Fini: «Inammissibile escludere il reato
di immigrazione dal processo breve»
«Gli amici della Lega sbagliano». Poi il presidente
della Camera scherza con i microfoni: meglio stare attenti
ROMA (7 dicembre) - «È veramente inammissibile» che nell'elenco dei reati esclusi dal cosiddetto processo breve vi siano quelli «in materia di immigrazione» che attualmente sono puniti con un'ammenda o poco più. Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini, nel corso di un dibattito sui temi dell'immigrazione nella sede della Comunità di Capodarco che si occupa dell'accoglienza di persone
diversamente abili, italiani e immigrati.
Fini ha sottolineato che «tutt'altra cosa sarebbe se nel testo si parlasse di delitti connessi all'immigrazione, come la riduzione in schiavitù o la tratta di esseri umani», mentre il reato connesso all'immigrazione, ha ricordato Fini, attualmente è punito con una semplice ammenda. Il presidente della Camera si è quindi domandato: «È stata una svista? Prendiamone atto, l'importante è che si torni a parlare di "delitti". Non è una svista? Allora auspico che, in analogia con quanto accaduto dopo la sollevazione contro la norma sui medici obbligati a denunciare gli immigrati clandestini che arrivavano nei pronto soccorso si faccia marcia indietro e si elimini questo riferimento lesivo della dignità della persona».
«È una sciocchezza dire che se gli immigrati potessero votare, voterebbero a sinistra», ha quindi affermato Fini. L'ex leader di An ha spiegato che gli immigrati voterebbero a seconda delle convinzioni politiche. «È un'ammissione di debolezza politica e culturale», ha aggiunto a proposito della convinzione, diffusa nel centrodestra, che il voto andrebbe solo a sinistra.
Nel dibattito sull'immigrazione «gli amici della Lega» partono da «un presupposto sbagliato», ha detto ancora il presidente della Camera. Fini ha parlato di «ritardo culturale» di chi «pensa che per gli immigrati si debba stilare una lunga serie di doveri e si debbano dare invece pochi diritti». In questo senso, ha proseguito il presidente di Montecitorio, «gli esponenti della Lega sono refrattari a questi temi che creano loro l'orticaria perché partono dal presupposto sbagliato che l'immigrato sia qui di passaggio e che l'immigrazione sia temporanea». Fini ha riconosciuto che la tematica dell'immigrazione spesso provoca «polemiche» nel centrodestra, ma ha anche sostenuto la necessità di parlarne a prescindere dagli eventuali problemi che possono nascere: «La politica - ha detto - non può soltanto e sempre seguire l'opinione pubblica, a volte la deve guidare» perché questo significa avere «leadership».
Fini è tornato poi con una battuta sull'incidente del fuorionda che tante polemiche ha creato nel Pdl. Il presidente della Camera ha avuto diversi problemi coi microfoni tanto da doverne cambiare almeno un paio. E all'inizio dell'intervento, commentando il malfunzionamento di uno di questi, si è concesso una battuta: «Coi microfoni, sapete, bisogna stare sempre attenti...».
Fini: «Inammissibile escludere il reato di immigrazione dal processo breve» - Il Messaggero
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