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  1. #11
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Benedetto Croce:

    " Eretico Lutero per la Chiesa cattolica, egli questa dichiarava a sua volta eretica rispetto al puro cristianesimo del Vangelo e della Chiesa primitiva. Ma c'è un'eresia veramente grave che egli compì alla quale i suoi avversari cattolici non sogliono dar rilievo, un'eresia morale, una vera deviazione e perversione introdotta nella civiltà umana, uno sconoscimento della unità dello spirito, che è ancor oggi un danno presente e persistente; quella onde Lutero non semplicemente distinse, ma divise la vita religiosa dalla politica, e tolse tra le due ogni ricambio e ogni comunicazione. Lutero inquadrò religiosamente l'acquiescenza e servilità politica tedesca verso i principi... I cattolici stanno ancora a vituperare quel pio frate agostiniano... ; ma la civiltà moderna deve, per proprio conto, addebitargli questo grosso tradimento che", egli commise contro la civiltà umana, deprimendo il sentimento della libertà politica "


    Lutero insorse contro Roma in nome del libero esame, e cioè affermando la libertà massima per sé, ma finì con il negare la libertà anche minima a chi non la pensava come lui. Alla parola di Dio associò presto il braccio secolare. Impose il suo verbo, e propugnò l'intervento dello Stato per metter fine alle eresie: alle eresie nate dal libero esame. E così impose una repressione crudele perché fossero sterminati anche gli " zwingliani, spezzatori dei sacramenti, fanatici e anabattisti". Avendo voluto una religione di sola spiritualità, legittimò una commistione di Vangelo e di polizia, di prediche e di galere, la quale non riformò, ma aggravò il sistema medievale.

    Partito così dalla libertà, finì col potenziare la dispotia, come fulcro di un ordine autoritario conservatore. orientato verso il paternalismo. Al potere politico accordò un crisma d'infallibilità con facoltà di compressione illimitata, giustificata con il peccato originale, per cui le masse erano abbassate a una degradazione ignota al Medio Evo.

    Volle purificare i costumi, e per questo anche ruppe con la Chiesa di Roma; ma di fronte al potere politico, cedette sino a legittimare la bigamia del langravio di Hesse. La legittimò, perché si trattava d'un monarca: non l'avrebbe tollerata per un contadino; che nel monarca vedeva un ministro diretto del Signore, tale che ogni suo atto era d'ispirazione divina, giustificato a priori, sempre. E la tumefazione del potere politico risultava già favorita dalla giustificazione di ogni evento come voluto da Dio; e cioè da un fatalismo, che divenne totale nel campo politico, dove ogni azione del governo fu legittimata e dove anche l'impiccare, il decapitare e ogni genere di castigo, come ogni guerra, apparvero servizio di Dio. Donde una sterilità nel luteranesimo, che risultò un nullismo sociale nel secolo dell'illuminismo. Donde la negazione d'ogni sforzo per uscire dal proprio stato e migliorare la propria posizione, con la passività verso l'ingiustizia e la tirannide.

    <1) benedetto croce, L'eresia morale di Lutero (in < Quaderni della Critica ", die. 1945, n. 3).

    *********************************
    Fraternamente Caterina
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  2. #12
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    La deificazione dello Stato

    La tumefazione dello Stato era inevitabile una volta che si era rimossa la Chiesa, o ridotta a un Icone invisibile: Cristo mistico disincarnato. La Chiesa era stata istituita anche per tutelare l'autonomia dello spirito e della morale dal potere politico, il quale da essa risultava limitato. Tolto il limite, lo Stato sconfinò sino a considerarsi sacro, superiore alla legge e alla morale: sino a considerarsi vera Chiesa, dove il capo dello Stato si considerò vero Dio, fonte del diritto e della morale.

    Sull'esempio di Lutero e di Melantone, in Gran Bre-tagna, il traduttore della Bibbia, Tyndale (m. 1536), con il ragionamento loro, dedusse una legge civica per cui, " chi giudica il rè giudica Dio; chi resiste al rè resiste a Dio e condanna la legge di Dio... Il rè è, in questo mondo, uno senza legge e può compiere a suo libito bene e mal&,-di cui darà conto al solo Dio... Fosse anche il più grande tiranno del mondo, egli è per tè un grande dono di Dio... E' Dio non l'uomo, che impicca, tortura, decapita e fustiga: è Dio che fa le guerre " (i).

    Quando, perciò con tutte le sue piaggerie, fu condannato a morte dal despota che uccise il Moro. Tyndale fu strangolato da... Dio.

    Con questo riportare tutto a Dio anche i crimini di guerra, anche le cospirazioni di palazzo, anche le infrazioni del Decalogo, succedeva che autorità poliziesche e orge sessuali, furti e scassi per ordine superiore, divenissero manifestazioni della volontà divina, da accogliersi in ossequio. Dio si levava a tiranno bisbetico; diveniva in realtà il paraninfo del despota, I cui gesti tutti erano religione.

    Con una tale eticità, si faceva logico e doveroso allo uomo obbedire anche contro coscienza, anche in cose contro giustizia, giacché l'ingiustizia diventava giustizia.

    Del pari tra protestanti inglesi l'ordine divino si formulò in questo aforisma : <: Solo I monarchi sono liberi. Loro dovere è di comandare. Per i sudditi unico dovere è di obbedire ". Rè Giacomo I d'Inghilterra (1566-1625) chiamava ateismo e bestemmia disputare su ciò che Dio può fare; e presunzione e disprezzo discutere su ciò che un rè può fare o dire. I sudditi devono riposare sulla volontà del rè rivelata nelle leggi. Il vero Dio è il rè, almeno dai tetti in giù. La sovranità, persino in Inghilterra, fu " la versione civile dell'infallibilità papale ".

    Contro quel rè, assertore della tesi secondo cui < il principato politico è immediatamente da Dio ", il Suarez mostrò che il potere laicale è " un diritto divino, e il diritto divino a nessun uomo particolare diede questa potestà: la diede quindi alla moltitudine " (2) ; e pose il principio della democrazia. Con un itinerario tortuoso, anche in Francia, i gallicani abbassarono l'autorità del Papa, per innalzare quella del Rè, sino a consentire a costui di non dipendere se non da Dio; il che voleva dire in pratica di non dipendere se non dal proprio arbitrio, passando al Signore la responsabilità dei propri insuccessi.

    <1) Obedience of a Christian Man... (1528). cit. da Catlin, p. 214. (2) suarez, Def. fidei^ L.; Ili, 2.
    Fraternamente Caterina
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  3. #13
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    Più comprensibile è l'insurrezione teologica a servizio delle passioni politiche e dei privilegi economici.

