CHI COMANDA I MEDIA
di Domenico Savino
Lo studio “riservato” dell'Unione Europea, redatto allo scopo di fornire nuove
definizioni di “antisemitismo” come delitto penalmente perseguibile, pubblicato
sul sito del parlamentare europeo Daniel Cohn-Bendit, individua tra gli “esempi
contemporanei di antisemitismo il fare allegazioni mendaci, disumanizzanti,
demonizzanti o stereotipe degli ebrei come tali o del potere degli ebrei come
collettivo, come, specificamente ma non esclusivamente, il mito […] che gli
ebrei controllino i media, l'economia, il governo o altre istituzioni sociali.”
Per esempio sarà reato dire che AOL-TW fu creata quando la America On Line (AOL)
acquistò la Time Warner per 160 miliardi di dollari nel 2000 e che
l’unificazione delle due società mise insieme Steve Case (non-ebreo e allora
presidente) e Gerald Levin, ebreo, l’allora amministratore delegato?
Sarà reato ricordare che nel 2001 Gerald Levin, che era già stato presidente
della Time Warner ed era diventato amministratore delegato della AOL-Time
Warner, licenziò Ted Turner, amministratore della Turner Broadcasting, società
venduta alla Time Warner, sostituendolo temporaneamente con Robert Pittman (non
ebreo) e poi con Walter Isaacson, un ebreo che era stato trasferito dalla sua
posizione nella Time inc. a dirigere l’azienda creata dal nulla da Ted Turner?
La AOL TIME WARNER, il cui logo stilizzato rappresenterebbe il Delta luminoso di
massonica memoria, presente anche sul biglietto da 1 dollaro, non è un’azienda
qualsiasi, non è nemmeno solo una grande azienda, non è nemmeno solo un colosso
dei “media”, è il primo raggruppamento al mondo nell’ambito dei media.
Controlla varie case editrici tra le quali Time-Life International Books,
Time-Life Education, Time-Life Music, Time-Life AudioBooks, Book-of-the-Month
Club (sia la divisione bambini che quella adulti), Paperback Book Club, History
Book Club, Money Book Club, HomeStyle Books, Crafter’s Choice, One Spirit,
Little Brown, Bulfinch Press, Back Bay Books, Warner Books, Warner Vision, The
Mysterious Press, Warner Aspect, Warner Treasures, Oxmoor House, Leisure Arts,
Sunset Books e TW Kids.
La AOL-TW controlla poi le seguenti TV via cavo e satellitari: Cinemax, Time
Warner Sports, HBO (7 divisioni americane e 6 internazionali), CNN (10 divisioni
in tutto il mondo), Time Warner Cable, Road Runner, Time Warner Communications
(servizio primariamente telefonico), New York City Cable Group, New York 1 (una
specie di CNN dedicata esclusivamente all’ area di New York), Time Warner Home
Theater, Time Warner Security (video monitoring), Court-TV (in comproprietà con
Liberty Media), Comedy Central (in comproprietà con Viacom) e Kablevision
(Ungheria).
La stessa società controlla i seguenti canali TV e studi cinematografici: Warner
Brothers, WB studios, WB Television (produzione, animazione e reti),
Hanna-Barbera Cartoons, Telepictures Production, Witt-Thomas Productions, Castle
Rock Entertainment, Warner Home Video, WB Domestic Pay-TV, WB Domestic TV
Distribution, WB International TV Distribution, The Warner Channel (società
separate sono state create per l’ America Latina, l’ Asia e la regione del
Pacifico, l’ Australia e la Germania) e WB International Theaters in 12 paesi.
Il redattore capo della intera divisione della carta stampata è Norman
Pearlstine, anche lui ebreo. Quali riviste possiede?
