quella dell'abolizione del T.F.R. è un'altra battaglia che andrebbe cavalcata. Stanno cercando di farla passare non sollevando troppo clamore, daccordo con la Triplice sindacale, ma è un provvedimento che comporta conseguenze inimmaginabili.Testo originale scritto da Massimiliano71
Non i fondi pensione integrativi: ragazzi sono un'inculata pazzesca! Scusate il termine ma è l'unico col quale si possono definire: sono stati fatti attenti studi ed è venuto fuori che nel migliore dei casi un giovane di 30 che inizia a farsi la pensione integrativa ora versando l'intero fondo trattamento fine rapporto (quindi se lavora per 35 anni nello stesso posto non vedrà un euro di liquidazione) vedrà integrarsi la pensione dell'INPS per non più del 22% (soltanto se l'andamento dei mercati finanziari sarà stato eccellente per i prossimi 30 anni!).
Quindi, visto che la pensione dell'INPS sarà il 50% dell'ultimo stipendio andrà a prendere, se tutto va bene, non più del 70% dell'ultimo stipendio.
Molto meglio scegliere per il TFR (che ha una rivalutazione fissa ma garantita, mentre i fondi pensioni sono legati all'andamento delle borse) e utilizzarlo alla fine per passare una vecchiaia serena.
Se poi uno riesce a mettere da parte un gruzzoletto in altro modo tanto meglio, ma i fondi pensione sono un pozzo senza fondo, ricordatevelo!
- come diceva giustamente Massi, non da nessuna garanzia sul futuro, essendo legato ai rendimenti dei mercati borsistici (ricordiamo che in america con la crisi delle borse, parecchi gestori di fondi sono finiti paurosamente a picco, lasciando con il sedere per terra i lavoratori....)
- snatura completamente il ruolo di quelle che dovrebbero essere le organizzazioni sindacali, (attraverso i CCNL la Triplice si è organizzata per gestire direttamente i fondi pensione), trasformandole in centrali di potere economico in grado di indirizzare a proprio piacimento gli investimenti su titoli, affossando e facendo salire quindi le azioni di chi più gli aggrada.
- soffoca le piccole-medie imprese, togliendo loro liquidità (il TFR era "accantonato" dal datore di lavoro, che ovviamente lo investiva nell'impresa), relegandole così ancora più alla mercè delle banche; immettendo tale liquidità nei mercati borsistici a esclusivo vantaggio delle grande aziende multinazionali che hanno i propri titoli quotati. Ma l'economia italiana non ci è sempre stato detto che si regge su di un tessuto di medie-piccole imprese??