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  1. #1
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    Predefinito Il dazio talmudico

    COLONIA - Oggi alle 12 il Papa visiterà la sinagoga di Colonia, una delle più antiche della Germania, completamente distrutta dai nazisti nel 1938 durante la “notte dei cristalli” e ricostruita nel 1959. La visita nasce dall’invito formulato dalla comunità ebraica di Colonia a Ratzinger all’indomani della sua elezione al soglio di Pietro. E’ la seconda volta che un Papa visita un tempio ebraico da quando Giovanni Paolo II si recò alla sinagoga di Roma nell’aprile del 1986.

    La visita, dunque, suscita aspettative e speranze nella comunità ebraica tedesca. “Speriamo che la visita di oggi sia un segno per il futuro - commenta Michael Rado, del comitato direttivo della sinagoga di Colonia - nonostante gli sforzi della Chiesa negli ultimi anni, nella testa di molte persone è ancora diffuso l’antisemitismo di matrice religiosa”. “Se il Papa compie il passo di visitare la sinagoga rende chiaro una volta per tutte che nella Chiesa non ci può essere posto per questo antisemitismo” continua Rado.

    Il fatto che papa Ratzinger sia tedesco per gli esponenti ebraici non è un elemento particolarmente decisivo. “Guardiamo a lui come al Papa - spiega Ebi Lehener, un altro esponente del tempio di Colonia - come al capo della Chiesa cattolica e non tanto come a un tedesco, forse per lui visitare una sinagoga del suo paese è anche più facile”.

    Il rabbino Natanael Teitelbaum sottolinea il fatto che “oggi siamo qui non solo come comunità di Colonia, ma anche come popolo ebraico”. E anche se il cerimoniale prevede più spazi liturgici che momenti di conversazione, “le parti avranno occasione per dimostrare rispetto reciproco”. “Possiamo tutti - sottolinea il rabbino - imparare gli uni dagli altri, non necessariamente su temi religiosi, ma anche in altri campi, come per esempio la convivenza, o gli aspetti etici, o l’impegno per la pace”.

    repubblica.it
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  2. #2
    Non sono d'esempio in nulla
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  3. #3
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    Der Wehrwolf

  4. #4
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    Der Wehrwolf

  5. #5
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    Predefinito

    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  6. #6
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    Predefinito

    Complotto contro la Chiesa
    Maurice Pinay

    --------------------------------------------------------------------------------


    APPELLO IMPORTANTE AL LETTORE

    COSPIRAZIONE CONTRO LA CHIESA

    Si sta compiendo la più perversa cospirazione contro la Santa Chiesa. I suoi nemici tramano di distruggere le Sue più sacre tradizioni, realizzando riforme così audaci e malevole come quelle di Calvino, Zuinglio ed altri gran_di eresiarchi, tutto con la finzione di modernizzare la Chiesa e metterla al livello dell'epoca, però, col proposito occulto di aprire le porte al comunismo, accelerare la rovina del mondo libero e preparare la futura distruzio_ne del Cristianesimo.

    Benché sembri impossibile, essi pretendono di realiz_zare tutto ciò nel Concilio Vaticano Secondo. Abbiamo prove che attestano come questo sia quel che hanno tra_mato in segreto gli alti poteri del comunismo e della forza occulta che li controlla.

    Si tratterebbe di cominciare con un sondaggio ini_ziale, a partire dalle riforme che provocano resistenza minore nei difensori della Santa Chiesa, per poi gradual_mente realizzare la Sua trasformazione, fino a che quei resistenti lo permettano.

    Sembrerà tuttavia incredibile, a coloro che ignorano quella cospirazione, che tali forze anticristiane contino di avere, dentro le gerarchie della Chiesa, una vera « quinta colonna », di agenti controllati dalla massone_ria, dal comunismo e dal potere occulto che li governa; tali agenti sarebbero tra quei Cardinali, Arcivescovi e Vescovi che formano una specie di ala progressista entro il Concilio e che tenteranno di far adottare le perverse riforme.

    Si pretende che quel blocco, che si formerà all'inizio del Sinodo, conti sull'appoggio del Vaticano, controllato a sua volta dalla « quinta colonna » delle forze cospiratrici anticristiane. Ci sembra che ciò sia incredibile e piuttosto il frutto della iattanza dei nemici della Chie_sa, anzi che una realtà obiettiva. Però menzioniamo questo assurdo per mostrare fin dove giungano i nemici della Cattolicità e del mondo libero.

    Oltre alle riforme pericolose della dottrina della Chiesa e della sua politica tradizionale, con manifesta contraddizione a quanto fu approvato da Papi e Concili anteriori, si medita di annullare la Bolla di scomunica lanciata da S.S. Pio XII contro i comunisti ed i loro collaboratori, onde stabilire una convivenza pacifica col comunismo che, da una parte faccia perdere prestigio alla Santa Chiesa di fronte a tutti i Cristiani che lottano contro il comunismo materialista ed ateo e, dall'altra parte, infranga il morale di quei lottatori che difendono la Chiesa, faciliti la loro sconfitta, provochi sbanda_mento nelle loro file, assicurando il trionfo mondiale del totalitarismo rosso.

