E' boom di vocazioni dopo la Giornata Mondiale della Gioventù 2005 tenutasi a Colonia: circa duemila ragazzi di ambo i sessi hanno chiesto di avvicinarsi alla vita consacrata dentro la Chiesa con una cerimonia tenutasi in un Incontro Mondiale di Giovani tenutosi al "Rheinaue Park" di Bonn e organizzato dal Cammino Neocatecumenale, movimento della Chiesa Cattolica fondato da Kiko Arguello che punta alla riscoperta del proprio Battesimo come punto di partenza per un cammino di fede e crescita cristiana.
La cerimonia della "chiamata vocazionale" ha visto la presenza di 90.000 giovani insieme a 50 Vescovi e l'Arcivescovo di Colonia, Johachim Meisner, che ha ricordato a tutti con orgoglio come la Chiesa sia "giovane, e l'abbiamo visto a Colonia". Gli ha fatto esco il Cardinale George Pell, arcivescovo di Sidney, che ha ringraziato i ragazzi del Cammino anche per "ciò che fanno per la vita della Chiesa, con i missionari e seminaristi che portano il messaggio di Cristo in tutto il mondo".
Arguello ha rivolto brevi ma intense parole ai presenti: "Nella situazione attuale - ha detto - la Chiesa sta attraversando una crisi dovuta alla globalizzazione, la secolarizzazione e l'apostasia religiosa dell'Europa"; da questo, dunque nasce l'impegno giovanile "ad assistere il clero nell'esercizio del suo ministero, perché il superamento della crisi dell'Europa dipende dai sacerdoti". Subito dopo ha invitato i ragazzi desiderosi di consacrare la propria vita a Cristo ad avvicinarsi al palco della cerimonia, sulle note del canto "Voi siete la luce del mondo", chiudendo l'incontro vocazionale con la preghiera "Padre Santo, manda operai nella tua messe".
Il boom delle vocazioni al termine di un grande evento religioso è quasi fisiologico: dopo il Giubileo del 2000 non sono stati pochi i ragazzi e le ragazze che hanno bussato alle porte di seminari e conventi per abbracciare la vita religiosa. Si tratta di un trend che ha ripreso a crescere dopo la flessione avvenuta tra il 1978 e il 1990, e poi mantenutosi stabile per quasi tutti gli Anni '90. Ma quello che caratterizza Colonia è l'impressionante entità di "chiamate" al sacerdozio o alla vita religiosa dopo un evento di appena una settimana, segno che il messaggio cristiano è in netta ripresa sui giovani.
E lo stesso Benedetto XVI, nel corso della catechesi del mercoledì, ha tracciato un bilancio positivo della GMG di Colonia: nonostante i problemi e le carenze logistiche, il Papa ha auspicato con soddisfazione come il milione di giovani di Marienfeld abbiano rappresentato la nuova "primavera di speranza" per il mondo. "Preghiamo perché i giovani da Colonia rechino con sé la luce di Cristo, che è verità e amore e la diffondano dappertutto", ha detto il Pontefice, sottolineando anche l'incontro con i rappresentanti delle altre religioni. Se per lui, infatti, Colonia è stato un "laboratorio ecumenico" dove insieme ai suoi ragazzi ha provato a dialogare con la galassia protestante e il mondo ortodosso, chiedendo "passi concreti" da parte di queste confessioni, è stato anche il luogo in cui ha "con emozione" incontrato l'ebraismo, ricordando la Shoà e condannando l'antisemitismo.
La speranza però resta legata ai suoi ragazzi: "Dal cuore della 'vecchia' Europa, che nel secolo scorso ha conosciuto orrendi conflitti - ha concluso il Papa - i giovani hanno rilanciato all'umanità del nostro tempo il messaggio della speranza che non delude, perché fondata sulla Parola di Dio fattasi carne in Gesù Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza". C'è da credere che i 2000 di Bonn la pensino esattamente come lui.
Antonino D'Anna