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    Predefinito Prodi già annuncia una politica di lacrime, sangue e sacrifici

    Sulle colonne compiacenti de "la Repubblica", principale giornale della "sinistra" borghese

    Nell'accingersi a partire per la campagna elettorale per le primarie del "centro-sinistra", Prodi ha già anticipato quale sarà la sua "terapia d'urto" per risollevare l'economia del Paese depressa da oltre quattro anni di governo Berlusconi. E sarà, manco a dirlo, una politica di lacrime, sangue e sacrifici.
    Il tecnocrate democristiano lo ha annunciato in un'intervista a "la Repubblica" del 5 settembre, principale giornale della "sinistra" borghese e megafono compiacente dell'Unione, rilasciata subito dopo il suo intervento all'annuale summit capitalista di Cernobbio, dove a detta dello stesso intervistatore era stato trattato "come il vincitore designato" delle prossime elezioni politiche, "un cambio di umori che lo galvanizza". è fiutando questo cambiamento di vento nel Gotha del capitalismo italiano che il leader dell'Unione si sente incoraggiato a scoprire le sue carte, annunciando che se sarà eletto nuovo presidente del Consiglio la sua sarà "una terapia rapida, forte e organica".
    "Le misure che propongo - ha precisato - sono riforme di cui tutti hanno bisogno: dai poveri diavoli alla classe media fino ai cosiddetti `poteri forti'. Certo, ognuno dovrà fare sacrifici, rinunciare a qualcosa. Ma è uno sforzo che deve coinvolgere tutti senza penalizzare nessuno in particolare: una politica di ampio spettro ispirata ad un principio di equità". Come sia possibile una politica economica che serva a tutti, dai "poveri diavoli" fino ai "poteri forti", e senza penalizzare "nessuno in particolare", Prodi si è ben guardato dallo spiegarlo. Anzi, da buon democristiano si è subito premurato di abbassare i toni e smussare gli angoli, respingendo il termine "terapia-shock" suggerito dall'intervistatore, un termine "che non mi piace, perché ha un'accezione negativa", ha detto. Ma alla fine è venuto al dunque ammettendo che il problema principale del Paese, e dunque anche al centro della sua "terapia", è quello della "perdita di competitività dovuta alla mancata crescita della produttività".
    Quindi siamo alle solite: occorre produrre di più e a costi minori, che è la ricetta che da anni la classe dominante borghese va ripetendo come un'ossessione, e tutti i suoi governi con essa, di destra, di "centro" o di "sinistra" che siano. E difatti che cosa propone Prodi? "Bisogna - spiega l'economista democristiano - alleggerire la pressione fiscale sul costo del lavoro. E poi bisogna completare le liberalizzazioni", aprendo "i mercati della distribuzione, dai supermercati alle farmacie, e delle professioni".
    Ma non è la stessa politica economica basata sul principio neoliberista di "più mercato e meno Stato" applicata in dosi massicce dal governo neofascista di Berlusconi? E prima ancora dal suo stesso e dagli altri quattro governi di "centro-sinistra" che hanno governato nella precedente legislatura? Dove starebbe la "svolta", la "discontinuità" con la politica economica del neoduce?
    Anche sulla legge Biagi, con la quale il governo Berlusconi ha completato la liberalizzazione del "mercato del lavoro" istituzionalizzando ed estendendo il precariato come rapporto di lavoro "normale" per i giovani, Prodi si guarda bene dall'annunciare brusche inversioni di rotta. Al contrario, "dobbiamo conservare il principio della mobilità per favorire l'apprendimento professionale dei giovani"; anche se allo stesso tempo "dobbiamo combattere la ormai totale precarietà del posto di lavoro", dice ricorrendo a tutta la sua untuosità democristiana il leader dell'Unione, ben consapevole che sono stati proprio i governi di "centro-sinistra", con il "pacchetto Treu" e altre misure di "riforma" del "mercato del lavoro" ad aprire la strada all'infame legge 30.
    Per Prodi, come si deduce anche dal suo programma per le primarie, in cui sostiene "forme di flessibilità legate ai bisogni organizzativi e all'aumento della produttività più che alla riduzione dei costi", si tratterebbe quindi di apportare alla legge Biagi solo qualche correttivo al suo impianto neoliberista che la renda meno disumana e selvaggia, mantenendone però al tempo stesso inalterata la sostanza riguardo alla massima "flessibilità" nell'uso della mano d'opera da parte delle imprese. In poche parole, se verrà eletto premier, il tecnocrate democristiano non farà che proseguire il programma neoliberista e privatizzatore del suo precedente governo, riprendendo il discorso da dove era stato costretto ad interromperlo per lo sgambetto di Bertinotti. Che però stavolta è pronto, in cambio di uno strapuntino al governo, ad accettare senza fiatare una politica di "sacrifici" come e più drastica e antipopolare di quella che non si sentì di appoggiare allora.
    Del resto Prodi aveva già anticipato questo possibile scenario in un'intervista rilasciata a "La7" ad inizio agosto, in cui aveva dichiarato: "Sono abbastanza emiliano per non pensare a lacrime e sangue: se i sacrifici sono necessari per raggiungere degli obiettivi si debbono chiedere". E al tempo stesso aveva assicurato che questo non avrebbe causato difficoltà con gli alleati di governo, e in particolare con Bertinotti: "Non si vince in solitaria", aveva sottolineato il leader dell'Unione, e Bertinotti "è d'accordo per il gioco di squadra, ne sono sicuro".

