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  1. #11
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    Avete centrato il problema:
    Attualmente gli stati europei possono decidere di aderire o meno ad operazioni americane, perchè mancano le strutture di proiezione della forza.
    Quanti sono gli stati europei in grado di sostenere da soii una guerra regionale?
    2: francia e gran bretagna
    la mia proposta è di usare il metodo funzionalista per creare le basi di un esercito europeo. In europa abbiamo messo in comune carbone e acciaio e siamo proseguiti su molte altre materie.
    Se avessimo in comune alcune strutture militari
    per obiettivi specifici (addestramento, rifornimento in volo, pattugliamento dei confini marini, addestramento missioni di peace keeping...) sarebbe un grosso passo avanti.
    Ci sono alcune cose che praticamente non creano problemi rilevanti in un'eventuale gestione comune, quali missioni su mandato ONU o normale attività addestrativa

  2. #12
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    Si, e così si finirebbe per fare sempre quello che vorrebbe la nazione più forte o più popolata. Ma lo volete capire che un popolo "europeo", trasversale non esiste?
    La stragrande maggioranza dei tedeschi sa che per la Germania c'è un dato interesse, per la Francia pure, e l'Italia, boh ho qualche dubbio visto che abbia abdicato da 50 anni a una politica estera nazionale, ma la nostra disastrosa situazione non deve farci illudere che anche gli altri siano al nostro stesso livello; pronti a regalarsi al miglior offerente. Tanto basta che garantisca pace a parole, poco importa se poi invece, mescolando uomini ogni lingua e stirpe li manda in giro per il mondo per sostenere i suoi interessi, che in alcuni casi corrisponderanno all'interesse di qualche nazionalità presente nell'esercito, ma nella gran parte no.
    Abbiamo avuto l'esempio storico, forse unico dell'impero romano, di esercito duraturo, almeno dal II secolo in poi, costituito da un crogiolo di stirpi con lingue e tradizioni diverse, e proprio questa situazione assurda lamentavano i contemporanei.
    Un altro esempio più effimero ma recente lo abbiamo con la rivoluzione francese, Napoleone ebbe ai suoi ordini un vero esercito europeo, costituito in ordine di importanza numerica da: francesi, tedeschi, italiani, polacchi, e di seguito le altre nazionalità. Ma cosa ne ebbero tedeschi, italiani e polacchi ecc.? Niente, solo morti, requisizioni e leve di massa, tant'è che dobbiamo a Napoleone la nascita del sentimento nazionale, e dell'odio che per 150 anni avrebbe avvelenato il dente dei tedeschi, una volta divenuti uniti e forti, verso la Francia, ritenuta responsabile di ogni male del passato storico germanico e sua naturale rivale.
    Quando le armi saranno fuorilegge, solo i fuorilegge avranno le armi

