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  1. #11
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    Guarda che io sono infatti dalla parte di chi vorrebbe più soldi agli studenti,un sistema migliore,più borse di studio per merito e sopratutto per fasce di reddito.
    Ma non è che danno i soldi aglis tranieri perchè sono indiani e belli,li danno a loro perchè italiani a quelle cifre non se ne trova.
    E questo governo che ha ucciso l'università va mandato a casa se ci vogliamo riprendere.
    -Ci vuole del caos dentro di se per generare una stella che danza.Nietzsche.Così parlò Zarathustra.
    -Ama e fa ciò che vuoi.Sant'Agostino.Trattato sulla prima epistola di giovanni VIII
    -Noi siamo condannati a essere liberi.J.P.Sartre.L'esistencialisme est un humanisme.
    -L'uomo è per natura un animale politico.Aristotele.Politica

  2. #12
    Arthur I
    Ospite

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    In Origine Postato da ZaR4ThUsTrA
    Guarda che io sono infatti dalla parte di chi vorrebbe più soldi agli studenti,un sistema migliore,più borse di studio per merito e sopratutto per fasce di reddito.
    Ma non è che danno i soldi aglis tranieri perchè sono indiani e belli,li danno a loro perchè italiani a quelle cifre non se ne trova.
    E questo governo che ha ucciso l'università va mandato a casa se ci vogliamo riprendere.
    Questo governo... sempre "questo governo". Non mi pare che dieci anni fa l'Italia fosse il paradiso della ricerca. E mi pare evidente che si prendono stranieri in quanto più convenienti. Cosa che continua a non creare problemi di coscienza a sinistra come a destra.
    Perchè, non so se te ne sei acccorto, ma in Italia è pieno di italiani. Ergo, non è che "non si trovano italiani (a quelle cifre)". Ergo, basta pagare un po' meglio e già le cose possono cambiare. Ma siamo sicuri che si voglia questo? Il presente thread non riporta solo quest'articolo sugli indiani.

    E la solfa di puntare sugli stranieri per avere ricercatori a poco prezzo l'ho già sentita varie volte, da politici come Casini o dall'associazione di giovani industriali.

    Non so se tu sei di sinistra, ma questa storia degli immigrati come risorsa non so come non faccia scattare a sinistra qualche campanello d'allarme.

  3. #13
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    In Origine Postato da Arthur I
    Questo governo... sempre "questo governo". Non mi pare che dieci anni fa l'Italia fosse il paradiso della ricerca. E mi pare evidente che si prendono stranieri in quanto più convenienti. Cosa che continua a non creare problemi di coscienza a sinistra come a destra.
    Perchè, non so se te ne sei acccorto, ma in Italia è pieno di italiani. Ergo, non è che "non si trovano italiani (a quelle cifre)". Ergo, basta pagare un po' meglio e già le cose possono cambiare. Ma siamo sicuri che si voglia questo? Il presente thread non riporta solo quest'articolo sugli indiani.

    E la solfa di puntare sugli stranieri per avere ricercatori a poco prezzo l'ho già sentita varie volte, da politici come Casini o dall'associazione di giovani industriali.

    Non so se tu sei di sinistra, ma questa storia degli immigrati come risorsa non so come non faccia scattare a sinistra qualche campanello d'allarme.
    Ho lavorato in un 'industria che impiegava per lo sviluppo del sotware ingegneri indiani.
    Per tre quattro mesi accettavano uno stipendio italiano : come venivano mandati in USA per lavoro due settimane trovavano li' un lavoro con stipendio americano : tanto per un indiano emigrare in Italia o in US , da un punto di vista di distanza ed un momento che era accettata l'emigrazione , non fa differenza.

    Comunque gli studenti di cui si parla secondo me sono il risultato di qualcuno dei mille protocolli inutili firmati dai nostri in occasione della visita in India ( mi pare dello scorso anno )

    SE AVETE MENO DI 35 ANNI E NON SIETE AMMANETTATI EMIGRATE : QUESTO E' UN PAESE DI M***A!
    Il problema non è Berlusconi , il problema sono gli italiani!

    DISSIDENTE POLITICO IN REGIME DA OPERETTA!
    OH CINCILLA' ... OH CINCILLA'!

  4. #14
    Arthur I
    Ospite

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    In Origine Postato da furbo
    Ho lavorato in un 'industria che impiegava per lo sviluppo del sotware ingegneri indiani.
    Per tre quattro mesi accettavano uno stipendio italiano : come venivano mandati in USA per lavoro due settimane trovavano li' un lavoro con stipendio americano : tanto per un indiano emigrare in Italia o in US , da un punto di vista di distanza ed un momento che era accettata l'emigrazione , non fa differenza.