    Siccome prevedono che possa organizzarsi una resi_stenza, come è già occorso in simili casi, si apprestano ad infiltrarsi, con la « quinta colonna », pure nella even_tuale ala conservatrice, per seminarvi gradualmente il disorientamento in forma sottile, demoralizzarla e so_prattutto dividerla. Questa « quinta colonna », agente in apparenza a difesa delle tradizioni, agirà in segreto ac_cordo con coloro che dirigono l'ala rivoluzionaria e pro_gressista, per organizzare con loro l'attacco dall'esterno, il sabotaggio all'interno, ed abbattere col tempo la pro_babile resistenza, per subito realizzare le riforme pro_gettate e la distruzione di quelle tradizioni che costitui_scono la migliore difesa della Santa Chiesa di fronte ai suoi nemici.

    Si procura che, per nessun motivo, siano invitati come osservatori i protestanti e gli ortodossi che lottano eroicamente contro il comunismo e invece siano invitati quelle Chiese o Consigli di Chiese, che sono sotto il controllo della Massoneria e del Comunismo, nonché del potere occulto che ambedue dirige. In tal modo, i massoni o comunisti in abito sacerdotale, che usurpano le cariche direttive in quelle Chiese, potranno sottilmen_te collaborare, mascherati in realtà, con la « quinta co_lonna » che le forze anticristiane hanno introdotto nel clero cattolico.

    D'altra parte, il Cremlino ha già deciso che negherà i passaporti ai Prelati fermamente anticomunisti e con_sentirà che partano dai suoi Stati satelliti dell'Europa Orientale, solo i suoi agenti indiscussi, oppure coloro che, senza essere tali, si siano piegati nel timore delle rappresaglie rosse. In tal modo, la Chiesa del Silenzio non interverrà al Concilio Vaticano Secondo con colo_ro che meglio potrebbero difenderla ed informare il San_to Sinodo circa la verità di quanto avviene nel mondo comunista.

    Questo sembrerà incredibile al lettore, ma siamo si_curi che quanto accadrà al Santo Concilio Ecumenico gli aprirà gli occhi e lo convincerà che stiamo dicendo la verità, perché il nemico medita di giocare al Concilio una carta decisiva, giacché si ritiene sicuro di poter contare su complici fidati nella più alta gerarchia ec_clesiastica.

    Un altro dei piani sinistri che si ordiscono è quello di indurre la Chiesa a contraddirsi, facendole con ciò per_dere autorità sui Fedeli, perché subito si proclamerà che una istituzione che si contraddice non può essere divina. Con tale argomento si pensa di rendere deserta la Chiesa, che i Fedeli perdano la loro fiducia nel clero e lo abbandonino; si ha in progetto che la Chiesa di_chiari nero il bianco e bianco il nero, e che quanto nei secoli affermò essere male, adesso affermi che è bene. Fra le manovre che si preparano a tal fine, risalta per importanza il mutamento di attitudine della Santa Chiesa riguardo ai Giudei reprobi, come li definì Sant'Agostino, quelli che crocifissero Cristo ed i suoi suc_cessori, nemici capitali del Cristianesimo.

    Si vorrebbe distruggere la dottrina dei Grandi Padri della Chiesa, unanime, quello « unanimis consensus Patrum », che la Chiesa considera quale fonte della Fede, che condannò e dichiarò maligni i giudei infedeli, di_chiarò buona e necessaria la lotta contro di loro, cui parteciparono separatamente, come dimostreremo con citazioni irrefutabili, Sant'Ambrogio, Vescovo di Milano, San Gerolamo, Sant'Agostino Vescovo di Ipona, San Giovanni Crisostomo, Sant'Atanasio, San Gregario di Nazianzo, San Basilio, San Cirillo di Alessandria, San-t'Isidoro di Siviglia, San Bernardo, e perfino Tertulliano ed Origene; questi due ultimi di ortodossia indiscutibile ai loro tempi.

    Inoltre, durante diciannove secoli, la Santa Chiesa ha lottato accanitamente contro i Giudei e contro il Giudaismo, definito da Cristo Nostro Signore la Sina_goga di Satana, tìtolo che continuarono ad usare San_t'Agostino e gli altri dirigenti della Santa Chiesa — come dimostreremo pure con documenti irrefutabili, cioè le Bolle dei Papi, gli Atti dei Concili Ecumenici e Provinciali, (come l'importante Quarto del Laterano e molti altri), le dottrine di San Tommaso d'Aquino, di Duns Scott e dei più notevoli Dottori della Chiesa — nonché con fonti giudaiche di autenticità indiscutibile, come le Enciclopedie Ufficiali del Giudaismo, le opere di illustri Rabbini e dei più famosi storici giudei.

    Dunque, i cospiratori giudei, massoni e comunisti pretendono che nel Concilio Vaticano Secondo, utiliz_zando, come essi dicono, la ignoranza della massima parte del clero circa la vera storia della Chiesa, sia menato un colpo di sorpresa, ossia che il Santo Concilio Ecumenico condanni l'antisemitismo ed ogni lotta con_tro ì giudei, cioè contro coloro che — come pure dimo_streremo con prove indiscutibili — sono ì dirigenti della massoneria e del comunismo internazionale. Si vorrebbe che i Giudei reprobi, considerati perfidi dalla Chiesa durante diciannove secoli, fossero dichiarati buoni e ca_rissimi a Dio, in contraddizione con quello « unanimis consensus Patrum » che stabilì precisamente il contrario e con quanto affermato da Bolle Papali, e Canoni di Concili Ecumenici e Provinciali.

