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Risultati da 1 a 10 di 22
  1. #1
    Arthur I
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    Predefinito Scuola "italiana" (e non solo)

    http://www.ilpassaporto.kataweb.it/d...p?id=38070&s=0

    Per gli alunni stranieri più risorse e più insegnanti

    ROMA - Sono 50.000 i nuovi studenti stranieri nelle scuole italiane e, per l’anno scolastico 2004-2005, gli alunni immigrati o figli di immigrati nelle aule saranno 350.000. Un numero in crescita costante, secondo il ministero dell’Istruzione, che già parla di 400.000 studenti stranieri nel 2005-2006, pari al 5 per cento del totale della popolazione scolastica. E il ministero, gli enti locali, i singoli istituti si attrezzano per gestire una rivoluzione che non è più episodica. “Ormai il mondo è seduto nella scuola italiana”, aveva detto Vinicio Ongini - responsabile al Miur dell’indagine annuale sulle presenze non italiane nelle scuole - commentando il dato delle 190 nazionalità che caratterizzano l’universo scolastico.
    In Italia vivono oggi 412 mila minori stranieri, rispetto ai 284 mila registrati dal censimento nazionale del 2001. Ma i figli dei cittadini stranieri saranno un milione tra dieci anni, con un tasso di crescita delle seconde generazioni che ogni anno supera del 20 per cento quello dell’anno precedente, come rilevato dall’analisi della Fondazione Giovanni Agnelli sui minori stranieri. Va da sé che sarà la scuola a dover far fronte alla realtà, dove accanto agli italiani siedono sui banchi bambini e ragazzi provenienti soprattutto da Albania, Marocco, Romania, Cina ed Ex Jugoslavia, con una crescita costante di giovani dell’Europa dell’est.

    Grandi numeri non sempre facili da gestire, cui si accompagnano difficoltà legate sì al rendimento scolastico (migliore per gli studenti che vivono nei piccoli centri), ma soprattutto dovuti agli ostacoli determinati dalla lingua. Esistono poi problematiche che riguardano la collocazione dei ragazzi in classi di età differenti da quelle in cui dovrebbero essere inseriti e la relativa importanza che alcune famiglie attribuiscono al ruolo educativo e formativo della scuola. A tutto ciò si sommano gli scogli burocratici relativi, a volte, alla mancanza di documenti, alla difficoltà di trovare le informazioni, alle complesse dinamiche dei ricongiungimenti familiari e a quelle delle procedure di accoglienza dei minori non accompagnati.

    Per affrontare la sfida che attende la scuola multietnica, in molte città dove la presenza degli alunni stranieri supera anche il 10 per cento (come Torino, Milano, Firenze, Vicenza) i Csa, i Centri dei servizi amministrativi, stanno organizzando squadre di insegnanti incaricati di mettere appunto specifici programmi per favorire l’accoglienza e l’integrazione dei nuovi arrivati. Ma in tutta Italia, oltre al personale adeguatamente formato, servono risorse da destinare ai progetti di inserimento.

    In Lombardia, nuovi 150 docenti di italiano si affiancheranno ai 130 che già insegnano la lingua agli alunni stranieri iscritti nelle scuole statali e non: sono 88.170, secondo l’Ufficio scolastico regionale, il 40 per cento dei quali vive e studia a Milano. Un milione di euro, inoltre, andrà ad aggiungersi a un fondo già esistente di 5.564.100 euro, cui gli istituti si servono per finanziare specifici programmi d’integrazione. E così anche nel Lazio, dove l’assessorato all’Istruzione e alla Formazione ha innalzato del 15 per cento lo stanziamento destinato alle scuole multietniche. Sono 23.078 gli iscritti stranieri negli istituti laziali, 17.872 solo a Roma.