    www.pmli.it

  2. #2
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    Predefinito Re: Prodi già annuncia una politica di lacrime, sangue e sacrifici

    In Origine Postato da un bolscevico
    Sulle colonne compiacenti de "la Repubblica", principale giornale della "sinistra" borghese

    Nell'accingersi a partire per la campagna elettorale per le primarie del "centro-sinistra", Prodi ha già anticipato quale sarà la sua "terapia d'urto" per risollevare l'economia del Paese depressa da oltre quattro anni di governo Berlusconi. E sarà, manco a dirlo, una politica di lacrime, sangue e sacrifici.
    Il tecnocrate democristiano lo ha annunciato in un'intervista a "la Repubblica" del 5 settembre, principale giornale della "sinistra" borghese e megafono compiacente dell'Unione, rilasciata subito dopo il suo intervento all'annuale summit capitalista di Cernobbio, dove a detta dello stesso intervistatore era stato trattato "come il vincitore designato" delle prossime elezioni politiche, "un cambio di umori che lo galvanizza". è fiutando questo cambiamento di vento nel Gotha del capitalismo italiano che il leader dell'Unione si sente incoraggiato a scoprire le sue carte, annunciando che se sarà eletto nuovo presidente del Consiglio la sua sarà "una terapia rapida, forte e organica".
    "Le misure che propongo - ha precisato - sono riforme di cui tutti hanno bisogno: dai poveri diavoli alla classe media fino ai cosiddetti `poteri forti'. Certo, ognuno dovrà fare sacrifici, rinunciare a qualcosa. Ma è uno sforzo che deve coinvolgere tutti senza penalizzare nessuno in particolare: una politica di ampio spettro ispirata ad un principio di equità". Come sia possibile una politica economica che serva a tutti, dai "poveri diavoli" fino ai "poteri forti", e senza penalizzare "nessuno in particolare", Prodi si è ben guardato dallo spiegarlo. Anzi, da buon democristiano si è subito premurato di abbassare i toni e smussare gli angoli, respingendo il termine "terapia-shock" suggerito dall'intervistatore, un termine "che non mi piace, perché ha un'accezione negativa", ha detto. Ma alla fine è venuto al dunque ammettendo che il problema principale del Paese, e dunque anche al centro della sua "terapia", è quello della "perdita di competitività dovuta alla mancata crescita della produttività".
    Quindi siamo alle solite: occorre produrre di più e a costi minori, che è la ricetta che da anni la classe dominante borghese va ripetendo come un'ossessione, e tutti i suoi governi con essa, di destra, di "centro" o di "sinistra" che siano. E difatti che cosa propone Prodi? "Bisogna - spiega l'economista democristiano - alleggerire la pressione fiscale sul costo del lavoro. E poi bisogna completare le liberalizzazioni", aprendo "i mercati della distribuzione, dai supermercati alle farmacie, e delle professioni".
    Ma non è la stessa politica economica basata sul principio neoliberista di "più mercato e meno Stato" applicata in dosi massicce dal governo neofascista di Berlusconi? E prima ancora dal suo stesso e dagli altri quattro governi di "centro-sinistra" che hanno governato nella precedente legislatura? Dove starebbe la "svolta", la "discontinuità" con la politica economica del neoduce?