    Mentre i Giudei, ed i loro compiici, considerano anti_semitismo ogni lotta contro le malefatte dei Giudei e le loro cospirazioni contro Cristo N.S. e la Cristianità, i Santi Padri hanno dichiarato, come pure dimostre_remo in questo libro, che la prima fonte dell'antisemitismo si riscontra in Cristo medesimo, negli Evangeli e nella Chiesa Cattolica, che durante quasi duemila anni lottarono con perseveranza contro i Giudei che avevano ripudiato il loro Messia.

    Quelli che auspicano dunque la condanna dell'anti_semitismo, che talvolta chiamano “razzismo antisemita”, vorrebbero che S.S. il Papa ed il Concilio consacrassero il precedente catastrofico che la Chiesa si smentisce, e che inoltre le attuali gerarchie ecclesiastiche condannassero, senza darsene conto, in forma tacita, Cristo N.S., i Santi Evangeli, i Padri della Chiesa, nonché la maggior parte dei Papi, fra cui Gregorio VII (Ildebrando), Innocenza II, Innocenzo III, San Pio V e Leone XIII, che, come dimo_streremo in questa opera, lottarono accanitamente con_tro i Giudei e la Sinagoga di Satana. Quei tali vorreb_bero così pure mettere sul banco degli accusati molti Concilii della Santa Chiesa, fra cui gli Ecumènici di Nicea II, terzo e quarto del Laterano, i cui Canoni stu_dieremo in questo libro e che tanto si opposero agli ebrei. In una parola, quei sinistri cospiratori vorrebbero che la Santa Chiesa, condannando l'antisemitismo con_dannasse se medesima, con i risultati disastrosi che è agevole comprendere.

    Già nel Concilio Vaticano anteriore, quei tali, sia pure in forma velata, tentarono di provocare quel volta_faccia nella dottrina tradizionale della Chiesa, quando, con un colpo di sorpresa e con insistenti pressioni, riu_scirono a far firmare a moltissimi Padri un « postulato a favore dei giudei », nel quale, sfruttando lo zelo apo_stolico dei pietosi Prelati, si parlava inizialmente di un appello alla conversione degli israeliti, (proposta im_peccabile dal punto di vista teologico ortodosso) per poi istillare di soppiatto il veleno con affermazioni che, come dimostreremo nel corso di questo lavoro, sono in aperto contrasto con la dottrina stabilita al riguardo dalla Santa Chiesa, da concreti passi dei Santi Van_geli, dalla dottrina dei Padri, dai Papi, dai Concilii e da una infinità di Santi, giustamente canonizzati.

    Però, in quella occasione, quando la Sinagoga di Sa_tana già credeva di avere assicurata l'approvazione del Concilio al pustulato, l'assistenza di Dio alla Santa Chiesa impedì che il Corpo Mistico di Cristo contraddicesse se medesimo e che prosperassero le cospirazioni dei suoi millenari nemici.

    Scoppiò d'improvviso la guerra franco-prussiana, Napoleone III fu costretto a ritirare precipitosamente le truppe che difendevano gli Stati Pontifici e gli eserciti di Vittorio Emanuele si apprestarono ad avanzare spa_valdamente su Roma, per cui il Santo Concilio Vatica_no I fu sollecitamente disciolto; i Prelati dovettero af_frettarsi a tornare nelle Diocesi prima che potesse discu_tersi nel Sinodo il famoso postulato in favore dei Giudei. Non fu certo la prima volta che la Divina Provviden_za impedì con mezzi eccezionali un disastro di quel genere. La storia ci dimostra che lo ha fatto in una infinità di casi, utilizzando per lo più, come suoi stru_menti, i Papi e pii Prelati come Sant'Atanasio, San Ci-rillo di Alessandria, San Leandro, il Cardinale Aimerico e perfino umili frati come San Bernardo o San Giovanni da Capistrano, ed in molti casi anche sovrani, come Vittorio Emanuele I od il re di Prussia.

    Poiché, a metà dell'anno scorso, avemmo sentore che il nemico partiva all'assalto con una cospirazione che, come abbiamo detto, si prefigge di aprire le porte al comunismo, predisporre la rovina del mondo libero ed assicurare la consegna della Santa Chiesa negli artigli della Sinagoga di Satana, senza perdere tempo ci siamo dati a raccogliere documenti ed a scrivere questa opera che, più di un libro sostenitore di una certa tesi, è una raccolta ordinata di Atti dei Concilii, di Bolle dei Papi ed ogni specie di documenti e fonti, dopo avere scartato tutto ciò che potesse essere di autenticità o veracità dub_bie, selezionando gli scritti di valore probatorio indi_scutibile. In questo libro, non solo si denuncia la cospi_razione che il comunismo e la Sinagoga di Satana hanno tramato con riguardo al Concilio Vaticano II, ma si compie uno studio coscienzioso delle congiure anteriori che in oltre diciannove secoli ne costituirono i prece_denti, perché quanto accadrà nell'attuale Santo Sinodo si tentò ripetutamente nei secoli trascorsi e quindi, per poter capire in tutta la sua gravità quel che sta per succedere, è indispensabile conoscere gli antecedenti ed anche la natura della « quinta colonna » nemica infil_tratasi nel clero e che, con documentazione impeccabile studiamo a lungo nella quarta parte della presente opera.

