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    Predefinito Due, o forse troppe, parole...

    ...sugli incidenti di volo

    E’ un periodo, questo, drammatico per il trasporto aereo. 4, 5, 6 voli scomparsi dai radar e precipitati al suolo in una sequenza allucinante.
    E, di conseguenza, avete letto e sentito centinaia di commenti con una sequela di ipotesi, le più strampalate e assurde.
    I “soggetti” sono l’uomo, l’aeroplano e l’ambiente .
    Fra i piloti gira una battuta che “nasconde una grande verità: un aereo casca perché qualcuno l’ha buttato giù.
    L’aereo è un “prodotto umano”. Generalmente, salvo rarissime eccezioni tutte documentate, quando “entrano in linea” sono perfettamente efficienti e completamente collaudati.
    Porto un esempio: poche decine di decenni fa la “traversata dell’Atlantico” - una delle rotte più battute perché evidentemente sopporta il traffico aereo da e per il Nord america - era monopolio dei quadrimotori. Il motivo era tecnico: meno di quattro motori, considerando le lunghezza in tempo dell’attraversata e la “relativa” affidabilità dei motori di allora, venivano considerati “poco sicuri”.
    Oggi si va più veloci – quindi meno tempo con sola acqua sotto la pancia- e i motori sono più affidabili. Un aereo civile, trasporto pax e merci, se ha due motori continua a volare, con relativa difficoltà, ma vola fino all’aeroporto più vicino e idoneo al velivolo, anche se uno dei due “pianta”. (Viene da piantare in asso).
    Lo stesso un trimotore (alcuni rimangono in volo anche con un solo motore).
    Un quadrimotore vola ancora con solo due motori, con più difficoltà se piantano i due dalla stessa parte.
    Inoltre: le probabilità – elaborate da statistiche precise- che pianti un motore sono bassissime; che ne piantino due sullo stesso bimotore e contemporaneamente sono “ininfluenti”.
    Nel senso che se non c’è un uomo che “sbaglia gravemente”, insomma che lo abbatte, i motori girano sempre.
    Quindi sono sicuri.
    E tali son destinati a rimanere se finiscono nelle mani di altri “uomini” preparati e professionalmente completi. Sono talmente serie e “pignole” le norme che regolano la vita di un velivolo e di tutti i pezzi che lo compongono che in pratica un “particolare” viene smontato, controllato o sostituito prima che si “rompa”.
    Ma mantenere personale all’altezza del compito e materiale necessario costa una barca di soldi.
    Non vi spiego come e quando ma capita, raramente ma capita, che le norme vengano disattese.
    Ecco qui come un aereo viene “abbattuto” dall’uomo.

