Ho finito da poco di leggere "Serbia, trincea d' Europa" del defunto Dragos Kalaijc, intellettuale serbo che condivise il microfono in incontri organizzati dalla Lega ai tempi della gurra che gli americani fecero al paese balcanico. Il libro é praticamente una lunga intervista di Tiberio Graziani al defunto pensatore serbo per il quale Bossi ebbe grandi elogi. Le domande vertono sul ruolo degli USA come gendarme del mondo e su quale scenario l' Europa vuole, vorrebbe o potrebbe contrapporvi.
Lo consiglio vivamente a tutti i leghisti, sopratutto agli ortodossi che ritengono che la fedeltá alla linea (qualunque essa sia purché emessa dalla dirigenza) sia la chiave della futura fortuna elettorale.
Punti salienti:
- Kalaijc nella sua difesa della Serbia e delle sue ragioni storiche, geopolitiche e culturali condanna un modo totale e demonizzante gli USA, radice di tutti i mali planetari (1994 Belgrado "Americko Zlo" - Il Male americano")
- Inneggia senza mezzi termini ad una nuova alleanza euroea che veda come asse dominante Berlino-Mosca nel nome di un Europa slava antioccidentale. E per questo sogna la vittoria nei nazionalcomunisti russi. Ma sottolinea che serve un punto fondamentale a quest' asse: Roma, la roma imperiale.
- Il sogno finale é nemmeno l' Europa nazione , ma l' Europa Impero.
- Vede tra i futuri maieuti di tale prospettiva la Lega, Rifondazione, l' MSI, il Fronte Nazionale etc quando capiranno che li accomuna la stessa idea.
Domanda che sorge spontanea: quando Bossi si sperticava in elogi a Kalaijc aveva letto qualcosa di suo? Era d' accordo? Se sí che ci fa oggi con il nano atlantista Berlusconi? E gli altri dirigenti leghisti? E il popolo di Pontida che pensa (oltre che Bossi e la Lega sono l' unica speranza)?
Vedendo come si comporta e cosa dice la Lega di oggi tre cose sono ben in evidenza: 1- una totale, abissale, vergognosa ignoranza e mancanza di posizioni in politica estera; 2- che ogni posizione presa é frutto della cabala, non si sa mai che ne vien fuori; 3- Se Bossi non legge che paghi qualcuno che lo faccia per lui e gli procuri dei riassunti.
Paolo