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Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
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    Predefinito E' uscito "Mussolini segreto", i diari della Petacci.

    QUESTO DIARIO

    Claretta Petacci è l’amante più famosa nella storia d’Italia. Figlia del medico del Vaticano Francesco Saverio, ha vent’anni quando conosce Benito Mussolini nel 1932. Abita in famiglia a Roma proprio accanto a villa Torlonia, sulla via Nomentana, dove il dittatore vive con la possessiva moglie Rachele e i figli.

    Dei primi cinque anni di relazione rimangono solo biglietti, lettere, e le trascrizioni di qualche telefonata o colloquio. Il diario comincia nell’ottobre 1937, un anno dopo l’inizio dei loro rapporti intimi. Ed è sterminato. La Petacci, infatti, è una grafomane: le pagine del solo 1938 sono 1810.

    Abbiamo quindi operato una selezione, eliminando molti fogli ripetitivi con fantasie amorose o episodi insignificanti. Quel che rimane, tuttavia, è di estremo interesse.
    Se Renzo De Felice, massimo storico del fascismo, avesse potuto leggere questi diari accanto a quelli di Ciano, Bottai e De Bono, il resoconto seppur ebbro d’amore della Petacci gli avrebbe permesso di precisare meglio quello che lui stesso definisce ‘cambio d’umore’ del duce dopo la proclamazione dell’impero nel ‘36: “Mussolini si rinchiuse in se stesso. Non aveva amici, non frequentava nessuno fuori dai rapporti d’ufficio, diffidava di tutto e si sentiva circondato da collaboratori fragili e insicuri”, scrive De Felice [Mussolini il duce, 1936-1940, Einaudi 1981, pagg. 274-75]. E questo, paradossalmente, all’apogeo del fascismo.

    Il problema è che, dal ‘37 in poi, il dittatore deve telefonare almeno una dozzina di volte al giorno alla gelosissima Claretta. La quale lo sospetta - e a ragione - di incontrare altre amanti a palazzo Venezia, e perfino a villa Torlonia. Lì infatti, in una dépendance, alloggia una favorita del duce: Romilda Ruspi Mingardi. Cosicché anche di sera, tornato a casa, a Mussolini tocca chiamare ogni mezz’ora la Petacci per tranquillizzarla.
    Lei annota maniacalmente l’orario e il contenuto di ogni telefonata, e fornisce un resoconto quasi stenografico, parola per parola, dei pomeriggi d’amore a palazzo Venezia o sulla spiaggia reale di Castelporziano.

    Insomma, abbiamo per la prima volta una cronaca intima, minuto per minuto, della vita quotidiana del fondatore del fascismo. Con momenti esilaranti, che ricordano il film Il grande dittatore di Charlie Chaplin. Come quando il duce, rientrando dal balcone di palazzo Venezia dopo uno dei suoi roboanti discorsi, si lamenta di quanto gli facciano male “gli stivaloni”. Oppure quando l’uomo più potente d’Italia - e fra i più importanti del mondo - s’inginocchia di fronte a Claretta, (sper)giurandole fedeltà eterna fino al successivo tradimento. O quando le sussurra parole d’amore di nascosto da casa, terrorizzato che la moglie Rachele possa sorprenderlo. Come in un vaudeville.

    Proprio in quelle settimane maturano gravissimi eventi: l’Asse con i nazisti, le leggi razziali, l’annessione dell’Austria alla Germania. Hitler e Mussolini preparano la tragedia più grande della storia umana. Il dittatore comanda, controlla e opprime 44 milioni di italiani. Ma una volta all’ora, dalle nove del mattino alle dieci di sera, fine settimana inclusi, il suo cervello è da un’altra parte: deve telefonare all'amante. E negare o scusarsi per le scappatelle da traditore seriale.

    Poiché all’epoca non esistevano registratori, non si possono considerare fedeli al cento per cento i resoconti di questi diari. Ma non c’è neppure motivo di dubitare che quelle parole il Benito innamorato le abbia pronunciate.

    Claretta è un’amante ossessiva, ossessionata e ossessionante. Usa la scrittura del diario anche come terapia, non avendo null’altro da fare nelle sue giornate se non vivere per Mussolini. Non ha mai lavorato, ha lasciato la scuola dopo il ginnasio. Ma non ha ragioni per mentire, o distorcere la realtà. Almeno quella percepita dal suo cuore, appassionato fino allo spasimo, tanto da farsi uccidere col suo Benito nel 1945.

    Ecco quindi, dopo settant'anni, il duce privato. Furbo e ingenuo assieme, falso e sincero, brillante e vergognoso. Spesso puerile fino all’imbarazzo. Così tipicamente italiano, vanaglorioso, maschilista. Ma vero.

    Questi diari hanno una storia complicata e affascinante. Il 18 aprile 1945, prima di seguire per l’ennesima volta il suo duce nell’ultima fuga, Claretta li affida alla contessa Rina Cervis, che li seppellisce nel giardino della propria villa a Gardone (Brescia). Nel ’50 i carabinieri li trovano e li confiscano. Da allora tutti i governi italiani hanno imposto il segreto di stato sul loro contenuto, anche se è probabile che siano passati al vaglio dei servizi segreti statunitense e inglese.