    L’ambiente dove opera l’aereo. Saprete tutti che viaggia nell’aria, ambiente molto capriccioso.
    Avrete letto di aerei abbattuti dal “ghiaccio”, sulle ali o ai motori o sui comandi.
    Qui nasce subito una domanda: si poteva evitare quel ghiaccio?
    Fino a poche decine di anni fa non era possibile, nel senso che il tutto era nelle “mani, esperienza, occhio, sensibilità” del pilota e del suo equipaggio.
    Oggi, a bordo e a terra, a disposizione dei piloti, esistono efficacissimi strumenti in grado di aiutare il crew a prevedere, e quindi a evitare, formazioni di ghiaccio pericolose.
    Quindi, e i casi sono tre: gli impianti non sono stati usati, o si sono usati male; ma evidentemente l’aereo è entrato in usa zona pericolosa e il “pericolo” è stato percepito tardi.
    Il terzo caso, il più probabile, è l’avaria al sistema rilevazione eventuale ghiaccio: avaria avvenuta a terra, prima di partire, o durante il volo.
    In volo non c’è che “guardar fuori” e cercare di indovinare qual’è la via migliore o cercare di capire meglio la situazione chiedendo informazioni al controllo radar dello spazio aereo attraversato o ad aerei che ci hanno preceduti su quella rotta.
    A terra il problema si risolve o cambiando l’apparato – quando è disponibile - se non lo è ed è possibile avere informazioni utili su rotte alternative, si cambia strada; o si può tentare di cambiare quota; la soluzione migliore è “cancellare il volo” in attesa di miglioramenti meteo.
    Ma talvolta pressioni esterne, o esigenze personali di membri dell’equipaggio, spingono alla partenza. E talvolta si parte egualmente….e si arriva generalmente a casa senza problemi.
    Ma molto raramente, molto, molto raramente, può capitare…..
    Ecco qui un aereo abbattuto dall’uomo, in genere il pilota.
    O avrete letto di aerei caduti in atterraggio per vento troppo forte.
    Vi sono norme che limitano il massimo vento al traverso accettabile dai piloti, intensità che in certi casi è regolata anche dalla orografia del terreno attorno alla pista, e in altri dalla intensità delle raffiche quando presenti.
    E’ evidente che questo è un problema facilmente risolvibile: basta non atterrare li.
    Ma cosa dirà la Compagnia? E perché quello davanti a me è atterrato? E quei poveracci dei pax?
    Ma queste son domande con facili risposte.
    Ma ne sorge subito un’altra, la più importante: basta non atterrare qui, va bene, ma dove vado?
    La stragrande maggioranza degli equipaggi questa domanda se la sono fatta prima di partire per quel volo. Anche questo fa parte di regole scritte, chiaramente, e che tutti i piloti di linea sanno.
    Ve la spiego in poche parole: per andare da A a B devo imbarcare il carburante sufficiente per decollare da A, salire alla quota di crociera, scendere e atterrare a B. A questo carburante devo aggiungere una quantità sufficiente che mi permette di “aspettare” su un determinato punto sopra B per circa 30 minuti, eseguire l’avvicinamento alle piste in uso, riattaccare (manovra indispensabile se non si riesce ad atterrare), salire di nuovo a una quota di crociera per dirigersi sull’aeroporto (detto alternato) che si è scelto, già prima di partire, fra almeno tre, e se le condizioni meteo sono molto buone, fra almeno due aeroporti. ( come carburante si imbarca quello necessario per l’alternato più lontano). Attenzione: le regole variano se l’aeroporto di destinazione o l’alternato hanno una sola pista utilizzabile. Ora il probabile rischio non è solo relativo alla situazione meteo ma sulla possibilità che un aereo che atterra prima di noi abbia un incidente e rimanga in qualche modo sull’unica pista disponibile.
    Non dovrebbe mai capitare ma, ahimè, talvolta capita.
    Quel carburante a bordo non c’è.
    Ecco qui un aereo abbattuto dall’uomo, in genere il pilota.

    Saluti

    ps: se me la sento, probabilmente posterò un seguito.

  2. #2
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    Predefinito Re: Due, o forse troppe, parole...

    In origine postato da mustang

    ps: se me la sento, probabilmente posterò un seguito.
    Volo spesso ma non ho mai smesso di avere paura...quindi non sono certamente la persona più idonea per pronunciarmi a proposito.
    Sicuramente però nel tuo postato trovo molte conferme a molti dei pensieri che mi affollano la mente nei decolli, nelle turbolenze, negli atterraggi complicati: di situazioni non normali ne ho vissuta qualcuna, inevitabilmente...ed ogni volta alla fine ho pensato "meno male che mi sono imposto di volare su compagnie al top, meno male che me lo posso permettere, meno male che i piloti di questo volo sono stati all'altezza"...

    Attendo il seguito, spero che te la senti di postarlo...

    Cordialmente,
    Etrusco

  3. #3
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    Predefinito

    Boh, io volo spessissimo, e non mi è mai capitato di avere paura.

    Semmai noia, scomodità fastidio... il tutto in funzione della compagnia scelta... per esempio dopo che mi hanno perso per 3 volte i bagagli e che una volta mi hanno lasciato (per loro inettitudine) per 5 ore seduto nell'orribile loculo che chiamano Aeroporto Internazionale De Gaulle... io non volo più con AirFrance, ma manco sotto tortura!
    Anche Alitalia starebbe nella mia personale lista nera se non fosse che a volte mi ci tocca volare, per necessità: tipo quando in marzo sono stato a Praga, volo distrattamente prenotato con la compagnia ceca, e poi mi accorgo che questi, per via della solita alleanza mi imbarcano su un decrepito bimotore Alitalia... i soliti DC9 credo siano... gli aerei più scomodi al mondo... naturalmente posto accanto al motore, 9 cm per farci stare le gambe, e niente cappelliera... quindi laptop in grembo... ed in più il sarcasmo della hostess demente...

    Nella mia lista rosa invece ci sta di sicuro Finnair, la migliore di tutte. Anche Austrian, che ha quei piccolia erei ad elica, che sono silenziosisssimi e comodissimi. E poi Ryan... i miei idoli. Hanno dimostrato al mondo quanto costi in realtà volare, bene ed in piena sicurezza, e con tempi da record.
    Certo i suoi voli non sono il massimo di comfort e pulizia (ma stanno messi meglio di Alitalia ed anche di Brussel-exSabena, per esempio) ma il rapporto qualità prezzo è spettacolare!

