VII
La lotta dell'ebraismo contro la Tradizione Cattolica
In realtà, dietro le sembianze della ricerca di un'unità ecumenica, di una riconciliazione tra le religioni e di altri vocaboli altrettanto seducenti, si trattava di demolire il baluardo della Tradizione cattolica, definita da Josué Jéhouda come «l'antica fortezza dell'oscurantismo cristiano». Secondo Jéhouda, ci sono stati tre tentativi di «raddrizzamento del cristianesimo», che «miravano ad epurare la coscienza cristiana dai miasmi dell'odio»; tre tentativi di raddrizzamento della teologia cristiana divenuta asfissiante e paralizzante; «tre brecce aperte nella vecchia fortezza dell'oscurantismo cristiano». In realtà, tre tappe importantissime nell'opera di distruzione del cristianesimo tradizionale:
Il Rinascimento;
La Riforma protestante;
La Rivoluzione Francese.
In questi tre grandi movimenti, Jéhouda intravede l'opera meravigliosa di scristianizzazione alla quale ognuno di essi, sotto diverse forme, ha potentemente contribuito. Egli non ce lo dice così brutalmente, in quanto è molto abile nel maneggiare gli artifici del linguaggio, ma ciò erompe con evidenza dai suoi scritti, come ce lo dimostrano alcune citazioni estratte dalle sue opere: «Il Rinascimento, la Riforma protestante e la Rivoluzione Francese rappresentano i tre tentativi di raddrizzamento della mentalità cristiana per mettersi al diapason con lo sviluppo progressivo della ragione e della scienza, e mentre il cristianesimo dogmatico andava oscurandosi, gli ebrei si emancipavano gradualmente». Parlando del Rinascimento, egli sostiene: «Possiamo affermare che se il Rinascimento non fosse stato deviato dal suo corso iniziale a svantaggio del mondo greco dualizzato, avremmo avuto senza dubbio un mondo unificato dal pensiero e dalla dottrina creatrice della Cabala» 47. Passiamo ora alla Riforma: «Con la Riforma, che esplose in Germania cinquant'anni dopo la fine del Rinascimento, l'universalità della Chiesa venne distrutta. Prima di Lutero e Calvino, Giovanni Reuchlin 48, discepolo di Pico della Miràndola, scosse la coscienza cristiana sostenendo fin dal 1494 che niente era superiore alla sapienza ebraica [...]. Con il ritorno alle sorgenti antiche, Reuchlin preconizzò anche il ritorno alle sorgenti ebraiche. Finalmente, egli ebbe la rivincita sul convertito Joan Pfeferkorn, il quale chiedeva a gran voce la distruzione di tutti i “Talmud” esistenti in circolazione. Lo spirito nuovo che stava per rivoluzionare l'intera Europa [...] si manifestò a proposito degli ebrei e del “Talmud” [...]. Tuttavia, non senza meraviglia, si trovarono tra i protestanti tanti antisemiti quanti tra i cattolici». In breve, conclude Jéhouda, «la Riforma fu la rivolta contro la Chiesa cattolica, che a sua volta è già una rivolta contro la religione d'Israele» 49. Parlando poi della Rivoluzione Francese, Jéhouda affermava: «II terzo tentativo di raddrizzamento della posizione cristiana, si compie dopo il fallimento di unificazione della cristianità per mezzo della Riforma, sotto la spinta della Rivoluzione Francese [...], la quale segnò l'inizio dell'ateismo nella storia dei popoli cristiani. Questa Rivoluzione, avendo assunto un atteggiamento nettamente antireligioso, si prolungò nel comunismo russo, e contribuì potentemente alla scristianizzazione dell'Europa» 50. E per coronare questo raddrizzamento della mentalità cristiana, giunsero Karl Marx (1818-1883) e Friedrich Nietzche (1844-1900). «Nel XIX secolo, vennero effettuati, rispettivamente da Marx e da Nietzche, due nuovi tentativi per risanare la mentalità del mondo cristiano» 51. In verità, «il senso profondo della Storia è identico in tutte le epoche, ed è una lotta sorda o aperta tra le forze che lavorano per il progresso dell'umanità e le forze che si aggrappano a valori cristallizzati, ostinandosi a mantenere ciò che sussiste a detrimento di ciò che deve ancora venire» 52. Per i pensatori ebrei, la riforma conciliare doveva costituire una nuova tappa nella via dell'abbandono, del cedimento e della distruzione della Tradizionale cattolica, svuotata a poco a poco della sua sostanza.