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  1. #21
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: qual'è il vero problema dell'area.....

    Testo originale scritto da fabiosko
    Personalismi, pressapochismo, cialtroneria, carnevalate, intelletualismi fini a se stessi, chiusure in torre d'avorio ed in orticelli dorati, tutto questo forse c'e' sempre stato ma ora e' acuito all'ennesima potenza.......
    Parto proprio da qui.

    Premetto che di diagnosi di costruzioni, ricostruzioni, morti premature e postmature dell'area ne leggo oramai ogni ora (non ogni giorno).

    Chi vuole aprire davvero gli occhi sa che l'area fascista (neofascista, postfascista, nazionalrivoluzionaria o quant'altro) è stata sin dal dopoguerra sfruttata in modo assolutamente carnevalesco se non in qualche caso crudele.

    Sin dai tempi di almirante la demagogia ed filoamericanismo, le sporche strategie di potentati e gli imbrogli ai danni di quanti, puri, ancora spravano nel riapparire del sole nazionalsocialista hanno ancora le mani sporche del sangue di tanti ragazzi innocenti, dall'una e dall'altra parte degli opposti.
    Rauti e soci hanno porlungato nel tempo i conati tristi dell'agonia.

    Non ci sono rimedi se non dentro noi stessi. O ci rendiamo conto che stiamo solo testimoniando e non c'è altra via di uscita se non da un lato la coerenza o dall'altro l'abiura del fascismo o non abbiamo alcuna chance.

    Ci siamo fatti prendere per il culo anche dalla Floriani nonostante alcuni avessero avvertito che era mandata dal berlusca.

    Il fascista è in perenne stato di semiannegamento e si aggrappa a qualsiasi cosa. E viene regolarmente fottuto. Ma alla grande.

    Allora, sono decenni che continuiamo a ripetere che la guerra è mondiale, gli scenari sono cambiati ed la visione e la pragmatica sono nettamente da stravolgere.

    Se ci adeguiamo possiamo sopravvivere come qualcosa di diverso dal fascismo. Altrimenti da tempo è pronta la bara.


  2. #22
    Evoliano di sinistra
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    Prossimo al nulla, laggiu' nell'abisso io conduco da solo la mia lotta.......In ogni caso nessun rimorso
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: qual'è il vero problema dell'area.....

    Testo originale scritto da pacchiarotto
    Non cercherò di convincerti sulla utilità di stringere accordi con chicchessia....E' però un fatto che tu asserisca che elettoralmente non contiamo una cippa! E siccome per come è strutturato il nostro Paese e la 'democrazia' ne consegue che la sola strada per arrivare a poter dire la nostra è la cabina elettorale. Del resto lo stesso Hitler è arrivato al cancellierato con le elezioni non vedo perchè noi non si debba perseguire questa finalità! In merito al fatto che ora è peggio di prima ti tranquilizzo Fabiè....con la mia modesta esperienza personalissima ultraventicinquennale ti assicuro che è sempre stato così, se non peggio! La deriva di aenne ne è la dimostrazione più lampante....
    Io ho un esperienza minore ma comunque sempre cospicua di anni (oltre i 10) ed e' sempre stato un mondo pieno di litigi gruppi e gruppuscoli ma ora siamo alla parcellizzazione infinita, cioe' a firenze siamo alla follia la popolazione c.d d'area arrivera' forse a 50 - 60 persone (70 a dire tanto), frazionata in 6 -7 (microgruppi) con gente che non si parla da anni, gente che non si conosce neppure, gente che si evita solo perche' quello e' amico di tizio ....

  3. #23
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: qual'è il vero problema dell'area.....