    Tenuto conto che si pretende dalla Santa Sede e dal Concilio Vaticano II che si distruggano certe tradizioni della Chiesa allo scopo di facilitare i trionfi del comuni_smo e della massoneria, nelle due prime parti di questa opera facciamo uno studio minuzioso e basato sulle fonti più serie, su quella che potrebbe chiamarsi la quintessen_za della massoneria e del comunismo ateo, e la natura del potere occulto che li dirige; e siccome la quarta parte di questa opera è la più importante, le prime tre e soprat_tutto la terza rendono veramente comprensibile in tutta la sua gravita la cospirazione che minaccia la Santa Chiesa. E questa cospirazione non si limita a quanto potrà accadere nel Sinodo Universale, ma riguarda an_che il futuro, perché il nemico calcola che se per qualsiasi motivo sorgessero forti reazioni contro le riforme progettate e naufragasse la manovra nel Concilio Vatica_no II, si continuerà in seguito a profittare di qualunque opportunità per tornare all'assalto, per fare sì che la Santa Sede consegni la Chiesa nelle mani del comuni_smo e della Sinagoga di Satana. Quei tali nemici affer_mano con iattanza che essi praticamente governano il Vaticano, per vari canali, fra cui quello rappresentato da un giovane Monsignore che esercita un'influenza de_cisiva.

    Però siamo sicuri che, nonostante le insidie del nemi_co, l'assistenza di Dio alla Santa Chiesa farà fallire que_sta volta, come le altre, le sue perfide macchinazioni. Giacché è scritto che « le Forze dell'Inferno non prevar_ranno contro di Lei ».

    Purtroppo, la elaborazione di questo libro molto do_cumentato, è durata circa quattordici mesi e manca poco all'inizio del Concilio Vaticano II. Che Dio ci aiuti affinché, vincendo tutti gli ostacoli comprensibili, si pos_sa terminare la stampa almeno prima che il nemico possa cagionare i primi danni. Benché sappiamo che Dio N. S. non permetterà una catastrofe come quella che hanno in programma i nemici, dobbiamo ricordare che, come disse un Santo illustre, pur sapendo che tutto dipende da Dio, dobbiamo agire come se tutto dipen_desse da noi.

    Nel secondo tomo di questa opera, si includeranno le parti quinta e sesta, ma la loro pubblicazione si farà in seguito, in attesa delle repliche e delle immancabili calunnie che lancerà il nemico, per confutarle in forma schiacciante.

    Roma, 31 agosto 1962.

    L'autore



    PARTE PRIMA
    IL MOTORE SEGRETO DEL COMUNISMO



    CAPITOLO I

    COMUNISMO DISTRUTTORE
    Di tutti i sistemi rivoluzionari ideati dagli uomini nel corso dei secoli, e aventi, purtroppo, il fine di contrastare o addirittura distruggere i valori della civiltà spirituale — sistemi messi in opera nel tempo, sempre nella forma e nel momento più opportuni — il più perfetto, efficiente e spietato è senza dubbio il sistema comunista. Esso, in_fatti, rappresenta la tappa più avanzata della rivoluzio_ne mondiale, i cui postulati puntano non soltanto alla distruzione di determinate istituzioni politiche, sociali, economiche o morali, ma anche alla distruzione della Santa Chiesa Cattolica o quanto meno di tutte le mani_festazioni della cultura cristiana, cultura che costituisce e rappresenta l'ossatura e il fulcro della nostra civiltà.

    Se tutte le tendenze rivoluzionarie di origine ebraica hanno attaccato con sintomatica unanimità il Cristiane_simo, nei suoi diversi aspetti, il Comunismo si batte per farlo sparire dalla faccia della terra e addirittura per cancellare ogni traccia della sua opera spirituale mille_naria.

    Il rabbioso furore di questa satanica tendenza, ha già dato al mondo il più spaventoso spettacolo di orrori e di inimmaginabili distruzioni, che rivelano la sostanza ne-gatrice dell'ideologia marxista e il ripudio violento di tutto ciò che lo spirito umano, plasmato da Dio, secondo la Sua santa volontà, e informato ai Suoi altissimi vo_leri, ha creato sino ad oggi sulla terra.

    Ciò spiega la demenza, non altrimenti concepibile, delle sue tattiche criminose, del suo spirito distruttivo, delle sue mene sabotatrici contro tutto ciò che rivela aspetti di trascendenza non soltanto cattolica, bensì reli_giosa in senso lato.

    Il fine che il marxismo persegue è, com'è noto, l'an_nullamento della personalità umana nel suo aspetto di superiore formazione fatta a immagine e somiglianza di Dio. I concetti di benessere economico, le pianificazioni per raggiungerlo, la dottrina politico-sociale che lo ban_disce e pretende, sono i mezzi che consentono ad una minoranza di esercitare il dominio con la sopraffazione. Trasportata sul piano internazionale la mèta non può ri_velarsi più trasparente: consentire ad una minoranza, che sarebbe trascurabile, di conseguire l'annichilimento della personalità umana, attraverso il materialismo, il terrore e, se necessario, la persecuzione e anche l'assas_sinio della stragrande maggioranza della popolazione.

    Tutto il mondo conosce ormai, ed ha dinanzi agli occhi, l'impulso omicida che ha caratterizzato i dirigenti sovietici; pochi sono coloro che almeno una volta non hanno rabbrividito di terrore nell'apprendere le mene sanguinose originate in Russia dalla politica marxista. E' sufficiente ricordare alcuni dati che riempirono di paura e di indignazione ogni essere civile, per sentirsi pervadere ancora oggi da un senso d'orrore.