    Nel Nordest, allo stesso tempo, si pensa alla didattica: 150 docenti a Treviso sono impegnati nella realizzazione di testi scolastici facili da comprendere anche per chi non conosce bene l’italiano. In provincia studiano 9.668 alunni stranieri, il 10 per cento di tutti gli studenti stranieri della regione. Il risultato cui giungeranno questi insegnanti saranno utilizzati anche dai colleghi di Verona e Vicenza, mentre a Bologna è stato potenziato il gruppo di esperti al Cdlei, il Centro documentazione e laboratorio per un’educazione interculturale.
    (29 agosto 2005 - ore 11.17)


    La domanda è ovvia: mancano in molte scuole gli insegnanti regolari, molti precari aspettano di diventare di ruolo, in diverse regioni molte scuole hanno aule fatiscenti e problemi di ogni genere, ma i soldi per far imparare l'italiano ai piccoli stranieri ci sono, come ci sono per avviare le cosiddette "politiche per l'integrazione" (qualunque cosa siano). Da dove escono questi soldi?
    Inoltre, a sentire il centro-sinistra, si avrà, se vinceranno loro il prossimo anno, un Ministero per la Convivenza. Scusate, ma non si era detto che il MinCulPop era passato di moda?

  2. #2
    Жар._.
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    L'istruzione(tutta)in Italia per me è un gran patatrac

  3. #3
    Arthur I
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    http://www.ilpassaporto.kataweb.it/d...p?id=38728&s=0

    "La scuola che vorremmo: più rigore e disciplina"

    di Antonia Ilinova

    ROMA - Uno dei luoghi in cui l’integrazione viene messa a dura prova è la scuola. Proprio dietro i banchi, sempre più spesso, avviene il difficile passaggio tra realtà, culture, sistemi scolastici diversi.
    .................................................. ....................................


    Che dire? Sarebbe interessante confrontare l'atteggiamento dei piccoli stranieri nei confronti della scuola italiana e tutti gli scritti ideologici usciti in Italia attorno al '68 sull'istruzione e quello che tali scritti e tale ideologia provocarono (di positivo solo un "rapporto amichevole con i professori", ma per il resto ben poco).

  4. #4
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    In Origine Postato da Arthur I
    http://www.ilpassaporto.kataweb.it/d...p?id=38728&s=0

    [I]"La scuola che vorremmo: più rigore e disciplina"

    di Antonia Ilinova

    ROMA - Uno dei luoghi in cui l’integrazione viene messa a dura prova è la scuola. Proprio dietro i banchi, sempre più spesso, avviene il difficile passaggio tra realtà, culture, sistemi scolastici diversi.
    .................................................. .......................................
    complimenti, post interessante .
    speriamo si apra una discussione.

  5. #5
    Arthur I
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    In Origine Postato da svicolone
    complimenti, post interessante .
    speriamo si apra una discussione.
    Così non è stato però. Meglio parlare della piccola ragazzina africana offesa (dicono, ma chissà) da una coetanea italiana oppure ancora di Palestina e Israele.

    Ma proseguiamo:

    La scuola che cambia
    A Prato una prima elementare tutta di alunni stranieri
    Facilitatori linguistici per favorire l'integrazione

    A Prato, nell'anno scolastico che sta per cominciare, ci sarà una prima classe elementare, l'unica dell'istituto Marco Polo, composta interamente da bambini stranieri: molti cinesi, accanto a piccoli pachistani, indiani, albanesi e sudamericani.

    Lo ha reso noto ieri Rosita Mattei, presidente della Circoscrizione centro, dove si trova la scuola elementare. Nel quartiere, infatti, vivono moltissime famiglie di immigrati e gli iscritti alla prima, una ventina di bambini provengono da questi nuclei stranieri. L'istituto Marco Polo non è del tutto nuovo ad esperienze di questo tipo: due anni fa fu infatti sperimentata una classe di scuola superiore cinese.

    Ma una prima elementare in cui molti bambini non parlano l'italiano e dovranno imparare a leggere e a scrivere è un fatto inedito. "La scuola ci manda un sos - ha spiegato la presidente Mattei - perché non è in grado di affrontare da sola una simile situazione: lavoreremo per il 2006 per progetti di formazione specifici per questo caso, avendo un occhio di riguardo per questa scuola e questa classe".

    Ma quali sono questi progetti che favoriscono l'integrazione scolastica degli studenti stranieri?
    "Privilegiamo - spiegano i dirigenti delle strutture scolastiche locali - gli interventi d'insegnamento dell'italiano come seconda lingua, attraverso il coinvolgimento sempre più massiccio di facilitatori linguistici che operano direttamente nelle scuole".


    http://www.stranieriinitalia.it/news/prato8set2005.htm

    D'accordo che i piccoli stranieri non parlerebbero l'italiano, ma sapere che in Italia, in certe realtà, l'italiano è ormai seconda lingua fa venire i brividi. Se si ha un po' a cuore questo paese...


