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Risultati da 1 a 10 di 24
  1. #1
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    Predefinito Aderireste Ad Una Lista Civica Nazionale?

    Sta nascendo in italia una nuova proposta politica.

    "GOVERNO CIVICO"
    governocivico@yahoo.it
    listacivicanazionale@yahoo.it

    Hanno gia aderito al progetto oltre 400 liste civiche e movimenti in tutta italia che hanno sottoscritto il seguente DOCUMENTO:

    GOVERNO CIVICO

    LA CARTA DEI PRINCIPI





    Il Coordinamento Civico Nazionale nasce, quale soggetto politico, dal processo di riarticolazione che interessa la società civile e si manifesta attraverso un crescente numero di associazioni, gruppi, movimenti radicati sul territorio.

    A tale galassia appartengono le liste civiche che, allo scopo di affermare la centralità del cittadino come soggetto dell’azione politica, si presentano come aggregazioni di cittadini e cittadine su contenuti e progetti, identificati come prioritari rispetto alle collocazioni politiche.



    La rete civica è una delle risposte forti della società alle tensioni e ai problemi che investono il nostro Paese, che espongono i cittadini al rischio di ruolo essenzialmente funzionale alle transazioni economiche e subordinato rispetto agli apparati.

    La rete civica rivolge il proprio impegno per assottigliare le disuguaglianze sociali, per sostenere le politiche perequative dei governi, per evitare qualsiasi restrizione delle garanzie democratiche.



    L’anomalia della situazione politica italiana sta aggiungendo a tali rischi il progressivo impoverimento dei ceti medi e bassi, la deistituzionalizzazione del sistema di relazioni democratiche, una esasperata personalizzazione del confronto politico.



    Le proposte avanzate dal Governo Civico per difendersi da tali rischi sono riconoscibili in tre categorie: un diverso modello di società di cittadini, che al fluido svolgersi degli interessi privati affianchi una solida rete di diritti sociali; la pace come presupposto inalienabile per la crescita nella convivenza; la democrazia deliberativa, caratterizzata da scelte che salgano dal basso, attraverso un diffuso coinvolgimento orizzontale.



    Queste proposte rispondono a domande che hanno in comune elementi tra loro connessi. Esse sono per lo più domande di beni collettivi, cioè indivisibili o difficilmente divisibili, la cui produzione e distribuzione richiede decisioni collettive, valide per tutti, e non semplici meccanismi di mercato. Sottendono quindi un bisogno di “pubblico”. Esemplare è, in proposito, la difesa del principio di legalità, della preminenza pubblica in tema di servizi sociali, sanità, scuola e formazione fisica e intellettuale, nonché la gestione di beni primari come l’acqua.



    Quale soggetto politico, la proposta del Governo CIvico trova la sua ragion d’essere in questo quadro di problemi e di rapporti. Esso si colloca nell’ampio spazio politico che si estende tra i partiti e i movimenti per la sua capacità di partecipare ad aggregazioni efficaci perché basate su contenuti concreti. È in grado di interloquire efficacemente con i partiti, infatti, perché dotata di risorse proprie di identità, partecipazione, attivismo, capacità di dialogo.

    La mentalità civica è estranea ai dogmatismi e alle chiusure, ma anche alle scelte astratte e all’accanimento ideologico. Si concretizza anche nello stringere alleanze con le forze politiche tradizionali sulla base della condivisione di principi e programmi, soggetti questi ultimi a verifiche periodiche.

    Il principio del diritto alla pace nella democrazia, per esempio, presuppone e coprende tutti gli altri diritti, tra i quali sono particolarmente avvertiti il riconoscimento e il rispetto delle differenze culturali, la solidarietà e la legalità, l’equa fruibilità dei beni comuni (acqua, aria, suolo), lo sviluppo equilibrato, il congruo rafforzamento dello stato sociale.



    Le specificità espresse dal Coordinamento sono molte e derivano dalla sua natura di soggetto portatore di una cultura civica che vuole allargare alle assemblee elettive nazionali, ad esempio attraverso le primarie.

    Adeguata è perciò la metafora dell’arcipelago: una struttura orizzontale, una federazione nazionale di realtà locali, un insieme organico di idee, competenze, entusiasmi, di uomini e donne accomunati dall’impegno a realizzare progetti che nascono dalla conoscenza del territorio e delle sue peculiarità. In tal senso, il Governo Civico vuole incidere, anche a livello giuridico-costituzionale, sulla struttura della convivenza democratica promuovendo l’attualizzazione del principio di sussidiarietà verticale.



    È funzione specifica del Coordinamento civico promuovere la partecipazione dei cittadini alla gestione della vita pubblica a tutti i livelli, nessuno escluso. Per essere efficace, la partecipazione deve essere caratterizzata dalla trasparenza e competenza, e dalla fiducia di operare in politica per produrre risultati tangibili nell’interesse di tutti, e dalla difesa della centralità del cittadino. Nell’orizzonte ideale dei Civici la politica è un’attività svolta dai cittadini esclusivamente per perseguire il bene comune. Una società è autenticamente democratica se è per i cittadini, ma anche se è dei cittadini, se esaudisce le loro preferenze e le loro istanze, se riesce a coinvolgerli nello sforzo collettivo di ricomporle e soddisfarle.



