Per Un Incontro Tra Blair E La Vecchia Europa

[Catilina]

Citazione da Intervento Principale di by lucrezio
finchè si bada solo al PIL e ai livelli di occupazione si fa fatica a smentire.

Mah, sai, in Italia non si fa fatica, perchè da quando c'è al governo Cav. Bellicapelli con la sua corte di miracolati liberisti (compresi gli storaci e gli alemanni della destra sociale) sono crollati sia il PIL sia i livelli d'occupazione. Riguardo a quest' ultimo aspetto, i cittadini non sono scemi, e si sono accorti che Cav. Bellachioma persino su un problema così vitale ha fatto l' ennesimo gioco delle tre carte sulla pelle degli Italiani, dato che l' occupazione che aumenta è quella precaria (contrattini da 9 o 24 mesi), utile alle statistiche tipo Istat, ma non a vivere dignitosamente, mettere su famiglia, avere figli e dargli una speranza, ecc. ecc.
Oh, poi, tornando a bomba di 'sta discussione impostata dall' ultradestro-liberal benfy, lo vogliamo ricordare o no, almeno su 'sto forum, che Blair e Thatcher vanno da noi mandati affanculo a priori (come avrebbe detto Kant) anche perchè soprattutto sono monarchici, mentre noi siamo repubblicani?

[LUCIO (POL)]

Quanto meno, nessuna esitazione nel rifiutarli come modelli ideali di riferimento.

[Paolo Arsena]

Complimenti a tutti per il dibattito sollevato (Benfy), per lo spirito polemico ma sagace (Catilina), e per l'alto profilo delle riflessioni (Lucrezio).

Sull'argomento faccio solo osservazioni generali.
A me pare che a vacillare sia l'intero sistema occidentale. Chi più chi meno, tutti i grandi Paesi, dagli Stati Uniti, al Canada, alla Francia, alla Germania, all'Italia (la Gran Bretagna si trova in condizione anomala e privilegiata, fa storia a sé) sono a vario titolo in crisi.
Il modello americano ha prodotto una società squilibrata, violenta, fideista, incolta, imbarbarita. Una società schiava del consumismo, con forti disparità economiche, assuefatta ai media, cresciuta nel mito dell'onnipotenza del proprio Paese.
Questo modello sta fallendo culturalmente, oltre che dal punto di vista economico e sociale. Sta fallendo perché sta perdendo sui due fronti strategici che fanno da fondamento: l'egemonia culturale, che ha scatenato la reazione cieca e caparbia del mondo islamico; e l'egemonia economica, che subisce i primi forti contraccolpi di una rimonta del secondo e terzomondo asiatico, destinati a vincere, su questo fronte, la sfida del futuro.

Il modello (o non-modello) europeo invece perde perché si è trovato nella bufera proprio mentre cercava di attraversare il guado di un'importante evoluzione. L'economia dei Paesi dell'unione stenta a riprendersi e la politica a trovare una via da seguire.

Che fare dunque? Seguire l'esempio di Bush? Di Blair? Di Chirac o di Zapatero? La mia impressione è che quando si perde la bussola si cerca un appiglio guardando dove vanno gli altri. Se tutto il gruppo si è perso, però, c'è poco da seguire. Occorre cercare altri mezzi per orientarsi. Questo secondo me è ciò che dovrebbe fare l'Europa. Scrollarsi di dosso la deferenza verso gli Stati Uniti, ignorare le sirene interessate anglosassoni e fare forza sulle risorse interne, che sono tante.
Solo attraverso una stringente cooperazione politico-economica degli stati forti dell'Unione (la Francia, la Germania, il Benelux, la Spagna e l'Italia), che possono più facilmente far convergere interessi economici e strategie politiche, unendo le rispettive potenzialità, l'Europa potrà trovare una strada per crescere forte.
E su un'Europa forte potrà imperniarsi e gravitare poi una comunità geografica più grande.
Per realizzare questo scenario non serve uniformità di colore politico, serve un presupposto culturale. Che c'è già, ma che è infettato da conformismi e superfetazioni, da consuetudini e timori.
L'esito dei referendum può rappresentare, in questo senso un'opportunità. Fermarsi e cambiare impostazione. Sembra una follia, ma l'alternativa è perpetrare l'impasse e la caduta verticale.

[Catilina]

Concordo pienamente con l' analisi dell' Arsena, e ricordo che forse una rilettura di certi passi di Mazzini si rivelerebbe assai attuale ancora oggi, in merito alle questioni fin qui discusse.