  3. #13
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    La Waffen SS

    Alla fine del XX secolo il grande pubblico ignora ancora quello che fu, tra il 1940 e il 1945, il fenomeno, unico nella storia militare, di un milione di giovani combattenti politici, tutti volontari, riuniti nel corso della seconda guerra mondiale in ben trentotto Divisioni della Waffen - SS.
    Chi erano costoro?
    Inanzitutto dei soldati.I migliori soldati equipaggiati in modo formidabile.
    I migliori fisicamente; ecco i dati richiesti per farne parte: altezza minima 1m75;salute di ferro; vista perfetta; nessuna carie ai denti; una condotta militare di gran lunga superiore a tutte le norme olimpiche.
    Il loro addestramento era eccezionale.Alla scuola ufficiali di Bad Toelz, alla fine del corso ogni candidato aveva perduto almeno una dozzina di chili.Ognuno, al termine, era diventato un atleta, asciutto, nudo e forte come un dio greco.
    Formazione politica di estremo rigore.Disciplina di ferro, accettata liberamente e con gioia.Spirito di corpo, cameratismo, sbarazzo di ogni complesso di casta, severità nei costumi: un pederasta nella Waffen-SS era messo al palo senza alcuna remissione.
    L'eroismo era legge.I capi prima degli altri.La media di servizio di un ufficiale al fronte non superava i tre mesi.
    Questa concezione eroica del dovere era esaltata dalle evocazioni grandiose delle glorie del passato.Essa si nutriva di tutte le forze originali della natura.Il solstizio d'estate evocava in modo particolare i fermenti vivificanti dei fluidi terrestri e celesti.L'ultimo solstizio del 1944 aveva visto ancora questi giovani, fiaccole in pugno, disposti in formazioni quadrate, non lontano dai lampi del vicino fronte, vibrare nella notte stellata in una sorte di apoteosi wagneriana.
    Giovani corpi di fronte alla vita! Passione di conquista e di creazione! Volontà di vivificare, innalzare verso l'alto, una comunità umana rinnovata nella carne e nello spirito.
    Erano forti come le querce delle foreste profonde, come gli uragani martellanti nei cieli oscuri, forti come i cavalieri delle antiche gesta che sfidavano la sorte e la morte.Una cavalleria.
    La Waffen-SS era una cavalleria ritta sui suoi destrieri, con le sue lance pronte a scagliarsi incontro all'avvenire: un milione di giovani guerrieri politicizzati, decisi ad offrire tutto: la loro giovinezza, il loro sangue, la loro fede, pur di raggiungere la meta.
    All'inizio la Waffen - SS fu una formazione esclusivamente tedesca.Lo spettacolo di una forza ordinata e di un ideale integrale che essa sapeva donare ad un occidente stremato, politicamente e moralmente avvilito, impressionò i giovani dei paesi vinti.Furono sufficienti pochi mesi perchè migliaia di giovani di origine germanica, dall'Olanda, dalle Fiandre, dai paesi nordici, prima stupefatti ma poi entusiasti, vennero a fare della Waffen-SS , da formazione strettamente nazionale che era, una forza internazionale.Giovani di diciotto-vent'anni accorsero da Anversa, da Rotterdam, da Copenaghen, da Oslo a fare blocco unico con le Waffen-SS di Berlino, di Monaco,di Vienna, di Koenigsberg.
    Tuttavia il grande sviluppo non si ebbe che un anno più tardi, allorchè Hitler volle sbarazzare l'Europa dalla tirannia comunista di uno Stalin, deciso da tempo a divorare l'Europa e che stava ultimando i preparativi - come ebbe a riconoscere lo stesso maresciallo Yukov - per l'invasione sovietica.
    Di fronte al comune pericolo, centinaia di migliaia di giovani europei, rifiutando il conformismo e la sclerotizzazione dei loro paesi atrofizzati, accorsero all'appuntamento del sacrificio.L'avvenimento essenziale non fu solo la loro decisione di arruolarsi, ma il fatto che sui campi di battaglia del fronte dell'est essi potettero conoscersi.Loro, che fino a quel momento si erano ignorati.Cosa sapeva infatti prima un francese di un ugnherese, un danese di un napoletano, uno spagnolo di un norvegese?Da secoli tutti avevano vissuto arroccati nell'isolamento del proprio nazionalismo, nella diffidenza verso il vicino, dimenticando di costituire insieme un solo popolo, una sola civiltà, di essere figli di una patria comune, l'Europa, vecchia di venticinque secoli di storia.Una medesima spiritualità veniva ad animarli, quali che fossero le forme del suo dispiegarsi.Provenienti dallo Jutland, dalla Frisia, dal Brabante, dalle Ardene, dalla Bauce, dagli Appennini, tutti si ritrovavano, dodici secoli dopo Carlo Magno, riuniti in una immensa coorte giovanile nella quale riscoprivano finalmente la loro unità.
    Secoli li avevano separati, ma il servizio comune, le comuni sofferenze, i camerati morenti o stremati finirono con l'avvicinare questi ragazzi di tanti paesi per troppo tempo artificialmente contrapposti.Saldati gli uni agli altri per quattro anni negli orrori degli stessi combattimenti, essi si sostenevano con una sincerità crescente.Questi ragazzi ebbero ad accorgersi che li accomunava una medesima fede politica ed ancora di più l'appartenenza ad una medesima stirpe.I loro popoli non erano che un popolo.L' Europa era il seme dei loro paesi d'origine.La Waffen-SS era l'enorme crogiolo nel quale venivano a fondersi
    i diversi geni dell'Europa storica.



