Legge elettorale

[brunik]

Allora, alle politiche del 2001 la lega ha preso 1.456.490 voti, pari al 3,93%.

Alle regionali del 2005 la lega ha preso 1.380.374 voti.

Le regioni i cui non si è votato sono Sicilia, Sardegna, Molise, Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Trentino.


I voti presi nel 2001 in tali regioni dalla lega sono:


Sicilia, Sardegna, Molise = zero.
Trentino: 22.260
Friuli: 66.249

Totale: 1.468.883

Non ho i dati della Valle d'Aosta..

Se gli elettori fossero 37.083.161, come nel 2001, siamo al 3,96%.

Li voglio vedere votare a scrutinio segreto quelli della lega, quando se ne accorgono di essere tutti a rischio trombatura.


GRANDE CALDEROLI

[Jan Hus]

Citazione da Intervento Principale di by Alberich
ehi, ma mi sei diventato proporzionalista?

Non sapevi che mi avete convinto?

Però secondo me il premio di maggioranza ci vuole.

[Paolo Arsena]

Sì, lo avevi anticipato tempo fa. E la cosa rende omaggio alla tua capacità di riflettere sulle questioni senza preconcetti.

[brunik]

Veramente i preconcetti sono quelli che chiamano "proporzionale" una legge che al 43% degli italiani da il 55% dei seggi mentre al 51% degli italiani da il 45%.

Dove sono le proporzioni, scusate?

Saltare giù dalla pianta, questo è un tentativo di golpe, mica una legge proporzionale. Non ha niente di proporzionale, questa è una legge SPROPORZIONALE, date retta a me, che sono un politologo di fama nazionale.

[brunik]

COSÌ FORZA ITALIA "TROVERÀ" IL 24 PER CENTO
Le legge proposta non farebbe che eliminare i problemi del centrodestra

Sondaggi e riforme, un intreccio che è divenuto in questi ultimi giorni particolarmente rilevante. Non, si erano ancora spenti gli echi del dibattito, tra i diversi istituti dì ricerca ed il premier, sulla reale configurazione degli attuali orientamenti di voto degli italiani che è uscita prepotente la proposta di una radicale trasformazione del sistema elettorale vigente. Mera coincidenza?

Molto difficile interpretare la faccenda in questo modo: i segnali che emergevano dai più accreditati sondaggi, parlavano di una decisa difficoltà da parte della coalizione di governo a mantenere il predominio elettorale in Italia, in caso di nuove consultazione con le attuali modalità di voto.

In particolare, le rilevazioni demoscopiche evidenziavano come, al fine di migliorare il proprio rendimento elettorale, la Cdl doveva risolvere una sorta di gerarchia dei problemi, che si configura secondo la seguente "classifica" di gravità: ìn primo luogo la credibilità del proprio candidato leader, in secondo luogo la fiducia nella capacità della coalizione di governare i1 paese, in terzo luogo il forte divario con l'Unione nel voto maggioritario e, infine, il divario (più contenuto) per quanto concerne la somma di "tutti" i partiti nel voto proporzionale.

La proposta di modifica della legge elettorale entra in maniera decisa nella riduzione di questi problemi, risolvendoli proprio secondo l'ordine gerarchico evidenziato, a cominciare dal più grave. Vediamo come.

Primo problema: la diminuita credibilità del leader della coalizione di governo. Visto che a Berlusconi non viene (più) riconosciuto, sia dai partiti alleati che dai loro elettori, quell'appeal che lo aveva caratterizzato nelle precedenti occasioni per vincere lo scontro elettorale, e in mancanza di un sostituto condiviso, nella proposta di legge viene totalmente abolito qualsiasi diretto riferimento al premier. Un problema in meno.

Secondo problema: la scarsa fiducia nella capacità dì governare del centro destra. Dato che l'opinione crescente degli elettori ribadisce il proprio scontento su come la Cdl ha governato in questo anni, ribadendo la propria opzione in favore del centro sinistra, il voto diretto per una o l'altra coalizione viene semplicemente messo tra parentesi. Un altro problema in meno.