    Anche sulla legge Biagi, con la quale il governo Berlusconi ha completato la liberalizzazione del "mercato del lavoro" istituzionalizzando ed estendendo il precariato come rapporto di lavoro "normale" per i giovani, Prodi si guarda bene dall'annunciare brusche inversioni di rotta. Al contrario, "dobbiamo conservare il principio della mobilità per favorire l'apprendimento professionale dei giovani"; anche se allo stesso tempo "dobbiamo combattere la ormai totale precarietà del posto di lavoro", dice ricorrendo a tutta la sua untuosità democristiana il leader dell'Unione, ben consapevole che sono stati proprio i governi di "centro-sinistra", con il "pacchetto Treu" e altre misure di "riforma" del "mercato del lavoro" ad aprire la strada all'infame legge 30.
    Per Prodi, come si deduce anche dal suo programma per le primarie, in cui sostiene "forme di flessibilità legate ai bisogni organizzativi e all'aumento della produttività più che alla riduzione dei costi", si tratterebbe quindi di apportare alla legge Biagi solo qualche correttivo al suo impianto neoliberista che la renda meno disumana e selvaggia, mantenendone però al tempo stesso inalterata la sostanza riguardo alla massima "flessibilità" nell'uso della mano d'opera da parte delle imprese. In poche parole, se verrà eletto premier, il tecnocrate democristiano non farà che proseguire il programma neoliberista e privatizzatore del suo precedente governo, riprendendo il discorso da dove era stato costretto ad interromperlo per lo sgambetto di Bertinotti. Che però stavolta è pronto, in cambio di uno strapuntino al governo, ad accettare senza fiatare una politica di "sacrifici" come e più drastica e antipopolare di quella che non si sentì di appoggiare allora.
    Del resto Prodi aveva già anticipato questo possibile scenario in un'intervista rilasciata a "La7" ad inizio agosto, in cui aveva dichiarato: "Sono abbastanza emiliano per non pensare a lacrime e sangue: se i sacrifici sono necessari per raggiungere degli obiettivi si debbono chiedere". E al tempo stesso aveva assicurato che questo non avrebbe causato difficoltà con gli alleati di governo, e in particolare con Bertinotti: "Non si vince in solitaria", aveva sottolineato il leader dell'Unione, e Bertinotti "è d'accordo per il gioco di squadra, ne sono sicuro".

    www.pmli.it
    Amico bolscevico, non ti rimane che votare Berlusconi, l'unico che potra' mai fermare il Nemico del Popolo Prodi...

    Ah, mi raccomando, dopo, insignitelo dell'Ordine di Lenin per i servigi resi...


  3. #3
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    Predefinito

    E cosa ti aspettavi con i danni lasciati dai bananas?

    C'E' SOLO DA SPERARE CHE I SACRIFICI SIANO RICHIESTI A TUTTI!
    Il problema non è Berlusconi , il problema sono gli italiani!

    DISSIDENTE POLITICO IN REGIME DA OPERETTA!
    OH CINCILLA' ... OH CINCILLA'!

  4. #4
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    Predefinito Re: Prodi già annuncia una politica di lacrime, sangue e sacrifici

    In Origine Postato da un bolscevico

    ..............
    " una politica di ampio spettro ispirata ad un principio di equità".
    ............................
    www.pmli.it
    Preferisci zucchero e miele?

    Spero davvero nell'equità del sacrificio!

