Sinceramente sono contrario alle regioni, preferisco, se proprio si deve, un federalismo di tipo meramente fiscale-amministrativo a livello municipale... Ma suppongo per ora sia improponibile abolire le regioni del tutto e ricondurle alla loro natura di regioni statistiche.
Quindi proporre di "sgonfiare" i loro poteri gradatamente, ridandone in parte allo stato, in parte alle province, debitamente ridotte dalle oltre 113 ed in aumento (follia pura, in Italia, grande poco più di metà della Francia abbiamo 113 province, i transalpini 80 distretti), a non più di 60 come durante il Regno, e sopratutto ai comuni, che in quanto tali, non potrebbero più legiferare ed adire la Corte Costituzionale.
Però è necessaria una riorganizzazione regionale almeno, con riduzione e cambiamento nomi.
Valle d'Aosta eliminata, fatte salve le prerogative del gruppo patois, e ritorno nel grembo piemontese come provincia com'era un tempo.
Piemonte; (ingrandito della Valle)
Lombardia
Venezia Euganea; (ex Veneto)
Venezia Tridentina; (dotata di veri poteri da togliere alle province, da denominarsi provincia Trentino e Provincia Alto Adige)
Friuli-Venezia Giulia; inaltareta, anche se preferirei solo Venezia Giulia ridando il Friuli all'Euganea, ma finchè l'Istria e l'Alto Isonzo rimangono fuori del territorio italiano deve rimanere così, da escludersi ogni forma di autonomia a Trieste che possa pregiudicarne l'italianità.
Emilia (abolizione nome romagna che semmai va usato per indicare la Provincia Romagna all'interno dell'Emilia)
Marche (anche se sono propenso a smembrare questa regione artificiale pontificia e darne una parte alla Romagna fino ad Ancona e fare del Piceno una regione a se)
Umbria invariata
Toscana invariata
Lazio, abolizione di tutte le provincie al di fuori di Roma che ritorna ad essere l'unica provincia laziale.
Campania inalterata
Lucania, modifica il nome Basilicata, il territorio rimane inalterato
Abruzzi-Molise (anche se lo chiamerei meglio Abruzzi-Sannio), con capitale Pescare, retrocedendo Campobasso e L'Aquila a capoluoghi di provincia
Puglia inalterata
Calabria inalterata tranne lo spostamento del capoluogo da Catanzaro a Reggio Calabria
Sicilia e Sardegna inalterate, ma da togliergli assolutamente il potere di creare province come gli pare senza neppure passare per il Parlamento di Roma.
La sola Sardegna si è creata ad hoc ben 8, dico otto nuove province, che ovviamente dovrà mantenere Roma con tutti gli uffici doppioni ed inutili che ne verranno.
Insomma c'è da lavorare un casino, e da incontrare opposizioni fortissime di gruppi di potere ormai consolidati nel lasseiz faire, ma se si vuole ridare competitività all'Italia, e intendo non solo quella che viene volgarmente chiamata Azienda Italia, ma all'intera Nazione Italia, bisogna farlo.