    Da parte sua, di fronte al pericolo sovietico che minacciava ogni particella dell'antica Europa, la Waffen-SS tedesca sin dall'inizio aveva preso coscienza non solo del pericolo che minacciava indistintamente tutti i paesi rivali del continente, ma sopratutto le enormi realtà positive che da sempre avevano saldato le diverse comunità popolari dell'Europa.L' Europa di Cesare e di Augusto,l'Europa di Carlo Magno e di Goffredo di Buglione, l'Europa di Federico II di Hohenstaufen e di Carlo V, l'Europa del Principe Eugenio di Savoia e di Napoleone Bonaparte.
    Anche quella di Voltaire e di Goethe, l'Europa dei grandi mistici che legava in un 'unica fede i celti e gli iberi, i germani e gli slavi, dall'Ucraina fino alle lontane rive del Baltico.
    Le une dopo le altre, le diverse legioni tedesche e non tedesche del fronte dell'Est si unirono liberamente in rappresentanza del loro popolo, nel seno di una Waffen-SS diventata il grande centro d'attrazione e di raccolta di un milione di giovani europei futuri banditori dell'avvenire.In questa federazione multinazionale ognuno aveva conservato la propria lingua, le proprie insegne, la propria individualità.Le ideologie erano simili ma fino ad allora troppo intellettuali.La Waffen-SS seppe apportare loro la potenza della volontà, dell'organizzazione, dell'unità degli sforzi.Grazie ad essa, nel momento del grande sconvolgimento creatore, all'indomani della vittoria, tutte sarebbero state chiamate, ciascuna nella propria sfera d'origine, a donare all'Europa spirito e struttura.La Waffen-SS era diventata l'enorme macchina da guerra della rivoluzione nazionalsocialista.