    Essi fanno parte, infatti, delle tragiche e ancora in parte misteriose vicende dipanatesi negli ultimi giorni della guerra: la cattura di Claretta e Mussolini a Dongo (Como), la loro prima (e ultima) notte assieme, la fucilazione il giorno dopo, i corpi appesi in piazzale Loreto a Milano. E le domande, tuttora senza una risposta definitiva, sull’oro di Dongo (il tesoro della Repubblica sociale sequestrato ai gerarchi in fuga), sui documenti che Mussolini portava con sé illudendosi che gli salvassero la vita, su un possibile carteggio con Winston Churchill per una pace separata. E il premier inglese che, di tutti i posti al mondo, sceglie proprio il lago di Como per le sue vacanze nell’estate ’45, forse alla ricerca di qualcosa.

    Il segreto imposto sui diari di Claretta in questi sette decenni ha provocato una marea di supposizioni, centinaia di articoli e decine di libri. La sorella Miriam si è battuta fino alla sua morte, nel ’91, per averli indietro dallo stato. La sua battaglia è stata continuata da Ferdinando Petacci, nipote di Claretta, ultimo e unico erede della famiglia e quindi titolare dei diritti di pubblicazione dei diari.

    Nel 2003 ho conosciuto e intervistato Ferdinando a Phoenix in Arizona (Usa), dove vive. All'età di tre anni era nell’auto con la zia a Dongo quando fu arrestata dai partigiani, e suo padre Marcello venne fucilato. Egli è convinto, come alcuni storici, che Claretta e Marcello siano stati spie inglesi o almeno tramiti fra Mussolini e i servizi segreti britannici, e che proprio per questo siano stati eliminati. Ferdinando Petacci espone questa tesi nella prefazione. Forse i diari di Claretta scioglieranno qualche mistero, quando lo stato li desecreterà allo scadere dei settant’anni dalla loro compilazione.

    Ma il contenuto di questi diari è già abbastanza esplosivo (per le frasi pronunciate da Mussolini su Hitler e contro gli ebrei, il papa, la moglie, la principessa Maria José di Savoia, i francesi, gli inglesi, gli spagnoli) anche senza sapere se Claretta fosse un’informatrice, oltre che una venticinquenne follemente innamorata del suo potente amante.

    Scrive infatti il 15 ottobre 1950 Emilio Re, ispettore generale degli Archivi di Stato, nella sua relazione su questi diari per il ministero degli Interni: “Si cercano i diari di Mussolini. I più veri e importanti diari di Mussolini sono proprio questi della Petacci, dove il dittatore ridiventa uomo, si rivela senza trucchi e senza artefici. Nei diari e nelle lettere c’è non solo la vita sentimentale del dittatore, ma anche quella politica e quindi, nei momenti cruciali, la vita dell’intero Paese. La Petacci era tutt’altro che priva d’ingegno e qualche volta - quando non le faceva velo la gelosia - dotata anche di una notevole penetrazione. Non era soltanto l’amica del dittatore, ma ne era anche, per così dire, la ‘fiduciaria’, qualche volta l’incitatrice, se non la consigliera. Di qui l’interesse pubblico, l’importanza straordinaria e fuori dal comune che rivestono”.

    Ringrazio l’Archivio Centrale dello Stato, la cui lunga custodia di questi documenti ne garantisce l’autenticità (a differenza di tanti altri presunti diari di Mussolini o Hitler), il sovrintendente Aldo G. Ricci e la dottoressa Luisa Montevecchi, curatrice del Fondo Petacci. Grazie anche all’impeccabile lavoro di Veronica Albonico, che mi ha aiutato a decifrare migliaia di fogli quasi illeggibili.

    Mauro Suttora
    Milano, novembre 2009

    Labels: archivio centrale dello stato, benito mussolini, charlie chaplin, claretta petacci, luisa montevecchi, mauro suttora, mussolini segreto, renzo de felice, rizzoli, veronica albonico, winston churchill

    posted by mauro suttora at 4:02 AM

    mauro suttora: "Mussolini segreto": introduzione
    Guardati intorno. Tutte queste macerie sono il risultato di 8 anni di PDL e di 2 di PD al governo. Il porcellum gli garantisce il posto a vita. Mandiamoli a casa! Vota chiunque ma non questi porci.

  2. #2
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    Predefinito Rif: E' uscito "Mussolini segreto", i diari della Petacci.

    ...interessante... lo leggerò volentieri...
    Liberalismo e socialismo, considerati nella loro sostanza migliore, non sono ideali contrastanti né concetti disparati

  3. #3
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    Predefinito Rif: E' uscito "Mussolini segreto", i diari della Petacci.

