federazione (anch’essa a maggioranza dell’Ernesto): commissariamento del circolo. Azzerati tutti gli organismi dirigenti, ad esclusione, s’intende, dell’assessore.
Quelli dell’”Ernesto Nolte” non scherzano!
Dal Corriere Romagna del 28 luglio:
“Sono incollati alle poltrone”
RICCIONE - “Una misera messinscena durata appena una settimana, col solo scopo, fallito, di salvarsi la faccia”. I protagonisti della “commedia” sono, per Sergio Vollono segretario di Rifondazione comunista, gli uomini del suo partito nella coalizione di governo: l’assessore Dorian Stacchini e il consigliere comunale Giuseppe Massari che risulta in ferie.L’assessore ha ammesso che l’autosospensione dai lavori della coalizione è finita. E questo nonostante “le già deboli condizioni poste per il rientro (una sede per l’Anpi a Villa Mussolini) siano state respinte dal sindaco Imola” dice Vollono.Per il segretario c’è un solo possibile motivo alla base di una simile scelta: “Hanno scelto le poltrone dimostrando verso di esse un attaccamento di gran lunga superiore rispetto al partito e agli ideali di antifascismo”.In altre parole “sono tornati all’ovile della giunta comunale, con una decisione unilaterale, non essendo passata per gli organismi del partito”. Un vero autogol visto che “solo qualche giorno fa erano loro ad appellarsi agli organismi dirigenti”.Per entrambe le anime del partito riccionese ora la cosa più importante diviene riuscire a ottenere la guida della sezione locale. Sarà il pronunciamento del comitato federale provinciale a decidere sull’ipotesi di commissariamento, auspicata da Stacchini e contrastata da Vollono. “Noi ci opporremo a questa operazione, nessuno ci potrà far tacere - dice il segretario -. Continueremo la nostra opposizione dura e determinata verso Imola e la sua giunta”.