Malpensa dei record vuole la terza pista
Bencini: «Serve entro il 2015, la Regione vincoli l’area»
MALPENSA (Varese) - L'atto ufficiale è stato trasmesso alla Regione alla fine di luglio: è una semplice lettera con la quale la Sea invita la giunta Formigoni a ritoccare il piano d'area di Malpensa, inserendo la possibilità di costruire la terza pista. «Un'opera che diventerà necessaria tra una decina d'anni, ma alla quale è bene pensare fin da subito, visti i ritmi di crescita del traffico»: Giuseppe Bencini, presidente della Sea, pronuncia queste parole, destinate a infiammare un dibattito mai sopito, tenendo in vista sul tavolo i dati degli ultimi tre mesi, numeri che fanno segnare per Malpensa una stagione record. Oltre 5 milioni e 800 mila passeggeri tra giugno e agosto, con un incremento del 4,2% rispetto a un anno fa, decolli e atterraggi aumentati del 5,5% e un dettaglio significativo: il 28 agosto scorso lo scalo varesino ha fatto segnare il suo record storico; quel giorno sono transitati dai «gates» 95.654 viaggiatori. «Ma al di là dei numeri - commenta Bencini - c'è un aspetto che più di tutti ci conforta: proprio nei mesi più intensi Malpensa ha dimostrato di rispondere bene in termini di qualità. Durante l'estate l'80% dei voli è partito puntuale, una performance che tra gli hub europei colloca Malpensa al secondo posto, dopo Francoforte. Inoltre il 61% dei bagagli è stato consegnato in meno di 15 minuti, mentre l'anno scorso ci eravamo fermati al 48%».
Se questi ritmi di crescita - che sono identici a quelli che si registrano in tutto il mondo - verranno confermati negli anni a venire, attorno al 2015 Malpensa si troverà a sopportare un traffico annuo di oltre 30 milioni di passeggeri, contro i circa 20 attuali. Questo significa che le due piste non basteranno più e che per quella data dovrà essere pronto il nuovo nastro d'asfalto. «Ecco perché ci siamo mossi in anticipo con la Regione - prosegue il numero uno di Sea - anche se al momento non esiste un progetto preciso per la terza pista. Il Mitre, il centro studi di Washington a cui abbiamo chiesto di studiare il problema, ci ha fornito per ora solo risposte interlocutorie, ma sono già state individuate delle fasce di rispetto, un'area sulla quale sarebbe bene che nei prossimi anni non sorgano abitazioni, strutture pubbliche. Ma lo strumento urbanistico attuale non prevede niente di tutto questo».
La mossa di Bencini rischia di risvegliare i dissensi e le contrarietà allo sviluppo dell'aeroporto che da sempre accompagnano la vita di Malpensa ma la prospettiva non sembra intimorire Sea. «Ho l'impressione - sostiene il presidente - che il consenso attorno allo scalo si stia modificando; del resto gli effetti sull'economia della zona sono tangibili: molti immobili hanno visto crescere il loro valore mentre il 5,4% delle famiglie residenti in provincia di Varese vive ormai grazie al lavoro generato da Malpensa».
Resta da stabilire se il traguardo dei 30 milioni di passeggeri tra 10 anni è realistico... «Il traffico sia dei passeggeri, sia delle merci è in crescita ovunque e i dati di Malpensa stanno nella media mondiale. Le condizioni per cui Malpensa confermi la sua crescita sono essenzialmente due: la prima è che l’aeroporto sappia offrire servizi di alta qualità a viaggiatori e compagnie e su questo ci stiamo impegnando. La seconda è che l'aeroporto possa contare su una compagnia di riferimento, ruolo che spetta ad Alitalia e che la compagnia di bandiera sta svolgendo con coraggio. Del resto il mercato è qui, al Nord e proprio il mercato ha premiato Alitalia a Malpensa: qui in un anno il suo traffico è cresciuto del 16%».
Claudio Del Frate
Corriere della Sera