  6. #6
    Arthur I
    Ospite

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    Altra notizia interessante. Abbiamo tutti presente la fuga di cervelli dall'Italia, per mancanza di soldi e/o di finanziamenti e compensi adeguati? Bene, a quanto pare un po' di soldi si possono comunque trovare... per gli stranieri.

    Ministero dell'Università
    1,5 milioni di euro per 100 "cervelloni" indiani
    Borse di studio per inserire giovani ricercatori nelle università italiane

    In arrivo 100 borse di studio da 15mila euro l'anno per giovani ricercatori indiani che verranno inseriti in gruppi di ricerca attivi negli atenei italiani.

    A finanziare le borse è il Ministero dell'Istruzione dell' Università e della ricerca, che ha sottoscritto un'intesa con il ministero della Scienza e la Tecnologia indiano.

    I gruppi di ricerca dovranno operare in uno dei settori tecnologici indicati nel bando, ritenuti di comune interesse tra India e Italia. Si va dall'elettronica alle tecnologie web e multimediali, dall'ingegneria aerospaziale all'informatica.

    Saranno le università italiane a presentare le domande attraverso i loro rettori, dopo essersi accordate con gli atenei indiani sulla scelta dei borsisti. Nella selezione delle proposte, verranno favoriti gli atenei che offrono alloggi gratuiti o a costi calmierati, la disponibilità di servizi di accoglienza personalizzati e corsi gratuiti di lingua italiana.


    http://www.stranieriinitalia.it/news/india14set2005.htm

  7. #7
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    In Origine Postato da Arthur I
    Altra notizia interessante. Abbiamo tutti presente la fuga di cervelli dall'Italia, per mancanza di soldi e/o di finanziamenti e compensi adeguati? Bene, a quanto pare un po' di soldi si possono comunque trovare... per gli stranieri.

    Ministero dell'Università
    1,5 milioni di euro per 100 "cervelloni" indiani
    Borse di studio per inserire giovani ricercatori nelle università italiane

    In arrivo 100 borse di studio da 15mila euro l'anno per giovani ricercatori indiani che verranno inseriti in gruppi di ricerca attivi negli atenei italiani.

    A finanziare le borse è il Ministero dell'Istruzione dell' Università e della ricerca, che ha sottoscritto un'intesa con il ministero della Scienza e la Tecnologia indiano.

    I gruppi di ricerca dovranno operare in uno dei settori tecnologici indicati nel bando, ritenuti di comune interesse tra India e Italia. Si va dall'elettronica alle tecnologie web e multimediali, dall'ingegneria aerospaziale all'informatica.

    Saranno le università italiane a presentare le domande attraverso i loro rettori, dopo essersi accordate con gli atenei indiani sulla scelta dei borsisti. Nella selezione delle proposte, verranno favoriti gli atenei che offrono alloggi gratuiti o a costi calmierati, la disponibilità di servizi di accoglienza personalizzati e corsi gratuiti di lingua italiana.


    http://www.stranieriinitalia.it/news/india14set2005.htm
    Soldi che non saranno spesi : cosa ci fa un giovane indiano con 1250 euro / mese.( se poi sono lorde )

    Potevano o aumentare il numero delle borse di studio di specializzazuione dei medici oppure aumentarne la consistenza ( circa 800 euro/mese LORDE con anche le tasse scolastiche da pagare )

    Comunque la scuala in Italia , in comune con gli altri settori pubblici ( es . Sanita' , ha la distorsione originale di essere concepita per gli operatori ( corpo insegnante ) e non per gli utenti ( studenti )
    Il problema non è Berlusconi , il problema sono gli italiani!

    DISSIDENTE POLITICO IN REGIME DA OPERETTA!
    OH CINCILLA' ... OH CINCILLA'!

  8. #8
    Arthur I
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    In Origine Postato da furbo
    Soldi che non saranno spesi : cosa ci fa un giovane indiano con 1250 euro / mese.( se poi sono lorde )

    Potevano o aumentare il numero delle borse di studio di specializzazuione dei medici oppure aumentarne la consistenza ( circa 800 euro/mese LORDE con anche le tasse scolastiche da pagare )

    Comunque la scuala in Italia , in comune con gli altri settori pubblici ( es . Sanita' , ha la distorsione originale di essere concepita per gli operatori ( corpo insegnante ) e non per gli utenti ( studenti )
    Soldi che "non saranno spesi" o soldi che "non bastano"? In ogni caso, gli studenti indiani, oltre al fatto di avere 1250 euro al mese (da chiarire il lordo o il netto), avranno l'appoggio delle università, con alloggi gratuiti e corsi di lingua altrettanto gratuiti. Allora i 1250€ mensilmente saranno (a conti fatti) molti di più.