    Soprattutto sul territorio, dove gli interessi implicati sono facilmente identificabili e mobilitabili, la democrazia partecipata trova il suo campo di applicazione più adeguato. Caso esemplare quello di decisioni che comportino un impatto ambientale (l’installazione di antenne, di inceneritori, grandi arterie viarie, ecc.).



    Ne consegue che l’istituzione di tavoli permanenti di lavoro che innervino il territorio di processi decisionali di tipo deliberativo contribuisce a riconciliare i cittadini con la politica e a coinvolgerli nel governo del territorio stesso.



    Lo sviluppo è un processo di espansione delle libertà reali di cui godono gli esseri umani, dove le libertà reali sono a loro volta le capacità di cui gli individui dispongono per condurre in modo soddisfacente le loro vite. Le libertà definiscono lo sviluppo, e sono nel contempo mezzi efficaci per promuoverlo. Vi sono molti tipi di libertà, economiche, politiche, sociali, etiche. Sono tutte tra esse correlate e tutte concorrono allo sviluppo. Le libertà politiche che sono al cuore della democrazia, oltre a esserne parte, intrattengono un potente rapporto strumentale con lo sviluppo.



    I diritti politici e civili, e in specie quelli che garantiscono discussioni, dibattiti, critiche e dissensi aperti, sono al centro dei processi che generano scelte informate e meditate.

    L’impegno civico vuole dunque realizzare nelle comunità locali, trasferendolo a livello sempre più vasto, un modello di società aperta che favorisca la crescita di cittadini emancipati e liberi, legati dall’ideale di solidarietà, che offra a tutti eguali opportunità di vita e di democratica partecipazione alla vita sociale.



    Il Coordinamento delle liste civiche intende recare il suo contributo fattivo all’obiettivo di far funzionare la democrazia per la gente comune, in particolare per tutti i settori della popolazione non coinvolti nella partecipazione politica.

    Infatti solo la pratica della democrazia favorisce lo sviluppo e la giustizia sociale. La forte tensione solidale che caratterizza l’arcipelago civico impone ogni sforzo per armonizzare le esigenze della crescita economica con la salvaguardia dei diritti delle fasce sociali deboli in tema soprattutto di sanità, assistenza, educazione.

    Per il bene comune vanno dunque restituiti il futuro ai giovani, la solidarietà a quanti vivono in condizioni di difficoltà e di solitudine, rispetto e amore agli anziani, tutela adeguata al cittadino consumatore. Va promossa la funzione sociale dell’impresa che deve generare profitto offrendo effettive opportunità occupazionali.



    La partecipazione a deliberazioni collettive è il nostro modello ideale di azione politica. Il cittadino ne è il soggetto centrale.

    Essere cittadino significa così essere titolare di diritti e doveri, che sono elementi costitutivi della democrazia e dello sviluppo. Il termine “sviluppo”, inteso in una accezione larga e ricca, non è null’altro che lo sviluppo dei diritti. Parimenti, difendere e promuovere la democrazia significa opporre una resistenza, intransigente proprio perché meditata, agli attacchi cui i diritti vengono sottoposti: il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro, il diritto a una informazione trasparente e onesta, il diritto a una giustizia efficiente e imparziale.



    Il movimento civico considera sua la battaglia per questi diritti, giacché essi costituiscono la sostanza dell’autonomia individuale e della dignità dell’essere umano.

    Ove si sostituisca al linguaggio dei diritti il linguaggio degli interessi, si accelera il degrado istituzionale.

    Il linguaggio dei diritti è particolarmente coerente al Governo Civico, che è pragmatico ma fortemente orientato in senso ideale. I diritti sono la misura della civiltà, perché calano gli ideali nella concretezza della vita di tutti i giorni e anche perché esigono di essere estesi e generalizzati.

    L‘attuale effervescenza di domande di diritti discende dalla comparsa di nuovi soggetti collettivi come il Governo Civico, la cui presenza, o la cui attivazione politica, esige di ritoccare il modo convenzionale di intendere i diritti e la cittadinanza. Nel caso della partecipazione delle donne, il Governo Civico promuove un incisivo impegno per adeguare la legislazione e le azioni politiche concrete al fine di garantire uguali opportunità.

    Nel caso degli immigrati la questione presenta due facce. Da una parte vi è infatti quella della estensione agli immigrati dei diritti pieni di cittadinanza, dall’altra vi è quella del riconoscimento di diritti legati alla loro specificità culturale. Le peculiarità culturali possano essere conservate e sviluppate proprio in un contesto di libertà e di integrazione sociale, nel quale giocano un ruolo decisivo il pluralismo sociale, l’apertura delle istituzioni, i diritti sociali.

