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  1. #1
    Silvioleo
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    11 settembre


    un pensiero

  2. #2
    Silvioleo
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    [inwin=400]www.worldtradecenter.com/[/inwin]

  3. #3
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    GOD BLESS AMERICA

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    Grazie

  5. #5
    Silvioleo
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    In origine postato da Christine
    Grazie
    benvenuta sul forum Cdl

  6. #6
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    Predefinito 11 settembre: le dieci ore che sconvolsero il mondo





    dal sito di IDEAZIONE

    " Le dieci ore che sconvolsero il mondo
    di Cristiana Vivenzio
    [12 set 01]

    11 settembre 2001 - ore 08.45 (14:45 in Italia): un aereo di linea si abbatte contro il grattacielo settentrionale delle torri gemelle del World Trade Center a Manhattan. Solo tre quarti d'ora dopo si apprenderà che l'aereo kamikaze era un Boeing 767 delle American Airlines, partito da Boston e diretto a Los Angeles, con 81 passeggeri a bordo e 11 membri dell'equipaggio. Colpito nella sua parte superiore il grattacielo newyorkese viene avvolto dalle fiamme.

    09.04: non sono ancora passati venti minuti dal momento dell'impatto che un altro aereo di linea della compagnia United Arelines con 56 passeggeri e 9 membri dell'equipaggio si va a schiantare contro l'altra torre, quella meridionale, del WTC. Colpita, questa volta nella parte centrale della struttura, la seconda delle due torri gemelle si frantuma al suolo.

    09.20: l'Fbi indaga sulla possibilità che i due atti siano frutto di un'azione terroristica. A New York si apprende che l'agenzia federale era stata messa in stato di allerta per il possibile dirottamento di un aereo esattamente poco prima dell'impatto mortale.

    09.28: arrivano le prime dichiarazioni ufficiali che parlano di attentati terroristici. Bush, dalla Florida, parla per la prima volta alla nazione di un apparente atto terroristico, confermando il sospetto già rimbalzato sui media di tutto il mondo. Immediatamente il Presidente americano viene fatto salire a bordo dell'Air Force One, con destinazione Washington.

    09.30: sono evacuati la Borsa del Nymex e il New York Mercantile Exchange. Il New York Stock Exchange, la Borsa Valori di Wall Street, rinvia l'apertura del mercato.

    09.35: comincia l'evacuazione della Borsa valori di Wall Street. Contemporaneamente il sindaco di NY Giuliani ordina la chiusura di tutte le vie d'accesso che collegano Manhattan alla terraferma.

    09.40: la polizia avverte le persone vicine al World Trade Center che un terzo aereo potrebbe avvicinarsi alle due torri. L'evacuazione dell'edificio e della zona circostante procede senza sosta, mentre dall'estero cominciano ad arrivare le prime dichiarazioni ufficiali.

    09.42: la televisione di Abu Dhabi comunica che il Fronte democratico per la liberazione della Palestina ha rivendicato il doppio attentato.

    09.45: viene evacuata la Casa Bianca e il dipartimento del Tesoro. Contemporaneamente, un incendio divampa al Pentagono che viene fatto sgomberare. Dalle prime indiscrezioni l'incendio è forse causato dall'esplosione di un aereo. Voce poi confermata: si tratterà del volo 175 da Washington a Los Angeles dell'American Airlines. 58 i passeggeri a bordo più 9 membri dell'equipaggio. Le drammatiche notizie in arrivo dalla capitale, con l'attacco al Pentagono e la decisione di evacuare tutte le sedi federali, impongono a Bush di rimanere a bordo dell'aereo presidenziale.

    09.48: la Borsa Valori di Wall Street annulla l'apertura.

    09.49: anche il Congresso viene fatto evacuare in seguito a minacce terroristiche.

    09.51: la Federal Aviation Administration blocca tutti gli aeroporti e i voli già diretti su New York e Washington, deviandone la rotta verso il Canada.

    10.03: il Fronte democratico per la liberazione della Palestina (Fdlp) smentisce la responsabilità degli attentati. Viene evacuato il grattacielo Sears a Chicago e il quartier generale delle Nazioni Unite.

    10.07: crolla in una nube di fiamme e fumo anche la torre settentrionale del World Trade Centre.

    10.08: il segretario di Stato Colin Powell lascia il Perù dove si trova per l'assemblea generale dell'Osa e rientra negli Usa.