    Non so, ho rishiato la vita molte più volte lungo l'autostrada che mi porta a Malpensa... e non lo dico per iperbole

    Saluti

  4. #4
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    Predefinito

    In origine postato da Aeroplanino
    Boh, io volo spessissimo, e non mi è mai capitato di avere paura.

    Semmai noia, scomodità fastidio... il tutto in funzione della compagnia scelta... per esempio dopo che mi hanno perso per 3 volte i bagagli e che una volta mi hanno lasciato (per loro inettitudine) per 5 ore seduto nell'orribile loculo che chiamano Aeroporto Internazionale De Gaulle... io non volo più con AirFrance, ma manco sotto tortura!
    Anche Alitalia starebbe nella mia personale lista nera se non fosse che a volte mi ci tocca volare, per necessità: tipo quando in marzo sono stato a Praga, volo distrattamente prenotato con la compagnia ceca, e poi mi accorgo che questi, per via della solita alleanza mi imbarcano su un decrepito bimotore Alitalia... i soliti DC9 credo siano... gli aerei più scomodi al mondo... naturalmente posto accanto al motore, 9 cm per farci stare le gambe, e niente cappelliera... quindi laptop in grembo... ed in più il sarcasmo della hostess demente...

    Nella mia lista rosa invece ci sta di sicuro Finnair, la migliore di tutte. Anche Austrian, che ha quei piccolia erei ad elica, che sono silenziosisssimi e comodissimi. E poi Ryan... i miei idoli. Hanno dimostrato al mondo quanto costi in realtà volare, bene ed in piena sicurezza, e con tempi da record.
    Certo i suoi voli non sono il massimo di comfort e pulizia (ma stanno messi meglio di Alitalia ed anche di Brussel-exSabena, per esempio) ma il rapporto qualità prezzo è spettacolare!

    Non so, ho rishiato la vita molte più volte lungo l'autostrada che mi porta a Malpensa... e non lo dico per iperbole

    Saluti
    Air France ed Alitalia sono anche nella mia personalissima lista nera e concordo in pieno sulla qualità di Finnair . Rynair lo usiamo spessissimo anche per lavoro ed abbiamo la fortuna che stanno ulteriromente potenziando i voli su Pisa.

    Io resto comunque un affezionato di Lufthansa (malgrado mi abbiano perso un paio di volte i bagagli) e cambio compagnia solo quando è strettamente necessario. Fra le altre cose sia Pisa che Firenze sono servite benissimo su Francoforte e Monaco, quindi alla fine diventa anche comodissimo da un punto di vista logistico.

    Per quanto riguarda la paura, mi rendo perfettamente conto dell'irrazionalità, ma purtroppo non riesco a trovare un rimedio alternativo alla pasticchina di calmante...
    Noia, scomodità e fastidio li baratterei assai volentieri con un volo senza scosse e tempo eccellente !

    Cordialmente,
    Etrusco

  5. #5
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    In origine postato da Etrusco
    ...
    Noia, scomodità e fastidio li baratterei assai volentieri con un volo senza scosse e tempo eccellente !

    Cordialmente,
    Etrusco
    Il volo più bello della mia vita è stato un Iberia tra Amburgo e Siviglia, dove ad un certo punto si è cominciato a ballare davvero...
    Le assistenti hanno rovesciato il carrello delle bibite su alcuni passeggeri e la signora portoghese (insopportabile) che mangiava il sue secondo meal (aveva imboscato il primo e chiesto un secondo, sotto lo sguardo compassionevole dello steward) si è rovesciata addosso la poltiglia immangiabile di riso-pollo e salsa di peperoni...

    Che salti che abbiamo fatto... una figata!

  6. #6
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    In origine postato da Aeroplanino
    Boh, io volo spessissimo, e non mi è mai capitato di avere paura.

    Semmai noia, scomodità fastidio... il tutto in funzione della compagnia scelta... per esempio dopo che mi hanno perso per 3 volte i bagagli e che una volta mi hanno lasciato (per loro inettitudine) per 5 ore seduto nell'orribile loculo che chiamano Aeroporto Internazionale De Gaulle... io non volo più con AirFrance, ma manco sotto tortura!
    Anche Alitalia starebbe nella mia personale lista nera se non fosse che a volte mi ci tocca volare, per necessità: tipo quando in marzo sono stato a Praga, volo distrattamente prenotato con la compagnia ceca, e poi mi accorgo che questi, per via della solita alleanza mi imbarcano su un decrepito bimotore Alitalia... i soliti DC9 credo siano... gli aerei più scomodi al mondo... naturalmente posto accanto al motore, 9 cm per farci stare le gambe, e niente cappelliera... quindi laptop in grembo... ed in più il sarcasmo della hostess demente...