    Realizzando i suoi postulati, il terrore rosso si è de_dicato soprattutto allo sterminio della intelligenza rus_sa [1] . La prova di tutto ciò la fornisce, tra i tanti, per esempio, S. P. Melgunov. allorquando, riferendosi alle numerose commissioni straordinarie che nacquero in Russia durante i primi tempi della rivoluzione sovietica, afferma: « Le commissioni straordinarie non sono orga_ni di giustizia, ma spietato sterminio, espressione del Comitato Centrale Comunista.

    « La Commissione Straordinaria non è una commis_sione di inchiesta né di giudizio, né un tribunale, poi_ché è essa stessa che determina le sue punizioni. Essa è un organismo che opera sul fronte interno della guerra civile. Non giudica il nemico, lo stermina. Non perdona chi è dall'altra parte della barricata, lo schiaccia. Non è difficile immaginare come, nella realtà, viene compiuto questo sterminio senza misericordia, quando, anziché il non più valido codice della Legge regna unicamente la esperienza rivoluzionaria e la cosiddetta coscienza di classe. La coscienza infatti — specialmente se di classe — non può che essere adoperata soggettivamente. L'espe_rienza rivoluzionaria influenza la volontà dei giudici che esercitano il potere a seconda del loro sentimento e sem_pre in forma oppressiva e deteriore » [2] .

    « Noi non facciamo la guerra contro particolari per_sone — scrisse dal suo canto Latais — noi sterminiamo la borghesia come classe. Non perdetevi nella ricerca dei documenti e delle prove relativi a ciò che ha commesso l'accusato, in opere o parole, contro le autorità sovieti-che. La prima domanda che dovete fargli è: a che classe appartieni? qual'è la tua origine, la tua educazione, la tua istruzione, la tua professione? » [3] . Questo è tutto. Nel periodo della dittatura di Lenin, la commissione di inchiesta di Rohrberg, che si insediò a Kiev, dopo la ri_conquista di questa città, nell'agosto 1919, da parte di volontari anticomunisti segnala quanto segue:

    « Tutto il suolo di cemento del grande garage (si trat_ta della sala di esecuzione della Ceka provinciale di Kiev) era inondato di sangue. Il sangue non scorreva, formava delle vaste pozze di diversa, ma sempre immensa vastìtà. Stagnava un orribile miscuglio fatto di poltiglia rossa, cervello, frammenti di cranio, ciocche di capelli, bran_delli di carne e resti umani. Tutte le pareti, sforacchiate da migliaia di pallottole, apparivano chiazzate di san_gue, di cervello, di cuoio capelluto. Una fossa larga 25 centimetri, profonda altrettanto e lunga una decina di metri, partendo dal centro del garage raggiungeva un locale vicino, ed immetteva in un condotto sotterraneo d'uscita. Questa fossa era completamente piena di san_gue. Generalmente, dopo i massacri, i corpi degli assas_sinati venivano trasportati fuori della città con automezzi, e sotterrati in una fossa comune. In un angolo del giardino trovammo un'antica fossa che conteneva ot_tanta cadaveri, recanti i segni di crudeltà e di mutua_zioni orrende. Taluni sventrati, altri mancanti di arti; altri ancora squartati. Alcuni cadaveri erano privi de_gli occhi, o della testa. Quasi tutti presentavano il volto, il collo, il tronco e altre parti del corpo crudelmente mar_toriati [4] . Un po' più lontano trovammo un cadavere con un palo appuntito piantato nel petto; altri cadaveri non avevano la lingua. In un angolo della fossa scoprim_mo uno spaventoso mucchio di braccia e di gambe sepa_rate dai tronchi di coloro a cui appartennero. Nessuno potrà mai esattamente valutare l'entità dell'enorme montagna di cadaveri che il marxismo ha elevato e con_tinua ancora ad elevare, ma ciò che è accaduto supera, di sicuro, ogni immaginazione. Non è possibile conoscer_e esattamente il numero delle vittime. Ogni calcolo è inferiore alla realtà ».

    Nel giornale di Edimburgo The Scotsman del 7 no_vembre 1923 il prof. Sarolea elenca le seguenti cifre di assassinati, cifre che si riferiscono unicamente al primo periodo della rivoluzione russa:

    « 28 Vescovi; 1.219 sacerdoti; 6.000 professori e mae_stri; 9.000 dottori; 54.000 ufficiali; 260.000 soldati; 70 mila poliziotti; 12.950 proprietari; 355.250 intellettuali e liberi professionisti; 193.000 operai. 815.000 conta_dini ».

    La Commissione d'inchiesta Denikin sulle atrocità bolsceviche commesse durante il periodo 1918-19, nel corso di un'esauriente indagine sul terrore rosso, con_tò, soltanto in quei due anni, ben un milione e sette_centomila vittime [5] .

    Komin, nel Roul del 3 agosto 1923, fa le seguenti con_siderazioni: « Durante l'inverno del 1920 la Russia com_prendeva 52 governi, con 52 commissioni straordinarie (Ceke), 52 sezioni speciali, 52 tribunali rivoluzionari; ol_tre ad innumerevoli Ceke di vigilanza, gruppi autotra_sportati, tribunali ferroviari, tribunali delle truppe di sicurezza interna, tribunali mobili inviati per esecuzio_ni in massa nel luogo stesso del giudizio ecc. ».