    Division Charlemagne



    Waffen SS Lettoni

    Materialmente e spiritualmente il mondo nuovo sarebbe stato marcato dallo spirito di corpo, dalla disciplina, dalla potenza dell'ideologia: il dono totale delle energie al servizio di un ideale assoluto.L' opera comune avrebbe dato i suoi frutti: uno Stato ordinato, duraturo, indistruttibile; la giustizia sociale nel mondo del lavoro per tutte le classi; sviluppo della famiglia, cellula fondamentale della stabilità della società e della felicità individuale; fantasia nella produzione delle ricchezze materiali, affiancata in modo armonico allo sviluppo morale di una comunità, forte dello spirito di solidarietà e di una esistenza concepita in senso eroico.
    Alla potenza fisica e a quella ideologica si sarebbe aggiunta la potenza dell'azione.
    Tedeschi e non tedeschi, noi non formavamo più che una formidabile fratellanza europea.Rientrando nei nostri rispettivi paesi, noi eravamo stati le maestranze nella costruzione dell'Europa unita, una élite risoluta alla guida di masse in passato scialbe, acefale, in preda a inutili dispute sociali, politicamente lacerate, vittime di agitatori e clan divorati dall'egoismo e dall'ambizione.
    Noi eravamo riusciti a restituire ai nostri popoli la dignità.Li avevamo innalzati alla più genuina socialità nel dominio incontrastato della bellezza, della nobiltà, della grandezza.La materia, abbandonata a se stessa, muore o uccide.Solo l'ideale è eterno.E questo ideale noi lo possedevamo, noi i giovani europei della Waffen-SS quale che fosse il nostro paese d'origine, il nostro vecchio paese carissimo ma che aveva cessato di essere ripiegato su se stesso.Un'aria nuova veniva a sostituire i miasmi soffocanti della vecchiaia e della decadenza.
    La nostra volontà era riuscita a federare in Europa tutti gli sforzi dei nostri popoli in una sontuosa unità al contrario di quanto oggi avviene, un una vaga federazione, spesso astiosa, di mercanti di pomodori, di noci, di montoni o di bistecche di maiale o di unitili proprietari di tonellate di piombo e di burro che giacciono a seccare o a marcire in depositi riempiti all'inverosimile da una economia folle e senza regole.
    La rivoluzione della Waffen-SS non fu solo quella del bio-tek ma quella di una dottrina che arricchiva la comunità umana, che innalzava gli spiriti ad una collaborazione basata su un nuovo ordine politico e sociale, sullo spirito comunitario e sui più alti principi morali, pilastri della ricostruzione.
    La Waffen-SS fu tutto questo: un'armata continentale come mai era esistita in nessuna epoca, il doppio della grande Armata di Napoleone, un esercito non solo militare ma ideologico, capace di assicurare grazie alla sua forza e alla sua dottrina, la riunificazione e la rinascita della membra disperse di un'Europa della quale i falsi democratici prima del 1940 avevano estirpato l'intelligenza e frantumato i nervi.
    Un vecchio astioso e impotente come Roosvelt, un forsennato sanguinario come Stalin, nel 1945 fecero dell'Europa un continente mutilato alla mercè dei loro appetiti.Per lungo tempo l'Europa non sarà altro che un fazzoletto nel quale i potenti si soffieranno il naso.
    Così ebbe termine la più straordinaria esperienza militare mai tentata.Essa fu unica per il suo carattere e la sua ampiezza: dal 1941 al 1945 un milione di ragazzi di ventotto paesi d'Europa, riuniti nelle Divisioni delle Waffen-SS offrirono la loro giovinezza e spesso sacrificarono la vita ( in 402.000 morirono nel corso della seconda guerra mondiale), per creare un Nuovo Ordine Europeo votato alla giustizia sociale, alla solidarietà, all'ordine e alla grandezza.
    Evocare il ricordo di questi cavalieri del XX secolo è giusto e doveroso.Questi cavalieri che ancora oggi falsari animati solo dall'odio e dall'invidia infangano con menzogne.Di cosa, infatti, si resero colpevoli i giovani europei?
    In questo momento, ancora, migliaia di giovani rifiutano di capitolare; non accettano di immergersi nelle cloache delle nuove turpitudini e della corruzione politica del mondo contemporaneo.
    Il grande esempio dei giovani eroi della Waffen-SS che vissero e morirono per un ideale di fuoco forse un giorno riaccenderà l'incendio che qualcuno pensava di aver sepolto sotto gli oltraggi e le menzogne.
    Nell'attesa, onore e gloria alla più grande armata ideologica della storia dell'umanità.Tra mille anni si parlerà ancora di questi soldati di ferro, tremila volte più numerosi degli eroi delle Termopili.L'eroe, ovunque egli sia apparso, non muore mai comlpetamente.Il suo spirito continua a marciare come un portabandiera davanti ai popoli.
    La Waffen-SS, sconfitta al termine di una lotta titanica, è entrata per sempre nell'immortalità.
    Leon Degrèlle

    (traduzione dal francese di Nicola Cospito)

    articolo pubblicato su "Orientamenti" ottobre- dicembre 2004

  4. #14
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    In origine postato da harryporker1588
    Avete centrato il problema:
    Attualmente gli stati europei possono decidere di aderire o meno ad operazioni americane, perchè mancano le strutture di proiezione della forza.
    Quanti sono gli stati europei in grado di sostenere da soii una guerra regionale?
    2: francia e gran bretagna
    la mia proposta è di usare il metodo funzionalista per creare le basi di un esercito europeo. In europa abbiamo messo in comune carbone e acciaio e siamo proseguiti su molte altre materie.
    Se avessimo in comune alcune strutture militari
    per obiettivi specifici (addestramento, rifornimento in volo, pattugliamento dei confini marini, addestramento missioni di peace keeping...) sarebbe un grosso passo avanti.
    Ci sono alcune cose che praticamente non creano problemi rilevanti in un'eventuale gestione comune, quali missioni su mandato ONU o normale attività addestrativa
    Il metodo funzionalista può funzionare solo per gettare le basi, ma niente di più: il settore militare è connesso in modo strettissimo alla sovranità, quindi non potrà mai esserci sovranità reale militare (forze armate europee unificate) senza che l'Europa sia realmente sovrana (politicamente unita), il problema di fondo rimane questo.

