In dirittura d´arrivo il nuovo piano che potrebbe portare la cassa integrazione per altri 1500 addetti
Alitalia, benefici per 100 milioni
Un decreto del governo per tagliare i costi delle compagnie
di EDOARDO BORRIELLO
ROMA - Benefici per 100 milioni di euro a favore dell´Alitalia da un decreto sul trasporto aereo che il governo presenterà al prossimo consiglio dei ministri. Al termine di quello svoltosi ieri, nel corso del quale ha illustrato lo «stato dell´arte» dell´Alitalia, il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta ha annunciato la presentazione di un decreto sui «requisiti di sistema» per il settore aereo, che produrranno benefici per tutte le compagnie aeree che operano in Italia (circa 300 milioni di euro complessivamente) e in particolare per l´Alitalia (un centinaio di milioni), che potrà così rivedere il piano industriale e procedere all´aumento di capitale per 1,2 miliardi di euro. La revisione del piano è il presupposto richiesto da Deutsche Bank e Banca Intesa per costituire il consorzio di garanzia per la ricapitalizzazione.
Il problema era stato discusso giovedì pomeriggio a Palazzo Chigi in un vertice tra il vice premier Giulio Tremonti, il sottosegretario Gianni Letta e l´amministratore delegato dell´Alitalia, Giancarlo Cimoli. Quest´ultimo aveva insistito sul varo dei «requisiti di sistema», una serie di misure, anche fiscali, che porteranno ad una riduzione delle tariffe praticate dagli operatori del settore - gestori aeroportuali, controllori di volo, handling, ecc. - nei confronti delle compagnie aeree. A tale proposito l´Enav ricorda che le sue tariffe per il controllo del traffico aereo, pur essendo tra le più basse in Europa, non sono state aumentate quest´anno. Il sottosegretario ai Trasporti, Mario Tassoni, ha confermato che il decreto annunciato da Letta è già in preparazione e sarà presentato al consiglio dei ministri della prossima settimana.
La revisione del piano Alitalia comporterà nuovi interventi sul network della compagnia e sul costo del lavoro, al fine di recuperare, anche con i «requisiti di sistema», 400 milioni di euro. Per il solo costo del lavoro il recupero si aggirerebbe sui 100 milioni di euro.
Il risultato, dicono i sindacati, sarà un allargamento della cassa integrazione ad altri 1.500 dipendenti, oltre i 600 già individuati. La compagnia esclude questa possibilità e ventila il possibile ricorso ad altre misure. Tuttavia, in un volantino diffuso ieri, Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt. Ugl e Anpav puntano il dito non solo contro il management, reo a loro avviso di una gestione aziendale «asfittica», ma anche contro il governo che, dicono, finora non avrebbe assunto provvedimenti a sostegno del settore.
Per i sindacati il governo è il vero assente in questa vicenda, non solo per i provvedimenti che si era impegnato ad attuare, ma soprattutto perché «incapace di assicurare una politica dei trasporti», al cui interno inserire il sistema aereo italiano. Di fronte a queste incertezze, osservano i sindacati, c´è chi si ostina a pensare al fattore lavoro come valvola su cui insistere. «Per parte nostra - affermano nessuno spazio ad ulteriori interventi sul lavoro: c´è un cammino da portare avanti, quello intrapreso il 25 febbraio scorso, che con gli accordi di luglio è proseguito nella giusta direzione».
Intanto il personale di cabina Alitalia aderente a Cgil, Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Anpav, ha deciso, nel corso di una riunione intersindacale che si è svolta ieri, di avviare una iniziativa di mobilitazione con un primo sciopero l´8 ottobre prossimo.
(La Repubblica)
CIAO
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