Sono uno di voi. Ho creduto in Berlusconi e nella sua volontà di trasformare il Paese, ormai ridotto in un pantano, soprattutto dal punto di vista economico. Alla vigilia delle politiche, mi chiedo quale sia il principale ostacolo che impedisce lo sviluppo del nostro Paese e il suo allineamento alle economie più sviluppate del Pianeta. Credevo che il principale ostacolo fosse rappresentato da Bertinotti, dal marxismo-leninismo, dal Terzomondismo. Alla resa dei conti mi sembra che il freno più pericoloso al progresso del Paese sia l'integralismo cattolico.
Oggi viviamo in una Nazione dove la condivisione della Fede è più importante del riconoscimento dei meriti dell'individuo, viviamo in un'economia anti-illuminista (o pre-illuminista) basata sul privilegio delle dinastie imprenditoriali e delle pidocchiose azienducole familiari, viviamo in una società dove i diritti civili si scontrano con l'ingerenza della Chiesa nella vita della Nazione, viviamo in un sistema dove la ricerca scientifica è costretta a seguire gli indirizzi dei Vescovi, viviamo in una società dove la fede religiosa non è considerata elemento preponderante della vita privata degli individui, attinente alla loro spiritualità, ma è un mezzo per fare carriera, per conquistare posti di potere, per garantire un ordine (obsoleto e anacronistico) nella sfera pubblica della nostra esistenza.
Non solo Berlusconi non ci ha liberato da questa ingerenza della religione nella sfera professionale di tutti noi, ma ne è rimasto invischiato e se n'è fatto portavoce. Occorre secondo me un'alleanza col mondo laico, anche con la sinistra se è necessario, per eliminare il pantano dalla nostra economia, e restituirle slancio vitale. So benissimo il rischio che si corre votando per il centro-sinistra: l'esaltazione dello Stato sociale e del pubblico impiego. Lo si corra, perbacco. Meglio correre questo rischio che avere per altri cinque anni gente come Berlusconi, Follini e Buttiglione al governo del Paese.
Ciao
Elios