VOTO IN AFGHANISTAN, MINISTRO INTERNI: I TALBAN HANNO FALLITO

KABUL - Le elezioni parlamentari svoltesi oggi in Afghanistan rappresentano un fallimento per i taleban, ha detto oggi il ministero dell'interno di Kabul. ''Dopo tutte le loro millanterie, per i taleban e' stato proprio un grosso fallimento'', ha dichiarato dopo la chiusura dei seggi, oggi pomeriggio, il portavoce del ministero Lutfullah Mashal. ''E' andato tutto molto bene, al di la' delle nostre aspettative'', ha aggiunto, sottolineando che non c'e' stato ''un solo civile ferito'' durante le operazioni di voto.

Il voto di oggi in Afghanistan costituisce una ''riuscita espressione di democrazia'' di cui il generale italiano Mauto del Vecchio, coamndante delle forze Nato della missione Isaf si congratula anzitutto con il popolo e le istituzioni afgane. Si tratta, ha detto, di ''un'altro passo verso una pace ed una stabilita' durevoli per questo Paese''.

I seggi in Afghanistan hanno cominciato a chiudere Alle 16 ora locale (130 in Italia). Tutti coloro che si trovano gia' nei locali per votare avranno pero' la possibilita' di deporre la loro scheda nell'urna - ha dichiarato il portavoce della commissione elettorale Bronwyn Curran.

Circa 12 milioni e mezzo di afghani sono stati chiamati a eleggere tra 5.800 candidati i 249 deputati dell'Assemblea nazionale (Wolesi Jirga), come pure 34 consigli provinciali. La consultazione, che si e' svolta in un contesto di violenze e intimidazioni quotidiane in alcune province del sud e dell'est, costituisce l'ultima tappa del processo di transizione politica lanciato con la Conferenza internazionale di Bonn (dicembre 2001) - seguita di un mese alla caduta del regime dei Taleban per l'intervento militare americano - dopo l'adozione della Costituzione (gennaio 2004) e le elezioni presidenziali (ottobre 2004).

Il governo del presidente Hamid Karzai e i suoi alleati nella comunita' internazionale hanno invitato gli afghani a recarsi alle urne in massa, per eleggere le nuovo istituzioni democratiche e voltare pagina, dopo oltre 25 anni di occupazione sovietica, guerra e crisi. Sul risultato del voto pesano diverse incertezze, in un Paese dipendente dall'aiuto internazionale e dove la stabilita' e' in gran parte dovuta alla presenza della Coalizione militare sotto comando americano (20.000 uomini) e alla Forza di assistenza alla sicurezza (Isaf) della Nato (10.500 uomini).

La prima incertezza riguarda la sicurezza, che dovrebbe essere garantita in prima battuta da circa 28.000 soldati e 55.000 poliziotti afghani, appoggiati in caso di necessita' dalle truppe straniere. Militanti del passato regime dei Taleban, forti soprattutto nel sud e nell'est, sono protagonisti di violenze e scontri quotidiani, ed hanno annunciato che faranno di tutto per far fallire la consultazione.

Vi e' poi' l'incertezza sulla partecipazione al voto, novita' in un Paese dove il 70% della popolazione e' analfabeta e l' autorita' di miliziani e capitribu' domina nelle zone rurali.

Un'altra preoccupazione e' la durata dell'apertura dei seggi (10 ore), che si teme possa essere insufficiente. Infine, l'ultima incertezza riguarda la possibilita' di irregolarita' e brogli, dopo una campagna elettorale segnata da intimidazioni, anche per le difficolta' che avranno gli 8.000 osservatori internazionali a recarsi in tutti i seggi.

(ansa)