    Quando Lutero tirò fuori le 95 tesi e suscitò quel vespaio dottrinale, il Papa — dicono — ci vide una bega di scolastici. E vide giusto. Senonché dietro la querela teologale c'erano i prìncipi germanici che aspettavano da anni, dalla lotta per le investiture, l'occasione per farsi una Chiesa di comodo separandosi dal Papa; per i motivi medesimi per cui s'era prodotto lo scisma di Bisanzio, il " protestantesimo orientale ".

    Ribellandosi a Roma, i principi tedeschi sottrassero la politica al vaglio della morale. Fattasi una Chiesa, che non interferisse con la loro condotta, avrebbero fatto a meno di una disciplina spirituale. Eliminata la potestà ecclesiastica, poterono impadronirsi dei beni dei monasteri e d'altri enti religiosi, costituendosi un patrimonio cospicuo per sé e per i cadetti squattrinati, sì da bilanciare con la refurtiva il dissesto patrimoniale.

    In Inghilterra i Tudor si ribellarono a Roma per mettere le mani sulle ricchezze monastiche; e la nobiltà, arricchitasi delle spoliazioni, impedì sotto Maria Tudor che il paese tornasse alla fede cattolica, per tema di dover restituire i beni rubati. Se non fosse stato per questa paura, ancora cent'anni dopo Lutero, si sarebbe forse potuta ricostituire l'unità religiosa in Europa.

    Scrive il Belloc : " Da per tutto dove vincevano, il primo gesto dei riformatori consisteva nel consegnare le ricchezze ecclesiastiche alla classe ricca. L'intensità della lotta da per tutto dipendeva dalla decisione di coloro i quali volevano depredare la Chiesa o di coloro i quali volevano rimetterla in possesso dei suoi beni > (i).

    Anche in Occidente, come in Oriente, l'eresia arricchì i ricchi e impoverì i poveri, i quali dei beni dei monasteri avevano sempre usufruito, attraverso scuole, collegi, università, ospedali, associazioni d'arte e mestieri, ecc. Così farà la secolarizzazione del secolo XIX.

    Martin Lutero non credeva d'arrivare ne a questo ne ad altri risultati di carattere sociale. Per esempio avrebbe voluto anche lui l'abolizione della mendicità; ma ottenne l'abolizione delle fonti della carità, essendo venuta meno, in troppi siti. l'organizzazione dell'assistenza da lui reclamata. E' vero che l'ordinanza del 1522, da Wurtemberg, nell'abolire la mendicità e proscrivere Ì frati mendicanti, istituì una cassa comune per sovvenire preti e poveri. Ma è vero pure, che, appena dopo un anno, Venceslao Link, " ecclesiaste " amico di Lutero, il quale aveva attuato l'ordinanza ad Altenburg, dovette indirizzare una lettera violenta al borgomastro e ai consiglieri, per deplorare che " la cristianissima decisione " avesse avuto per effetto di scoraggiare le persone dabbene abituate ad aiutare gli indigenti. " Un fatto è certissimo. — diceva, — che non si ha più compassione per i miseri, non c'è più carità per il proprio simile; non più fede, non amore, non lealtà; la fraternità cristiana non esiste più ; ho paura che, se non ci si emenda, Dio c'invii pesanti castighi, soprattutto a causa della cassa comune, di cui nessuno si piglia cura " (2).

    La stessa cosa avvenne da per tutto. Per esempio, a Leisnig, in Sassonia, dove, come risultato della cassa comune, gli ecclesiastici non ebbero di che vivere e il maestro di scuola per cinque anni non ricevette stipendio. Il denaro raccolto, in troppi siti, fu dilapidato. Come lamentò il duca Cristoforo nel 1562, "nessuno si cura dei bisognosi... I redditi degli ospedali e di altre fondazioni caritative non servono ai poveri, ma ai curatori". A Hesse, un sinodo, nel 1575, ebbe a constatare che le casse dei poveri erano quasi vuote o abolite.

    " Come dimostra una triste esperienza, — parole queste dell'Elettore di Brandeburgo. Giovanni Giorgio, — le casse comuni, invece 'di colmarsi, si vuotano ". E finalmente, dopo qualche anno, in terra di Riforma, nessuno si curò più delle casse comuni, divenute casse private.

    " Al tempo del papismo, — dovette riconoscere, e non una sola volta, Lutero, — le offerte, le fondazioni pie, e i legati abbondavano cerne i fiocchi di neve d'inverno. Tra gli evangelici, invece, si lesina sin lo spicciolo. Sotto il papismo, i cristiani praticavano la beneficenza e facevano volentieri l'elemosina: ma, dopo che è stato dato l'Evangelo, nessuno dona più un centesimo; anzi, ciascuno attende a scorticare il prossimo e a ricavare denaro da tutto per la soddisfazione dei propri vizi. Più si predica l'Evangelo, e più ci si immerge nell'avarizia... " (3).

    Anche gli altri riformatori più volte dovettero ripetere siffatto lamento, che muoveva da un rilievo acutissimo.

    A Kempten, i pastori, per tema del contagio, non visitavano i malati, mentre i gesuiti non esitavano a contrarre la peste per assisterli. Amare constatazioni dovevano fare i poveri e i pastori protestanti dinanzi a un siffatto spettacolo.

    •(1) Thè yeat heresies, p. 208. 248

    (2) J. jansseen, L'Alemanne et la. réforme. Vili, Paris, Plon, 1911, p. 310.

    (3) Sàmtl. Werke, t. V., p. 264-265. cpt. XXIII, p. 313; t. XIII, p. 123,
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  4. #14
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    Nel 1523, Lutero aveva espresso il timore di veder disperdere i beni ecclesiastici nelle mani di avidi accaparratori, " come era accaduto in Boemia ". Ora, già un anno prima, Thomas Murner aveva predetto tali depredazioni, con i versi :

    • " Quando avran fatto man bassa dei beni della Chiesa, Ne faranno un gran mucchio;

    I poveri ne trarranno al più quanto ne han tratto in Boemia. Là, il povero sera figurato che dei beni rubati gli sarebbe venuto un bel bottino. Ma il ricco si tenne tutto e lasciò il povero a gemere nelle sue angustie " (4).

