Visita a Montorio del senatore Danieli
«Svuotiamo il carcere dagli extracomunitari Ci costano troppo»
Sono il 70% e creano forti tensioni etniche
L’esponente di An denuncia le celle sovraffollate e sottolinea la necessità di regolarizzare le badanti
Dopo una visita in carcere, il senatore di An Paolo Danieli s’è detto preoccupato per la situazione dell’istituto di pena di Montorio.
«I detenuti sono circa 800, numero di gran lunga superiore alla capacità del carcere. Di questi il 70% è costituito da extracomunitari. La polizia penitenziaria ha per contro 290 effettivi che si devono suddividere per quattro turni», ha detto Danieli, sottolineando il sovraccarico di lavoro per il personale, che comunque assolve al meglio ai propri compiti.
«La polizia penitenziaria, proprio per il suo status di polizia, potrà essere presto impiegata per funzioni estranee alla sua funzione primaria», ha detto il senatore, «gli agenti potranno essere impiegati in controlli negli aeroporti e negli stadi, il che appesantirebbe ulteriormente il carico di lavoro. Ma la gravità della situazione consiste nella quantità dei detenuti, che sono stipati anche in quattro dentro celle costruite per una persona e normalmente usate per due».
Il 70% dei carcerati è straniero. Arabi, slavi, romeni ed albanesi costituiscono il grosso della popolazione carceraria di Verona. Critiche le condizioni di convivenza tra le varie etnie. Frequenti gli attriti e le liti per l’incomprensione linguistica, ma anche per le diverse abitudini igieniche e le differenze culturali.
«Un italiano che dovesse finire in galera, magari per sbaglio, deve pregare di non finire in cella di extracomunitari. La "convivenza" risulterebbe sicuramente più pesante della stessa detenzione», commenta Danieli, che prosegue, «una considerazione. Ciascun detenuto, a spanne, costa allo stato 500 euro al dì. Solo gli stranieri rinchiusi nel carcere di Montorio ci vengono a costare ogni giorno oltre mezzo miliardo delle vecchie lire. Non è più tollerabile che tante risorse vengano sottratte a bisogni primari. Si pensi solo a quanti anziani non autosufficienti, a quanti ammalati si potrebbero curare con quei 250mila euro al giorno».
Secondo Danieli le carceri vanno svuotate. «L’unico modo è quello di attivare al più presto i famosi "centri di accoglienza" per i clandestini. Non c’è niente da fare. I clandestini vanno ospitati in questi "centri" e poi smistati nei loro Paesi d’origine. Devono essere garantite loro condizioni di vita civili, ma devono rimanere chiusi lì dentro finchè torna loro in mente nome, cognome e indirizzo e possono quindi essere rispediti a casa».
«Altro discorso deve essere fatto per le badanti che non solo non rappresentano una minaccia per la sicurezza, ma addirittura ci risolvono un problema sociale», conclude il senatore, «loro dovrebbero avere una corsia preferenziale per la regolarizzazione. Cosa che purtroppo oggi non avviene, ma per la quale lavorerò in quest’ultimo scorcio di legislatura».