    Nella mia lista rosa invece ci sta di sicuro Finnair, la migliore di tutte. Anche Austrian, che ha quei piccolia erei ad elica, che sono silenziosisssimi e comodissimi. E poi Ryan... i miei idoli. Hanno dimostrato al mondo quanto costi in realtà volare, bene ed in piena sicurezza, e con tempi da record.
    Certo i suoi voli non sono il massimo di comfort e pulizia (ma stanno messi meglio di Alitalia ed anche di Brussel-exSabena, per esempio) ma il rapporto qualità prezzo è spettacolare!

    Non so, ho rishiato la vita molte più volte lungo l'autostrada che mi porta a Malpensa... e non lo dico per iperbole

    Saluti
    -------------------------------
    Anche le statistiche, che a un ricercatore dovrebbero piacere come i fiori alle api, dicono che il trasporto aereo è più sicuro di quello stradale.
    Anche considerando che lassù un errore umano costa quasi inevitabilmente la vita di chi lo commette mentre su strada son più i morti "ammazzati" da imbecilli ubriachi e drogati che da altri.
    Credo sia più "intelligente" scegliere una "Compagnia" sicura anche se scomoda che viceversa.
    Ma sui gusti non discuto.

  7. #7
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    In origine postato da mustang
    -------------------------------
    Anche le statistiche, che a un ricercatore dovrebbero piacere come i fiori alle api, dicono che il trasporto aereo è più sicuro di quello stradale.
    Anche considerando che lassù un errore umano costa quasi inevitabilmente la vita di chi lo commette mentre su strada son più i morti "ammazzati" da imbecilli ubriachi e drogati che da altri.
    Credo sia più "intelligente" scegliere una "Compagnia" sicura anche se scomoda che viceversa.
    Ma sui gusti non discuto.
    Mustang,sulle statistiche hai pienamente ragione e razionalmente c'è ben poco da obiettare. Diciamo che sono anni che cerco di autoconvincermi e a volte penso pure di esserci riuscito; poi quando mi allaccio la cintura e l'aereo prende la rincorsa, la paura viene fuori e non c'è verso di controllarla. Quando poi si salta, allora rischio ogni volta l'infarto...altro che goduria come per il fortunato Aeroplanino !

    Comunque riguardo alla tua ultima osservazione, mi ritengo "intelligente"...

    Cordialmente,
    Etrusco

  8. #8
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    Un volatile....pardon........ avioggetto che avesse paura di volare sarebbe davvero paradossale. Non trovate?

    (e non è una parabola)


    Shalom

  9. #9
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    In origine postato da Etrusco
    Mustang,sulle statistiche hai pienamente ragione e razionalmente c'è ben poco da obiettare. Diciamo che sono anni che cerco di autoconvincermi e a volte penso pure di esserci riuscito; poi quando mi allaccio la cintura e l'aereo prende la rincorsa, la paura viene fuori e non c'è verso di controllarla. Quando poi si salta, allora rischio ogni volta l'infarto...altro che goduria come per il fortunato Aeroplanino !

    Comunque riguardo alla tua ultima osservazione, mi ritengo "intelligente"...

    Cordialmente,
    Etrusco
    -------------------------
    Non lo faccio quasi mai ma stavolta oso: darti un consiglio.
    Il prossimo volo chiedi alla hostess se pui parlare con il comandante; se arrivi là davanti raccontagli il tuo problema.
    Se hai la fortuna di incontrare un innamorato del volo e ti permette di rimanere in cabina fino all'atterraggio scommeto il caffè che ti passa la paura.
    Comunque, non te ne vergognare: conosco piloti che hanno paura di volare.
    saluti