  5. #5
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    Predefinito

    In Origine Postato da furbo
    E cosa ti aspettavi con i danni lasciati dai bananas?

    C'E' SOLO DA SPERARE CHE I SACRIFICI SIANO RICHIESTI A TUTTI!
    Il governo Berlusconi ha reso i ricchi ancora più ricchi ed i poveri ancora più poveri.
    Tra di loro i "borghesi" che comunque si sono impoveriti.

    Le ultime due classi citate non godranno particolarmente a sapere di dover fare ulteriori sacrifici....

  6. #6
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    Predefinito

    certo che se non abolirà qualcuno dei privilegi dati da berlusconi ai ricchi............è MEGLIO CHE SE STIANO A CASA.... SIA LUI CHE BERTINOTTI....
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  7. #7
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    Predefinito Re: Re: Prodi già annuncia una politica di lacrime, sangue e sacrifici

    In Origine Postato da antman
    Preferisci zucchero e miele?

    Spero davvero nell'equità del sacrificio!
    ************************************************** **

    Sei proprio un illuso se speri nell'equità dei sacrifici. Forse non ricordi cosa fece quand'era al governo. Allora ti rinfresco la memoria.
    i governi di "centro-sinistra'', appoggiati anche dal PRC, vantano, grazie a una politica di "lacrime e sangue'', di aver fatto entrare l'Italia nell'Euro legando e subordinando definitivamente il nostro Paese alla superpotenza imperialista europea. L'annuncio dell'entrata nell'Euro viene dato il 25 marzo '98 e nello stesso giorno, su proposta del governo, la Camera approva con il voto favorevole del PRC il decreto legge che ratifica il Trattato di Amsterdam e il "Patto di stabilità'' in esso contenuto che rende permanenti gli odiosi e antipopolari vincoli di Maastricht. Per sostenere l'entrata dell'Italia nell'Euro e la competitività del capitalismo italiano in Europa e nel mondo, i governi di "centro-sinistra'' non hanno esitato a torchiare all'inverosimile i lavoratori e le masse.
    In cinque anni fra leggi finanziarie e manovre aggiuntive sono stati estorti alle masse ben 148 mila miliardi di lire fra maggiori entrate e tagli alla spesa sociale, assistenziale, sanitaria e previdenziale. Senza contare i continui rialzi delle tariffe controllate che hanno pesato enormemente sui bilanci familiari per servizi e beni di prima necessità come acqua, luce, gas, telefono, fognature, rifiuti. Inoltre, in base al federalismo fiscale, non si contano più i balzelli locali finanche le addizionali Irpef per regioni e comuni introdotte proprio in questi anni.
    Al contrario, generosi sono stati i regali alle imprese e ai padroni: dalla proroga del condono previdenziale, all'introduzione della Dual income tax (Dit) che riduce le tasse alle imprese, agli incentivi alla rottamazione delle auto, agli sgravi fiscali e alle agevolazioni per le imprese che decidono di investire al Sud.

    I governi di "centro-sinistra'' hanno realizzato il non meritevole record mondiale delle privatizzazioni superando di gran lunga la Gran Bretagna della Thatcher e di Blair. In cinque anni quasi tutte le più importanti aziende pubbliche sono state svendute ai privati creando montagne di profitti, almeno 110.000 "esuberi'', cioè lavoratori licenziati o in via di licenziamento e soprattutto la perdita del controllo da parte dello Stato di importanti servizi come l'energia, le telecomunicazioni, i trasporti.