    A conti fatti, Lutero dovette ammettere che la confisca dei beni ecclesiastici non era stata che una rapina. " I signori fanno lusso con il denaro rubato... Borghesi e contadini fan lo stesso " (5). " Noi abbiamo abbandonato ai nobili tante ricche abbazie e i redditi del clero, incaricandoli a provvedere alle spese del culto ; ma essi si guardano bene dall'adempiere questo dovere " (6).

    Pari constatazioni fece Melantone : < i più avari sono precisamente quelli che si spacciano per migliori cristiani " (7).

    Diminuite le fonti della carità, crebbe l'accattonaggio, che si era voluto sopprimere per legge; e divenne la piaga del secolo.

    Pari decadimento si deplorò nell'ordine morale. " Nella mia gioventù, — ebbe a scrivere Lutero stesso, — mi ricordo che la maggior parte delle persone, anche ricche, non beveva che acqua e si contentava degli alimenti più semplici e più facili. Spesso, non si cominciava a bere che a 30 anni 'di età. Ora si abituano i bambini a bere, e non solo il vino ordinario, ma vini forti, vini stranieri, distillati o bruciati, da prendersi a digiune... L'ubriachezza è entrata nei nostri costumi ".

    (4) o. e., p. 326.

    <5) Sdmtl. Werke, t. Ili, p. 270-271. <6) Ib., t. LXII, p. 293-294. (7) O.C., p. 328.
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  5. #15
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    E il teologo Giacomo Andrea, prevosto dell'Università di Tubinga, nel 1568, asserì: " II vizio della ubriachezza non è stato mai, a memoria d'uomo, diffuso quanto oggi. Al tempo del papismo, i nostri antenati... -non affidavano incarichi a persone sospette di bere troppo; non le ricevevano, non le. volevano per matrimoni, le sfuggivano... (8).

    " I consiglieri del duca di Wurtemberg hanno constatato che più di 400 persone sono morte di sbornia tra il Natale e la prima domenica di Quaresima. Il luterano Manlius conferma la cosa " (9).

    Aggiunto questo agli altri vizi, si capisce perché così di frequente ricorra, sotto la penna degli scrittori dell'epoca, luterani e cattolici, l'appellativo di "porci".

    Inutilità delle opere

    Gli stessi scrittori luterani, con Lutero in testa, deplorano insomma, da ogni punto della Germania, che, in conseguenza della riforma religiosa, i costumi siano deformati, o, come dice uno di loro, — il curato Just Menius, — che la religione sia impiegata per peccare con più libertà.

    (8) janssen, O.C., p. 264.

    (9) O.C, p. 279.

    " La libertà carnale: — esclama Lasius, — ecco quel che pare più prezioso alla maggioranza di coloro che si gloriano di essere evangelici ! " E lamenta che Ì cristiani riformati si ritengano a posto con Dio quando siano andati in chiesa ed abbiano ascoltato il sermone: possono anche rubare, tiranneggiare. ma, una volta che abbiano assistito " decentemente al servizio divino ", si ritengono accetti al Signore. " Ecco,

    Dio ci perdoni, come in questi tempi s'intende la vita cristiana. I nostri peccatori, questi fervidi amici della grazia, i quali non credono che a parole, ha-n lasciato il 'Papa per darsi al Vangelo e ripetono che le opere buone sono inutili alla salvezza e che Dio usa misericordia a chiunque implora sinceramente la sua grazia... La sola cosa che capiscono bene è la libertà della carne" (i).

    In queste constatazioni, Erasmo concorda con i maestri del luteranesimo. " Guardate un po' codesti maestri "evangelici" " : sono forse divenuti migliori? Concedono forse di meno al pasto, alla lussuria, all'avidità di denaro?

    " Mi si mostri qualcuno che questo vangelo di Lutero abbia mutato da bevitore in temperante, da furioso in mansueto, da aguzzino in benefattore, da svergognato in persona onorevole. Io so di molti che son diventati anche peggiori di quanto erano prima " (2).

    Insomma: la libertà dal Papa è diventata la libertà dalla Chiesa e quindi dalla morale della Chiesa : con il libero esame ciascuno si manipola un .codice etico, che s'acconci agli affari propri: e tra questi — tale è l'impressione che si ricava dalla lettura dei documenti contemporanei e soprattutto dalle lamentele dei pastori, a cui non riesce più di reggere il gregge scatenato, — sono la sodomia, la bigamia, il furto, il lusso e la lussuria, accanto all'accattonaggio e alla miseria.

    Nè sono disordini limitati ai primi tempi, quando, nell'impeto rivoluzionario, leggi e costumi si sovvertono: no, essi diventano sistema nelle generazioni successive. " Ora che siamo usciti dalla captività di Babilonia, liberati dalla rossa prostituta di Roma, grazie alla rivelazione del santo Vangelo, ora proprio, la carità è spenta, gli odi, l'invidia, l'ira, le ostilità, la discordia, le passioni omicide riempiono i cuori " (3).

    (1) dóllinger, Reformation, t. II, p. 176, 545.

    (2) Opera omnia, Leida, 1703-06, t. X, col. 1578, 1590. In: huezinga. Erasmo Torino 1941 p. 250-257).

    (3) janssen, O.C., p. 426
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  6. #16
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    Arrow ANGLICANI: COME NASCONO?

    Enrico VIII
    (1491-1547),

    Re d'Inghilterra
    (1509 al 1547)


    di Simonetta Leardi

    Incrementò il potere del governo reale, usando il Parlamento per sancire le sue azioni. Regnò attraverso potenti ministri i quali, al pari delle sue sei mogli, non furono mai sicuri nella loro posizione.

    Il suo più grande risultato fu di iniziare la Riforma Protestante in Inghilterra.

    Giovinezza

    Nacque nel palazzo di Greenwich a Londra il 28 giugno 1491, secondo figlio di Enrico VII ed Elisabetta di York.
    Sebbene fosse un giovane testardo, diede prova di essere un ottimo studente, un eccellente atleta, un amante della musica.
    All'età di 11 anni la vita di Enrico fu trasformata dalla morte del fratello maggiore, Arturo. Divenne allora erede al trono e fu nominato Principe di Galles nel 1503, anno in cui morirono sia la madre che la nonna.
    Enrico fu allora sottoposto all'influenza del padre, un uomo severo e avido, che gli lasciò un ingente tesoro reale e una corona sicura alla sua morte, che avvenne nel 1509.