    10.48: un terzo aereo di linea con 38 passeggeri a bordo e 7 membri dell'equipaggio si schianta in Pennsylvania vicino a Pittsburgh. Si tratta del volo 93 della United Airlines, diretto da Newark a San Francisco. Le cause del disastro rimangono da accertare ma c'è già chi parla di abbattimento.

    12.26: crolla un altro palazzo vicino al World Trade Center per i danni provocati dalle esplosioni.

    12.43: fonti governative precisano che Bush non rientrerà a Washington, ma atterrerà in un luogo mantenuto segreto.

    12.52: il presidente americano George Bush atterra a Shreveport, in Louisiana.

    13.08: base aerea di Barksdale: seconda dichiarazione di George Bush alla nazione: ''Noi daremo la caccia e puniremo i responsabili. Abbiamo preso tutte le precauzioni per proteggere gli americani ed assicurare che il governo continui il suo lavoro".

    14.28: anche tutte le vie d'accesso a Washington vengono chiuse. La capitale americana è praticamente blindata, solo il personale medico - secondo le fonti della Cnn - viene lasciato passare.

    16.04: Il presidente George Bush atterra in una base militare in Omaha, in Nebraska. Lo rende noto Karen Hughes, consigliere del presidente, durante una conferenza stampa dal quartier generale dell'Fbi a Washington. Nella capitale, in un luogo protetto e segreto, si trovano anche il vice presidente Dick Cheney e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale, Condoleeza Rice. Secondo le dichiarazioni della Hughes il presidente è comunque in continuo contatto con i suoi collaboratori e presiede, da dove si trova, una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale. "Il governo federale sta funzionando appieno" nonostante l'evacuazione degli edifici federali.

    16.16: cominciano a diffondersi le prime ipotesi sui possibili responsabili degli attentati. "Buone indicazioni" affermano che gli attentati potrebbero essere opera di persone collegate ad Osama bin Laden. Lo dichiarano alla Cnn autorità investigative americane. Immediata la reazione dei Servizi segreti americani che cominciano a studiare le liste dei viaggiatori, le registrazioni fatte dalle telecamere di sicurezza degli aeroporti, per trovare indicazioni che portino all'identificazione dei terroristi kamikaze.

    16.44: cominciano le prime dichiarazioni ufficiali dal Medio Oriente. Dai Talebani alle principali sigle dei gruppi radicali islamici, tutti condannano gli attentati a New York e Washington, negando il proprio coinvolgimento. "Condanniamo duramente il terrorismo, perché noi stessi siamo vittime del terrorismo", afferma il portavoce del governo dei Talebani secondo il quale gli attacchi sarebbero opera di "un potere molto grande", ma non di Osama Bin Laden.

    17.24: Crolla un altro edificio, il ''building'' numero sette del complesso del World Trade Center. Il terzo edificio, dopo le torre gemelle.

    20.30: rientrato a Washington il Presidente Bush parla per la terza volta alla nazione. "Gli Stati Uniti sono stati vittima di un attacco contro la libertà. I responsabili saranno trovati e puniti

    12 settembre 2001

    "


    Saluti liberali

  7. #7
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    dal quotidiano LIBERO (allineatissimo , nel linguaggio nazistoide, al "potere mondialista" ) di oggi:

