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  1. #1
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    Arrow "Noi cristiani in Terra Santa:bersagli dell' odio islamico!"

    Dal "Corrierone" di oggi,pag. 17:


    «Macché difficoltà tra Israele e Vaticano! I problemi per noi cristiani in Terra Santa sono altri. Quasi ogni giorno, lo ripeto quasi ogni giorno, le nostre comunità sono vessate dagli estremisti islamici in queste regioni. E, se non sono gente di Hamas o della Jihad islamica, avviene che ci si scontri con il muro di gomma dell'Autorità Palestinese, che fa poco o nulla per punire i responsabili. Anzi, ci è capitato di venire a sapere che in alcuni casi tra loro c'erano gli stessi agenti della polizia di Mahmoud Abbas o i militanti del Fatah, il suo partito, che sarebbero addetti alla nostra difesa. Sono talmente scoraggiato di sentire le lamentele che talvolta non guardo neppure più i dossier».
    Padre Pierbattista Pizzaballa non riesce a trattenere la frustrazione. Quarantenne, dinamico neo-custode di Terra Santa, è ben lontano dai modi bizantini, i silenzi diplomatici, il desiderio del quieto vivere, di tanti tra i suoi predecessori.
    Eravamo venuti a trovarlo nel suo ufficio a Gerusalemme per cercare di capire di più sui contenziosi fiscali e giuridici che ancora avvelenano i rapporti tra Santa Sede e Israele. Pizzaballa rappresenta la Custodia, l'istituzione francescana che dalla bolla di Papa Clemente VI nel 1342 si occupa appunto di rappresentare, difendere e garantire gli interessi e le proprietà della Chiesa in Terra Santa. Ma già dalle prime battute è ovvio che per il Custode le preoccupazioni più gravi sono altre. «Qui ho una lista di 93 casi documentati di ingiustizie di vario tipo commesse ai danni dei cristiani nella sola regione di Betlemme tra il 2000 e il 2004. L'ha compilata Samir Qumsieh, direttore di Al Mahdeh, che in arabo significa Natività, una piccola televisione locale che sta diventando la voce delle nostre comunità. Ma con difficoltà.
    Nelle ultime settimane una banda di Bet Sahur, dove lui ha casa e ufficio, sta infatti cercando di rubargli il terreno dove vorrebbe installare un ripetitore in grado di allargare le regioni coperte dall'emittente», spiega Pizzaballa.
    Una situazione che rilancia un tema antico: l'emigrazione dei cristiani dal Medio Oriente. Avviene per i copti dell'Alto Egitto, per assiri e caldei in Iraq, in parte per i maroniti in Libano. Ma soprattutto in Israele e Cisgiordania. «Nel 1948, l'anno della nascita di Israele, i cristiani costituivano circa il 14 per cento della popolazione, ora sono ridotti a malapena al 2. Oggi siamo in 170.000, di cui 80.000 cattolici. Circa il 60 per cento abita in Israele, il resto nei territori occupati nel 1967, inclusa Gerusalemme est», ricorda ancora il Custode.
    A Betlemme è lo stesso Samir Qumsieh a darci una copia del dossier. «E' parziale, perché negli ultimi 12 mesi ho registrato numerosi nuovi casi di abusi», dice. Un uomo coraggioso. Tra le sue battaglie anche quella contro la diffusione delle moschee nella zona di Betlemme: «I loro muezzin gridano molto più forte vicino alle chiese. Una evidente provocazione, dove una volta suonavano le campane ora si sentono soltanto le preghiere musulmane con gli altoparlanti a tutto volume». Più volte il nunzio apostolico, Pietro Sambi, l'ha consigliato di essere prudente. Qualche mese fa Samir voleva far diffondere il suo dossier da Asia News, un sito web curato da padre Bernardo Cervellera, ben noto tra gli addetti ai lavori.
    Sambi era riuscito a fermarlo. «Potresti venire assassinato», gli aveva detto. Ora però Samir vuole andare avanti: «Occorre denunciare, basta tacere!». A leggere il suo dossier c'è solo l'imbarazzo della scelta. Stupri, rapimenti, rapine, terre e proprietà rubate, case occupate, abusi e soprattutto offese. Un numero crescente di offese da parte dei musulmani.
    Vedi il caso della sedicenne Rawan William Mansour, abitante del villaggio di Bet Sahur, che nella primavera di due anni fa veniva violentata da quattro miliziani di Fatah. Nonostante la denuncia, nessuno di loro fu arrestato. La famiglia fu costretta a emigrare in Giordania per evitare la vergogna. L' anno prima due sorelle della famiglia Amre (di 17 e 19 anni) vennero assassinate a colpi di pistola da un gruppo di uomini armati vicini all'Autorità Palestinese. L'accusa: prostituzione. Più tardi l'autopsia rivelò che le ragazze erano vergini...! Ma erano state torturate nelle parti intime con sigarette accese, prima dell'«esecuzione». Ma c'è molto altro. Quasi tutti i 140 casi di espropriazione di terre avvenuti negli ultimi 3 anni sono stati perpetrati da militanti dei gruppi islamici e da agenti della polizia. Samir sta preparando un libro-denuncia. «Lo intitolerò Razzismo in pratica », dice. Le conclusioni sono amare: «Il razzismo contro di noi sta aumentando vertiginosamente. Nel 1950 Betlemme era per il 75 per cento cristiana, oggi non arriva al 12. Se continua così, tra 20 anni non ci saremo più».