Poca roba…. Time, Time Asia, Time Atlantic, Time Canada, Time Latin America,
Time South Pacific, Time Money, Time For Kids, Fortune, Life (la nuova versione
blanda), Sports Illustrated (e le varie versioni di Sports Illustrated come SI
Women/Sport, SI International e SI For Kids), Inside Stuff, Money, Your Company,
Your Future, People, Who Weekly (Australia), People en Español, Teen People,
Entertainment Weekly, EW Metro, The Ticket, In Style, Southern Living,
Progressive Farmer, Southern Accents, Cooking Light, Travel Leisure, Food &
Wine, Your Company, Departures, Sky Guide, Vertigo, Paradox, Milestone, Mad
Magazine, Parenting, Baby Talk, Baby on the Way, This Old House, Sunset, Sunset
Garden Guide, Health, Hippocrates, Costal Living, Weight Watchers, Real Simple,
President (Giappone) e Dancyu (Giappone).
Questo diluvio cartaceo non tiene conto delle altre decine di riviste
(prevalentemente di hobbistica e tempo libero) che AOL-TW possiede nel Regno
Unito e che si aggiungono a questo non disprezzabile pacchetto di case
discografiche: Atlantic Group, Atlantic Classics, Atlantic Jazz, Atlantic
Nashville, Atlantic Theater, Big Beat, Background, Breaking, Curb, Igloo, Lava,
Mesa/Bluemoon, Modern, Rhino Records, Elektra, East West, Asylum, Elektra/Sire,
Warner Brothers Records, Warner Nashville, Warner Alliance, Warner Resound,
Warner Sunset, Reprise, Reprise Nashville, American Recordings, Giant, Maverick,
Revolution, Qwest, Warner Music International, WEA Telegram, East West ZTT,
Coalition, CGD East West, China, Continental, DRO East West, Erato, Fazer,
Finlandia, MCM, Nonesuch e Teldec.
Tutto questo ben di Dio da chi è controllato e da chi è amministrato?
Potremo in futuro ancora saperlo, scriverlo, comunicarlo, o l’unica
concentrazione di potere mediatico di cui sarà lecito - se non doveroso -
parlare, anzi sparlare, sarà quella di Silvio Berlusconi?
E passiamo al secondo raggruppamento di “media” (con un fatturato di 27 miliardi
di dollari nel 2003), vale a dire la mitica Walt Disney Company, che dal 1984
non è più della famiglia Disney, ma è passata in altre mani.
Il suo presidente e amministratore delegato e` Michael Eisner, ebreo.
La Disney per l’anno fiscale 2004 gli ha accordato un bonus della modica cifra
di 7,3 milioni di dollari, perché la società avrebbe “migliorato molto” i suoi
risultati finanziari rispetto ai due anni precedenti.
Partiamo dal livello televisivo dell'impero Disney, cui fanno capo: Walt Disney
Television, Touchstone Television, Buena Vista Television e TV via cavo con più
di 100 milioni di abbonati. Le TV locali possedute da Disney sono: WLS
(Chicago), WJRT (Flint), KFSN (Fresno), KTRK (Houston), KABC (Los Angeles), WABC
(New York City), WPVI (Philadelphia), WTVD (Raleigh), KGO (San Francisco) e WTVG
(Toledo).
Disney possiede poi le seguenti stazioni radio: WKHX, WYAY e WDWD ad Atlanta;
WMVP, WLS e WXCD a Chicago; WBAP e KSCS a Dallas; WDRQ, WJR e WPLT a Detroit;
KLOS e KTZN a Los Angeles; KQRS, KXXR, KDIZ, KZNR e KZNT a St. Paul; WPLJ a New
York; KSFO a San Francisco; WMAL, WJZW, e WRQX a Washington e ESPN Radio.
Per quanto riguarda il “core businnes” dell’azienda, cioè la produzione
cinematografica, la Walt Disney Motion Pictures Group, controllata dalla Walt
Disney Studios e capeggiata da Joseph E. Roth (anche lui ebreo), include la Walt
Disney Pictures, la Touchstone Pictures, la Hollywood Pictures e la Caravan
Pictures. Roth creò la Caravan Pictures (con a capo Roger Birnbaum, ebreo) nel
gennaio del 1993. Disney possiede anche la Miramax Films, gestita dai fratelli
ebrei Weinstein, Bob e Harvey..