    In tutto questo sfugge ancora alla storia il modo in cui i partigiani abbiano anche solo sospettato che la Petacci fosse un tramite con i servizi britannici.
    "Bad karma"

  4. #4
    duca di rivoli
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    Predefinito Rif: E' uscito "Mussolini segreto", i diari della Petacci.

    lo leggerò di sicuro, del resto si tratta di un tassello importante per capire uno dei personaggi più importanti del '900 italiano, che è stato artefice della storia del mondo.

    p.s.: che fine hanno fatto i presunti diari in mano all'inquisito dell'utri?

  5. #5
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    Predefinito Re: E' uscito "Mussolini segreto", i diari della Petacci.

    per non farci mancare nulla, dopo Claretta donna innamorata e forse agente inglese

    ecco che esce un nuovo libro che invece la identifica come una donna calcolatrice, crudele, hitleriana, fino al midollo e molto antisemita

    https://www.ibs.it/claretta-hitleria.../9788830457478

    Mirella Serri è una docente della Sapienza, molto conosciuta per condurre programmi su Rai Storia, mi pare un tantino (tanto) sbilanciata a sinistra e quindi feroce accusatrice di Claretta, tanto i famigliari piu' stretti sono tutti morti e il suo unico nipote e erede se non è morto sta in Arizona


    Questa indagine di Mirella Serri restituisce a Claretta Petacci il vero ruolo politico da lei giocato sullo scenario degli eventi che condussero il leader del partito fascista dalla gloria indiscussa alla sconfitta.

    Di lei hanno detto di tutto: che era una ragazza semplice e un po' folle; che fu il suo amore cieco per Mussolini (da cui la separava una differenza d'età di quasi trent'anni) a condurla alla morte; che era una fanatica esaltata; che era tanto bella quanto insidiosa. Ma si tratta di una Storia scritta dagli uomini. La nuova indagine di Mirella Serri offre un'immagine differente, restituendo a Claretta Petacci il vero ruolo politico da lei giocato sullo scenario degli eventi che condussero il leader del partito fascista dalla gloria indiscussa alla sconfitta. Non una sciocca, non soltanto una delle «mantenute di Stato» – le amanti del Duce che percepivano uno stipendio dal regime – ma un'abile e astuta calcolatrice. Pronta ad avvalersi delle informazioni riservate di cui era depositaria per gestire attività ad altissimo livello (antisemita convinta diede il suo apporto al traffico di certificati falsi da vendere alle famiglie ebree più facoltose; cercò di avviare accordi per l'estrazione di petrolio in Romania). Avveduta e intrigante, a Salò sposò la causa del Reich e tentò di porsi come diretta interlocutrice di Hitler. Claretta Petacci, una delle protagoniste del Novecento, emblema femminile del volto buio e tragico del secolo passato, rivive in queste pagine con la sua avidità, i suoi errori, la sua sensualità e le sue astuzie, finalmente libera dagli stereotipi con cui è stata finora raccontata.

  6. #6
    duca di rivoli
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    Predefinito Re: E' uscito "Mussolini segreto", i diari della Petacci.

    i clarettologi cosa dicono?

  7. #7
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    Predefinito Re: E' uscito "Mussolini segreto", i diari della Petacci.

    Citazione Originariamente Scritto da massena Visualizza Messaggio
    i clarettologi cosa dicono?
    cosa vuoi che dicano? Claretta è una donna alla quale va restituita una digntà storica e non merita libri che la denigrino in questo modo.

    La sua famiglia ha pagato duramente, il fratello ammazzato come un cane a Dongo, la cognata violentata davanti ai figli di 5 e 2 anni, il primo nipote impazzito dallo choc di avere visto padre e madre trattati in quel modo e mai ripresosi è morto da invalido civile dopo una vita di stenti ta un manicomio e l'altro a circa 30 anni, l'altro nipote e forse per scuotersi il peso di quel cognome infamato è andato a vivere in capo al mondo, non ricordo se Arizona o Colorado.

    Era una famiglia di intrallazzatori? Gli intrallazzatori restituiscono il maltolto, pagano il loro debito e poi sono persone libere con una dignità, questa dannazione alla memoria invece è eterna: 76 anni di dannazione

    Criticare Claretta è facile e gratuito, l'unico parente che potrebbe obbiettare sta all'altro capo del mondo

  8. #8
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    Predefinito Re: E' uscito "Mussolini segreto", i diari della Petacci.

    si dice che Mussolini era tirchio con le sue amanti e le dava poco e niente

    la professoressa che ha scritto questo libro dice pero' che le pagava indirettamente, infatti il padre che era medico del Vaticano collaborava col Messaggero e veniva pagato profumatamente per i suoi articoli e quasto ingaggio glie lo fece avere Mussolini: magari il sospetto che si trattasse di un bravo medico e che la sua autorevolezza veniva semplicementa pagata il giusto, non la sfiora

    Poi l'autrice dice che la sontuosa villa che avevano fatto costruire, la Camilluccia fosse stata pagata coi soldi dello stato, e perchè mai visto che i Petacci erano persone abbienti e nessuna banca gli avrebbe negato un mutuo che risulta abbiano acceso regolarmente?

    Ancora e sempre fango...

 

 

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