Il centrodestra trova una intesa: aboliti i collegi uninominali
proporzionale con premio di maggioranza e sbarramento al 4%
Legge elettorale, accordo nella Cdl
Unione insorge: "Blocchiamo le Camere"
"Una proposta-truffa, pronti all'ostruzionismo ad oltranza"
ROMA - E' scontro al calor bianco sulla legge elettorale. La Casa delle libertà ha trovato l'accordo su un testo "tecnico" per la riforma in senso proporzionale. E l'opposizione, immediatamente, annuncia battaglia. Fino al punto di bloccare - con lo strumento della mancanza del numero legale - i lavori del Parlamento.
L'emendamento di maggioranza al testo Bruno - che sarà presentato entro le 18 in commissione Affari costituzionali alla Camera - prevede la scomparsa dei collegi uninominali, l'elezione su base circoscrizionale con il riparto proporzionale dei seggi (50 per cento con le preferenze e 50 per cento con liste bloccate), un premio di maggioranza e lo sbarramento al 4 per cento.
Dall'Unione, che da tempo ribadisce che non si possono cambiare le regole del gioco prima delle elezioni e senza un accordo bipartisan, la reazione è immediata. Spiega Luciano Violante, presidente dei deputati Ds: "La proposta della Cdl è nella tradizione delle leggi-truffa, gli italiani non potranno più scegliere ed eleggere direttamente il governo ma dovranno delegare i parlamentari. Un ritorno all'indietro inaccettabile.
"Vorrei ricordare alla maggioranza - aggiunge Violante - che nella passata legislatura, quando l'allora ministro Maccanico propose una riforma della legge elettorale a pochi mesi dalla scadenza della legislatura, La Loggia si alzò in piedi e disse che era inaccettabile cambiare le regole alla fine. Noi ne prendemmo atto e mi auguro che ora la Cdl faccia lo stesso, altrimenti - conclude - continueremo a fare come oggi, facendo mancare a oltranza il numero legale di qui fino alla fine della legislatura".
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Che carognata inaccettabile...