Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 110/09 dell’11 dicembre 2009, San Damaso

Rassegna stampa dell’11.12.2009

Quelli di minareti: gli ebrei svizzeri
(….) Anche la Federazione Svizzera delle Comunità Ebraiche si è espressa contro ogni bando sulla costruzione di minareti. Secondo il presidente, Herbert Winter, "come ebrei abbiamo la nostra esperienza. Per secoli siamo stati esclusi: non ci era permesso di costruire sinagoghe o cupole. Non vogliamo che questo tipo di esclusione si ripeta. (…)
(Fonte: Controversia sui minareti in Svizzera - Wikipedia
Minaret debate angers Swiss muslims - Controversy : europa, reporter | euronews )

Come vengono usate le auto blu
(Torino) Chissà come avrebbe reagito il grande Totò se fosse stato al posto dei dipendenti e dei volontari del Cimitero Parco di Torino, quando lo scorso trentuno ottobre la showgirl Alba Parietti si è presentata ai cancelli di via Pancalieri, pretendendo di entrare a far visita alla tomba del padre direttamente su un’auto di rappresentanza del Comune, usata solitamente per gli spostamenti istituzionali del sindaco e del suo vice, pretendendo di entrare con la macchina, senza neppur far due passi. … Sta di fatto che anche al camposanto e durante le giornate per la commemorazione dei defunti c’è chi si fa prendere dalla sindrome della celebrità e del “lei non sa chi sono io”. (…) “Davanti al cancello di via Pancalieri si è fermata una tipica auto da rappresentanza, un’Alfa grigio-marroncina. Sopra c’era la signora Parietti che ci ha comunicato di dover raggiungere la tomba del padre”, è il racconto di un gruppo di dipendenti e volontari di servizio al cimitero durante le giornate per la celebrazione dei defunti. “Le disposizioni in nostro possesso erano semplici. Consentire l’accesso al campo solo alle autovetture munite di permesso rilasciato dalla Direzione sicurezza di AFC Torino per l’accompagnamento delle persone in difficoltà. L’auto su cui viaggiava la signora Parietti non era dotata di questo pass ed all’interno non c’era alcun disabile. Pertanto non abbiamo dato via libera all’accesso”. (…) Se pur contrariata, alla Parietti non è rimasto che adeguarsi, scendere dall’auto-ammiraglia del Comune, girare i tacchi da dodici centimetri dei suoi appariscenti stivaloni da cavallerizza ed incamminarsi come tutti verso la tomba dei propri cari. Facendo attenzione a non inciampare o scivolare. E non solo sul buon gusto.
(Fonte: Però Torino, 20.11.2009, http://www.perotorino.it/cms/images/peroto32_bassa.pdf )

Ah, ah, ah, quanto fa ridere massacrare i palestinesi
Molti maestri nel giudaismo concordano sull'idea che la malinconia non sia un affare, né in questo mondo né in quello avvenire, mentre le gioie vengono dal paradiso, compresa la battuta più misera, a condizione che sia detta con spirito di vera gioia. Non a caso quindi umorismo e ilarità, ironia e facilità alla beffa benevola, hanno da sempre caratterizzato la tradizione ebraica che coglie anche nell'agire divino tali atteggiamenti. (…) Tali esempi (citazioni dal libro di E. Loewenthal: Un'aringa in paradiso, ndr) attestano che l'umorismo e la sana ironia si esprimono nella capacità di prendere il mondo così com'è, cercando di sopportarlo con saggezza, sorridendo con benevolenza sui limiti propri e altrui nella consapevolezza che, sebbene non tutto appare chiaro e sereno, al di là della nebbia e delle nubi può comunque esserci il sole.
(Da Terrasanta, novembre-dicembre 2009, articolo: Umorismo e ironia sale della vita)

