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Risultati da 1 a 5 di 5

Discussione: Pop festivals

  1. #1
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    Predefinito Pop festivals

    Il mondo padano e quello italiano sono da sempre
    differenti, esistono veramente due modi diversi
    di intendere le cose.
    Prendiamo per esempio i Pop-festivals.
    Il primo pop festival in italia fu consumato a Roma,
    dal 4 all'8 maggio 1968 a detta di chi c'è stato si
    tratto' di un Flop-Festival con più poliziotti che pubblico
    in un contesto tutto di cemento: il PalaEUR.
    Il secondo tentativo di Pop-Festival si svolse a Palermo,
    era l'Agosto del 1970, anche qui più poliziotti travestiti
    da hippies che hippies veri, solito stadio di cemento e
    prezzi esorbitanti, un giornalista inglese in proposito scrisse:
    " Se Woodstock è stato il picco,
    Palermo è il punto più basso. "
    Evidentemente in ambiente celtico e germanico queste
    iniziative riuscivano meglio se, come riporta un testimone
    dell'epoca,
    " Bisognerà aspettare fino al 1971 per vedere in Italia
    un Pop Festival degno di questo nome. Organizzato
    dalla rivista Re Nudo, in uno scenario bucolico,
    una radura in mezzo ad un bosco, a Ballabio, nei pressi
    di Lecco, è stato un momento di magia irripetibile"
    Naturalmente sta parlando del Pop Festival avvenuto
    a Montalbano di Ballabio il 25 e il 26 Settembre 1971.
    Agli inizi del fenomeno i due mondi culturali non potevano
    essere più distanti tra loro: da una parte i moderni
    anfiteatri di cemento ove si consuma lo spettacolo in ambiente ostile
    e controllato, dall'altra la radura nel bosco e la festa
    vissuta lontano dalle monumentalizzazioni del potere
    costituito.
    La politica poi guastò tutto ma quei primi episodi sono
    piuttosto interessanti.

  2. #2
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    Predefinito

    In Settembre uscirà un libro su Re Nudo
    a cura di A. Bertante, vedi www.ndanet.it
    Dovrebbe essere interessante.
    Re Nudo tra gli anni 1969-1977 era la principale
    associazione alternativa in ambito padano,
    pubblicava una rivista con lostesso nome
    ed ha organizzato i più importanti Pop Festivals.
    E' rimasta vittima delle sue stesse mire politiche:
    voleva imbrigliare le proteste dei giovani meridionali
    e dare a queste precise finalità politiche,
    quelli non ci sono stati al gioco
    e in occasione del Parco Lambro Festival del 1976
    hanno distrutto la struttura ristorativa di Re Nudo.
    Mi ricordo ancora i giovani che giocavano a calcio
    con i polli congelati!

  3. #3
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    Predefinito

    Appena ho un po di tempo torno sul fenomeno
    dei Pop Festivals in Padania piuttosto interessante
    l'esito della sua parabola, da una visione mondialista
    ad una localistica.
    In fin dei conti dopo i Pop Festival scaturiscono le feste
    Celtiche, le feste della Lega ... e le feste della Birra.

  4. #4
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    Predefinito Pop festivals organizzati da Re Nudo:

    1971, settembre, Montalbano di Ballabio, 10.000 persone.
    1972, giugno, Zerbo di Pavia, 30.000 persone.
    1973, giugno, Alpe del Vice Re, Albavilla, CO, 15.000 persone.
    1974, giugno, "Festa del Proletariato Giovanile" a Parco Lambro.
    1975, maggio-giugno, "II Festa del Proletariato Giovanile"
    Parco Lambro, 100.000 persone, festa organizzata
    insieme alla "triplice extraparlamentare": Lotta Continua,
    Avanguardia Operaia, Partito di Unità Proletaria.
    1976, giugno, "III Festa del Proletariato Giovanile" a Parco
    Lambro, 100.000 persone; anche questa organizzata
    insieme alla "triplice", questa volta tra la disorganizzazione
    e certo proletariato esuberante ne successero di tutti
    i colori, risultato...
    1977, S.Primo, triangolo lariano, festa organizzata in
    semiclandestinità e senza concerti rock, 2000 persone.
    1978, Guello, triangolo lariano, raduno semiclandestino
    incentrato su meditazione, yoga e discussioni,
    partecipanti: circa 120 tende in cima alla montagna e
    circa 200 alla base.
    Quello del 1978 è stato anche l'ultimo ( ma oramai era altra
    cosa) Pop festival.
    Info tratte dal libro di F. Mirenzi Il Rock progressivo italiano.

  5. #5
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    Predefinito

    Il libro di Alessandro Bertante, titolato Re Nudo
    e sottotitolato " Underground e rivoluzione
    nelle pagine di una rivista " è uscito e lo consiglio
    senz'altro a chi vuol capire qualcosa dell'humus
    culturale padano negli anni '70.
    Dal libro emerge la grande frattura ideologica
    data dalla differenza culturale tra mondo meridionale
    e mondo padano: due realtà diverse con esigenze
    diverse.
    Non per niente il mondo dell'autonomismo incomincia
    a prendere forma in maniera consistente dalla fine
    degli anni '70.

 

 

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