    Primi anni di regno

    Per la prima volta dopo generazioni, un re inglese saliva al trono senza contestazioni e minacce di ribellione nei suoi confronti.
    Enrico ereditò un regno isolato dal resto dell'Europa e povero di risorse naturali. Un regno protetto su tre lati dal mare, ma con al nord la minaccia scozzese, un rivale antico, alleato con la Francia, nemico da sempre dell'Inghilterra.
    Pensiero principale di Enrico VII era stato quello di controllare l'indipendenza della nobiltà e di arricchire la corona. Egli realizzò il primo obiettivo mandando a morte gli oppositori e confiscando le loro proprietà, ed ottenne il secondo aumentando le tasse ed evitando di farsi coinvolgere in costose guerre.
    Quando Enrico VIII divenne re, iniziò una diversa politica, volta ad espandere il dominio inglese sull'Europa. Per risollevare l'insoddisfazione causata dall'aumento delle tasse voluto dal padre, Enrico addossò la colpa ai ministri Richard Empson e Edmund Dudley e li fece decapitare.
    Sposò la vedova del fratello, Caterina d'Aragona e si alleò così con il re di Spagna, Ferdinando. Mentre il fratello aveva evitato le guerre per non sperperare denaro, Enrico era desideroso di combattere.

    Nel 1513 condusse una vittoriosa campagna contro la Francia; come ritorsione gli scozzesi dichiararono guerra all'Inghilterra.
    Le truppe di Enrico respinsero gli scozzesi nella battaglia di Flodden Field, durante la quale, il re scozzese Giacomo IV fu ucciso.
    Durante i successivi dieci anni, Enrico tentò di improvvisarsi mediatore tra la Francia e la Spagna, giocando a mettere i due paesi l'uno contro l'altro nella speranza di guadagnare potere in Europa.
    Malgrado la sua prima vittoria, i suoi tentativi diplomatici e le successive campagne militari non ebbero il successo sperato.

    Nel 1520 incontrò il re di Francia, Francesco I, al Campo del Vello d'Oro. Questo spettacolare evento d'intrattenimento e di diplomazia, fallì il tentativo di evitare un altro periodo di guerre tra i regni europei.
    Le battaglie intraprese da Enrico svuotarono le casse reali, ed il conseguente aumento delle tasse, lo portò ad essere alquanto impopolare.
    Pochi anni dopo essere salito al trono, Enrico nominò il cardinale Thomas Wolsey, arcivescovo di York, capo del governo.
    Wolsey si addossò il peso del governo, liberando Enrico da un "lavoro" che non amava. Wolsey fu un capace amministratore e diplomatico.
    Benchè fosse spietato nei confronti dei suoi oppositori, Wolsey preferì lavorare attraverso il Consiglio Reale ed il Parlamento.
    Il suo potere si basò sull'abilità di realizzare gli intenti di Enrico, ma sfumò nel momento in cui egli non acconsentì a concedere il divorzio che Enrico chiedeva.

    Il divorzio e la riforma

    Per Enrico il più grosso fallimento del suo regno era l'incapacità di generare un erede maschio.
    Di questo egli incolpava la consorte Caterina d'Aragona, la cui unica figlia era la principessa Maria. (apro un inciso, soltanto nel '900 si scoprirà che a determinare il sesso del nascituro non è la donna ma il seme maschile!)

    Enrico ebbe numerose relazioni con dame della corte fino a quando non si innamorò di Anna Bolena, una delle più belle dame del tempo, donna dalla volontà di ferro, intuito politico, e di religione protestante.

    Dal 1527 Enrico cercava una via d'uscita all'unione con Caterina, argomentando a suo favore che il matrimonio con la vedova del fratello non era valido.
    Mandò Wolsey a Roma per presentare il caso davanti al Papa, ma al fallimento della missione, Wolsey fu costretto ad andarsene. Fu sostituito da Tommaso Moro, che Enrico nominò Lord Cancelliere. Moro chiese l'aiuto di tutti gli studiosi d'Europa, cercando un appoggio per il "caso" di Enrico. Ma nonostante le motivazione addotte, il divorzio era politicamente impossibile dal momento che in questo la dottrina sul divorzio era già un atto reale, inoltre, nipote di Caterina era l'Imperatore Carlo V, il più potente re d'Europa, ed il Papa non voleva certo inimicarselo. Enrico doveva trovare un altro modo per realizzare il suo desiderio.

    All'inizio del 1529, attraverso il Parlamento, cominciò ad esercitare pressioni sul Papa. Esigendo la correzione degli abusi, il Parlamento votò per bandire i pagamenti dei vescovi inglesi alla Chiesa di Roma ed eliminare l'indipendenza degli ecclesiastici inglesi.
    Secondo le disposizioni precedenti, il clero doveva fedeltà solamente al Papa. Con il nuovo atto del Parlamento, Enrico ottenne il potere di nominare i propri vescovi.
    Egli usò tale potere per designare arcivescovo di Canterbury, Thomas Cranmer, un caro amico di Anna Bolena.
    Quando Anna restò incinta nel 1532, la questione non poteva più essere rimandata. Thomas Cromwell, uno dei consiglieri reali, insieme ad altri potenti politici e ad Anna Bolena, suggerirono ad Enrico di rompere ogni legame con Roma.
    Il Parlamento, dopo aver affidato l'autorità religiosa ad Enrico, varò una legge che proibiva di appellarsi al Papa per le questioni matrimoniali.

    Il problema era ora sottoposto alla decisione dell'arcivescovo di Canterbury, Cranmer, il quale dichiarò l'unione tra Enrico e Caterina d'Aragona, nulla.
    Enrico sposò ufficialmente Anna e la incoronò regina.
    A settembre nacque una bambina, la principessa Elisabetta.

    In risposta al divorzio con Caterina, il Papa scomunicò Enrico, e di conseguenza tutta l'Inghilterra. Sebbene questo evento avesse avuto dei minimi effetti sul re, la questione causò il risentimento dei cattolici praticanti, che si sentirono minacciati dal Re, ma anche abbandonati da Roma.
    Come conseguenza della rottura con Roma, Enrico e Cromwell intrapresero una riorganizzazione della Chiesa e dello Stato.

    Ci volle del tempo prima che Roma potesse mandare dei vescovi per rassicurare i cattolici rimasti fedeli alla Chiesa.

    Enrico fu nominato capo supremo della Chiesa d'Inghilterra, e tutti i pagamenti che prima andavano versati al Papa ora venivano versati alla corona. Il Parlamento alterò la successione per escludere la principessa Maria a favore della figlia di Anna Bolena, nella speranza che, prima o poi, sarebbe nato un erede maschio.