Nell'agosto del 1995, Eisner acquistò anche Capital Cities/ABC, Inc., che
possiede la rete televisiva ABC, la quale a sua volta controlla dieci TV locali
nei grandi mercati come New York, Chicago, Philadelphia, Los Angeles, San
Francisco e Houston.
In più, la ABC possiede 225 TV locali affiliate negli Stati Uniti e
partecipazioni azionarie in svariate società televisive europee.
Inoltre, la ABC possiede la rete TV via cavo ESPN a capo della quale c'e`
l’ebreo Steven Bornstein e controlla le reti TV via cavo Lifetime Television e A
& E, con 67 millioni di abbonati ciascuna.
E’ proprietaria anche della rete di stazioni radio ABC Radio Network, la quale
possiede a sua volta 26 stazioni radio AM e FM, concentrate nelle maggiori città
come New York, Washington e Los Angeles, con oltre 3.400 stazioni radio
affiliate (che fanno spesso uso di programmi ABC).
Anche se Capital Cities/ABC è principalmente una società di media elettronici,
nel 1997 ha guadagnato più di un miliardo di dollari con i media su carta
stampata.
Inoltre, la Disney possiede le case editrici Walt Disney Company, Book
Publishing, Hyperion Books e Miramax Books, cui si aggiungono sei quotidiani
locali, come l’Albany Democrat e il St. Louis Daily Record.
Disney se la passa bene anche nel campo delle riviste.
Sono sue: Automotive Industries, Biography (in comproprietà), Discover, Disney
Adventures, Disney Magazine, ECN News, ESPN Magazine, Family Fun, Family PC,
Institutional Investor, Jane, JCK, Kentucky Prairie Farmer, Kodin, Los Angeles,
Multichannel News, Penny Power, Talk, Top Famille (Francia), Video Business, e
Quality.
Stando ad una rilevazione del mese di Aprile 2000, fanno capo a Disney circa 700
negozi in tutto il mondo e, tanto per differenziare gli investimenti, ha
cospicue partecipazioni nel settore energetico e petrolifero.
Anche in internet Disney è ben presente, controllando Buena Vista Internet
Group, ABC Internet Group, ABC.com, ABCNEWS.com, Oscar.com, Mr. Showbiz, Disney
Online, Disney’s Daily Blast, Disney.com, Family.com, ESPN Internet Group,
ESPN.sportzone.com, Soccernet.com, NFL.com, NBA.com, Infoseek (in parte) e
Disney Interactive.
La gloriosa casa produttrice Walt Disney, prima del 1984, quando è stata
acquistata da Eisner, era famosa per i cartoni animati per bambini e famiglie.
Anche se mantiene ancora tutti i diritti su film che ne hanno fatto la storia,
l'avvento di Eisner ha portato la società ad investire fortemente nei film per
adulti, mentre le cantanti acqua e sapone, venute dal Disney Club americano,
come Britney Houston e Cristina Aguilera espongono senza remore le loro grazie
epidermiche, senza dimenticare il bacio lesbo con Madonna agli award di MTV.
Già, MTV!
Nel primo trimestre del 2001 MTV fu dichiarata come la rete TV più guardata da
telespettatori di eta` compresa tra i 12 e i 24 anni per il sedicesimo trimestre
di fila.
MTV è la TV che fa musica, video, spettacolo, tendenza…valori: sesso, droga,
rock&roll, peace e love.
Di chi è MTV?
E’ di VIACOM. E cos’è VIACOM? VIACOM INC. è la numero tre nella lista delle
maggiori società di media nel 1997, con un fatturato di oltre 13 miliardi di
dollari (25 miliardi nel 2002), capeggiata da Sumner Redstone, nato Murray
Rothstein, anche lui ebreo.
Fondata nel 1971 per aggirare una sentenza anti-monopolio della commissione
federale per le telecomunicazioni (FCC), che imponeva alla CBS di vendere parte
dei suoi canali TV via cavo, nel 1999, dopo che la CBS si ingrandì di nuovo con
l'ennesima acquisizione di King World Productions (leader nella produzione TV
indipendente), Viacom acquistò la società madre, la CBS, facendo strame delle
sentenze di cartapesta contro il monopolio dei mezzi di comunicazione sociale.