    Si inizia il 24 settembre 1996, quando governo, confederazioni padronali e vertici sindacali siglano un "patto sul lavoro'' in continuità e andando oltre l'accordo del 23 luglio '93 di Amato che cancellava la scala mobile e inaugurava la "politica dei redditi''. Il "patto'' di Prodi prevede flessibilità sul lavoro e sui salari, lavoro precario, "lavori socialmente utili'', "salario d'ingresso'', "contratti d'area'', contratti formazione-lavoro, lavoro in affitto (interinale), estensione dell'apprendistato a tutti i settori, stage, la privatizzazione del collocamento, sgravi fiscali e previdenziali alle aziende.
    A distanza di pochi mesi, il 18 giugno '97, viene approvata la legge Treu, con i voti del PRC, che sulla base del "patto'' sancisce la completa deregolamentazione del "mercato del lavoro'' e la sua progressiva privatizzazione. Il Pacchetto Treu (votato anche da Rifondazione), ha spianato la strada alllo sfruttamento interinale. Il 90% di quelli che nel 1997 avevano un contratto atipico, oggi sono nelle stesse condizioni contrattuali!

    attacco al diritto di sciopero con l'approvazione definitiva il 4 aprile 2000 di una nuova legge antisciopero nei "servizi pubblici essenziali'', che peggiora quella fascista del 1990. Un'approvazione favorita dalla rinuncia all'ostruzionismo parlamentare da parte del PRC.

    '99 viene approvata la controriforma della sanità elaborata dalla Bindi che peggiora all'insegna della privatizzazione, aziendalizzazione e regionalizzazione le "riforme'' precedenti.

    2000 quando arrivano in porto la legge quadro sul "riordino dei cicli scolastici'' (approvata definitivamente il 2.2.2000) che penalizza i figli del popolo, ripristina l'avviamento al lavoro e asserve la scuola direttamente ai capitalisti, e la legge sulla "parità scolastica'' (approvata definitivamente il 2.3.2000) da sempre invocata dalla destra e dal Vaticano, che equipara le scuole private a quelle pubbliche.

    ai governi dell'Ulivo la caduta della pregiudiziale antifascista e antimonarchica. Rientrano in questo quadro le celebrazioni del gerarca fascista Italo Balbo a Roma, alla presenza del sottosegretario alla difesa Massimo Brutti, l'acquisto per 4 miliardi delle carte del vate del fascismo Gabriele D'Annunzio, il cordoglio governativo per la morte di Maria José di Savoia.

    è ritornato in auge anche il manganello, come ai tempi di Mussolini, Scelba e Craxi. è impossibile dar conto del numero delle manifestazioni operaie, giovanili, studentesche e popolari che sono state brutalmente e selvaggiamente caricate dalle "forze dell'ordine'' in questi cinque anni dal Nord al Sud del Paese.Ne ricordiamo solo alcune. 13 settembre '96, cariche contro la manifestazione antileghista a Torino; febbraio '97, cariche contro i lavoratori Lsu e disoccupati a Napoli e contro i lavoratori delle pulizie a Roma; marzo '97, ancora cariche contro i lavoratori delle pulizie a Roma; giugno '97, violente cariche duranta la manifestazione antisecessionista; autunno '97, repressione contro gli studenti a Lecce, Milano, Roma, Massa e Genova, cariche contro gli antifascisti romani che protestavano contro la commemorazione della "marcia su Roma'', contro gli allevatori che protestano contro le quote latte nel bresciano e nel vicentino e contro gli ambulanti "abusivi'' a Milano; gennaio '98, cariche contro gli studenti a Napoli e sgombero dell'università a Roma; maggio '98, cariche contro gli operai dell'Alfa di Pomigliano d'Arco (Napoli); luglio '98, cariche contro i lavoratori della "Belleli Off-shore'' di Taranto e le lavoratrici Postalmarket a Milano; ottobre '98, cariche contro la popolazione di San Giusto a Prato che protesta contro la discarica, contro i forestali a Catanzaro, contro gli studenti di Torino e gli antirazzisti di Trieste; novembre '98, cariche contro gli studenti antifascisti a Firenze e gli studenti di Milano; dicembre '98 cariche contro gli studenti che contestano il premier D'Alema a Lecce e sgombero di sette istituti a Catania. Per tutto il 1999 e il 2000 si susseguono ripetute e selvagge cariche poliziesche a Napoli contro i disoccupati e Lsu. Dicembre '99 cariche agli studenti di Firenze che contestano le celebrazioni dell'ideologo del fascismo Giovanni Gentile; gennaio 2000, la polizia carica gli antirazzisti a Ponte Galeria (Roma), Genova, Trapani e Milano che manifestano per la chiusura dei lager per immigrati; maggio 2000, cariche contro i giovani dei centri sociali che manifestano contro il raduno di "Forza nuova'' a Bologna; giugno 2000 cariche contro gli antimperialisti che manifestano contro la Conferenza Ocse a Bologna; luglio 2000, cariche ai contestatori del nazista Haider a Jesolo; novembre 2000, cariche contro gli antifascisti di Milano; dicembre 2000, cariche contro i giovani bloccati a Ventimiglia che volevano raggiungere Nizza per protestare contro il vertice Ue e contro gli antifascisti romani che manifestavano contro la visita del nazista e razzista Haider; marzo 2001, sgombero forzato delle facoltà occupate a Roma e repressione selvaggia dei 30 mila manifestanti contro il Global forum a Napoli.
    settembre '99 esplode lo scandalo della "missione Arcobaleno'', fiore all'occhiello del governo interventista D'Alema.

