….Ratzinger

Nella sua visita a Colonia, Benedetto XVI ha mostrato che il cambiamento di stile del Papa di oggi, chiamato a un impegno prevalentemente pastorale, rispetto al teologo di ieri, impegnato soprattutto nell’elaborazione dottrinaria, non comporta qualche forma di attenuazione della sua concezione filosofica. Si può forse dire, al contrario, che proprio i temi filosofici, svolti in modo aperto e singolarmente chiaro, come richiede l’attività pastorale, sono stati il filo conduttore della sua visita in Germania. La tragedia europea del secolo scorso, l’affermarsi dei totalitarismi, è stata inevitabilmente il centro della riflessione in una terra, la sua, che ha visto la più terribile esplosione di disumana intolleranza della storia.
Parlando a un milione di giovani nella spianata di Marienfield, Benedetto XVI ha detto che “l’assolutizzazione di ciò che non è assoluto ma relativo si chiama totalitarismo”.
Si tratta di una definizione apparentemente semplice, che nasce però da un’analisi filosofica tutt’altro che superficiale. In pratica capovolge il tema centrale dell’illuminismo, o meglio della sua “degenerazione” giacobina, secondo il quale ogni forma di metafisica è autoritaria e la libertà coincide con la liberazione da essa. In questo modo, però, si fonda una nuova metafisica, assolutizzando una concezione dell’uomo che esclude la trascendenza, e in nome di questi principi, si trattasse della dea Ragione, della superiorità razziale o di quella di classe, si sono abolite tutte le libertà.
Lo studioso tedesco Hermann Tertsch ha visto, in questo, “la chiamata al valore e all’attivizzazione del sentimento trascendente dell’individuo, anche non credente, verso la libertà”, contrapposto all’omologazione “imposta dal riduzionismo non laico, ma antireligioso”. L’inusuale appello a restituire a Dio il diritto di parola ha proprio il senso razionale di una rivendicazione di libertà, non di una affermazione dogmatica di autorità.
La chiave del pensiero di Joseph Ratzinger, il ricorso metodico e incrollabile alla ragione, sembra la stessa della prima grande omelia di Benedetto XVI. Tutti grandi temi che sono stati evocati durante le giornate di Colonia, compreso l’incontro con gli islamici ai quali il Papa ha chiesto una condanna totale del terrorismo, sono stati sottoposti a questo criterio. La ricezione del messaggio pastorale non è stata disturbata, anzi sembra resa più agevole, da questo stile filosofico.
E, si sa, lo stile è l’uomo.

Ferrara su il Foglio

saluti