Nel 1999 le vendite sono state di 12,86 miliardi di dollari ed il 70% del
fatturato è stato raggiunto dall’intrattenimento e dalla televisione.
Paragonando l’andamento generale con quello di altre aziende del medesimo
settore si può riscontrare come esso non sia stato entusiasmante: alla Comcast
Corporation il fatturato è salito del 20,7%, alla Cablevision System Corporation
del 20,8% e alla Clear Channel Communications addirittura del 96,5%.
Paradossalmente, però, nelle ultime 52 settimane di riferimento il valore di una
singola azione è cresciuto di più alla Viacom che nelle altre aziende
concorrenti: +21%, decisamente in controtendenza all’andamento delle azioni, ad
esempio, della Clear Channel Communications, che sono diminuite di più del 30%.
I dividendi non sono mai stati pagati da questa azienda negli ultimi sei anni.
Potenza del gruppo!
La Viacom produce e distribuisce programmi per le tre più grosse reti televisive
(CBS, NBC, ABC), possiede 13 TV e 12 stazioni radio e possiede lo studio
cinematografico Paramount Pictures, diretto da Shery Lansing, anch’essa ebrea.
L'amministratore delegato della CBS che ora lavora per Redstone è Melvin A.
Karmazin, dal cui cognome capirete che appartiene alla stessa etnia di Redstone
(nato Rothstein) e di Shery Lansing.
Karmazin è il maggiore azionista dell'azienda che possiede la rete TV CBS
Television Network, 14 TV locali presenti prevalentemente nelle maggiori citta`,
160 stazioni radio, i canali TV via cavo Country Music Television e Nashville
Network e un gran numero di spazi pubblicitari (per affissione di cartelli) in
tutta l'America.
La Viacom possiede anche una nutrita schiera di case editrici: Simon & Schuster,
Scribner, The Free Press, Fireside, Archway Paperbacks, Minstrel Books, Anne
Schwartz Books, MTV Books, Nickelodeon Books, Pocket Books e Washington Square
Press.
Anche la catena Blockbuster con piu` di 4000 negozi nel mondo (inclusa la catena
Video Flicks in Australia) é di Viacom.
Inoltre la Viacom è anche coinvolta in attivita` di trasmissioni satellitari,
parchi di divertimento e video games.
La Viacom è inoltre famosa per essere la più grande società al mondo nella
produzione e distribuzione di programmi per la TV via cavo, tramite le proprie
reti come Showtime, MTV, Nickelodeon e altre.
Dal 1989 la MTV e la Nickelodeon hanno acquisito una fetta sempre più larga
della audience adolescenziale e giovanile.
Beavis e Butthead sono i protagonisti di un cartone animato trasmesso su MTV e
riassumono tutti i difetti dello stereotipo dell’adolescente americano (ottuso,
volgare, cattivo, sporco, portatore di un consumismo sfrenato, di un maschilismo
senza limiti, con un senso del rispetto praticamente assente e un’ idiozia fuori
dal comune). Redstone, che personalmente possiede 76 % delle azioni Viacom,
propone Beavis e Butthead come modelli adolescenziali da imitare.
MTV, che trasmette per lo più musica, accompagnata da videoclip che eccitano
tutte le perversioni possibili, è il più importante promotore di meticciato
culturale tra gli adolescenti e pre-adolescenti, distribuito a 210 milioni di
famiglie in 71 paesi ed esercitando un’influenza preponderante sui teenagers in
tutto il mondo.
Nickelodeon, con 65 millioni di abbonati, ha la maggiore audience TV nel
segmento dei bambini di 4-11 anni in America e sta rapidamente espandendosi in
Europa.
La maggior parte dei programmi di questa rete non è ancora scaduta al livello di
MTV, ma viene usata da Redstone per abituare gradualmente i bambini alle
perversioni di MTV.