    Lorenzo Cremonesi

  2. #2
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    Shalom

  3. #3
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    Che cazzata.. quello Palestinese è il popolo arabo con la maggiore eprcentuale di cristiani...

    Ma dove le prendete ste cazzate???

  4. #4
    Hanno assassinato Calipari
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    Se ne discute qui:

    http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=188849

    Solito articolo insulso.

  5. #5
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    Predefinito Re: "Noi cristiani in Terra Santa:bersagli dell' odio islamico!"

    In origine postato da Claudio C.
    Dal "Corrierone" di oggi,pag. 17:


    «Macché difficoltà tra Israele e Vaticano! I problemi per noi cristiani in Terra Santa sono altri. Quasi ogni giorno, lo ripeto quasi ogni giorno, le nostre comunità sono vessate dagli estremisti islamici in queste regioni. E, se non sono gente di Hamas o della Jihad islamica, avviene che ci si scontri con il muro di gomma dell'Autorità Palestinese, che fa poco o nulla per punire i responsabili. Anzi, ci è capitato di venire a sapere che in alcuni casi tra loro c'erano gli stessi agenti della polizia di Mahmoud Abbas o i militanti del Fatah, il suo partito, che sarebbero addetti alla nostra difesa. Sono talmente scoraggiato di sentire le lamentele che talvolta non guardo neppure più i dossier».
    Padre Pierbattista Pizzaballa non riesce a trattenere la frustrazione. Quarantenne, dinamico neo-custode di Terra Santa, è ben lontano dai modi bizantini, i silenzi diplomatici, il desiderio del quieto vivere, di tanti tra i suoi predecessori.
    Eravamo venuti a trovarlo nel suo ufficio a Gerusalemme per cercare di capire di più sui contenziosi fiscali e giuridici che ancora avvelenano i rapporti tra Santa Sede e Israele. Pizzaballa rappresenta la Custodia, l'istituzione francescana che dalla bolla di Papa Clemente VI nel 1342 si occupa appunto di rappresentare, difendere e garantire gli interessi e le proprietà della Chiesa in Terra Santa. Ma già dalle prime battute è ovvio che per il Custode le preoccupazioni più gravi sono altre. «Qui ho una lista di 93 casi documentati di ingiustizie di vario tipo commesse ai danni dei cristiani nella sola regione di Betlemme tra il 2000 e il 2004. L'ha compilata Samir Qumsieh, direttore di Al Mahdeh, che in arabo significa Natività, una piccola televisione locale che sta diventando la voce delle nostre comunità. Ma con difficoltà.
    Nelle ultime settimane una banda di Bet Sahur, dove lui ha casa e ufficio, sta infatti cercando di rubargli il terreno dove vorrebbe installare un ripetitore in grado di allargare le regioni coperte dall'emittente», spiega Pizzaballa.
    Una situazione che rilancia un tema antico: l'emigrazione dei cristiani dal Medio Oriente. Avviene per i copti dell'Alto Egitto, per assiri e caldei in Iraq, in parte per i maroniti in Libano. Ma soprattutto in Israele e Cisgiordania. «Nel 1948, l'anno della nascita di Israele, i cristiani costituivano circa il 14 per cento della popolazione, ora sono ridotti a malapena al 2. Oggi siamo in 170.000, di cui 80.000 cattolici. Circa il 60 per cento abita in Israele, il resto nei territori occupati nel 1967, inclusa Gerusalemme est», ricorda ancora il Custode.
    A Betlemme è lo stesso Samir Qumsieh a darci una copia del dossier. «E' parziale, perché negli ultimi 12 mesi ho registrato numerosi nuovi casi di abusi», dice. Un uomo coraggioso. Tra le sue battaglie anche quella contro la diffusione delle moschee nella zona di Betlemme: «I loro muezzin gridano molto più forte vicino alle chiese. Una evidente provocazione, dove una volta suonavano le campane ora si sentono soltanto le preghiere musulmane con gli altoparlanti a tutto volume». Più volte il nunzio apostolico, Pietro Sambi, l'ha consigliato di essere prudente. Qualche mese fa Samir voleva far diffondere il suo dossier da Asia News, un sito web curato da padre Bernardo Cervellera, ben noto tra gli addetti ai lavori.
    Sambi era riuscito a fermarlo. «Potresti venire assassinato», gli aveva detto. Ora però Samir vuole andare avanti: «Occorre denunciare, basta tacere!». A leggere il suo dossier c'è solo l'imbarazzo della scelta. Stupri, rapimenti, rapine, terre e proprietà rubate, case occupate, abusi e soprattutto offese. Un numero crescente di offese da parte dei musulmani.
    Vedi il caso della sedicenne Rawan William Mansour, abitante del villaggio di Bet Sahur, che nella primavera di due anni fa veniva violentata da quattro miliziani di Fatah. Nonostante la denuncia, nessuno di loro fu arrestato. La famiglia fu costretta a emigrare in Giordania per evitare la vergogna. L' anno prima due sorelle della famiglia Amre (di 17 e 19 anni) vennero assassinate a colpi di pistola da un gruppo di uomini armati vicini all'Autorità Palestinese. L'accusa: prostituzione. Più tardi l'autopsia rivelò che le ragazze erano vergini...! Ma erano state torturate nelle parti intime con sigarette accese, prima dell'«esecuzione». Ma c'è molto altro. Quasi tutti i 140 casi di espropriazione di terre avvenuti negli ultimi 3 anni sono stati perpetrati da militanti dei gruppi islamici e da agenti della polizia. Samir sta preparando un libro-denuncia. «Lo intitolerò Razzismo in pratica », dice. Le conclusioni sono amare: «Il razzismo contro di noi sta aumentando vertiginosamente. Nel 1950 Betlemme era per il 75 per cento cristiana, oggi non arriva al 12. Se continua così, tra 20 anni non ci saremo più».


