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Discussione: Comunisti di "destra"

  1. #21
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    Testo originale scritto da Emiliano
    L'anticomunismo che intendi tu è identico al mio. Economicamente parlando, il modello di sviluppo comunista(che poi è lo Stato sociale) è anche il mio e lo rivendico.

    Sei cosi' sicuro che l'immigrazionismo, per di più clandestino fosse accettato sotto un regime come quello di Stalin? un conto sono gli immigrati "interni" o le colonie interne, un altro conto è, se fossero partiti barconi di clandestini senza documenti...

    studia studia
    Quanto qualunquismo...
    se è per questo anche in italia in teoria i clandestini non sono accettati.
    Sotto stalin si registrò il fenomeno di una forte immigrazione proveniente dal nord europa e dagli stati uniti (sempre di statunitensi di origine nordica) perché si diceva che erano ottimi lavoratori (un pò come ora si dice dei negri e degli albanesi).
    Furono rilasciati migliaia e migliaia di visti.
    E più tardi dopo stalin ci fu anche il fenomeno dell'immigrazione dal sud est asiatico.
    Ma in definitiva cosa c'entra?
    Perché voi qualunquisti non siete in grado di contestualizzare né storicamente né geograficamente?
    Vuoi paragonare l'ussr con l'europa che è di fronte alle coste africane ed è notevolmente più ricca e sviluppata?

  2. #22
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    Un comunista di destra, secondo me, è un comunista (qui bisognerebbe aprire una discussione sul significato di comunista, in estrema sintesi azzardo che possa definirsi comunista chi ritiene necessaria l'abolizione del valore di scambio ed il permanere del solo valore d'uso) che ritenga fondamentale la questione nazionale.

    Per cui Marx fu un comunista di sinistra ("Proletari di tutto il mondo unitevi"), mentre Stalin fu un comunista di destra ("La Nazione è una comunità di persone, stabile, costituita storicamente, nata sulla base di una comunità di lingua, di territorio, di vita economica e di formazione psichica che si traduce in una comunità di cultura").

  3. #23
    Socialista nazionalitario
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    Testo originale scritto da Emiliano
    Economicamente parlando, il modello di sviluppo comunista(che poi è lo Stato sociale) è anche il mio e lo rivendico.


    Lo stato sociale di comunista non ha niente.

    Si tratta di keinesismo sociale (da non confondere col keynesismo di guerra degli USA) che in Europa è servito al capitalismo per dimostrare la sua superiorità sociale e di benessere rispetto al comunismo storico.
    Una volta crollato il comunismo anche il keynesismo sociale è stato abbandonato per la nuova ed attuale politica neoliberista di un capitalismo senza più freni.

  4. #24
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    Testo originale scritto da Quetzalcoatl
    Un comunista di destra, secondo me, è un comunista (qui bisognerebbe aprire una discussione sul significato di comunista, in estrema sintesi azzardo che possa definirsi comunista chi ritiene necessaria l'abolizione del valore di scambio ed il permanere del solo valore d'uso) che ritenga fondamentale la questione nazionale.

    Per cui Marx fu un comunista di sinistra ("Proletari di tutto il mondo unitevi"), mentre Stalin fu un comunista di destra ("La Nazione è una comunità di persone, stabile, costituita storicamente, nata sulla base di una comunità di lingua, di territorio, di vita economica e di formazione psichica che si traduce in una comunità di cultura").
    anche sul "nazionialismo" di stalin avrei da ridire.
    Stalin era un nazionalisto grandurusso ma detestava i geogriani (come lui) e le altre nazionalità sovietiche.
    Per cui l'idea dello stesso stalin di "comunità di lingua e di territorio" cozza con la sua politica mescolazionistica (nel senso che favorì l'immigrazione verso la russia di migliaia di georgiani e di operai di altre "nazionalità") e "granderussa".
    Infatti fu avversato dai nazionalisti georgiani.

  5. #25
    legio_taurinensis
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    x Quetz:

    Concordo solo in parte con te. Un comunista di "destra"(sempre è bene comunque le virgolette), è anzittuto a favore della politica "sociale" per i piu' deboli, per il proletariato e in contrasto con le perversioni ideologiche borghesi (fin qui il socialcomunismo classico). A questo va aggiunto il senso di comunità e di difesa della tradizione e del costume nazionale. A mio avviso questa corrente puo' anche essere definita "socialconservatrice", ma ciò può portare anche a un fraintendimento. Poi, ritengo che questo tipo di visioni politiche sia estremamente soggettivo..

  6. #26
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    Cosa siano i "comunisti di destra" lo si puo forse dedurre da ciò che nel passato venne chiamato "communisti di sinistra" (communistes de gauche). Il comunismo di sinistra era quello che si rifaceva ai "consigli" (les conseils ouvriers) di Luxembourg e Pannekoek, rifiutava la concezione marxista-leninista del partito, la democrazia e le elezioni, l'antifascismo e il sindacalismo in più di tutte le pratiche minoritarie quali la lotta armata.

    I bordighisti italiani furono anche loro considerati "comunisti di sinistra" benché la definizione sia problematica riguardo alla questione della forma-partito.

  7. #27
    legio_taurinensis
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    ottima analisi.

  8. #28
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    Testo originale scritto da Emiliano
    x Quetz:

    Concordo solo in parte con te. Un comunista di "destra"(sempre è bene comunque le virgolette), è anzittuto a favore della politica "sociale" per i piu' deboli, per il proletariato e in contrasto con le perversioni ideologiche borghesi (fin qui il socialcomunismo classico). A questo va aggiunto il senso di comunità e di difesa della tradizione e del costume nazionale. A mio avviso questa corrente puo' anche essere definita "socialconservatrice", ma ciò può portare anche a un fraintendimento. Poi, ritengo che questo tipo di visioni politiche sia estremamente soggettivo..
    Non vedo proprio come un comunista, fosse di destra, possa prendere in considerazione "la tradizione" e il "costume nazionale". Questi sono i soliti problemi che si pone la destra vera. Se poi in passato i film di Eisenstein hanno dato una colorazione nazionalista alla URSS, questo obbediva a imperativi non di natura propriamente ideologica, ma di realpolitik.

    Intanto si fa bene a precisare che difatti, l'URSS era il sistema dello Stato-padrone autoritario che non fu per niente comunista. Comunismo significa abolizione del valore e distruzione del rapporto sociale mediato dalla merce. Comunismo è riscoperta o re-invenzione di una nuova totalità sociale, dove la vita è direttamente vissuta e non più come oggi tramite le apparenze spettacolari.

  9. #29
    legio_taurinensis
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    Comunismo di destra è consono con cio' che dico io. Non è correntismo ma una teoria...

 

 
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