    L'Europa ha interessi strategici in tutto il mondo, anche solo a partire dalla "volgare" difesa degli interessi commerciali e petroliferi, ma i politici riescono a coprire molto bene questo scomodissimo problema mendicando negli USA.
    Molti si rendono perfettamente conto di come stanno le cose dietro le apparenze, ma o non hanno i coglioni di affrontare seriemente il problema o sono talmente abituati a ragionare in funzione di dipendenze altrui che hanno perso la capacità di pensare a livello strategico.


  5. #15
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    Peccato che questa europa abbia dimostrato mille e mille volte di non essere più quella di un tempo, pronta a difendere con le armi la sua supremazia di fronte al terzo mondo, oggi in rapida ascesa; Cina, India, mondo Arabo, sud est asiatico, Africa.
    Tutto ciò che vediamo dell'Europa è un'azione molle, se fosse dotata di forza militare non la opporrebbe ai terzomondiani, ma ai nostri alleati naturali, americani, austrialiani, neozelandesi, che sanno come difendersi con qualche cannone ben puntato e poco buonismo.
    Quando le armi saranno fuorilegge, solo i fuorilegge avranno le armi

  6. #16
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    In origine postato da Rick Hunter
    Tutto ciò che vediamo dell'Europa è un'azione molle, se fosse dotata di forza militare non la opporrebbe ai terzomondiani, ma ai nostri alleati naturali, americani, austrialiani, neozelandesi, che sanno come difendersi con qualche cannone ben puntato e poco buonismo.
    In base a cosa quelli sarebbero i nostri alleati naturali?

  7. #17
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    In origine postato da Rick Hunter
    Peccato che questa europa abbia dimostrato mille e mille volte di non essere più quella di un tempo, pronta a difendere con le armi la sua supremazia di fronte al terzo mondo, oggi in rapida ascesa; Cina, India, mondo Arabo, sud est asiatico, Africa.
    Tutto ciò che vediamo dell'Europa è un'azione molle, se fosse dotata di forza militare non la opporrebbe ai terzomondiani, ma ai nostri alleati naturali, americani, austrialiani, neozelandesi, che sanno come difendersi con qualche cannone ben puntato e poco buonismo.
    Hai scoperto l'acqua calda, guarda...

    Mi spieghi come cazzo si può pretendere che l'Europa sia "quella di un tempo", a prescindere da quale nemico abbia di fronte?
    Sono passati i tempi in cui gli eserciti erano formati da masse di fanti con fucili in mano e qualche cannone e soprattutto sono passati i tempi in cui paesi delle dimensioni di quelli europei da soli potevano essere potenze di livello mondiale.
    Devi renderti conto che il mondo di oggi non centra più niente con quello dell'800 e dei primi decenni del 900: adesso le cose funzionano in modo diverso, molto diverso!

    Che la forza militare europea sarebbe opposta agli USA e non ai "terzomondiani" è una tua legittima opinione e non una certezza.

  8. #18
    Cavaliere d'oro
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    In origine postato da Iron81
    In base a cosa quelli sarebbero i nostri alleati naturali?
    Per il semplice fatto che sono europei ed hanno una cultura europea, gli stessi ebrei che odi tanto, di fatto, dopo 20 secoli di mescolanze hanno sangue caucasico per la stragrande maggioranza nelle vene.
    Se tu poi ti senti più vicino ai negretti o ai gialli come i tuoi amici di avanguardia sono problemi (ma grossi secondo me...) solo vostri...
    Quando le armi saranno fuorilegge, solo i fuorilegge avranno le armi

 

 
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