Terzo problema: la scelta maggioritaria favorevole all'Unione a livello di collegio. Come è spesso accaduto nelle precedenti consultazioni, l'elettorato anche di centro destra, nel caso del voto maggioritario, tende a privilegiare maggiormente i candidati di centro sinistra, se è presente una scelta tendenzialmente bipolare, o in occasione dei diversi ballottaggi amministrativi. L'abolizione della competizione elettorale di collegio taglia alla radice la possibilità che questo avvenga nelle prossime elezioni politiche. Un terzo problema in meno.

Quarto problema: l'attuale maggiore propensione proporzionale nei confronti dei numerosi partiti dell'Unione. Nonostante il distacco non sia così elevato come al maggioritario, anche nel proporzionale gli elettori sembrano oggi premiare, come somma dì partiti, quelli di centro sinistra. I quali presentano peraltro una serie di formazioni che con grande probabilità non arriverebbero al 4%, al, contrario dì quanto accade per i quattro partiti maggiori della Cdl.

Ecco dunque che nella proposta elettorale viene introdotta una soglia apposita, tale per cui almeno 4 o 5 formazioni (tra Udeur, Sdi, Italia dei valori, Verdi, Comunisti Italiani, oltre a quelle regionaliste valdostane e sudtirolesì) non potrebbero concorrere alla determinazione del computo dei voti complessivi. Con il risultato di "eliminare" quella parte di voti eccedente e di ritrovarsi comunque in vantaggio parlamentare, anche partendo da una situazione sfavorevole.

Certo, l'alternativa esiste. E sarebbe che quei piccoli partiti si coalizzassero in un provvisorio rassemblement che, con ogni evidenzia, unirebbe anime non perfettamente simili e avrebbe pertanto scarso appeal elettorale.

La legge elettorale proposta, come si evince da questa breve disanima, non farebbe che eliminare (quasi) tutti i problemi che ha attualmente il centro destra nell' avvicìnarsi al prossimo appuntamento elettorale. Difficile non pensare che sia stata approntata ad hoc.

Ma come sarebbe la configurazione della nuova camera dei deputati con questa riforma? Presenteremo domani su Europa una simulazione basata sui più recenti sondaggi, ma fin d'ora è possibile anticipare che cì sarebbe una maggioranza di centro destra (55% a 45%, grazie al premio di maggioranza); Forza Italia risulterebbe il primo partito con il 24% circa (benché i Ds lo superino in termini di voti popolari) e sarebbero presenti soltanto 3 partiti dell'Unione (Ds, Margherita e Rifondazione). E questo accadrebbe nonostante i dati di partenza parlino di uno svantaggio della Cdl di ben 6 punti rispetto all' Unione, in termini di orientamenti di voto attualí. Se questa non è una legge un po' truffaldina, certo poco ci manca.

PAOLO NATALE

EUROPA 15-09-2005

[Paolo Arsena]

Sul banditismo del metodo con cui questa legge è stata proposta sono d'accordo, l'ho già detto e lo ripeto: le riforme si fanno tutti insieme e, a mio avviso, devono essere discusse in tempi non sospetti, affinché siano davvero buone e oneste e siano percepite come tali.

Quella che non mi va giù, invece, è l'argomentazione che il comune sentire (emanato dai media, da Prodi e da Ciampi) adduce per demolire la proposta nel merito (e non solo nel metodo): "ritorno al passato".
Certe volte mi chiedo se la massa abbia capacità di intendere e di volere, o se è semplicemente animata da scarsa attenzione o, peggio ancora, da malafede.
Che cosa c'entra il vecchio proporzionale puro con un proporzionale con sbarramento e premio di maggioranza? Cosa c'è di "vecchio"? Il lessico? L'assonanza del sostantivo?
Il sistema che si prefigura, è una cosa totalmente diversa dal passato e dal presente. Un sistema capace di eliminare le rendite di posizione dei partitini e di dare forza a maggioranze di governo stabili e, possibilmente, più omogenee. Un sistema che mantiene l'Italia bipolare, ma che non la lega a questo schema in modo indissolubile e perverso, ma lascia spazio a scenari alternativi.
Un sistema più rappresentativo e democratico.

