Il Salice
E di alberi un mazzo antico (Puškin)
Sono cresciuta in un silenzio ricamato,
nell'asilo freddo del giovane secolo.
Il parlare degli uomini non mi era caro,
ma chiaro era per me il fiato del vento.
Amavo le ortiche, i fiori di bardana,
ma più di tutti il salice argentato.
Viveva con me, generosamente,
di anno in anno, e i rami suoi piangenti
con tanti sogni, mi sventolavano insonne.
Sono sopravvissuta a lui, stranamente!
Là resta un ceppo diritto, e con diverse voci
sotto il cielo nostro, sempre quello,
altri salici tra loro ora vociano.
Ed io taccio.... come fosse morto un fratello.
Anna Achmatova
18 gennaio 1940 - Leningrado
salix alba