    Nel dicembre '96 il parlamento restaura la legge sul finanziamento pubblico dei partiti.
    marzo '97, con decreto ministeriale viene aumentato del 10% lo stipendio a sindaci, presidenti di provincia e delle aziende speciali, assessori e consiglieri. Nell'ottobre '97 lo stipendio dei ministri viene equiparato a quello d'oro dei parlamentari. Quadruplicato lo stipendio dei ministri "tecnici'', ossia non parlamentari.

    Ma potri continuiare ancora per molto....

  8. #8
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    Predefinito Re: Re: Re: Prodi già annuncia una politica di lacrime, sangue e sacrifici

    In Origine Postato da un bolscevico
    ************************************************** **

    Sei proprio un illuso se speri nell'equità dei sacrifici. Forse non ricordi cosa fece quand'era al governo. Allora ti rinfresco la memoria.
    i governi di "centro-sinistra'', appoggiati anche dal PRC,

    .....................
    Ma potri continuiare ancora per molto....
    Non sono un illuso e il PRC appoggiò (esternamente) un solo governo.

    Su vuoi continuare a parlare per slogan e manifesti preconfezionati fai pure.
    Forse non hai ancora capito che da soli (e col tutti contro tutto) non si va da nessuna parte e non si cambia nulla.

  9. #9
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    Predefinito Re: Re: Re: Prodi già annuncia una politica di lacrime, sangue e sacrifici

    In Origine Postato da un bolscevico
    ************************************************** **

    Sei proprio un illuso se speri nell'equità dei sacrifici. Forse non ricordi cosa fece quand'era al governo. Allora ti rinfresco la memoria.
    i governi di "centro-sinistra'', appoggiati anche dal PRC, vantano, grazie a una politica di "lacrime e sangue'', di aver fatto entrare l'Italia nell'Euro legando e subordinando definitivamente il nostro Paese alla superpotenza imperialista europea. L'annuncio dell'entrata nell'Euro viene dato il 25 marzo '98 e nello stesso giorno, su proposta del governo, la Camera approva con il voto favorevole del PRC il decreto legge che ratifica il Trattato di Amsterdam e il "Patto di stabilità'' in esso contenuto che rende permanenti gli odiosi e antipopolari vincoli di Maastricht. Per sostenere l'entrata dell'Italia nell'Euro e la competitività del capitalismo italiano in Europa e nel mondo, i governi di "centro-sinistra'' non hanno esitato a torchiare all'inverosimile i lavoratori e le masse.
    In cinque anni fra leggi finanziarie e manovre aggiuntive sono stati estorti alle masse ben 148 mila miliardi di lire fra maggiori entrate e tagli alla spesa sociale, assistenziale, sanitaria e previdenziale. Senza contare i continui rialzi delle tariffe controllate che hanno pesato enormemente sui bilanci familiari per servizi e beni di prima necessità come acqua, luce, gas, telefono, fognature, rifiuti. Inoltre, in base al federalismo fiscale, non si contano più i balzelli locali finanche le addizionali Irpef per regioni e comuni introdotte proprio in questi anni.
    Al contrario, generosi sono stati i regali alle imprese e ai padroni: dalla proroga del condono previdenziale, all'introduzione della Dual income tax (Dit) che riduce le tasse alle imprese, agli incentivi alla rottamazione delle auto, agli sgravi fiscali e alle agevolazioni per le imprese che decidono di investire al Sud.