    Lorenzo Cremonesi
    L'ANp sono u branco di assassini, ormai anche la sinistra radicale lo riconosce, hanno riportato a galla anche la pena di morte (soprattutto per collaborazionismo con Israele)questi pezzenti finanziati con i soldi dell'europa, ormai non c'è nemmeno la necessità di riportarli questi articoli, se non per tenerci a mente tale dato di fatto, credo che sarebbe ora di iniziare a protestare affinchè i nostri soldi non vadano nelle tasche di questi luridi individui

  6. #6
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    Predefinito Re: Re: "Noi cristiani in Terra Santa:bersagli dell' odio islamico!"

    In origine postato da tigermen
    L'ANp sono u branco di assassini, ormai anche la sinistra radicale lo riconosce, hanno riportato a galla anche la pena di morte (soprattutto per collaborazionismo con Israele)questi pezzenti finanziati con i soldi dell'europa, ormai non c'è nemmeno la necessità di riportarli questi articoli, se non per tenerci a mente tale dato di fatto, credo che sarebbe ora di iniziare a protestare affinchè i nostri soldi non vadano nelle tasche di questi luridi individui
    Branco di assassini sono gli italiani in iraq e quelli del centrodestra che li hanno mandati lì

    Questo articolo dice delle falsità enormi, tigre di carta.

  7. #7
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    "Nel 1950 Betlemme era per il 75 per cento cristiana, oggi non arriva al 12. Se continua così, tra 20 anni non ci saremo più»."

    Ho visto un'intervista tempo fa di un religioso a Gerusalemme che diceva le stesse cose, ma non si riferiva agli arabi-musulmani, disse che il problema erano gli ebrei.

  8. #8
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    L'hanno detto i Comunisti che Abbas è un assassino non i Bananas nè tantomeno i terroristi bombardaserbi socialdemocratistoidi

  9. #9
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    A pagina 22 !!!!] del quotidiano della sinsitretta neogiacobina e girotondara La Repubblica del 6 settembre 2005 , un breve trafiletto, pudico....

    "
    GERUSALEMME - Almeno 14 case di cristiani del villaggio palestinese di Taybeh sono state bruciate dai musulmani del vicino abitato di Dir Jair, per vendicare l´onore di una donna. Lo racconta il sito di Ha´aretz. Decine di uomini di Dir Jarir domenica hanno dato fuoco alle case, picchiando la gente che cercava di fuggire. La spedizione è l´ultimo capitolo di una faida di cui è stata vittima una musulmana di 23 anni, uccisa la settimana scorsa dai familiari a causa di una relazione con un cristiano di Taybeh. La ragazza era incinta.
    "


    Shalom

  10. #10
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    Come dire che i siciliani mafiosi che ammazzavano i non mafiosi voleva dire un'isola divisa... mai sentiti questi discorsi, che usate solo per i palestinesi.

    Il fatto che ci siano delle faide tra persone non autorizza a dire che è una questione tra gruppi religiosi, immensa cazzata.

    In quanto i cristiani a Betlemme, non mi risultano deportazioni, se non quelle a opera israeliana.

 

 

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