Ecco perchè gli abusivi extracomunitari non vengono multati: non usano le nostre lingue locali sui cartelli
Sui cartelli che indicano il prezzo al chilo del pesce non troveremo più scritto sardoni, bensì alici. E così anche per nostrano ribone che diventa pagello fragolino, il guato che si trasforma in ghiozzo, i girai i zatterini e l’asià niente di meno che palombo cane. Pena una multa salata per il pescivendolo se non scriverà i nomi in italiano. Lo sa bene la rivendita ambulante di piazza Ponterosso alla quale la Capitaneria di Porto ha comminato una sanzione di 1.167 euro a causa dell’esposizione di cartelli con i soli termini dialettali sardoni e caperozzoli, mentre la dicitura corretta per il ministero è alici e vongole. “Quel giorno – ammette Guido Doz, presidente regionale di Agci pesca e titolare con fratello Michele della rivendita – abbiamo preparato in velocità il banco e abbiamo sbagliato perché la normativa ci obbliga ad usare per le indicazioni commerciali i nomi dei pesci in lingua italiana. Però la tolleranza da parte della Capitaneria è pari a zero”. (…) “E’ una norma a tutela del consumatore,– precisa Felice Tedone, vice comandante della Capitaneria di Porto – è più onesto scrivere il nome in italiano in quanto garantisce la chiarezza delle indicazioni anche all’acquirente non triestino. E poi non è vero che siamo così fiscali – sottolinea - ai rivenditori costa poco scrivere il termine corretto e nessuno vieta di riportare tra parentesi anche il termine locale”. Intanto i 1.167 euro di multa sono stati pagati. (…)
(Da il Piccolo dell’8.12.2009)

Dan Brown e l’elogio della massoneria
(…) Sono un appassionato della libertà di pensiero … e penso che i miei libri illustrino come i grandi sistemi, tipo le religioni, si trascinino dietro anche molta intolleranza. … E all’università ho aperto gli occhi sulle religioni, troppo intolleranti … Ah, se durante le mie ricerche avessi trovato un solo documento che denunciasse che i massoni hanno commesso delle malefatte, l’avrei scritto a chiare lettere. Invece ho sempre trovato massoni aperti e tolleranti. Questo è un bene, in un mondo dove spesso ci si uccide perché si tiene troppo alla propria versione della verità. Nella Massoneria, invece, vi sono le persone più diverse, ma tutti si chiamano fratelli! (…)
(Da il Giornale del 9.12.2009, segnalato da www. il Mascellaro | ...quando la Bassa e` anche un punto di vista )

Premio Auschwitz - Giovanni Paolo II
CITTA' DEL VATICANO - Benedetto XVI ha consegnato questo mercoledì il ‘Premio Auschwitz per i diritti umani - Giovanni Paolo II’ al filosofo e saggista francese André Glucksmann. La breve cerimonia ha avuto luogo in una saletta attigua all'Aula Paolo VI, al termine dell'Udienza generale. Questo riconoscimento viene dato a quelle personalità che si sono distinte nella promozione e nella difesa dei diritti umani, secondo gli insegnamenti e la testimonianza di Giovanni Paolo II. Glucksmann, autore di libri come Le discours de la guerre (1968) o Les Maîtres penseurs (1977), è un grande sostenitore della causa cecena. Alla cerimonia erano presenti i membri della giuria: il Cardinale Franciszek Macharski, Andrzej Zoll, presidente dell'Accademia, e Waldemar Rataj.
(Agenzia Zenit del 9.12.2009; nel 1999 André Glucksmann appoggiò l’aggressione della NATO alla Serbia)