    Testo originale scritto da fabiosko
    Io ho un esperienza minore ma comunque sempre cospicua di anni (oltre i 10) ed e' sempre stato un mondo pieno di litigi gruppi e gruppuscoli ma ora siamo alla parcellizzazione infinita, cioe' a firenze siamo alla follia la popolazione c.d d'area arrivera' forse a 50 - 60 persone (70 a dire tanto), frazionata in 6 -7 (microgruppi) con gente che non si parla da anni, gente che non si conosce neppure, gente che si evita solo perche' quello e' amico di tizio ....
    Ed allora, caro Fabio, come dice Angelo Nero è 'pronta la bara!'...di più non so dirti.

  4. #24
    Massimiliano71
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: qual'è il vero problema dell'area.....

    Testo originale scritto da pacchiarotto
    Non cercherò di convincerti sulla utilità di stringere accordi con chicchessia....E' però un fatto che tu asserisca che elettoralmente non contiamo una cippa! E siccome per come è strutturato il nostro Paese e la 'democrazia' ne consegue che la sola strada per arrivare a poter dire la nostra è la cabina elettorale. Del resto lo stesso Hitler è arrivato al cancellierato con le elezioni non vedo perchè noi non si debba perseguire questa finalità! In merito al fatto che ora è peggio di prima ti tranquilizzo Fabiè....con la mia modesta esperienza personalissima ultraventicinquennale ti assicuro che è sempre stato così, se non peggio! La deriva di aenne ne è la dimostrazione più lampante....
    Prima di arrivare alle elezioni costruiamo un qualcosa di credibile: ci vogliono persone preparate culturalmente e politicamente in grado di esprimere discorsi di senso compiuto, ce ne vogliono altre che abbiano capacità organizzative, altre ancora inserite nei mezzi di comunicazione che possano garantire visibilità e anche la possibilità di dire la nostra in situazioni particolari (risse, aggressioni a militanti ecc. ecc.), altre ancora che possano garantire la necessaria copertura finanziaria, altri camerati che curino tutti gli aspetti legali (alla luce anche di quanto è successo con le firme alle ultime elezioni mi pare indispensabile).
    Come dissi in un altro 3d noi vogliamo partire dal tetto senza nemmeno aver gettato le fondamenta: per Hitler le elezioni furono un mezzo per arrivare al potere, per tanta gente del nostro ambiente sono il fine a cui puntare (magari anche con qualche ridicola, patetica seggiolina conquistata), forse l'errore di fondo sta proprio qui.....

  5. #25
    Evoliano di sinistra
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: qual'è il vero problema dell'area.....

    Testo originale scritto da angelo nero
    Parto proprio da qui.

    Premetto che di diagnosi di costruzioni, ricostruzioni, morti premature e postmature dell'area ne leggo oramai ogni ora (non ogni giorno).

    Chi vuole aprire davvero gli occhi sa che l'area fascista (neofascista, postfascista, nazionalrivoluzionaria o quant'altro) è stata sin dal dopoguerra sfruttata in modo assolutamente carnevalesco se non in qualche caso crudele.

    Sin dai tempi di almirante la demagogia ed filoamericanismo, le sporche strategie di potentati e gli imbrogli ai danni di quanti, puri, ancora spravano nel riapparire del sole nazionalsocialista hanno ancora le mani sporche del sangue di tanti ragazzi innocenti, dall'una e dall'altra parte degli opposti.
    Rauti e soci hanno porlungato nel tempo i conati tristi dell'agonia.

    Non ci sono rimedi se non dentro noi stessi. O ci rendiamo conto che stiamo solo testimoniando e non c'è altra via di uscita se non da un lato la coerenza o dall'altro l'abiura del fascismo o non abbiamo alcuna chance.

    Ci siamo fatti prendere per il culo anche dalla Floriani nonostante alcuni avessero avvertito che era mandata dal berlusca.

    Il fascista è in perenne stato di semiannegamento e si aggrappa a qualsiasi cosa. E viene regolarmente fottuto. Ma alla grande.

    Allora, sono decenni che continuiamo a ripetere che la guerra è mondiale, gli scenari sono cambiati ed la visione e la pragmatica sono nettamente da stravolgere.