    " L'11 settembre? Un'invenzione

    di MATTIAS MAINIERO


    La retorica di chi condanna l'islam solo una volta all'anno
    Mettiamoci subito d'accordo: oggi, 11 settembre, anniversario della strage delle Torri Gemelle, dobbiamo ricordare San Giacinto o se preferite San Didimo. Scegliete il santo che vi piace di più: l'elenco è lungo e ricco di sorprese, c'è pure San Giovanni Gabriele Perboyre, martire in Cina. Se siete di sinistra, vi consigliamo il golpe militare in Cile con Pinochet che rovescia il governo, un classico che compie 22 anni. Per gli amanti del Duce: il fallito attentato a Benito Mussolini, bomba dell'anarchico Gino Lucetti lanciata a Porta Pia contro l'automobile del capo del fascismo, rimbalzata ed esplosa a terra. Ricordate ciò che volete (naturalmente senza dimenticare Lorenzo Cremonesi, rapito e rilasciato ieri nella Striscia di Gaza dai miliziani palestinesi), ma non l'attentato di New York. Per favore, evitate bagni di retorica, frasi fatte e lacrime posticce. E se siete di Milano girate alla larga dalla zona di corso Monforte. Lì, numero civico 35, Palazzo Isimbardi, ingresso libero fino ad esaurimento dei posti, oggi verrà assegnato il premio giornalistico Enzo Baldoni e con un concerto gospel la Provincia di Milano (presidente Filippo Penati, diessino, ex sindaco (...) (...) di Sesto San Giovanni o Stalingrado d'Italia) ricorderà tutte le vittime del terrorismo. E già non ci siamo: nel giorno dell'attacco all'America e dei grattacieli che vengono giù, si allarga a dismisura il ricordo, mettendoci dentro Brigate Rosse vecchie e nuove, Nar, Prima Linea, fondamentalismo islamico, treni saltati in aria, uomini politici rapiti e uccisi, un modo come un altro per diluire, annacquare e dimenticare. E allora credeteci: meglio San Giacinto o San Didimo. Se l'11 settembre deve essere questo, questo favore alla sinistra, ai resistenti, ai pacifisti, ai no global, quest'orgia di falsificazioni, apoteosi dell'enfasi e della truffa intellettuale, molto meglio cancellarlo dalla mente e soprattutto dalle commemorazioni, farlo sparire dal calendario delle tragedie planetarie. Il giorno 11 settembre, anno di terrore 2001, a New York non successe nulla: il mondo non scoprì che c'era un pazzo di nome Bin Laden che voleva annientarci tutti, annientare noi, noi occidentali, non ci furono morti nè lutti nè Borse che crollarono. L'11 settembre nacque Lola Falana, che qualcuno di voi sicuramente ricorderà, e nacque pure Brian De Palma, mentre Nikita Krusciov se ne andava al creatore, quello suo, quello che non esisteva perché lui era ateo e credeva solo al comunismo, e chissà dove sarà finito Nikita Krusciov. Cassato, dimenticato, finalmente un giorno come un altro. Così in redazione non ci arriverà più un volantino firmato "Comunità politica di avanguardia" nel quale si ricorda l'attentato e pure il "sistema giudaico-statunitense" e il "dominio del capitalismo e dell'usura" che hanno provocato "l'olocausto di milioni di vittime innocenti", e quasi quasi (forse neppure senza quasi) si dà una giustificazione all'attacco alle Torri Gemelle. Così Enzo Bianco, ex ministro dell'Interno, non potrà più approfittare dell'anniversario per dire quattro sciocchezze sul terrorismo e l'antiterrorismo e chiedere, tra l'altro, di destinare alla sicurezza le stesse risorse del 2001, quando al governo c'erano i suoi che ovviamente erano più bravi. Così, Sky non manderà in onda, per commemorare vittime e crolli, "Fahrenheit 9/11" (controverso documentario di Michael Moore che tutto è tranne che una commemorazione dell' 11 settembre) e non farà precedere la proiezione del film dall'intervento di Giuliana Sgrena, giornalista e pacifista mai tenera con gli Stati Uniti che quattro anni fa ci hanno rimesso grattacieli, vite umane e tranquillità. Questo non è un ricordo: è una vetrina degli interessi personali, la strage che torna per diventare strumento di propaganda, un'altra occasione di pubblicità gratuita. Oggi sfilano le mezzecartucce della celebrazione di parte e i bazooka della falsificazione storica: retorica e bugie, le stesse che hanno alimentato questi ultimi quattro anni. Oggi la stampa di sinistra piangerà per l'11 settembre e ci spiegherà, come già milioni di volte ci ha spiegato, che il fondamentalismo islamico tanto fondamentalista non lo è, che i kamikaze ci sono e che noi dobbiamo essere tolleranti, che non bisogna chiudere le frontiere, non bisogna fare guerra, bisogna fuggire, porgere l'altra guancia, rendersi conto che l'Iraq, dopo l'arrivo degli americani, si è trasformato in un'incubatrice del terrore, peggio dell'Afghanistan dei talebani. Ci dirà che Lorenzo Cremonesi è stato rapito (sorvolando un po' sui miliziani palestinesi che hanno sempre giustificazioni e attenuanti, che sequestrano ma solo per fare atti dimostrativi, in fondo brava gente), che Bush ha sbagliato e come Berlusconi continua a sbagliare, che Zapatero è un grande uomo, gli imam che predicano violenza sono solo capi religiosi e l'uragano Katrina è la punizione divina del satana americano che ha fabbricato pretesti di guerra e promesso vittorie impossibili. Scriverà, la stampa di sinistra, che quattro anni fa, ore 8,48 del mattino, quando quell'aereo colpì la prima delle due Torri Gemelle delWorld Trade Center di New York e quando poi arrivò l'altro aereo, eravamo tutti americani, e chissà poi perché qualche giorno dopo saremmo dovuti diventare tutti iracheni. Silenzio, oggi si gira il ricordo del giorno in cui il mondo cambiò per dare a tanti la possibilità di attaccare meglio gli Stati Uniti (e anche per dare ai miliziani la possibilità di bloccare un'auto, rapire un giornalista italiano e ricattare la stampa). L'11 settembre vero, quello che noi conosciamo, quello di Bin Laden e del fondamentalismo islamico, della morte esportata nel mondo, dell'attacco all'occidente, non esiste. Per questo noi preferiamo San Giacinto o, se volete, San Giovanni Gabriele Perboyre, martire in Cina, che non sappiamo chi sia e perché sia diventato martire, ma che sicuramente non ci racconta bugie. A proposito: Fassino, ieri, si è rivolto al governo: «Chiediamo che faccia tutto il possibile per liberare Cremonesi e restituirlo al suo lavoro e alla sua famiglia». Chissà, forse pensava che il governo avrebbe fatto solo l'impossibile. Retorica, frasi di circostanze e ricostruzioni arbitrare: è l'11 settembre. Dimentichiamocelo sul serio.
    "