Terra Santa: dopo la terra, ora gli immigrati portavano via anche l’acqua
Jalbun è un villaggio palestinese di circa 2500 abitanti, situato nel nord della Cisgiordania a non molta distanza da Jenin, e circondato da tre colonie israeliane (Ma’ale Gilboa, Mirav Kibbutz e Malkishua). Un articolo della Caritas di Gerusalemme ripercorre la storia recente di questo piccolo centro agricolo perché simbolica di quanto avviene in molti altri casi simili. Le tre colonie israeliane - dice la Caritas - occupano le colline attorno Jalbun e le loro acque reflue si riversano a fondovalle rendendo di fatto inutilizzabili i campi o compromettendo i raccolti e la loro buona qualità. Circondato per tre lati dal muro di separazione costruito da Israele, a causa di una rottura del sistema fognario le strade di Jalbun sono state invase di recente dalle acque reflue delle tre colonie. Ma il peggio avviene sottoterra: “Gli additivi chimici presenti nelle acque - dice il presidente del consiglio comunale di Jalbun, Samir Abu al-Roub - fanno ammalare le nostre piante e l’agricoltura sta diventato un’attività impossibile da praticare”. Inoltre, Israele impedisce ai palestinesi di scavare pozzi ma controlla nel frattempo il 90% delle risorse idriche dell’intera Cisgiordania e a Jalbun l’acqua arriva soltanto su autobotte che la maggior parte delle famiglie a stento può permettersi e che risultano comunque insufficienti. Jalbun è scollegata dal sistema idrico generale, ma anche in quel caso riceverebbe acqua non più di una volta a settimana dice Nader al-Khateeb, direttore generale dell’organizzazione non-governativa per lo sviluppo dell’acqua e dell’ambiente (Wedo). Secondo stime correnti, Israele oltre a controllare i principali bacini della regione, gestisce circa 50 pozzi da dove estrae 50 milioni di metri cubi d’acqua all’anno destinati ai suoi circa 300 mila coloni; ai palestinesi è invece rimasto il controllo di 200 pozzi di superficie da cui si possono estrarre poco più di cento milioni di metri cubi d’acqua all’anno destinati a due milioni e mezzo di palestinesi.
(Agenzia Misna del 9.12.2009)

Buddisti pacifisti
COLOMBO - Un gruppo di oltre un centinaio di individui armati di pali e spade ha assaltato questa domenica la chiesa cattolica di Nostra Signora della Rosa Mistica a Crooswatta, nella parrocchia di Kotugoda, a Ja-Ela, pochi chilometri a nord di Colombo. L'attacco si è verificato al termine della Messa delle sette del mattino, ha reso noto questo martedì Eglises d'Asie, l'agenzia delle Missioni Estere di Parigi. Il gruppo, costituito da estremisti buddisti, ha saccheggiato l'edificio e rotto statue, l'altare e tutto il mobilio liturgico davanti al responsabile della parrocchia, padre Jude Denzil Lakshman, che stava cercando di portare i fedeli fuori dal tempio. Il sacerdote è stato attaccato con una spada e si è salvato grazie all'intervento di un giovane della parrocchia. Vari fedeli sono stati feriti e hanno dovuto essere ricoverati in ospedale. Gli assalitori hanno anche dato fuoco alla macchina del sacerdote e a vari altri veicoli, per la maggior parte moto che appartenevano a famiglie povere. Dopo essersi resi conto dell'attacco alla loro chiesa, circa 500 cattolici hanno organizzato un sit in nelle strade in segno di protesta, chiedendo che la polizia arrestasse i responsabili dell'aggressione. Nella località convivono, con qualche tensione, circa 300 famiglie cattoliche e 350 famiglie buddiste.
La parrocchia cattolica non ha potuto completare la ricostruzione della chiesa, iniziata nel 2007, a causa della violenza degli estremisti buddisti, fomentati dai responsabili di un monastero buddista vicino. Gli scontri tra le due comunità sono aumentati negli ultimi anni. Nel 2006 è stata distrutta una statua della Madonna, e nel 2007 è accaduto lo stesso a tutte le statue della chiesa. Il 6 ottobre 2007, nonostante una decisione iniziale della Giustizia a favore dei cristiani, la polizia di Ja-Ela ha sospeso la celebrazione dell'Eucaristia in pieno svolgimento perché “disturbava l'ordine pubblico”. Alcuni giorni prima, il responsabile del vicino monastero buddista aveva minacciato la comunità cattolica di “uccidere una quindicina di persone” se la costruzione della chiesa non si fosse fermata immediatamente.
Considerava la presenza di un edificio cristiano “un insulto” a tutte le famiglie della regione. (…)
(Agenzia Zenit del 10.12.2009)

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