Nel 2001, Nickelodeon era già da nove anni consecutivi la TV via cavo più
seguita per bambini e giovani adolescenti.
La Viacom è comproprietaria con Vivendi Universal di due studi cinematografici:
la United Cinemas International (UCI) e la United International Pictures (UIP).
Vivendi Universal nasce dalla fusione di Vivendi con Seagram Company Ltd., la
gigantesca azienda che produce bevande alcoliche, di proprietà di Edgar Bronfman
jr., figlio di Edgar Bronfman sr., il presidente del Congresso Mondiale Ebraico.
Seagram Company Ltd possedeva gli Universal Studios e Interscope Records,
società che adesso appartengono alla Vivendi Universal.
Bronfman è il numero uno dell’industria discografica, perchè nel maggio del 1998
ha acquisito il controllo della PolyGram, il gigante discografico europeo,
proprietaria di Deutsche Grammophon, Decca-London e di Philips Record,
acquistandola per 10.6 miliardi di dollari proprio dalla societa olandese
Philips.
Sommando il fatturato della PolyGram con quelli della MCA e della Vivendi
Universal, Bronfman è proprietario del quarto più importante gruppo di media,
con un fatturato annuo di circa 12 miliardi di dollari.
Nel Giugno del 2000, la famiglia Bronfman vendette la Seagram alla Vivendi, una
società francese diretta da Jean-Marie Messier (non ebreo).
La nuova società, Vivendi Universal, mantiene Edgar Bronfman jr., come vice
presidente.
Insomma due dei quattro più grossi gruppi mediatici sono nelle mani di ebrei
(Disney e Viacom), mentre negli altri due la percentuale di ebrei nei posti
dirigenziali è altissima, molto al di sopra della loro proporzione nella
popolazione americana, che si dice sia intorno al 3-4%.
Rammentare questi fatti, significherà fare “allegazioni mendaci, disumanizzanti,
demonizzanti o stereotipe degli ebrei come tali o del potere degli ebrei come
collettivo, come, specificamente ma non esclusivamente, il mito […] che gli
ebrei controllino i media, l'economia, il governo o altre istituzioni sociali.”?
Mito? …lo chiamano mito!?
Affrettatevi a memorizzare, perché fra un po’ tutto quello che avete letto non
si potrà più dire.
Fra un po’, appunto.
Intanto noi lo diciamo: “Nullum crimen, nulla poena sine praevia lege penali.”
O almeno così ci hanno insegnato….
ANCORA SUL CONTROLLO DEI MEDIA
di Domenico Savino
Nella scorsa indagine abbiamo visto come
dei quattro maggiori raggruppamenti mediatici mondiali, due siano nelle mani di
ebrei (Disney e Viacom), ed altri due (AOL-TW e Vivendi Universal) hanno un
altissimo numero di ebrei nei posti dirigenziali (molto al di sopra della loro
proporzione nella popolazione americana).
Ma l'etno-nepotismo che caratterizza il sistema dei media stringe la sua morsa
fin nel profondo, non si accontenta dei rami alti.
Per esempio la News Corporation è proprietaria di Fox Television Network, 20th
Century Fox Films e Fox 2000 ed e` la quinta multinazionale dei mass-media per
fatturato in America, con guadagni che dal 1997 al 2003 sono balzati da 11
miliardi di dollari a 18.
Niente male davvero, se si pensa che è l'unica tra le multinazionali dei media
che come dimensioni é vicina alle prime quattro.
Proprietario della News Corporation è quel Rupert Murdoch, che più d'una volta è
sembrato in procinto di mettere le mani anche su Mediaset.
Ufficialmente non risulta che Murdoch sia di discendenza ebrea (anche se qualche
voce sostiene che la madre lo sia), ma australiano.
Almeno fino al 2003, però, presidente e amministratore delegato della Fox Group,
che include tutte le attivita` cinematografiche, televisive e di editoria negli
Stati Uniti, era un ebreo, Peter Chernin e presidente (anzi presidentessa) della
20th Century Fox, era Laura Ziskin, che aveva prima diretto la Fox 2000.