    Comunque gli studenti di cui si parla secondo me sono il risultato di qualcuno dei mille protocolli inutili firmati dai nostri in occasione della visita in India ( mi pare dello scorso anno )

    SE AVETE MENO DI 35 ANNI E NON SIETE AMMANETTATI EMIGRATE : QUESTO E' UN PAESE DI M***A!
    Esatto, è come ho detto. Se il mercato diventa il mondo, il mondo deve comportarsi seguendo leggi di mercato. E non si capisce in base a cosa l'Italia, pagando meno di altri paesi, possa sperare di tenere sul proprio territorio ricercatori e studiosi, se questi hanno la possibilità di andare dove si ha maggiore compenso.

    Alla fine il risultato è (quasi) lo stesso: l'impoverimento della ricerca italiana, con l'aggravante, sul medio-lungo periodo, di un totale sradicamento delle intelligenze italiane dal nostro territorio. Aggiungiamo il permanere (temporaneo) di intelligenze straniere, meno legate alla nostra nazione e al suo bene e il gioco è fatto.
    L'Italia si sta ulteriormente condannando ad un ruolo di retrovia e lo sta facendo non perchè ci sia un destino incontrastabile, ma perchè l'idiozia politica (di destra o di sinistra) porta a questo.

  5. #15
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    In Origine Postato da Arthur I
    Così non è stato però. Meglio parlare della piccola ragazzina africana offesa (dicono, ma chissà) da una coetanea italiana oppure ancora di Palestina e Israele.

    Ma proseguiamo:

    La scuola che cambia
    A Prato una prima elementare tutta di alunni stranieri
    Facilitatori linguistici per favorire l'integrazione

    A Prato, nell'anno scolastico che sta per cominciare, ci sarà una prima classe elementare, l'unica dell'istituto Marco Polo, composta interamente da bambini stranieri: molti cinesi, accanto a piccoli pachistani, indiani, albanesi e sudamericani.

    Lo ha reso noto ieri Rosita Mattei, presidente della Circoscrizione centro, dove si trova la scuola elementare. Nel quartiere, infatti, vivono moltissime famiglie di immigrati e gli iscritti alla prima, una ventina di bambini provengono da questi nuclei stranieri. L'istituto Marco Polo non è del tutto nuovo ad esperienze di questo tipo: due anni fa fu infatti sperimentata una classe di scuola superiore cinese.

    Ma una prima elementare in cui molti bambini non parlano l'italiano e dovranno imparare a leggere e a scrivere è un fatto inedito. "La scuola ci manda un sos - ha spiegato la presidente Mattei - perché non è in grado di affrontare da sola una simile situazione: lavoreremo per il 2006 per progetti di formazione specifici per questo caso, avendo un occhio di riguardo per questa scuola e questa classe".

    Ma quali sono questi progetti che favoriscono l'integrazione scolastica degli studenti stranieri?
    "Privilegiamo - spiegano i dirigenti delle strutture scolastiche locali - gli interventi d'insegnamento dell'italiano come seconda lingua, attraverso il coinvolgimento sempre più massiccio di facilitatori linguistici che operano direttamente nelle scuole".


    http://www.stranieriinitalia.it/news/prato8set2005.htm

    D'accordo che i piccoli stranieri non parlerebbero l'italiano, ma sapere che in Italia, in certe realtà, l'italiano è ormai seconda lingua fa venire i brividi. Se si ha un po' a cuore questo paese...
    chiunque operi nel mondo della scuola è al corrente di questi problemi, orasootovalutati , ora trattati con sufficienza, il più delle volte sperando che qualcosa si aggiusti da solo. arrivano alunni anche a metà anno, che non conoscono una parola di italiano, sistemati dove capita in classe praticamente sempre con ragzzi di due o tre anni più giovani.
    finchè lo stato (governi di destra o sinistra non importa9 non entreranno nell'ottica che questo è il modo migliore per creare caos in classe non ne usciremo.
    a mio l'unica possibilità sono corsi di alfabetizzazione full immersion per classi di età per almeno un anno, prima di entrare in classe. non vedo soluzioni alternative.

  6. #16
    proteus
    Ospite

    Predefinito Re: Scuola "italiana" (e non solo)

    In Origine Postato da Arthur I

    La domanda è ovvia: mancano in molte scuole gli insegnanti regolari, molti precari aspettano di diventare di ruolo, in diverse regioni molte scuole hanno aule fatiscenti e problemi di ogni genere, ma i soldi per far imparare l'italiano ai piccoli stranieri ci sono, come ci sono per avviare le cosiddette "politiche per l'integrazione" (qualunque cosa siano). Da dove escono questi soldi?
    Inoltre, a sentire il centro-sinistra, si avrà, se vinceranno loro il prossimo anno, un Ministero per la Convivenza. Scusate, ma non si era detto che il MinCulPop era passato di moda?
    E' il solito corto circuito dei cervelli bananas.