    Enrico accettò dei piccoli cambiamenti nella pratica della fede cattolica. Scelse come riferimento coloro che avevano in odio la Chiesa, i Protestanti, e tentò di avvicinarsi a loro: la Bibbia venne tradotta in inglese, ai preti fu permesso sposarsi, e le reliquie dei santi vennero distrutte.
    Ma la religione di Enrico rimase quella cattolica, malgrado moltissime persone alla corte e nel regno avessero adottato la fede protestante.

    Egli impedì ai più ferventi di questi protestanti di compiere cambiamenti troppo radicali nella dottrina religiosa, redigendo un documento (The Six Articles-1539) nel quale venivano indicati i principi della Chiesa d'Inghilterra, molti dei quali erano derivati dalla fede cattolica.

    Nel 1534 Cromwell cominciò un'indiscriminata confisca dell'enorme patrimonio della Chiesa. Una stima dei palazzi, delle terre e dei possedimenti religiosi fu completata nel 1535, ed il Parlamento da allora in poi iniziò a passare leggi che distruggevano i gruppi cattolici, un processo che fu terminato nel 1540.
    La corona prese possesso di tutte queste proprietà, pagando una misera pensione a tutti i preti e suore che erano stati privati delle loro case, riducendo molti di essi alla fame e in completo abbandono.

    Per sovvenzionare le continue guerre, Enrico vendette ai nobili le terre dei monasteri, di molte suore di clausura non si seppe più nulla. L'aristocrazia venne così ad avere un interesse personale nel successo della riforma intrapresa da Enrico.
    La ragione che spinse Enrico a dissolvere i monasteri fu principalmente economica, ed i motivi per cui ruppe con Roma furono sia politici che personali.
    Queste azioni alimentarono il malcontento contro la Chiesa, cosa che era diventata comune a tutta l'Europa, grazie all'azione sempre più radicale dei protestanti che divisi in diverse frangie, diventavano sempre più potenti.

    Un crescente numero di cattolici si opponevano alle attività del papato, sotto accusa le ricchezze del clero alla corruzione di alcuni ordini religiosi. Ma la loro opposizione era illuminante: volevano che queste istituzioni venissero riformate.
    La riforma in Inghilterra non fu senza oppositori. Nonostante la legislazione reale e del Parlamento, gran parte della popolazione restava cattolica. Per tutto il 1530 e fino al 1540 più di 300 persone furono giustiziate per tradimento, gran parte di essi per ribellione contro i nuovi ordini religiosi.

    Tra i consiglieri del re, Tommaso Moro fu uno di quelli che si rifiutò di riconoscere il re come capo supremo della Chiesa e fu così giustiziato, insieme ad un gran numero di vescovi, sacerdoti e nobili.

    Nel 1536 una seria ribellione, The Pilgrimage of Grace, scoppiò nelle zone del nord. Le cause furono la rottura con Roma e le deplorevoli condizioni economiche in cui viveva la popolazione.
    Essa rappresentò una delle minacce più serie che dovette affrontare il regno, benchè venisse alla fine repressa. In molte parrocchie, comunque, restava una astiosa accettazione delle innovazioni protestanti, causato anche dal fatto che non vi erano più vescovi seriamente cattolici a dare un aiuto al gregge, molti erano stati giustiziati, altri esiliati, altri per paura cedettero accettando la riforma protestante pur di non vedere il peggio nelle proprie parrocchie.

    Gli ultimi anni

    Cromwell, che ora aveva più potere di Wolsey, fu in grado di operare una forte resistenza, ma non riuscì ad ottenere appoggi.
    Allo scopo di occuparsi dei problemi dell'amministrazione e della vendita delle terre confiscate dalla corona, egli iniziò degli importanti cambiamenti nel modo in cui gli affari di stato erano condotti. Istituì dei dipartimenti statali separati, con propri esattori, segretari, e giudici, per amministrare le ricchezze confiscate alla Chiesa.
    Queste Corti, come vennero chiamate, erano in grado di risolvere velocemente le dispute evitando che le Corti Reali fossero sovraccariche di casi da trattare.

    Cromwell lavorò per otto anni come capo del governo. Il potere restava comunque nelle mani del re, ed Enrico lo usò per ritrovarsi invischiato nella serie disastrosa di matrimoni per i quali è famoso.

    Nel 1536 Enrico era già stanco di Anna Bolena, e Cromwell ne approfittò per allearsi con numerosi consiglieri al fine di farle perdere il favore del re.
    In meno di un mese fu accusata di adulterio, decapitata e rimpiazzata da Jane Seymour.
    Jane morì dando ad Enrico l'erede maschio tanto atteso, il futuro Edoardo VI.
    I successivi tre matrimoni di Enrico si consumarono in rapida successione.

    Sposò Anna di Cleves, pedina nelle mani di Cromwell, che la usò per delineare un'alleanza con la Germania. Enrico divorziò dopo soli sei mesi ed il matrimonio non fu mai consumato.
    Fu il malcontento di Enrico per questo matrimonio che causò la morte di Cromwell.
    Enrico sposò allora Caterina Howard, che fu giustiziata nemmeno un anno dopo le nozze. L'ultimo matrimonio fu con Caterina Parr nel 1543, l'unica moglie che gli sopravvisse.

    Con l'età Enrico divenne un vero e proprio tiranno. Uno ad uno giustiziò i suoi vecchi consiglieri o li estromise dal governo.

    Nel 1542 entrò di nuovo in guerra, alleandosi con l'Imperatore Carlo V nella guerra contro la Francia.
    In quello stesso anno gli scozzesi invasero l'Inghilterra e furono nuovamente sconfitti nella battaglia di Solway Moss, dove il re Giacomo V fu ucciso.
    La morte di Giacomo V liberò l'Inghilterra dalla minaccia di invasioni per tutta la generazione successiva.
    Le guerre combattute da Enrico nella tarda età furono meno vittoriose di quelle compiute durante la giovinezza, e per finanziarle dovette vendere le proprietà confiscate alla Chiesa, aumentare le tasse e svalutare la moneta.
    La sua popolarità diminuiva, come diminuiva la sua forza.

    Morì il 28 gennaio 1547. Gli succedette il figlio Edoardo VI.

    Conclusioni

    Enrico VIII fu visto da molti come la personificazione del re guerriero che restituì all'Inghilterra il suo onore, mentre per altri fu un tiranno che regnò con la mannaia; la sua vita fu comunque ricca di avvenimenti importanti che segnarono la storia.
    Per i cattolici fu l'impersonificazione del diavolo, per i protestanti il fondatore della loro religione.