Produttrice di film di successo – ultimo dei quali Spider-man 2 – la Ziskin fin
dagli anni '70 è nell'olimpo della produzione cinematografica ed è stata – tra
il resto - membro del consiglio del National Council of Jewish Women.
E chi era presidente della Fox Entertainment?
Un'altro ebreo, Peter Roth, quello che con Chris Carter ideò la serie degli
X-Files.
La News Corporation possiede anche il New York Post e la TV Guide, che sono
pubblicati sotto la supervisione diretta di Chernin, il direttore ebreo di Fox
Group.
Passando ora alle società televisive e agli studi cinematografici
"indipendenti" rispetto ai grandi imperi dei mass-media, scopriamo che New
World Entertainment, del quale uno dei più noti analisti di media americani ha
detto essere "la prima società di produzione TV indipendente negli Stati Uniti",
é posseduta in realtà dal sessantunenne miliardario (in dollari) Ronald O.
Perelman, capo della holding MacAndrew & Forbes e che possiede anche la casa di
cosmetici Revlon (secondo taluni la società che avrebbe offerto una sistemazione
a Monica Lewinsky, quando Bill Clinton stava cercando di metterla a tacere)
Ronald Perelman, il cui cognome di origine israelita ne farebbe risalire le
ascendenze alla comunità di ebrei tedeschi di Colonia, nel 2004 s'é aggiudicato
– tra il resto - il record per la casa più costosa mai venduta negli Stati
Uniti.
Perelman ha venduto Casa Apava, la sua magione con vista sull'oceano di Palm
Beach (grande più di 3.000 metri quadrati, con tanto di cinema, piscina,
palestra, attracco privato per le barche) per 70 milioni di dollari a Dwight C.
Schar, 62 anni, uno degli amministratori delegati più pagati d'America (nel 2003
ha intascato uno stipendio di 58 milioni di dollari).
Un occhio particolare va riservato poi a DreamWorks SKG, la più nota tra le
"piccole" società di media. Fondata nel 1994 dal magnate ebreo dell'industria
discografica David Geffen, da Jeffrey Katzenberg e dal regista Steven Spielberg
(anche loro ebrei), questa società, che impiega 1700 persone su diversi fronti,
produce film, cartoni animati (ad esempio "Il Principe d'Egitto"), programmi TV
e musica.
Considerando il suo carattere rigorosamente "kasher", non c'è da stupirsi se in
breve tempo DreamWorks insidierà la altre 4 grandi dell'industria mediatica.
E infatti secondo quanto riportato da "Repubblica", Katzenberg si sarebbe unito
alla DreamWorks, lasciando la Disney, con il proposito ben preciso di portare
l'animazione dal pubblico tradizionale dei bambini a quello degli adulti e
lanciare così una vera sfida alla Disney, padrone assoluto in questo campo.
E` noto che fin dalla nascita dell'industria cinematografica gli ebrei hanno
controllato la produzione e la distribuzione dei film.
Il dato, pur se vecchio, è significativo: nel 1997 i film prodotti dalle prime
quattro societa` di media e cioè Disney, Warner Brothers, Paramount (Viacom) e
Universal (Seagram), fatturarono due terzi di tutto l'introito cinematografico.
Passando alle singole emittenti, le tre maggiori reti TV erano in passato la
ABC, la CBS e la NBC, che oggi non sono più entità indipendenti.
Quando ancora lo erano, chi le controllava? La ABC Leonard Goldenson; la NBC la
dinastia Sarnoff e la CBS prima William Paley e poi Laurence Tisch.
Cosa unisce queste persone?
La discendenza ebraica.
I Sarnoff – in particolare – sono i discendenti di una famiglia della piccola
borghesia ebraica trasferitasi presto negli Stati Uniti.
Secondo l'Enciclopedia Britannica David Sarnoff – il fondatore della NBC - si
mise ben presto in luce nel mondo del lavoro, all'interno della "Marconi
Wireless Company" (la compagnia fondata da Guglielmo Marconi per
commercializzare le proprie invenzioni): sarebbe stato lui il telegrafista che
ricevette l'SOS. dal Titanic.