    Per la questione che molto del settore pubblico sia fatto per gli operatori e non per gli utenti, sono d'accordo. Lavorare e organizzare in funzione degli utenti significherebbe lavorare per il futuro. E in Italia il futuro non interessa: a destra come a sinistra. Con qualche colpa in più in un caso o nell'altro da distribuire ai vari attori politici, di categoria, professionali succedutisi negli anni.

  9. #9
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    In Origine Postato da Arthur I
    Altra notizia interessante. Abbiamo tutti presente la fuga di cervelli dall'Italia, per mancanza di soldi e/o di finanziamenti e compensi adeguati? Bene, a quanto pare un po' di soldi si possono comunque trovare... per gli stranieri.

    Ministero dell'Università
    1,5 milioni di euro per 100 "cervelloni" indiani
    Borse di studio per inserire giovani ricercatori nelle università italiane

    In arrivo 100 borse di studio da 15mila euro l'anno per giovani ricercatori indiani che verranno inseriti in gruppi di ricerca attivi negli atenei italiani.

    A finanziare le borse è il Ministero dell'Istruzione dell' Università e della ricerca, che ha sottoscritto un'intesa con il ministero della Scienza e la Tecnologia indiano.

    I gruppi di ricerca dovranno operare in uno dei settori tecnologici indicati nel bando, ritenuti di comune interesse tra India e Italia. Si va dall'elettronica alle tecnologie web e multimediali, dall'ingegneria aerospaziale all'informatica.

    Saranno le università italiane a presentare le domande attraverso i loro rettori, dopo essersi accordate con gli atenei indiani sulla scelta dei borsisti. Nella selezione delle proposte, verranno favoriti gli atenei che offrono alloggi gratuiti o a costi calmierati, la disponibilità di servizi di accoglienza personalizzati e corsi gratuiti di lingua italiana.


    http://www.stranieriinitalia.it/news/india14set2005.htm


    E ci credo che prendono gli indiani.
    Io me ne vado in inghilterra dove i soldi lordi sono ben 5k non 1250.
    Agh e alloggio cibo e i vari corsi.
    che cazzate scrive la gente.
    -Ci vuole del caos dentro di se per generare una stella che danza.Nietzsche.Così parlò Zarathustra.
    -Ama e fa ciò che vuoi.Sant'Agostino.Trattato sulla prima epistola di giovanni VIII
    -Noi siamo condannati a essere liberi.J.P.Sartre.L'esistencialisme est un humanisme.
    -L'uomo è per natura un animale politico.Aristotele.Politica

  10. #10
    Arthur I
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    In Origine Postato da ZaR4ThUsTrA
    E ci credo che prendono gli indiani.
    Io me ne vado in inghilterra dove i soldi lordi sono ben 5k non 1250.
    Agh e alloggio cibo e i vari corsi.
    che cazzate scrive la gente.
    Ecco, gloriamoci pure delle spese misere dello stato italiano per la ricerca e dell'emigrare altrove.
    Il punto, dovrebbe essere evidente, è il fregarsene se gli italiani scappano, per sostituirli con stranieri meno costosi. Il punto è anche che se si incomincia a spendere per alloggi gratuiti, corsi di lingua, ecc., allora tutta questa differenza non so se esiste realmente nella spesa complessiva.
    Quanto spendono in Inghilterra, ad esempio, per 100 ricercatori stranieri? Non è questo il punto. Il punto è quanto spenderebbe lo stato italiano per 100 ricercatori italiani da tenere in Italia, pagandoli meglio.

    E' inutile gasarsi per l'emigrazione dei "cervelli". Questi andranno nei paesi che maggiormente pagano, che saranno inevitabilmente pochi. Gli altri paesi dovranno sempre agire d'emergenza se sono nelle condizioni italiane. Oppure, appunto, decidersi una buona volta a investire di più.

 

 
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