    Se ci adeguiamo possiamo sopravvivere come qualcosa di diverso dal fascismo. Altrimenti da tempo è pronta la bara.

    No Angelo dobbiamo sopravvivere come fascisti e non solo politicamente, ripeto dobbiamo iniziare prima di tutto a pararsi il culo tra camerati....

  6. #26
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    Predefinito

    per iniziare, potremmo evitare di scrivere e pronunciare ad ogni occasione la famigerata parola-epiteto "Area". Quando mi capita di incontrarla, talvolta anche inserita all'interno di una riflessione interessante, interrompo subito la lettura, mi fermo un attimo con la speranza di aver letto male, torno indietro di qualche parola, rileggo attentamente e, reincontrandola, subitamente un sorriso amaro si estende sul mio stanco volto.
    ps: mi scuso con quelli che, come me, sono affetti dallo stesso dramma esistenziale e han dovuto, per causa di questo intervento, ritrovarsi faccia a faccia con l'Immondo Epiteto.

  7. #27
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: qual'è il vero problema dell'area.....

    Testo originale scritto da fabiosko
    No Angelo dobbiamo sopravvivere come fascisti e non solo politicamente, ripeto dobbiamo iniziare prima di tutto a pararsi il culo tra camerati....
    Il Fascismo è morto e sepolto dal 1945.
    Rimbocchiamoci le maniche e viviamo il nostro presente. Pensiamo a qualcosa di diverso e di più attinente alla nostra realtà.

  8. #28
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: qual'è il vero problema dell'area.....

    Testo originale scritto da angelo nero
    Parto proprio da qui.

    Premetto che di diagnosi di costruzioni, ricostruzioni, morti premature e postmature dell'area ne leggo oramai ogni ora (non ogni giorno).

    Chi vuole aprire davvero gli occhi sa che l'area fascista (neofascista, postfascista, nazionalrivoluzionaria o quant'altro) è stata sin dal dopoguerra sfruttata in modo assolutamente carnevalesco se non in qualche caso crudele.

    Sin dai tempi di almirante la demagogia ed filoamericanismo, le sporche strategie di potentati e gli imbrogli ai danni di quanti, puri, ancora spravano nel riapparire del sole nazionalsocialista hanno ancora le mani sporche del sangue di tanti ragazzi innocenti, dall'una e dall'altra parte degli opposti.
    Rauti e soci hanno porlungato nel tempo i conati tristi dell'agonia.

    Non ci sono rimedi se non dentro noi stessi. O ci rendiamo conto che stiamo solo testimoniando e non c'è altra via di uscita se non da un lato la coerenza o dall'altro l'abiura del fascismo o non abbiamo alcuna chance.

    Ci siamo fatti prendere per il culo anche dalla Floriani nonostante alcuni avessero avvertito che era mandata dal berlusca.

    Il fascista è in perenne stato di semiannegamento e si aggrappa a qualsiasi cosa. E viene regolarmente fottuto. Ma alla grande.

    Allora, sono decenni che continuiamo a ripetere che la guerra è mondiale, gli scenari sono cambiati ed la visione e la pragmatica sono nettamente da stravolgere.

    Se ci adeguiamo possiamo sopravvivere come qualcosa di diverso dal fascismo. Altrimenti da tempo è pronta la bara.

    Condivido.

  9. #29
    Evoliano di sinistra
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: qual'è il vero problema dell'area.....

    Testo originale scritto da frontista
    Il Fascismo è morto e sepolto dal 1945.
    Rimbocchiamoci le maniche e viviamo il nostro presente. Pensiamo a qualcosa di diverso e di più attinente alla nostra realtà.
    Caro Frontista penso tu abbia scelto proprio la persona meno indicata per fare il cicchetto sul nostalgismo, in quanto predico con tutti i miei limiti da anni la discontinuita' politica col passato (fermo restando la fedelta' a principi e valori che vanno ben oltre l'esperienza fascista ma affondano nella storia della nostra razza)......Sul rimboccarsi le maniche sono completamente d'accordo e ripeto occorre partire prima di tutto dal lato umano...Saluti

  10. #30
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    Predefinito Re: qual'è il vero problema dell'area.....