Ne ottenne promozioni fulminanti, sino ai vertici dell'azienda.
Nel 1919, quando la General Electric fondò la RCA, venne nominato – guarda caso
- presidente (carica che mantenne sino al 1969) ed in pochi anni ne fece
decollare il marchio, commercializzando prima la radio (nel 1921) e poi la TV
(nei tardi anni '40).
Venne anche reclutato dall'Esercito USA, che negli anni della 2a Guerra Mondiale
gli affidò la Divisione "guerra psicologica" (propaganda) con il grado di
Generale di Brigata.
Quanto alla nuova generazione, a Robert Sarnoff è attribuito il motto secondo
cui "la finanza è l'arte di far passare la moneta di mano in mano fino a farla
scomparire"…
Da decenni lo staff di queste tre reti televisive (ABC, CBS e NBC) è stato
sistematicamente formato da ebrei.
Facciamo qualche esempio.
Quando alla NBC Andrew Lack, che aveva diretto la divisione informativa, fu
promosso alla posizione di amministratore delegato, fu Neal Shapiro, che era
stato a capo della trasmissione di attualità "Dateline NBC" a prendere il suo
posto.
A cascata Jonathan Wald subentrò a Jeff Zucker e quest'ultimo, che produceva il
"Today show", fu promosso a presidente della divisione di intrattenimento (una
posizione apparentemente creata apposta per lui).
In precedenza, Jonathan Wald (quello che era subentrato a Zucker) era stato
produttore di "NBC Nightly News", sostituendo Jeff Gralnick in questa posizione
e quando Wald fu trasferito a gestire Today, Steve Capus prese il suo posto.
Vi siete persi?
Non importa.
Memorizzate che in questo guazzabuglio di nomi solo Capus non é di origine
ebrea.
Una simile preponderanza di ebrei esiste anche in altre reti televisive.
Per esempio: chi è diventato nel 1999 presidente della CBS?
Mel Karmazin, 61 anni, ebreo anche lui (ne abbiamo accennato nella scorsa
puntata), che prese la guida del gruppo, dopo esserne divenuto il maggior
singolo azionista e strinse nuove alleanze e sinergie.
La CBS, che valeva 26 miliardi di dollari, comprendeva il network TV, 14
stazioni televisive, 160 radio e vari canali via cavo e società pubblicitarie.
Fece un accordo con AOL per l'esclusiva dell'informazione sul provider più
grande del mondo. Altro colpo messo a segno, l'accordo con la NFL (la lega di
football americano) per l'esclusiva delle partite.
Il punto debole era il cavo.
Fu così che sei anni fa Mel Karmazin e Sumner Redstone raggiunsero l'accordo per
la fusione tra CBS e Viacom, dando vita al più grande gruppo dei media del
tempo.
Nel 2003 Mel Karmazin, nel frattempo divenuto presidente del gruppo Viacom,
comunicò alla AOL-Time Warner il suo interesse per il canale d'informazione
continua CNN.
Secondo l'agenzia Reuters (di proprietà ebraica, sia detto per inciso) che
citava una relazione proveniente dal magazine specializzato "Broadcasting &
Cable", il presidente del gigante americano di media Viacom, avrebbe espresso
l'intenzione di fare della CNN un partner per la sua rete CBS.
Ma Ed Adler, il portavoce della controparte AOL-Time Warner, fece sapere che la
CNN non era in vendita.
Sia detto per concludere che dopo quattro anni di costanti tensioni con
Redstone, Karmazin si è dimesso.
Lite interetnica, perché - come gia detto nella precedente puntata - Redstone è
nato Rothstein…
Sempre riguardo alla CBS nel febbraio 2000, l'ebreo Al Ortiz fu nominato
dirigente della copertura TV di "Eventi Speciali", facendo diventare il "goim"
Jim Murphy produttore della trasmissione di attualità e informazione "The CBS
Evening News with Dan Rather".