    Shalom

  8. #8
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    da www.corriere.it

    " E Casini: nella Ue in troppi hanno dimenticato, ma niente scontri di civiltà


    «Sia il giorno delle vittime del terrorismo» L'invito di papa Benedetto XVI: l'11 settembre ravvivi la memoria di chi ha perso la vita per gli attentati terroristici in tutto il mondo


    ROMA - L'11 settembre sia la giornata in memoria delle «vittime della violenza terroristica nel mondo». Lo ha chiesto papa Benedetto XVI rivolgendosi in inglese ai pellegrini presenti alla recita dell'Angelus a Castel

    Papa Benedetto XVI (Ansa)
    Gandolfo. Il Papa ha chiesto a Dio di ispirare «uomini e donne di buona volontà a rinunciare all'odio ed a costruire un mondo di giustizia, solidarietà e pace».
    LA PACE NEL MONDO - Parlando in italiano Benedetto XVI aveva fatto invece sapere che il cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato, prenderà parte, alle Nazioni Unite, un vertice di capi di Stato e di governo che «tratterà importanti temi concernenti la pace mondiale, il rispetto dei diritti umani, la promozione dello sviluppo ed il rafforzamento dell'Organizzazione delle Nazioni Unite». «Faccio fervidi voti - ha proseguito - perchè i governanti ivi riuniti trovino soluzioni idonee per raggiungere i grandi scopi previsti, in spirito di concordia e generosa solidarietà. Auspico in particolare successo nel mettere in opera efficaci misure concrete per rispondere ai più urgenti problemi posti dall'estrema povertà, dalle malattie e dalla fame, che affliggono tanti popoli».
    LE AMNESIE DELLA UE - Anche il presidente della Camera, Pier

    Il presidente della Camera, Casini, e l'ambasciatore americano in Italia, Ronald Spogli, alla commemorazione dell'11 settembre (Ansa)
    Ferdinando Casini, ha parlato dell'anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle e ha sottolineato come «l' 11 settembre è stata una ferita profonda inferta al cuore dell' Occidente e di cui non sempre l' Europa ha saputo cogliere la dimensione profonda». Per Casini «troppe amnesie hanno caratterizzato parti cospicue dell'Occidente dopo l' 11 settembre. Molti hanno pianto, ma hanno anche dimenticato con troppa disinvoltura». Il presidente della Camera, che ha parlato a Montecitorio durante una cerimonia in ricordo dell'attacco all'America di quattro anni fa, ha poi ribadito la necessità di proseguire la battaglia contro il terrorismo: «Lo dobbiamo ai nostri figli se vogliamo consegnare loro un mondo più unito e più giusto, in cui lo sviluppo, la sicurezza e la pace siano veramente patrimonio di tutti». Ma questo non deve significare l'avvio di uno scontro di civiltà, ossia la «logica distorta che il terrorismo tenta di alimentare». «Contro coloro che intendono minare le basi stesse della convivenza civile - ha sottolineato Casini - abbiamo il dovere di opporre la forza della dignità dell' uomo, della sua libertà, dei suoi diritti inalienabili».
    11 settembre 2005
    "

    Shalom

  9. #9
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