    Testo originale scritto da L.Ferdinand
    parto dall' esperienza personale.
    sicuramente minore rispetto a quella di alcuni di voi ma credo comunque significativa in quanto comprensiva di svariati anni di militanza.

    premetto che con quanto dirò non intendo offendere nessuno.

    al di là dei recenti e falliti progetti politici(a.s.) d'area tratterò della base militante di cui anche io ho fatto parte.


    purtroppo parlando di base militante(ma non solo) la prima cosa che mi viene in mente è la mancanza di preparazione culturale e politica.
    il che di per sè non costituirebbe un grosso problema se effettivamente esistesse la volontà di costruirsene una.
    il problema è che non importa.si procede oltre.
    dove oltre?verso un paradiso di quello che mi viene naturale chiamare"estetismo militante"

    il procedimento è lo stesso,di tipo adattativo ed emulativo, di chi si pettina alla beckam o mette solo abiti di marca.

    trovo insopportabile vedere gente che avvicinandosi all'area ne assume tutti i vizi peggiori in un colpo solo.
    così ci ritroviamo con un esercito di zucche vuote in pantaloni militari corti con tanto di fibbione pacchiano e birra media in mano.

    la volontà effettiva di migliorare la propria cultura in campo politico scomapre come neve al sole alla visione di una t-shirt d'area.
    così non si creano uomini pensanti ma cloni di uno stereotipo.

    sentendo parlare molti di questi viene voglia di buttarsi al cesso tanto pochi sono i contenuti e tanto falsati i procedimenti logici.

    mi disgusrta la figura dell' intellettuale radical ma la base dovrebbe essere la conoscienza delle cose se si ha la presunzione(come me del resto) di volerle criticare.

    cultura+preparazione solo successivamente azione politica consapevole e finalizzata ad un obbiettivo, non mero attivismo estetizzante.


    per molti "diventare fascista" ha a che vedere di più con l'assunzione di un ruolo che con lo sviluppo di un pensiero.
    si ricopre un ruolo,ci si affibbia un etichetta, ci si comporta in un determinato modo,ci si veste in un determinato modo,si ostentano determinati simboli e determinati atteggiamenti e modi di parlare.
    ripeton questo caso per me il meccanismo resta identico a quello di colui che si veste come il vip o il calciatore sfigato.

    esistono le eccezzioni questo è chiaro.
    ma l'impressioni è quella che ci si stia massificando.