    A questo lungo elenco di apparati di tortura occorre aggiungere le sezioni speciali e 16 tribunali militari di_visionali. In tutto sono oltre mille uffici funzionanti per operare crudeli sevizie e dare la morte.

    Tenuto presente che in quel periodo funzionavano an_che altre commissioni, così dette cantonali, il conto au_menta. Successivamente crebbero i già numerosi governi dell'URSS: anche la Siberia, la Crimea e l'Estremo Orien_te vennero conquistati. Il numero delle Ceke (le così det_te commissioni) si sviluppò in proporzione geometrica.

    Attenendosi ai dati sovietici (nel 1920, quando infu_riava il terrore le informazioni su questo, venivano date con una sorta di sanguinario orgoglio) si è potuta stabi_lire persino una cifra media giornaliera per tribunale, di esecuzioni decretate.

    La curva di queste esecuzioni ascende da uno a cin_quanta nei grossi centri e raggiunge i cento assassinati al giorno nei centri da poco invasi dall'esercito rosso. L'andamento del terrore era infatti discontinuo: da fasi acute si passava a periodi di stasi. Ragion per cui le atro_ci statistiche del tempo fissano il numero medio di cinque vittime giornaliere per ogni tribunale. Tenuto conto che i tribunali erano oltre mille in tutto il territorio del_l'URSS, le vittime, è chiaro, assommano a cinque mila nelle ventiquattr'ore. Il che conduce ad una cifra che si aggira sul milione e mezzo!

    Ricordiamo questo inaudito massacro, non perché sia il più spaventoso di tutti, né il più atroce verificatosi in quel periodo, quale risultato della rivoluzione bolsce_vica, ma bensì perché, dopo 45 anni da questa carnefi_cina, può essere che sia stata dimenticata la vera sostan_za del comunismo, anche da coloro che pur avendo l'età della ragione all'epoca degli avvenimenti e vivendo tut_tora, hanno pressoché dimenticato questa spaventosa tragedia, con la facilità con la quale purtroppo gli uo_mini dimenticano non soltanto i fatti sgraditi che non li riguardano direttamente, ma persino anche quelli di cui furono vittime.

    Il tempo ha disteso sulle atrocità di quegli anni una patina di pericoloso oblio. L'attività sanguinosa di cui misericordiosamente non abbiamo voluto approfondire la statistica, né i dettagli — come avremmo potuto e forse dovuto fare se non altro a scopo esegetico, almeno per quanto riguarda taluni recenti massacri — si è svol_ta, e si svolge ancora, tanto vicina a noi, che abbiamo udito e possiamo udire le grida di terrore dei torturati, il lamento degli accusati, i gemiti dei moribondi. E con_tro di noi sta la muta, paurosa, costante accusa dei morti.

    Basterà ricordare le recenti, spietate repressioni in Ungheria, in Polonia, nella Germania orientale ed a Cuba; le massicce « purghe » verificatesi all'epoca di Stalin e la distruzione di milioni di cittadini operata dal governo comunista di Mao-Tse-Tung.

    A ciò occorre aggiungere il periodo in cui i comuni_sti dominarono alcuni paesi. Dalla insurrezione avvenu_ta in Germania nel 1918, fortunatamente soffocata, a capo della quale vi fu Hugo Hasse (insurrezione che tro_vò il suo terreno più fertile nella cosiddetta repubblica rossa della Baviera, formata nel 1919) alla dominazione di Bela-Kun che operò convulsamente in Ungheria nello stesso anno, alla guerra civile spagnola 1936-39, durante la quale i rossi, padroni di Madrid e di alcune province iberiche, assassinarono 12 Vescovi e oltre 12 mila tra sa_cerdoti, frati e monache [6] . Quanto accadde durante quei periodi tremendi, in cui il marxismo dominò incon_trastato, fu una vera e propria orgia di sangue e di be_stialità sfrenata. Non bisogna mai dimenticare che la bufera, che ha causato questo spaventoso agglomerato di cadaveri, di sangue e di lacrime, grava e incombe an_cora sul mondo e persegue un fine unico: distruggere con la Chiesa Cattolica, tutta la civiltà cristiana [7]

    Dinanzi a questo tremendo quadro, il mondo si do_manda col cuore oppresso: chi mai può odiare in questo modo, e sino a questo punto, i nostri convincimenti reli_giosi e operare così per distruggerli, con tanto furore malvagio? Chi mai è stato capace — ed è capace — di ordire questa sanguinosa macchinazione di annienta_mento, e di metterla in moto? Chi può con tanta insen_sibilità ordinare e dirigere questo gigantesco, criminoso processo distruttivo? La realtà ci dimostra senza tema di errore, che la totale responsabilità di tutto questo ri_cade sul giudaismo: e lo dimostreremo ampiamente.



    CAPITOLO II
    I CREATORI DEL SISTEMA
    Non sussiste ormai alcun dubbio sul fatto che gli ideatori del comunismo furono gli ebrei. Essi, infatti, sono stati non solo gli inventori, ma anche gli autori della dottrina su cui poggia quel mostruoso sistema che tiene aggiogata con poteri assoluti la maggior parte dell'Europa e dell'Asia, che sconvolge le nazioni americane e si diffonde progressivamente in tutti i popoli, anche cristiani, del mondo.

