Fonte: inAlessandria
Da oggi in Pista una piazza a Salvador Allende, ma con protesta
Oggi, sabato 3 settembre alle ore 10 l’area adibita a parcheggio tra Corso Borsalino e Via XX Settembre è stata intitolata alla memoria di Salvador Allende, fondatore del Partito Socialista cileno. Alla cerimonia, organizzata dall’Assessorato ai Servizi Demografici, presente il Presidente del Consiglio Comunale Pier Angelo Taverna, proponente dell’intitolazione, che ha svolto anche l’intervento rievocativo della figura di Allende. Da sottolineare la protesta che è avvenuta durante la cerimonia d’intitolazione da parte dei Gruppi Consiliari "Lista Calvo" ed "Alleanza Nazionale" della Circoscrizione Europista. Con tanto di cartelloni i due gruppi consiliari hanno motivato le ragioni del loro "no" a questa intitolazione: la Lista Calvo si oppone dichiarando: "Allende sì, Francesca Calvo, Sindaco amato dagli alessandrini, no. Vergogna!", mentre AN definisce: "piazza Salvator Allende 1908-1973, terrorista, aspirante dittatore comunista. Una vergogna per il Cile, una vergogna per Alessandria".
Salvador Allende nacque a Valparaiso nel 1908; fu dapprima deputato e senatore, poi Presidente del Senato cileno. Leader del raggruppamento di “Unidad Popular” (socialisti, comunisti, cattolici di sinistra e radicali), nel 1970 fu eletto Presidente della Repubblica. Il governo da lui formato avviò un difficile processo di trasformazione della società mediante l’attuazione di profonde riforme: da quella che riguardò l’agricoltura, all’istituzione di un’”area sociale” dell’economia, con imprese gestite direttamente dallo Stato, alla nazionalizzazione delle miniere di rame sfruttate da società statunitensi. All’estero Allende condusse una politica di non allineamento, ristabilendo amichevoli relazioni con Cuba e gli altri paesi socialisti. Privo di una maggioranza parlamentare, Allende non riuscì ad evitare che la drammatica crisi economica del Cile, aggravata dall’assedio economico praticato dagli Stati Uniti, e la reazione sempre più violenta dei ceti colpiti dal rinnovamento portassero ad un’estrema radicalizzazione della lotta politica. In quella situazione divenne decisivo il ruolo dell’esercito, guidato dal Generale Pinochet, che andò progressivamente prendendo le distanze da Unidad Popular, fino a promuovere un colpo di stato l’11 settembre del 1973. Allende morì nell’atto di opporsi con le armi ai soldati che invasero il Palazzo Presidenziale de La Moneda, abolendo la costituzione e instaurando una dittatura militare.