    I governi di "centro-sinistra'' hanno realizzato il non meritevole record mondiale delle privatizzazioni superando di gran lunga la Gran Bretagna della Thatcher e di Blair. In cinque anni quasi tutte le più importanti aziende pubbliche sono state svendute ai privati creando montagne di profitti, almeno 110.000 "esuberi'', cioè lavoratori licenziati o in via di licenziamento e soprattutto la perdita del controllo da parte dello Stato di importanti servizi come l'energia, le telecomunicazioni, i trasporti.

    Si inizia il 24 settembre 1996, quando governo, confederazioni padronali e vertici sindacali siglano un "patto sul lavoro'' in continuità e andando oltre l'accordo del 23 luglio '93 di Amato che cancellava la scala mobile e inaugurava la "politica dei redditi''. Il "patto'' di Prodi prevede flessibilità sul lavoro e sui salari, lavoro precario, "lavori socialmente utili'', "salario d'ingresso'', "contratti d'area'', contratti formazione-lavoro, lavoro in affitto (interinale), estensione dell'apprendistato a tutti i settori, stage, la privatizzazione del collocamento, sgravi fiscali e previdenziali alle aziende.
    A distanza di pochi mesi, il 18 giugno '97, viene approvata la legge Treu, con i voti del PRC, che sulla base del "patto'' sancisce la completa deregolamentazione del "mercato del lavoro'' e la sua progressiva privatizzazione. Il Pacchetto Treu (votato anche da Rifondazione), ha spianato la strada alllo sfruttamento interinale. Il 90% di quelli che nel 1997 avevano un contratto atipico, oggi sono nelle stesse condizioni contrattuali!

    attacco al diritto di sciopero con l'approvazione definitiva il 4 aprile 2000 di una nuova legge antisciopero nei "servizi pubblici essenziali'', che peggiora quella fascista del 1990. Un'approvazione favorita dalla rinuncia all'ostruzionismo parlamentare da parte del PRC.

    '99 viene approvata la controriforma della sanità elaborata dalla Bindi che peggiora all'insegna della privatizzazione, aziendalizzazione e regionalizzazione le "riforme'' precedenti.

    2000 quando arrivano in porto la legge quadro sul "riordino dei cicli scolastici'' (approvata definitivamente il 2.2.2000) che penalizza i figli del popolo, ripristina l'avviamento al lavoro e asserve la scuola direttamente ai capitalisti, e la legge sulla "parità scolastica'' (approvata definitivamente il 2.3.2000) da sempre invocata dalla destra e dal Vaticano, che equipara le scuole private a quelle pubbliche.

    ai governi dell'Ulivo la caduta della pregiudiziale antifascista e antimonarchica. Rientrano in questo quadro le celebrazioni del gerarca fascista Italo Balbo a Roma, alla presenza del sottosegretario alla difesa Massimo Brutti, l'acquisto per 4 miliardi delle carte del vate del fascismo Gabriele D'Annunzio, il cordoglio governativo per la morte di Maria José di Savoia.