    Il comunismo agisce come un cancro letale, si span_de come un tumore maligno nelle pieghe più recondite delle nazioni libere. E sembra purtroppo che non esista un rimedio contro tanto male.

    Non solo, ma risulta altrettanto chiaro che sono gli ebrei gli inventori ed i dirigenti della pratica comunista, della sua efficiente tattica di combattimento, della sua politica messa in atto in modo spietato ed inumano, nonché della sua aggressiva strategia internazionale.

    Che i teorici del comunismo furono tutti ebrei è ve_rità, ormai pienamente comprovata, malgrado l'accorta pratica usuale dei più importanti ebrei dediti all'atti_vità politica, di acquisire a un co_gnome ed un nome atti a mascherare la loro vera origine agli occhi delle popolazioni in mezzo alle quali vissero e vivono.

    L'elenco che segue, altamente indicativo pur nella sua incompletezza, è l'inconfutabile prova di quanto so_pra. Infatti:

    1. Karl Heinrich Marx. Era un giudeo tedesco, il cui
    vero nome fu Kissel Mordekay, nato a Treves (Treviri), nella Prussia Renana, figlio di un avvocato ebreo.

    Prima di aver scritto la sua famosa opera II Capitale, che è, come si sa, il vero e proprio testo sacro del comu_nismo teorico, — la cui dottrina egli si dedicò a propa_gandare durante tutta la vita, con inesauribile atti_vismo — Marx aveva vergato e pubblicato a Londra, insie_me all'ebreo Engel, nell'anno 1848, l'ormai famoso ma_nifesto comunista. E ancor prima, tra il 1843 e il 1847, aveva dato vita, sempre in Inghilterra, alle prime teorie moderne del nazionalismo ebreo, attraverso una serie di scritti, apparsi nel 1844 sulla rivista Deutsche-Franzó-siche-Jahrbucher, dal titolo Zur Judenfrage (La questio_ne ebrea), scritti informati ad una tendenza ultranazio_nalista. Morì nel 1887.

    2. Frederik Engel. E' stato l'organizzatore della Prima Internazionale Socialista. Collaboratore intimo di Marx, era ebreo, commerciante di cotone. Morì nel 1894.

    3. Karl Kautski, il cui vero nome era Kaus, è l'autore del libro Le origini del Cristianesimo, un'opera che tenta, principalmente, di confutare i fondamenti della nostra Santa Fede Cattolica. Questi fu il maggior interprete di Marx e pubblicò, nel 1887, una serie di scritti, fra i quali citiamo: Gli insegnamenti economici di Marx alla portata di tutti; II massacro di Chisinaw e la questione ebrea; nel 1903 scrisse: La lotta di classe, un libro che, tra l'al_tro, costituisce il fondamento dottrinario del dittatore ci_nese Mao-Tse-Tung; nel 1921 dette alle stampe un'opera intitolata: Avanguardia socialista. Egli è anche l'autore del Programma Socialista di Ehrfurt, Germania. Ebreo anche lui, nacque a Praga nel 1854 e morì nel 1938 all'Aja, in Olanda.

    4. Ferdinando Lassalle. Ebreo, nato a Breslavia nel 1825. Dopo essere stato immischiato con la rivoluzione de_mocratica del 1848, pubblicò, nell'anno 1863, la sua ope_ra dal titolo: Risposte chiare, con la quale tracciò un pia_no rivoluzionario per gli operai tedeschi. Da allora egli dette vita instancabilmente ad un'intensa campagna socialista tendente alla ribellione degli operai, per conseguire la quale pubblicò un'altra opera dal titolo: Ca_pitale e Lavoro.

    5. Eduard Bernstein, ebreo, nato a Berlino nel 1850. Sue opere principali sono: Supposizioni sul socialismo; Socialdemocrazia odierna teoria e pratica, opere tutte volte a dar forma e sostanza alla dottrina comunista e poggianti sui concetti di Marx. Nel 1918 venne nominato Ministro della proprietà dello Stato Socialista Tedesco, Stato che fortunatamente non riuscì a durare che qualche mese.

    6. Jacob Lastrow, Max Hirsch, Edgar Loening, Wirschauer, Babel, Schatz, David Riccardo e molti altri scrittori e teorici comunisti erano ebrei.

    In tutti i Paesi troviamo che i propagandisti del co_munismo sono in maggioranza assoluta scrittori ebrei, i quali adempiono alla loro opera con cautelosa ipocrisia, dando a quest'azione quel significato di umanità e fra_tellanza che poc'anzi abbiamo visto cosa in realtà si_gnifichi [8] .

    Tutti gli ebrei summenzionati, pur essendo dei teori_ci, non si sono dedicati soltanto a gettare le fondamen_ta dottrinarie del comunismo. Molti di essi, infatti, sono stati, in pratica, dei veri e propri attivisti rivoluzionari, e tutti si sono dedicati, nel paese dove si trovavano, a preparare, dirigere o aiutare la sovversione con azioni concrete. Come capi o membri collegati ad associazioni rivolu_zionarie, sempre hanno preso parte attiva allo sviluppo del comunismo.

    Oltre agli ebrei, considerati principalmente dei teori_ci, anche quasi tutti i dirigenti, organizzatori e propa_gandisti della tattica comunista sono ebrei e adempiono agli incarichi ricevuti, operando sempre con la migliore efficienza.