    La ricchezza degli scambi sociali, l’accesso ai luoghi dove vengono prese le decisioni pubbliche, la sicurezza sociale e l’assenza di una umiliante divisione etnica del lavoro, sono condizioni di garanzia della qualità di vita per tutti, quale sia la loro cultura.



    La difesa dell’ambiente rientra tra le priorità dell’esperienza amministrativa civica, la cui vocazione è uno stile di vita compatibile con l’habitat naturale. Nella loro azione di tutela e valorizzazione ambientale, le amministrazioni cittadine si avvalgono con profitto del contributo di gruppi e associazioni locali.



    La vastità e la ricchezza dell’insigne patrimonio artistico diffuso capillarmente nel Paese fa sì che l’esperienza amministrativa civica sia avvezza anche a confrontarsi con rilevanti problemi di conservazione e valorizzazione dei beni culturali. Anche in tal caso l’approccio è funzionale al godimento del bene da parte dei cittadini e alla sua messa al servizio di uno sviluppo turistico sostenibile. Ciò è possibile soltanto mantenendo la pubblica proprietà del patrimonio o, in stretto subordine, ottenendo dal privato garanzie precise e senza limiti temporali che quel bene potrà venire liberamente fruito dalla comunità.

    Ma è sul piano della cultura intesa come espressione autentica della propria identità storica che l’arcipelago civico impegna una parte rilevante delle sue energie. Porre l’accento sulle peculiarità del vissuto locale si traduce in arricchimento dell’intero sistema Paese: le diversità, anche linguistiche, stimolano al confronto, inducono al dialogo, educano alla convivenza, e nel rispetto reciproco preparano i cittadini della nuova Europa.



    Il Coordinamento Civico Nazionale si propone quale risorsa di governo in grado di realizzare, in unità d’intenti anche con le forze politiche che condividono i suoi princìpi e i suoi programmi, modelli avanzati di una società aliena da apatie e velleità, resa forte invece dalla consapevolezza della sua irripetibile identità, dei suoi inalienabili diritti, dei suoi radicati valori.


    Se vuoi ulteriori informazioni scrivi a:
    governocivico@yahoo.it
    listacivicanazionale@yahoo.it

    IL FORUM: http://www.politicaonline.net/forum/...hp?forumid=155

  2. #2
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    Predefinito Re: Aderireste Ad Una Lista Civica Nazionale?

    Non sapevo se rispondere M.N.F. oppure B.F.T.C.

    comunque mi sembra una cretinata di prima categoria

  3. #3
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    Il programma riportato mi sembra lacunoso: mancano i riferimenti all' Unione Europea, quali sarebbero gli organi di ciascuno dei "tutti" i livelli a cui il Movimento vorrebbe operare, con chi riterrebbe opportuno allearsi e tante altre cosucce...

    Comunque un esempio di Lista Civica al potere c'e' ed e' la Giunta Regionale del Friuli-Venezia Giulia (Illy + centrosinistra) che sta muovendosi bene.

    Dato che i suoi fiori all' occhiello sono l' Euroregione e l' abolizione dell' Irap, posso solo consigliare a matteotti di scrivere molto di piu' su come vede questi punti un organismo deputato al coordinamento delle Liste in tutta la repubblica italiana.

  4. #4
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    no, le liste civiche non mi son mai piaciute.

  5. #5
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    no, ho sempre odiato le liste civiche

  6. #6
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    A livello nazionale non vedo l'utilità di una lista civica.

  7. #7
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    In Origine Postato da Mauam
    A livello nazionale non vedo l'utilità di una lista civica.

  8. #8
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    Sì, a condizione che adotti un orientamento anticapitalista in campo economico e che sia orientata, nell'eventualità di alleanze, verso una pregiudiziale anticapitalista.

    Buone le idee del partecipazionismo, della comunità e della difesa ambientale.

  9. #9
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    Potrebbe essere interessante, però non son molto convinto.
    "Gli idoli di legno possono vincere, le vittime umane venir sacrificate."
    Karl Marx

  10. #10
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    In Origine Postato da Mitteleuropeo
    Il programma riportato mi sembra lacunoso: mancano i riferimenti all' Unione Europea, quali sarebbero gli organi di ciascuno dei "tutti" i livelli a cui il Movimento vorrebbe operare, con chi riterrebbe opportuno allearsi e tante altre cosucce...

    Comunque un esempio di Lista Civica al potere c'e' ed e' la Giunta Regionale del Friuli-Venezia Giulia (Illy + centrosinistra) che sta muovendosi bene.

    Dato che i suoi fiori all' occhiello sono l' Euroregione e l' abolizione dell' Irap, posso solo consigliare a matteotti di scrivere molto di piu' su come vede questi punti un organismo deputato al coordinamento delle Liste in tutta la repubblica italiana.
    Vorrei solo farti notare che tra l'arcipelago di liste civiche che hanno aderito a "Governo Civico" la più importante è proprio quella di R. Illy.
    Il Progetto civico nazionale è stato presentato a Trieste nel maggio 2004.
    Il Presidente Nazionale di Governo Civico è L'On. Roberto Damiani.

    Saluti

 

 
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