    Da una parte chiedono che gli immigrati
    SE PROPRIO DEVONO STARE IN ITALIA
    che almeno imparino le nostre leggi e la nostra lingua...

    e dall'altra punta della lingua biforcuta
    chiedono che non siano stanziati fondi per istruirli
    come bravi cittadini italiani che parlano l'italiano.

    Roba da matti!

  7. #17
    Arthur I
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Scuola "italiana" (e non solo)

    In Origine Postato da proteus
    E' il solito corto circuito dei cervelli bananas.

    Da una parte chiedono che gli immigrati
    SE PROPRIO DEVONO STARE IN ITALIA
    che almeno imparino le nostre leggi e la nostra lingua...

    e dall'altra punta della lingua biforcuta
    chiedono che non siano stanziati fondi per istruirli
    come bravi cittadini italiani che parlano l'italiano.

    Roba da matti!
    Parli di me o del centro-destra? Io sono per quote bassissime di immigrazione. Per me solo un po' di richiedenti asilo e pochissimo altro dovrebbe entrare (il che sarebbe gestibile, anche dal punto di vista economico). Ed è inutile, che come tuo solito, inizi il festival delle battute.

  8. #18
    Arthur I
    Ospite

    Predefinito

    In Origine Postato da svicolone

    a mio l'unica possibilità sono corsi di alfabetizzazione full immersion per classi di età per almeno un anno, prima di entrare in classe. non vedo soluzioni alternative.
    Soluzione interessante, ma che andrebbe legata comunque ad una immigrazione non solo controllata con più polso, ma anche ridotta rispetto a questi anni.

  9. #19
    proteus
    Ospite

    Predefinito Re: Re: Re: Scuola "italiana" (e non solo)

    In Origine Postato da Arthur I
    Parli di me o del centro-destra? Io sono per quote bassissime di immigrazione. Per me solo un po' di richiedenti asilo e pochissimo altro dovrebbe entrare (il che sarebbe gestibile, anche dal punto di vista economico). Ed è inutile, che come tuo solito, inizi il festival delle battute.
    Aaaahhhhh tu parli in teoria....

    allora perché stai ad aprire thread
    con problemi pratici ai quali rispondere?

    Mah.

  10. #20
    Arthur I
    Ospite

    Predefinito

    Tralasciando le menate del solito prot, metto un paio di passi significativi:

    Islam, offerta del prefetto: corsi di arabo nelle scuole

    ...è già pronto un progetto del provveditorato (oggi è in programma un nuovo tavolo tecnico) per garantire a tutti i «nuovi» alunni corsi di lingua araba e storia dell’Islam, come previsto dall’autonomia scolastica
    .

    http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...4/sacchi.shtml



    I nostri bimbi non siano copie sbiadite degli italiani

    Una scuola per soli arabi non è un segnale di chiusura?

    «Non vogliamo isolarci, ma essere parte di questa società. Un bambino musulmano che impara la propria lingua e la propria cultura propone uno sviluppo positivo per tutti».

    Qual è il modello di educazione che preferite, scuola parificata o statale?

    «L’importante è riuscire a conservare in modo serio e obiettivo la cultura e la lingua araba. Speriamo che in ogni caso si stia attenti a questo punto, per creare una società che abbia come obiettivo la cooperazione e il bene comune».

    Come si conciliano conservazione dell’identità e integrazione?

    «Una società davvero multietnica punterebbe a creare ponti di cultura con questi alunni, e non a farne delle copie sbiadite e senza identità.
    http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...santucci.shtml

    Dai passi risultano alcune cose: che per l'integrazione viene prima la cultura dell'ospitato, rispetto a quella dell'ospitante. La possibilità di tenersi le proprie radici (il che implica un'immigrazione puramente economica/economicista) viene posta come base per poter poi eventualmente incontrare gli altri (che in questo caso sono gli autoctoni!).
    In secondo luogo, la semplice possibilità che i bambini stranieri crescano come gli italiani è ritenuta un impoverimento. La cosa naturalmente non viene evidenziata da nessuno, ma è significativa di come gli stranieri vedano il nostro paese. E di come sia abbandonato dalla classe dirigente a tutti i livelli.
    Inoltre, è curioso che i corsi necessari perchè gli stranieri imparino l'italiano finiranno per andare di pari passo con quelli di mille altre lingue (o non saranno così tante e ci saranno solo quelle più "convenienti"? ) perchè gli stessi stranieri non dimentichino le "loro" radici. Non si nota una certa schizofrenia?

 

 
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