    Dopo la guerra civile del secolo precedente che aveva indebolito la monarchia, Enrico VIII riuscì a ristabilire il potere della corona.
    Questo fu possibile grazie al lavoro dei suoi potenti ministri Wolsey e Cromwell.
    Essi riuscirono nell'intento servendosi del nuovo Consiglio Privato (il precedente Consiglio Reale) e del Parlamento, i cui membri includevano sia l'aristocrazia che la nobiltà minore.
    La confisca delle ricchezze della Chiesa consentì agli eredi di Enrico di governare senza nuove entrate per il resto del secolo. I cattolici più ironici dicevano che grazie alla Chiesa e non certo al re, i più poveri non avevano dovuto più pagare le tasse.
    Le due sconfitte inflitte agli scozzesi permisero al suo regno di essere al sicuro da nuove invasioni, mentre il rafforzamento della flotta navale lo mise al sicuro da attacchi dal mare.

    La rottura con Roma fu un passo critico nello sviluppo dell'identità nazionale. La visione di Enrico di un Impero Inglese incoraggiò le generazioni successive a guardare oltreconfine con uno spirito di iniziativa che avrebbe condotto l'Inghilterra ad un espansione oltremare.

    *****************
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  7. #17
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    Benedetto Croce che scrive su Lutero

  8. #18
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    Più che teologia si fa della sociologia e storia politica della Germania del 1500. Non vedo cosa la ferrea determinazione di Lutero nel rivendicare il principio paolino della salvezza per fede abbia a che fare con la politica tedesca. Il punto di vista cattolico, per la peculiarità di un papato che pretende anche di essere regno in terra, fa fatica a scindere questi due aspetti, spiritualità ed attività sociale e quindi politica. Se i principi tedeschi videro in Lutero l'occasione per liberarsi dal giogo romano, questo era colpa di Lutero ? Inoltre era veramente una colpa questa?
    Parliamo delle tesi di Lutero e non di storia tedesca, la quale troverà spazio da altre parti. Che poi il papa a Roma vagliasse con attenzione le tesi di Lutero....

  9. #19
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    Attraverso il CESNUR e la recente aggiornata enciclopedia delle religioni....abbiamo un primo quadro di questa moltiplicazione Protestante sfociata poi nei movimenti Pentecostali:

    Luterani
    Anglicani
    Metodisti
    Battisti
    Anabattisti
    Presbiteriani (Calvinisti)
    Esercito della Salvezza
    Testimoni di Geova
    Mormoni ( Chiesa dei Santi degli ultimi giorni)
    Valdesi
    Pentecostali ADI
    Pentecostali Unitariani
    Zoe Pentecostali
    Cattolici Anglicani ( non hanno nulla a che vedere con i Cattolici. Il nome significa solo Anglicani Universali)
    Ordine di San Luca ( sempre di origine anglicana)
    Chiesa di Cristo
    Chiesa dei Fratelli
    Igreja Universal do Reino de Deus ( Brasile)
    Luz del Mundo
    Legio Maria of African Church MIssion ( un movimento staccatosi dalla Chiesa Cattolica per passare all' evangelismo e poi al pentecostalismo)
    International Church of of the Foursquare Gospel
    Calvary Chapel Church di Costa Mesa ( gruppo di pentecostali che hanno preso il nome dal luogo dove si radunavano)
    Church of God in Christ
    Church of Christ ( dalla quale derivano, pur esendo indipendenti, tutte le altre Chiese di Cristo)
    Avventisti
    Yoido Full Gospell Church ( Giapponese)
    Promisekeeper
    Full Faith Church of Love ( indipendente)

    Tenete presente che negli Stati Uniti ogni singola denominazione si è successivamente scissa in altre più piccole. Ha fatto scalpore una delle tante chiese metodiste alla quale apparteneva Clinton che si è a sua volta scissa in due.

    A questo possiamo aggiungere un episodio.....Nel 1520 scoppiarono nella Germania Sud-Ovest, diverse rivolte contadine, alle quali si unirono finanche una parte della nobiltà. Il capo della rivolta era un protestante predicatore, tale Zwickau Thomas Muntzer che si proponeva di fondare uno "Stato Divino" chiliastico...ad opporsi scatenando una dura repressione NON furono i cattolici.....bensì l'altra parte di nobili e di Principi con le autorità legate all'imperatore Germanico. Dopo alcuni successi iniziali da parte dei contandini, le forze presero sopravvento, massacrando ogni ribelle e giustiziando in piazza lo stesso predicatore Muntzer.

    Sotto l'influsso del profeta battista Melchior Hofmann (1500-1543, morto in prigione ma NON a causa della Chiesa, bensì dei regnanti protestanti), e del cappellano Rothmann, i battisti, dopo aver cacciato malamente il vescovo, fondaro a Munster, tra 1530/35, il "NUOVO REGNO DI SION". Il capo olandese, che si autò nominò vescovo della Nuovo Regno di Sion, tale Jan Matthys, e dopo di lui Johann Bockelson, tentarono anche con la violenza d'imporre il "regno di Dio" sulla terra. Il tentavo fallì con un massacro nel 1535, NON ad opera di cattolici, ma attraverso una pulizia interna all'autorità imperiale.....coloro che riuscirono a fuggire, per nascondersi presero il nome di MENNONITI.....

    Con l'Illuminismo si ha l'apice della critica verso il cristianesimo storico, ma più strettamente verso il mondo Cattolico. Da questi anni si assisterà ad uno dei più grandi sviluppi del Protestantesimo che comincerà ad affermarsi per contrastare il Cattolicesimo, dalla formula del "Tutto è lecito", la Bibbia verrà stampata in ben 734 versioni ognuno a seconda delle personali necessità, senza nessun controllo sulle traduzioni e per la sopravvivenza della propria identità, e nelle maggiori lingue allora conosciute.

    Con la Rivoluzione Francese si assiste ad una posizione fortemente radicale nei confronti del cristianesimo in generale e quello cattolico successivamente, con la confisca dei beni, massacri senza processi, smembramenti di conventi, decapitazioni di massa, nella sola Parigi, in un anno sparirono senza lasciare traccia ben 10.000 preti. Alcuni accordi con una folta rappresentanza dei Pastori Protestanti Francesi, si eviterà per loro ogni violenza a patto che non intervengano nella politica della Rivoluzione, i Protestanti accettano, e così non subiscono nessuna confisca, nessuna rappresaglia.