    saluti
    Il problema di avere militanti poco preparati sia politicamente che culturalmente è certamente vivo e tangibile per chiunque faccia politica attiva nel nostro ambiente; ogni tanto manifestazioni di becera ignoranza lasciano basiti, per non parlare del vestiario ultraparamilitarista che fa tristemente identificare l'estremista di destra con uno sgradevole stereotipo che non accenna a scomparire.
    Ritengo però necessarie alcune valutazioni: il lato estetico, il puro aspetto esteriore, il fascino dell'immagine da duro è quello che per primo ha la facilità di attirare proseliti nel nostro ambiente, il ragazzino di 13-14 è quanto meno improbabile che folgorato sulla via di Damasco dagli scritti evoliani si avvincini all'ambiente con piena cognizione di causa e un valido apporto di spigolature intellettuali. Ci si avvicina all'ambiente per istinto, perchè si trova affascinante una estetica, non a caso molti di noi si sono avvicinati in ambienti come lo stadio, dove il gruppo di chi fa casino, dei duri è riconoscibilissimo prima di tutto per il vestiario. Scatta quindi l'emulazione e fin qui mi sembra tutto normale e naturale, capita nel nostro ambiente come in ogni altro gruppo che possa avere delle peculiarità ben identificabili.
    IL problema è quando questo tipo di situazione non si evolve, quando il quattordicenne invasato, invece di maturare e divenire un soldato politico dotato di retroterra ideologico e dottrinario e sano fondamento per le proprie convinzioni, resta un derelitto e finchè uno fa il cazzone a 14 anni ci sta benissimo, a 25-30 comincia a scadere nel ridicolo.
    In questo tipo di mancata evoluzione ci sono però delle responsabilità: finchè uno sta nel proprio eremo a pontificare teorie fantapolitiche senza spendersi minimamente per cercare di trasferire il prorprio bagaglio di esperienza e cultura politica a chi ne defice non ci si può lamentare, giustamente in un post precedente si faceva riferimento alla totale assenza di quadri della fascia 30-40 anni, che a causa del famigerato "riflusso nel privato" ha determinato una forte discontinuità di esperienze militanti giovanili nella destra radicale.
    E' compito di chi ha più esperienza e cultura politica insegnare, come è compito di chi è neofita e inesperto avere sete di conoscenza e progressione politica, insieme all'umiltà di chi conosce il rispetto per la gerarchia. In un gruppo politico come il nostro il fine della riunione settimanale, al di là dell'indispensabile aspetto logistico-organizzativo, è quello di "svezzare" chi è più giovane, con una ampia poliedricità di temi e soprattutto la possibilità di proporre un argomento che desti interesse e su cui magri chi cerca di informarsi autonomamente trova ostacoli.
    Altra valutazione fondamentale: in un gruppo politico, nella stessa maniera che in qualsiasi altro agglomerato umano, c'è la necessità di ricoprire ruoli diversi, sfruttando e adattando le capacità di ognuno alle necessità contingenti: c'è necessità di chi ha capacità organizzative, di chi ha inventiva politica, di chi ha preparazione per ogni argomento, di chi sa gestire gli aspetti burocratici, come di chi è un instancabile affissore di manifesti, chi sa preparare striscioni, o menare le mani.
    Non siamo tutti uguali, sono abbiamo la stessa intelligenza e non meniamo le mani allo stesso modo, ma ogni mattone della struttura è fondamentale nel proprio ruolo.
    C'è chi anche con buona volontà e abnegazione cerca di istruirsi ma arriva fino ad un certo punto, e non trovo sia colpevolizzabile per i suoi limiti naturali, avrà sicuramente altre qualità che sarà possibile mettere a frutto. Chi non è giustificabile è chi non ha voglia di fare un cazzo, non gliene sbatte nulla del movimento e si atteggia a nazionalrivoluzionario tanto per fare il bello e mollare appena puzza o non gli comodano più le cose.
    Gli stessi individui che vivono di slogan vuoti senza interrogarsi sul loro significato, che fanno gli sbruffoni col prossimo solo perchè hanno alle spalle un gruppo mentre prima prendevano schiaffazzi a destra e manca, quelli stessi individui che ti vergogni come un cane a camminargli vicino per come sono vestiti da babbei. La maglietta del gruppo o degli ultras ci sta benissimo, ma ci sono occasioni e occasioni, ad un concerto va bene, sono il primo, ad una conferenza o una presentazione al pubblico è il caso di essere più composti.
    C'è sicuramente la necessità di fare pulizia nell'ambiente, di scremare i balordi e chi non sa comportarsi, di chi non ha né rispetto né dignità. Ma questa catarsi dell'area può realizzasi solo attraverso la militanza, la presenza nel territorio, la voglia di spendere energie con pazienza, non con l'estraneazione, l'eremitismo, la dissociazione. Servono teste pensanti e volonterose, nel nostro ambiente molto più che a casa propria.

    Sursum corda!

 

 
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