Ma il nuovo show mattutino "CBS Early Show" ebbe una crisi di ascolti, sicché
alcuni conduttori furono licenziati, apparentemente per non essere stati
sufficientemente "aggressivi".
Pagarono in molti, ma non il produttore uscente, l'ebreo Al Berman (che venne
trasferito a una nuova posizione di sviluppo produzioni), né Steve Friedman
(anche lui ebreo) che diventò il nuovo produttore del "Early Show".
E la ABC? E la mitica CNN?
Paul Friedman, ebreo, divenne il direttore di produzione del programma di
informazioni e attualita` "ABC World News Tonight with Peter Jennings".
Rick Kaplan, anche lui ebreo, ex-dirigente della ABC, si trasferì nel 1997 alla
CNN, dove diventò presidente della CNN/USA e dove vi rimase fino al 2000, quando
il crollo verticale e costante di share, che diventò addirittura sconcertante
per quanto riguarda le trasmissioni in prima serata, con una media del 47 % di
spettatori in meno rispetto al 1997, gli costò irrimediabilmente il posto.
Mentre fino a qualche anno prima la CNN aveva il monopolio di fatto
dell'informazione televisiva via cavo, dopo la "cura Kaplan" la CNN è insidiata
dalla presenza di nuovi agguerritissimi concorrenti, come Fox News Channel e
MSNBC.
Forse prima la CNN era troppo indipendente?
Forse per chi deve avere il controllo globale dell'informazione la Fox è più
affidabile?
Dubbi legittimi, perché abbiamo già visto sopra chi dirige la Fox di Rupert
Murdoch.
E chi lo appoggi ce lo rivela "Il Sole 24 Ore" del 4 novembre 2003, allorché
James Murdoch, figlio di Rupert, a cui fa capo la costellazione d'interessi del
colosso dei media News Corp., venne nominato Ceo (l'equivalente di
amministratore delegato) di Bskyb, il gruppo televisivo satellitare digitale
britannico con oltre 7 milioni di abbonati.
Alla candidatura del giovane James, si opposero gli investitori istituzionali,
mettendo in dubbio che il giovane James avesse l'esperienza sufficiente per
guidare un gruppo con un giro di affari da 3,5 miliardi di sterline (oltre 5
miliardi di euro) e 12,4 miliardi di sterline di capitalizzazione di mercato. Fu
così che "Murdoch, per calmare le acque, annunciò la nomina di Lord Jacob
Rothschild, dell'omonima banca d'affari londinese (M.N. Rothschild & Sons), alla
carica di vicepresidente".
Ha scritto Israel Shamir: "una grande fetta dei media mondiali e' accentrata in
mani filo-israeliane, ben al di là dei più folli sogni dei mitici'Anziani', e
questa fetta si ingrandisce ogni giorno. In Cile ed Argentina, in Kazakhistan e
Canada, persino nella lontana Finlandia con la sua minuscola comunità ebraica, i
media chiave appartengono ad ebrei. In Russia, ogni azione sanguinaria degli
indipendentisti ceceni viene immediatamente comparata alle 'atrocità
palestinesi' dagli onnipresenti editori israelofili. In Gran Bretagna, i media
sono accaparrati da un gruppo di filo-sionisti estremisti, che vanno da Conrad
Black a Rupert Murdoch, e di britannici di fede ebraica, da Michael Green a
Richard Desmond. Proprio di recente, Haim Saban ha acquistato un'altra rete TV
tedesca". (1)
Dal 31 agosto la PAY-TV del tycoon australiano sbarca in Italia…
di Domenico Savino
Note
1) Israel Shamir è nato a Novosibirsk, Siberia, nel 1947. Espulso
dall'università per attività sovversiva nel 1969, emigrò "per libera scelta" in
Israele e combatté nella guerra del 1973.Corrispondente in Vietnam, Cambogia,
Laos e, per molti anni, in Giappone tanto da diventare uno studioso e traduttore
della letteratura giapponese. Dal 1989 al 1993 è stato inviato di Ha'aretz in
Russia. Al suo ritorno in Israele si è impegnato nella denuncia della politica
sionista di "apartheid".