Lettera aperta di Danilo Quinto, tesoriere del Partito Radicale Transnazionale

Al Partito Radicale, A Radio Radicale,
Agli Organi di Stampa

Roma, 9 agosto 2005

• L'ufficio stampa del Partito Radicale Transnazionale rende noto quanto segue:

Ho ascoltato per puro caso gli ultimi 18 minuti della conversazione di Marco Pannella con Massimo Bordin, andata in onda domenica sera e lunedì mattina su Radio Radicale ed ho appreso da questa autorevole fonte che avrei dato le dimissioni da Tesoriere del Partito e sarei stato sostituito con un non meglio precisato rappresentante legale.

E’ solo l’ennesima falsità consumata a mio danno da quando –circa due anni- è cominciata una campagna denigratoria e di delegittimazione della mia persona. E’ dunque giusto ristabilire la verità dei fatti.

Per circa venti anni ho servito il PRT e tutti i soggetti del movimento radicale, “inventando” mezzi, risorse umane e strutture per autofinanziarle, adempiendo non solo il mio incarico ufficiale e politico di Tesoriere del PRT negli ultimi dieci anni, ma anche un fattuale affidamento delle mansioni di general manager, direttore amministrativo, capo del personale, public relation man e altro. Cominciai da una situazione molto deficitaria, a causa di folli spese precedentemente decise, e, nonostante la spoliazione del patrimonio del Partito, non certo ad opera mia, ma di chi aveva dissipato le risorse precedenti, ho valorizzato l’intero patrimonio radicale e procacciato decine e decine di miliardi di vecchie lire che hanno consentito di non aggravare la situazione e di continuare una attività politica, che non sempre è stata decisa secondo canoni logici ed economici, sulla quale non avevo alcuna possibilità di intervento, decisa, non sempre lucidamente, dal “monarca” e dal suo entourage di fedelissimi.

Non reputo corretto rendere note vicende interne del Partito, ma devo far sapere all’opinione pubblica che ho rendicontato la mia attività ampiamente, in una relazione di ventitré cartelle e diciotto allegati acquisita agli atti ufficiali e distribuita alla classe dirigente, poiché deve essere evidente che tutti, componenti e soggetti singoli, nell’ambito del PRT, hanno largamente goduto delle finanze procacciate per mia opera, oggi denegata, forse solo per evitare di dover riconoscere il mio impegno e le mie capacità, che hanno comportato solo la mia esposizione personale.

Da circa un anno avevo rappresentato la totale incapienza di cassa (dovuta soprattutto a “campagne” e “lotte” della cui natura e sulla cui utilità dovrei esprimere giudizi politici non lusinghieri), che avrebbe ben presto reso impossibile pagare gli stipendi e adempiere agli oneri fiscali e contributivi. Essendo rimasto non solo ignorato, ma addirittura dileggiato, ho messo il mio mandato di Tesoriere a disposizione del Partito, avvertendo che solo una rinnovata fiducia avrebbe potuto indurmi a riconsiderare un mio ruolo fattivo. Nessuno mi ha risposto. Tuttavia, appena mi sono messo da parte, “qualcuno” ha trovato fondi per pagare i dipendenti, che le mie precedenti sollecitazioni non avevano indotto a reperire. E questo è stato solo l’ultimo sottile oltraggio portatomi.

Avevo soprasseduto a formalizzare le dimissioni in quanto Marco Pannella mi aveva invitato –più o meno alla lettera- a non turbare il suo riposo sabbatico di due mesi. Ma poi mi ha costretto a rendicontare, a mettere a disposizione carte e documenti, non rispettando il mio periodo sabbatico ed, infine, apprendo sì dalla sua viva voce, ma da Radio Radicale e dunque, coram populo, che invece di andare in ferie mi ha fatto “dimissionare” dagli organi del Partito e sostituire.

E’ perciò necessario che io tuteli la mia immagine, rendendo noto che da un mese avevo rimesso il mandato e adempiuto pienamente a tutti gli obblighi connessi; non è vero quanto dichiarato da Marco Pannella circa mie mancate consegne, mentre è vero che nessuno mi ha indicato se e a chi “lasciare” il posto. Non è nemmeno vero che me ne sia andato alla chetichella, come se avessi da nascondere, mentre è vero che ho espresso personalmente a Marco Pannella già da tempo l’intenzione di lasciare un Partito che non ha manifestato alcuna forma di gratitudine per quello che gli ho dato e che ha “ingrassato” posizioni personali, ma non la mia, imponendo condotte non sempre condivise e senza alcun dialogo democratico, a dispetto della “predicazione” esterna. Ed anche questo è un giudizio politico che ritengo di avere il diritto di esprimere, atteso che tutta l’organizzazione si è retta per almeno dieci anni sulle mie spalle.

Avrei dovuto andar via prima e sbattendo la porta, ma la mia educazione e la mia eleganza me lo hanno impedito, non avendo ancora imparato a non dare pane ai porci.

Pertanto, nel confermare la rinuncia alla carica di Tesoriere, comunico e formalizzo anche le mie dimissioni dal Partito Radicale Transnazionale, riservandomi ogni diritto, ragione ed azione sia in sede civile sia in sede penale, per la tutela dei miei interessi economici e della mia immagine, diffidando chiunque dal diffondere notizie e illazioni che possano anche lontanamente riguardarmi, senza aver preventivamente acquisito la mia “versione”.

Danilo Quinto