  10. #10
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    Altre situazioni meteo che possono mettere in difficoltà gli equipaggi sono la scarsa visibilità (nebbia, forte foschia, nuvole molto basse) in fase di atterraggio e, ma molto scarsa ( sui cento metri) in decollo; bassa aderenza sulla pista per piogge violente (piste allagate) o per ghiaccio e neve; violente ed improvvise turbolenze in aria chiara (senza entrare in nubi o senza avvisi visivi) in fase di crociera, con pax liberi di muoversi o con il personale di cabina impegnato con i pasti; incontro con temporali alle quote alte in crociera o durante la salita e la discesa.
    Oggi queste pericolosissime formazioni temporalesche sono facilmente evitabili usando gli adeguati radar in dotazione a bordo.
    Anche qui il problema nasce nella fase della preparazione del volo. Se il radar meteorologico di bordo è inefficiente, ci sono casi che sconsigliano la partenza.
    E anche qui la scelta spetta al comandante….e talvolta anche loro sbagliano.
    Si è parlato, in queste settimane, del carburante e del rifornimento.
    Prendiamo un volo in partenza da A. Il crew, una volta informato su tutti i “numeri” che interessano il suo volo sceglie la quantità del carburante.
    Una volta a bordo si informa sul rifornimento e controlla i dati ricevuti confrontandoli con le letture dagli strumenti dell’impianto carburante.
    Per essere chiari: ci sono indicatori della quantità dei vari serbatoi, lo strumento che indica il totale, sotto le ali e la “pancia” del velivolo ci sono pozzetti dai quali si estrae la “stecca” che indica visivamente quanto carburante c’è dentro, e che serve anche a verificare la quantità di acqua depositata sul fondo del serbatoio. E c’è pure uno strumento sull’autobotte che dice all’addetto la quantità erogata a quel velivolo.
    Quindi, come potete vedere, è in pratica impossibile non conoscere la quantità di carburante presente a bordo. Perché, durante il volo, capitasse un’avaria a qualche indicatore di quantita carburante, ai piloti è offerta graziosamente dai costruttori gli indicatori della quantità consumata dai motori in ogni istante.
    Se dopo tutto ciò un aereo rimane “asciutto” in volo beh, c’è qualcuno che lo ha abbattuto.
    E anche quando gli aerei pieni di pax vengono sbattuti contro grattacieli americani, o qualche pazzo si fa esplodere a bordo, o qualche “stronzo” nasconde in una valigia la solita bombetta e poi aspetta di ascoltare la notizia sul TG, oppure quando chi controlla il traffico aereo lo controlla “male” e due velivoli si scontrano in volo e pufhh….spariscono.
    Per finire, ci sono degli interi trattati sull’argomento “Sicurezza del Volo”, due parole sull’impianto ossigeno. Chi vola e ascolta la giovane hostess parlarne, sa che in caso di depressurizzazione rapida o meno rapida escono automaticamente le maschere, pronte ad erogare ox una volta indossate.
    Questo è uno dei sistemi vitali, controllatissimo. Tanto che su aerei grossi gli impianti sono divisi per non essere troppo caricati.
    Ma c’è di più. L’impianto ossigeno dei piloti è separato, diverso da quello dei pax.
    Il motivo? In caso di decompressione esplosiva in pochissimi secondi il pilota ai comandi indossa la maschera dell’ox a rapida applicazione, toglie potenza ai motori, stacca l’autopilota e si fionda già come un falco, raggiungendo in brevissimo tempo una quota alla quale si respira e si vive.
    Nel frattempo dichiara l’emergenza, specificando se può la posizione.
    E’ probabile che durante la fase di discesa d’emergenza quel velivolo passi attraverso le quote di molti altri aerei nella zona.

    Molti anni fa durante una terrificante esplosione vulcanica, se ricordo bene accaduta nell’ ovest del Canadà, venne lanciata ad altissime quote un enorme nube vulcanica.
    Qualche settimana dopo ad un migliaio di chilometri di distanza passò un aereo, ricordo solo che era un quadrimotore. Improvvisamente prima uno, poi un altro motori si fermarono.
    Fortunatamente nella zona si trovano parecchi e buoni aeroporti: quindi una rapida decisione e giù per un atterraggio d’emergenza. E mentre scendevano verso la pista i piloti notarono antipaticissime oscillazioni ai parametri dei due motori rimasti.
    Per farla breve l’aereo atterrò co due motori spenti e due motori malfunzionanti.
    Tutti e quattro i motori vennero smontati e accuratamente controllato.
    I tecnici non credevano a ciò che invece era evidentissimo. All’interno dei quattro erano visibilissime vaste zone completamente corrose, come modificate da una gigantesca lima.
    La lima era una enorme quantità di polvere di pomice.
    Era stata gettata lassù dall’esplosione vulcanica e incominciava a girare attorno alla terra spinta dai venti.
    Il suo viaggio durò molti mesi durante i quali venne continuamente “monitorata” in modo che gli equipaggi che operavano nella sua zona potessero evitarla.

    Questo per dirvi quanto sono “tosti” gli aerei, se nemmeno un vulcano riesce a buttarlo giù.
    E per cercare di dimostrare quanto c’è di vero nella battuta iniziale:
    un aereo casca perché “qualcuno” l’ha buttato giù.

    saluti

 

 
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