    Un esame sia pure sommario di quanto è accaduto anche nei Paesi dove la congiura ebraico - comunista è fallita, pur essendo stata sul punto di trionfare, o dove il marxismo ha conquistato il potere, pur venendone suc_cessivamente estromesso, rivela la piena e totale responsabilità ebraica. I due movimenti rivoluzionari seguenti possono costituire un esempio probante:

    A) La Germania, nell'anno 1918, è teatro di una ri_voluzione comunista diretta dagli ebrei. La Repubblica Consiliare di Monaco fu una repubblica ebrea come di_mostrano i suoi capi: Liebknecht, Rosa Luxemburg, Kurt Eisner e molti altri. Quando fu abbattuto l'impero tedesco, gli ebrei si impossessarono del paese e il gover_no tedesco cadde in mano degli stessi. Haese divenne mi_nistro di Stato e così Landesberg. Insieme a questi tro_viamo Kautskg, Kohn ed Hersfel, tutti ebrei. Il ministro del tesoro, ebreo anch'esso, ebbe come suo collaboratore l'ebreo Bernstein e quello dell'interno, anch'esso ebreo, sollecitò la collaborazione del suo fratello di razza, il dr. Freud che l'aiutò nel suo lavoro.

    Kurt Eisner, presidente del consiglio della Repubbli_ca Bavarese, fu il capo della rivoluzione bolscevica di Monaco.

    « Undici piccoli uomini fecero la rivoluzione — disse Kurt Eisner al collega ministro Aner nell'ebrezza del trionfo. — E' più che giusto che venga conservato il ri_cordo imperituro di questi piccoli uomini. Essi sono gli ebrei Max Loweriberg, il dr. Kurt Rosenfeld, Gaspar Wollherm, Max Rotschild, Carlos Arnold, Kranold, Osenhek Birnbaum, Reis e Kaisser. Questi dieci uomini, più Kurt Eisner von Israelovitch, costituirono il fronte del Tribunale Rivoluzionario di Germania. Gli undici erano frammassoni e appartenevano alla Loggia segreta numero 11, che aveva la sua sede in Monaco, Brienner-strasse, numero 51 » [9] .

    Il primo gabinetto tedesco, nell'anno 1918, fu com_posto dagli ebrei:

    1. Preuss: Ministro di governo

    2. Freund: Ministro di governo

    3. Landsberg: Ministro del commercio

    4. Karl Kautski: Ministro dell'agricoltura

    5. Schiffer: Ministro dell'industria.

    6. Eduard Bernstein: Segretario del tesoro di Stato

    7. Fritz Max Cohen: Capo del servizio ufficiale infor_mazioni (questo ebreo era stato corrispondente del giornale ebreo Frankfurter Zeitung).

    Anche il secondo governo socialista tedesco del 1918 comprendeva i seguenti ebrei:

    1. Hirsch: Ministro del governo

    2. Rosenfeld: Ministro di grazia e giustizia

    3. Futran: istruzione

    4. Arndt: istruzione

    5. Simon: segretario del lavoro

    6. Kastenberg: Direttore degli affari culturali

    7. Stathgen-Gerhart: Ministro della propaganda

    8. Meyer-Gerhart: Direttore degli affari coloniali

    9. Wurm: Segretario dell'alimentazione

    10. Merz Weil, Katzenstein, Stern, Leewemberg, Fran-kel, Schelesinger, Israelowitz, Selingsham, Lauben-heim etc.: tutti questi ebrei occupavano alte cariche nei ministeri.

    Tra gli altri ebrei che controllavano i settori vitali dello Stato Tedesco, sconfitto dagli Alleati, si trovavano, nel 1918 e più tardi:

    1. Kohen: Presidente del comitato dei soldati e operai tedeschi (simile a quello sovietico dei soldati e operai di Mosca, che ebbe vita nello stesso anno)

    2. Ernst: Presidente della polizia di Berlino

    3. Sinzheimer: Presidente della polizia di Francoforte

    4. Lewy: Presidente della polizia di Essen

    5. Kurt Eisner: Presidente dello Stato di Baviera

    6. Jaffe: Ministro del commercio dello Stato di Baviera

    7. Brentano: Ministro dell'industria e traffico

    8. Talheimer: Ministro dello Stato del Wùrttemberg

    9. Heiman: altro Ministro dello Stato del Wùrttemberg
    10. Fulda: governo di Essen

    (...CONTINUA)


    --------------------------------------------------------------------------------

    [1] Leon de poncins: Las fuerzas secretas de la revolución F .•. M .•. Ebraismo; Edizione «Fax», Madrid.

    [2] S. P. Melgunov: La terreur rouge en Russie de (1918 a
    1923). Payot, 1927.

    [3] Latsis: Terrore Rosso del 1° Novembre, 1918.

    [4] S. P. Melgunov: Opera citata.

    [5] Leon db Poncins: Opera citata.

    [6] Una statistica delle vittime del comunismo e stata anche pubblicata dall'opuscolo Rivelazione d'interesse mondiale (Vermijon, Roma, 1957) il quale ha tratto le notizie dal giornale Russkaja Mysl, pubblicato in Francia, numero del 30 novembre 1947.

    [7] Traian Romanescu: La gran conspiracion judia. Terza
    Edizione, Messico, D. F. 1961

    [8] Datos tomados de Thaian Romanescu: Opera citata.

    [9] Mons. jouin: Le perii judeo-maçonnique, 5 Vols. 1919-1927, tomo I
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