Quanto al fatto che rischia di vincere chi ha meno voti, questo è dovuto proprio a ciò che scrivevo nel precedente intervento. Innestare il neoproporzionale sulla situazione esistente, senza far maturare un processo politico che ne crei le condizioni, porta a questo rischio, oggi. E' proprio qui la truffa. Truffa a cui però, torno a dire, il centrosinistra può ovviare facilmente presentando il solo simbolo dell'Unione.
Quanto al rapporto voti-rappresentanza, caro Brunik, il paragone col maggioritario non regge proprio. E' il maggioritario a falsare questo rapporto, più di questo neoproporzionale. Perché gli assetti politici non sono statici, ma mutano al variare delle leggi elettorali. Si presuppone pertanto, che con un sistema con sbarramento, nessuno abbia interesse a morire col proprio 2 o 3 per cento, così come nessuno, col maggioritario, si è mai azzardato al suicidio, uscendo dai due poli.

[Texwiller (POL)]

riuscite veramente a cogliere il significato della divisione fra Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani? Qua a Modena significa solamente tenere un po bassa nelle pretese Rifondazione e concedere un assessorato ai Comunisti Italiani.
Con moltiplicazione dei posti.......e dei costi.....
E questa proliferazione/frammentazione che si è verificata con il maggioritario è destinata a crescere ancora di più se non ci sono meccanismi di sbarramento.
Tex Willer

[Alberich]

Citazione da Intervento Principale di by Jan Hus
Non sapevi che mi avete convinto?

Però secondo me il premio di maggioranza ci vuole.

no, mi era sfuggito, ultimamente ho a disposizione internet solo quando ho voglia di camminare per mezz'ora sotto il sole col computer sulle spalle...
Comunque mi fa molto piacere, sul premio di maggioranza che dire? A me non piace ma ha una sua logica, io rimango dell'idea che altri sistemi raggiungano risultati simili in maniera meno "traumatica" e mi convinco sempre di più che il sistema tedesco sia un sistema ottimo.

saluti

[brunik]

Amici, o si fa il proporzionale puro e si torna alla DC che sta sempre al governo e non la smuovi più neanche con i cannoni oppure Mattarellum e proporzionale con premio di maggioranza pari sono, bisognerà pur sempre allearsi a RC, Mastella e/o Lega per vincere, se no gli altri fanno i furbi e vincono loro.

Se no se non volete i partitini che ricattano ci vuole il maggioritario puro, non ci piove.

[Paolo Arsena]

Eh no, Brunik. Sbagli di grosso.

E' il maggioritario che ha confezionato fior di partitini. Un sistema in cui o vinci tu o vinco io, tutto fa brodo, tutto si somma, tutto concorre alla vittoria. In quest'ottica anche uno zero virgola può essere utile, e può consentire di sedersi al tavolo e trattare collegi e candidature. In un sistema che cala dall'alto i parlamentari, tutti possono trovare il modo di farsi spazio e garantirsi il proprio fazzoletto di parlamento. Basta stare di qua o di là. E saper mercanteggiare.

Anche il proporzionale puro agevola i partitini. Conti l'1%? Una manciata di parlamentari te li prendi lo stesso, e vai avanti. E magari rompi i coglioni proprio per renderti più visibile.

Il proporzionale con sbarramento non dà scampo a nessuno, invece. Sei piccolo? Se non ti aggreghi, se non semplifichi il panorama, stai fuori dalle balle, per dirla in bergamasco.
Così è successo a Di Pietro. Fuori dai poli, al maggioritario non ha eletto nessuno (se si fosse alleato a un polo avrebbe goduto di ampia rappresentanza). Nel proporzionale, col 3,9% è rimasto definitivamente fuori.
Anche la Lega aveva il 3,9. In un sistema proporzionale con sbarramento avrebbe fatto la stessa fine del molisano, ma è stata salvata dal maggioritario. E i danni si sono visti.

Cosa vai farneticando, dunque?
Non è che se Prodi dice una cazzata, tutti devono ripeterla in coro. Perché di cazzata in cazzata, quell'uomo continua a portare tutti fuori strada.