    è ritornato in auge anche il manganello, come ai tempi di Mussolini, Scelba e Craxi. è impossibile dar conto del numero delle manifestazioni operaie, giovanili, studentesche e popolari che sono state brutalmente e selvaggiamente caricate dalle "forze dell'ordine'' in questi cinque anni dal Nord al Sud del Paese.Ne ricordiamo solo alcune. 13 settembre '96, cariche contro la manifestazione antileghista a Torino; febbraio '97, cariche contro i lavoratori Lsu e disoccupati a Napoli e contro i lavoratori delle pulizie a Roma; marzo '97, ancora cariche contro i lavoratori delle pulizie a Roma; giugno '97, violente cariche duranta la manifestazione antisecessionista; autunno '97, repressione contro gli studenti a Lecce, Milano, Roma, Massa e Genova, cariche contro gli antifascisti romani che protestavano contro la commemorazione della "marcia su Roma'', contro gli allevatori che protestano contro le quote latte nel bresciano e nel vicentino e contro gli ambulanti "abusivi'' a Milano; gennaio '98, cariche contro gli studenti a Napoli e sgombero dell'università a Roma; maggio '98, cariche contro gli operai dell'Alfa di Pomigliano d'Arco (Napoli); luglio '98, cariche contro i lavoratori della "Belleli Off-shore'' di Taranto e le lavoratrici Postalmarket a Milano; ottobre '98, cariche contro la popolazione di San Giusto a Prato che protesta contro la discarica, contro i forestali a Catanzaro, contro gli studenti di Torino e gli antirazzisti di Trieste; novembre '98, cariche contro gli studenti antifascisti a Firenze e gli studenti di Milano; dicembre '98 cariche contro gli studenti che contestano il premier D'Alema a Lecce e sgombero di sette istituti a Catania. Per tutto il 1999 e il 2000 si susseguono ripetute e selvagge cariche poliziesche a Napoli contro i disoccupati e Lsu. Dicembre '99 cariche agli studenti di Firenze che contestano le celebrazioni dell'ideologo del fascismo Giovanni Gentile; gennaio 2000, la polizia carica gli antirazzisti a Ponte Galeria (Roma), Genova, Trapani e Milano che manifestano per la chiusura dei lager per immigrati; maggio 2000, cariche contro i giovani dei centri sociali che manifestano contro il raduno di "Forza nuova'' a Bologna; giugno 2000 cariche contro gli antimperialisti che manifestano contro la Conferenza Ocse a Bologna; luglio 2000, cariche ai contestatori del nazista Haider a Jesolo; novembre 2000, cariche contro gli antifascisti di Milano; dicembre 2000, cariche contro i giovani bloccati a Ventimiglia che volevano raggiungere Nizza per protestare contro il vertice Ue e contro gli antifascisti romani che manifestavano contro la visita del nazista e razzista Haider; marzo 2001, sgombero forzato delle facoltà occupate a Roma e repressione selvaggia dei 30 mila manifestanti contro il Global forum a Napoli.
    settembre '99 esplode lo scandalo della "missione Arcobaleno'', fiore all'occhiello del governo interventista D'Alema.

    Nel dicembre '96 il parlamento restaura la legge sul finanziamento pubblico dei partiti.
    marzo '97, con decreto ministeriale viene aumentato del 10% lo stipendio a sindaci, presidenti di provincia e delle aziende speciali, assessori e consiglieri. Nell'ottobre '97 lo stipendio dei ministri viene equiparato a quello d'oro dei parlamentari. Quadruplicato lo stipendio dei ministri "tecnici'', ossia non parlamentari.

    Ma potri continuiare ancora per molto....
    AGGIUNGICI L'INERZIA PER ELIMINARE IL CONFLITTO DI INTERESSI E consjueguente salita di berliusconi con LA ABOLIZIZONE DELLA TASSA DI SUCCESSIONE ANCHE AI RICCHI E ABBIAMO UN PAESE IN MANO ALLA PIù FEROCE CLASSE DIRIGEntE DEL MONDO.........
    Mentre il popolo continua a dormire .........e i cosiddetti leaders di sinistra vanno in barca......e vestono in cachemere
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  10. #10
    RossoVerde
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    E' chiaro che Prodi è il risultato di una mediazione. E' altrettanto vero però che se nessuno pensa ad una rivoluzione bolscevica la mediazione è l'unica via al governo. E' meglio raccogliere briciole quando si vorrebbe la pagnotta o perdere anche quelle e vedersi sottrarre anche quello che già si aveva prima ? E' questo che c'e' in gioco come dimostra la irresponsabile caduta del precedente governo Prodi
    RossoVerde

 

 
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