    Nel 1803 la Germania è in ginocchio, in preda ad una dilagante secolarizzazione a causa della cacciata dei cattolici , i cristiani protestanti cominciavano a prendere il monopolio in loro sostituzione, ma per un quieto vivere, e per farsi forza contro l'Illuminsmo dilagante e di li a poco contro il Marxismo, si rimase di comune accordo in un mutuo rispetto pur di poter sopravvivere e testimoniare il nome di Cristo: è la prima vera forma di Ecumenismo, soltanto che nessuno lo sapeva!

    Dopo il 1945, ogni Chiesa Protestante avendo avuto morti e prigionieri nei campi di sterminio, colse l'occasione per potersi riunire in una sorta di primo "sinodo" attraverso il quale, potendo vantare i propri martiri, si definirono capaci "d'interpretare la Parola di Dio senza l'autorizzazione della Chiesa Cattolica e assumere il diritto di formulare dottrine e direttive per il futuro".

    Difficile fare un conto preciso delle denominazioni Protestanti, dal momento che molte non sono e ne vengono riconosciute dai Gruppi più numerosi. Ognuno ci tiene alla propria indipendenza, ma per rendersi più credibili, annullarono le traduzioni bibliche precedenti al 1900, riformulando la Diodati aggiornandola ai tempi moderni. Fino ad oggi, 1997, si contano comunque ben 21.000 denominazioni, elenco questo, in costante aggiornamento.

    (Religioni del Mondo - Ed. Konemann -)

    Sono dunque queste le radici del mondo Pentecostale? Troppo comodo dire "veniamo dal giorno della Pentecoste"....dormendo per duemila anni....questo purtroppo è lo scandalo che TUTTI INDISTINTAMENTE ABBIAMO DATO......contrariamente allo spirito del Vangelo che tanto oggi andiamo predicando.....oggi, al 2004 (dati del CESNUR)...si registrano ben 36.000 denominazioni.....diecimila in più...rispetto al 1997.....ovviamente ognuna vanta di possedere..."la verità"...e di essere la "vera chiesa di Cristo".......e ovviamente tutte hanno una sola in comune...la lotta contro la Chiesa Cattolica.....

    Bisogna comunque dire che:

    - prima del 1500 i protestanti non esistevano, tantomeno gli evangelici

    - che il movimento protestante si è affermato soprattutto grazie all'appoggio politico ed economico di Germania, Inghilterra e Olanda che vedevano nel protestantesimo un mezzo per poter rilanciare la loro politica economica.Infatti, per fare un esempio, fu solo dopo la riforma che il commercio di schiavi ( osteggiato dalla Chiesa Cattolica) riprese fiorente grazie soprattutto agli olandesi. E che quando Karl Marx scrisse le sue opere contro il capitalismo e lo sfruttamento estremo dei lavoratori, aveva davanti agli occhi l' Inghilterra anglicana. Il protestantesimo si arricchì e prosperò fornendo la copertura finanziaria dei suoi traffici con "i mercanti della terra che si sono arricchiti con la sua sfrenata lussuria." (Apocalisse 18)

    - che i protestanti portarono dottrine di uomini, come il principio della Sola Scrittura, fino ad allora inesistenti.

    - che Gesù stesso, prima di Lutero, ci aveva avvertiti:
    "E Gesù prese a dir loro: Guardate che nessuno vi seduca! Molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Son io; e ne sedurranno molti." (Marco 13:6)

    "E Gesù, rispondendo, disse loro: Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e ne sedurranno molti." (Matteo 24:4)

    "E molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. E perché l'iniquità sarà moltiplicata, l'amore dei più si raffredderà." (Matteo 24:11)

    "E allora, se alcuno vi dice: "Il Cristo eccolo qui, eccolo là, non gli credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno segni e prodigi per sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ma voi, state attenti; io v'ho predetta ogni cosa." (Marco 13:21-23)

    "Allora, se alcuno vi dice: Il Cristo eccolo qui, eccolo là, non lo credete perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l'ho predetto. Se dunque vi dicono: Eccolo, è nel deserto, non v'andate; eccolo, è nelle stanze interne, non gli credete, perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell'uomo. Dovunque sarà il carname (della massa), quivi si raduneranno le aquile." (Matteo 24:23-28)

    "E chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino, e fosse gettato in mare." (Marco 9:42)

    "Ora, quel che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate." (Marco 137)

    - Dalla Riforma luterana del secolo XVI in poi, quasi un miliardo di credenti cristiani "evangelici", professa una dottrina confusa, contraddittoria e non fedele all'insegnamento biblico.
    Fraternamente Caterina
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  10. #20
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    Cronologia dei danni apportati dall'uso della Bibbia "fai da te".........

    Valdesi (XII secolo)
    Aderiscono nel 1532 alla Riforma protestante. Ottengono la parità dei diritti e la libertà religiosa nel 1848. Da allora si diffondono in tutta Italia. Seguono la confessione di fede riformata del 1655 ed hanno un'organizzazione sinodale-rappresentativa. Dal 1975 sono integrati con la Chiesa evangelica metodista d'Italia. Membri del Consiglio ecumenico (CEC), della Conferenza delle chiese europee (KEK) e della FCEI, sono oggi anche rappresentati nelle Chiese Evangeliche (ADI). Sono circa 30.000.

    Luterani (XVIII secolo)
    Presenti a Venezia sin dal tempo della Riforma, e in altre città dal XVIII secolo, si sono organizzati nel 1948 come Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI); in maggioranza sono comunità di lingua tedesca; nel Golfo di Napoli esistono tre comunità italiane. Sono membri della Federazione luterana mondiale, della KEK e della FCEI. Sono circa 7.000.


    Chiese cristiane dei fratelli (1833)
    Detti anche "Fratelli di Plymouth" sorgono in Inghilterra come movimento di ritorno alla purezza dell'evangelo, in polemica con le chiese ufficiali, e quasi contemporaneamente in Toscana nei circoli risorgimentali (Guicciardini e Rossetti). Diffusi in tutta Italia, hanno la Bibbia come unica regola di fede e di vita. Non hanno un'organizzazione centralizzata. Rifiutano ogni rapporto con lo stato e non partecipano a forme organizzate di ecumenismo. Non hanno statistiche: sono valutati a circa 20.000.

    Metodisti (1859)
    Dal 1975 i metodisti italiani formano un'unica chiesa con i valdesi. Nascono per un vasto movimento di risveglio religioso in Inghilterra e in America nel secolo XVIII. In Italia si inseriscono nel risveglio culturale e religioso del Risorgimento. Nel 1904 nel metodismo è confluita la "Chiesa cristiana libera in Italia". Si riconoscono nella confessione di fede del 1655 ed hanno lo stesso ordinamento sinodale-rappresentativo dei valdesi. Sono diffusi in tutta Italia. Membri del CEC, della KEK e della FCEI. Sono 5.000.

    Battisti (1863)
    Eredi degli anabattisti, ma con un impianto teologico calvinista, nascono nell'Inghilterra del '600. I battisti italiani sorgono da missioni americane e inglesi. Si richiamano alle dottrine fondamentali del protestantesimo, ma battezzano soltanto i credenti (e quindi non i bambini). La loro ecclesiologia è di tipo congregazionalista (autonomia della comunità locale). La maggior parte delle chiese battiste è in comunione con l'Unione cristiana evangelica battista d'Italia (UCEBI). Sono membri del CEC, della KEK e della FCEI. Sono circa 10.000.

    Esercito della Salvezza (1887)
    Più che una chiesa è un movimento organizzato di cristiani militanti, impegnati nell'evangelizzazione e in attività sociali. Ha struttura gerarchica con quartiere generale a Londra. In Italia sono presenti in circa 40 località. Stimati in circa 2.000 persone.

    Pentecostali (1908)
    Nascono negli Stati Uniti nei primi anni del Novecento come movimento popolare di risveglio fondato sui segni della presenza dello Spirito Santo: parlare in lingue e doni di guarigione. Sviluppatisi rapidamente, soprattutto nell'Italia meridionale, nel corso degli anni '20 e '50, tanto da preoccupare le autorità politiche, subirono durissime repressioni e furono praticamente fuori legge fino al 1959. Una parte rilevante dei pentecostali è organizzata nelle "Assemblee di Dio" (ADI), (circa 120.000) e che preferiscono chiamarsi "Cristiani Evangelici". Difficile stimare i pentecostali indipendenti; tutti insieme potrebbero essere circa 300.000. Alcune chiese pentecostali (Missione Cristiana; Chiesa "Fiumi di vita"; Unione chiese pentecostali libere) fanno parte della FCEI, ma ognuno vive la propria indipendenza dottrinale. Vivono in una forma gerarchica strettamente legata al proprio territorio, ogni Nazione ha il suo Presidente e sinodi autonomi si riuniscono per prendere decisioni in materia dottrinale nei quali non è permessa la presenza dei semplici fedeli i quali devono far riferimento ai pastori delle singole comunità ai quali è dovuta l'obbedienza assoluta.

    Apostolici (1927)
    Nascono al principio del secolo nel Galles come movimento indipendente di ispirazione pentecostale per ristabilire la purezza della chiesa del tempo degli apostoli. Hanno una base di fede strettamente biblica e i ministeri che formano una severa gerarchia di apostolo, pastore, profeta e anziano. Con centro a Grosseto, la "Chiesa apostolica" ha circa 3.500 membri. Alcune comunità apostoliche, con sede a Prato, formano invece la Chiesa apostolica italiana, membro della FCEI. Non si sentono in sintonia con i Movimenti Pentecostali.

    Chiese di Cristo (1949)
    Esistono negli Stati Uniti fin dal primo Ottocento, si sviluppano in Italia nel secondo dopoguerra. Strettamente bibliche, hanno una grandissima indipendenza organizzativa, senza organi comuni a nessun altro Gruppo Evangelico ed hanno una forma gerarchica. Circa 3.000 fedeli.

    Chiese e movimenti evangelici liberi
    Un gruppo di comunità evangeliche libere, di tipo battista, presenti soprattutto in Campania, costituiscono la Comunione di chiese libere, membro della FCEI. Esistono inoltre numerose altre comunità evangeliche indipendenti, gruppi di chiese, singole missioni, emittenti radiofoniche, scuole bibliche, che hanno in comune caratteri come: l'interpretazione letterale della Bibbia (fondamentalismo)delle singole comunità, l'indipendenza formale delle singole chiese, il battesimo dei credenti. Complessivamente possono essere stimati a 20.000. A questi si aggiungono frangie Pentecostali (Cristiani Evangelici) e gruppi di Valdesi. Per "libere" s'intende tutte quelle comunità di cristiani che vogliono sentirsi indipendenti da tutti e che non amano avere pastori a cui ubbidire o sinodi che li possano rappresentare. Ed hanno come unico riferimento in qualità di "Capo" soltanto la Bibbia che interpretano con il sostegno dello Spirito Santo.

    Chiese estere in Italia
    Dal tempo della Riforma sono esistite chiese estere, spesso all'ombra delle ambasciate. Attualmente vi sono chiese riformate svizzere, chiese in cui convivono riformati e luterani (la Chiesa protestante di Milano; Comunità ecumenica di Ispra-Varese, che è membro della FCEI), anglicane, riformate scozzesi, ecc. per complessive circa 10.000 persone. Un caso particolare è quello della Comunità elvetica di Trieste, membro della FCEI, formata in gran parte da cittadini italiani. Numerosi (oltre 100.000, secondo stime Caritas) gli evangelici provenienti dal Terzo Mondo, che stanno iniziando a formare proprie comunità, indipendentemente dalle altre formazioni.

    Di matrice Protestante sono da ricordare i Testimoni di Geova, non più riconosciuti, però, dalla FCEI; i Presbiteriani (Calvinisti);i Mormoni ( Chiesa dei Santi degli ultimi giorni); i Zoe Pentecostali;
    Cattolici Anglicani ( non hanno nulla a che vedere con i Cattolici. Il nome significa solo Anglicani Universali);
    Ordine di San Luca ( sempre di origine anglicana);

    Categoria a parte :

    La Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno
    sorta negli Stati Uniti verso la metà del secolo scorso e si situa nel solco aperto dal protestantesimo. Crede perciò in Cristo che, solo, può perdonare e salvare.
    Promuove molteplici attività, tutte volte alla predicazione della Bibbia, ritenuta l'unica regola di fede da chiunque interpretabile, autofinanziamento attraverso le decime e le offerte "volontarie" dei suoi fedeli.
    In Italia opera fin dal 1864 e nel 1986 ha stipulato con il nostro Governo un'Intesa trasformata poi nella legge 22.11.88 n. 516.
    Sul territorio nazionale è presente con un centinaio di chiese, una Casa Editrice a Firenze, un Istituto di Cultura Biblica, una Casa di Riposo a Forlì, un Centro di Benessere , un Centro Giovanile a Poppi (Arezzo), una settantina di centri per l'assistenza ai poveri, radio, una grossa installazione radio a onde corte, 1 scuola.

    ******************************************
    (Fonte: CESNUR)
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

 

 
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