750 euro per il terzo figlio

[Caterina63]

750 EURO AL MESE PER IL 3° FIGLIO


LEZIONE DALLA LAICA FRANCIA

www.avvenire.it

Gianfranco Marcelli

Una lezione di "sana laicità"? Uno schiaffo morale? O più semplicemente un istruttivo esempio di razionalità e buon senso? Come altro definire l'ultima proposta del governo francese per aiutare i genitori di quel Paese a fare più figli? L'iniziativa annunciata l'altroieri dal premier Dominique De Villepin alla conferenza nazionale della famiglia, ha destato interesse moderato presso i nostri cugini d'Oltralpe.

Ma proviamo a pensare quali reazioni si sarebbero scatenate in casa nostra se il presidente del Consiglio in carica (o il candidato premier avversario, perché no?) avesse proposto un assegno-premio di 750 euro netti al mese per ogni donna che accetta di fare il terzo figlio e rimane per un anno a casa in congedo parentale. Aggiungendoci, per sovrammercato, il raddoppio del credito d'imposta per le spese di asilo o baby sitting.

Proviamo a chiedercelo, sapendo che nella patria di Voltaire questo tutt'altro che disprezzabile "bonus" si aggiunge a una griglia già molto fitta di provvidenze e incentivi. E che il tutto poggia su una base solidissima di supporto fiscale, imperniata su quel famoso meccanismo (il quoziente familiare) in base al quale il reddito del nucleo viene suddiviso per il numero delle "bocche" prima di essere tassato. Ragion per cui, esattamente all'opposto di quanto avviene in Italia, le coppie con prole risultano nettamente avvantaggiate rispetto ai single o ai cosiddetti "dinks" (l'acronimo inglese - double income no kids: doppio reddito niente bimbi - che fotografa la moda dei coniugi in carriera contrari a procreare).

Se davvero ce lo chiedessimo, finiremmo poi per doverci stropicciare gli occhi increduli, nell'apprendere che l'anticlericalissima Francia, quella della legge contro il velo e i segni troppo vistosi di appartenenza religiosa, quella del "no" più tetragono alla citazione delle radici cristiane nel "trattato costituzionale europeo", escogita simili misure perché teme che la "République" finisca per spopolarsi troppo. Proprio così: nel Paese dove la crisi demografica morde sì e no come un cucciolo di cocker, dove la "crescita zero", a differenza che da noi, è un incubo molto più remoto dell'uragano Rita, si continua a incitare pervicacemente a fare più figli, si stuzzica e si vellica con lussuose prebende economiche l'istinto riproduttivo dei concittadini. Senza nessuna paura di apparire degli inguaribili familisti "cathò" o, peggio ancora, dei cultori criptofascisti del mito della razza.
In realtà, anche questa volta abbiamo fondati motivi per ritenere che, tra l'Alpe e il Lilibeo, la notizia targata Parigi non farà granché sensazione, non innescherà laceranti dibattiti, non susciterà riflessioni né sui giornali né, ahinoi, tra gli addetti ai lavori preparatori della legge finanziaria.

E non scatenerà neppure, come ci auguravamo pochi giorni fa, una gara programmatica emulativa tra i pretendenti alla "pole position" dell'imminente gran premio elettorale di primavera.
Tutt'al più, sentiremo ancora una volta intonare le solite geremiadi sulla scarsità di risorse disponibili, ascolteremo rassegnati le giaculatorie sulla precedenza da dare ai poveri e ai bisognosi. Quasi che l'aspetto centrale del modello francese, in tanti altri casi additato come esemplare, non consistesse proprio nella netta capacità di distinguere tra politica familiare e assistenza pubblica, perseguendo entrambe senza confusione. Ancorati all'idea di fondo, cartesianamente chiara e distinta, che i figli sono un valore in sé. E che non è necessario portare i pantaloni rattoppati per essere aiutati a farli, cooperando in tal modo al bene proprio e a quello della società.

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[Stonewall]

Respectfully speaking, mi sembra una cosa folle. Uno non fa figli per prendere quattro lire, nè prendere quattro lire può fare la differenza. Meno lo Stato mette il becco in queste cose, meglio è. Anche perchè il passo successivo è: visto che tu cresci tuo figlio grazie al contributo statale, allora lo Stato ha il diritto di fare di tuo figlio quel che vuole. Carne da cannone in tempo di guerra, carne da scuola pubblica in tempo di pace. Io dico: NO GRAZIE. Voglio tenere mio figlio tutto per me, dargli l'educazione che ritengo più appropriato, prendere io tutte le decisioni fondamentali. Non voglio che un ottuso burocrate mi (gli) dica cosa può o non può fare

[benfy]

ma la laicità che c'entra sono favorevole pure io.

d'altronde la francia è il paese con la natalità più alta dell'europa occidentale mi sembra ma potrei sbagliarmi

[giangaleazzo (POL)]

Quello che la Francia fa per la famiglia in Itaglia lo sognamo di notte...

Questi € 750,00 sono il minimo, se citassimo tutte le agevolazioni non finiremmo in tre ore... socialisti o gaullisti in Francia si fa politica familiare.

Perfino Famiglia Cristiana (settimanale poco apprezzato dai piu' del forum, in quanto giussaniani)

Noi abbiamo il governo imbottito di ciellini... che sembra non diano nemmeno un consiglio in questa materia a nessuno...
Anzi avanti con leggine post Biagi tipo: maggior flessibilita' del lavoro (pardon l'ho sentita etichettare: responsabilizzaizone), proposta per ridurre ferie, permessi maternita'....e azzeramento TFR...

Stai a vedere che il "compagno" Prodi nonostante i PACS potrebbe addirittura far meglio dell'ipocrisia forzista-formigoniana che ha distribuito le briciole solo ai mobilieri amici di Cesana....


Caro Cesana,

brianteo che parli di rischio educativo... sai che con crescita demografica zero il rischio educativo non ci sara' per nessuno...

ma che te ne importa, tu siedi alla destra della CdO...
che te ne importa del destino di quattro "NON artigiani del legno"?

torna a scrivere articoletti guerrafondi...
cosa dici dopo il "buono scuola" distribuiamo a tappeto anche un "buono rivoltella"

I cattolici non in movimento.



PS. Socci inseri' la Francia nei paesi dove i cristiani vengono perseguitati...
Beh la laicita' alla francese mi fa pena... ma almeno la politca familiare funziona...

[Caterina63]

considerazioni.........

Il problema da noi è che i ricchi continuano a diventare ricchi....le famiglie medie continuano ad inventarsi per sbarcare il lunario..e le famiglie povere continuano ad essere povere..........
Non credo che la Francia stia meglio di noi......un incentivo comunque è anche indice che pure da loro le cose non vanno poi così bene.....

In tutto questo io mi chiedevo: ma si può BARATTARE UN FIGLIO CON UN INCENTIVO ECONOMICO?
e la fiducia nella Provvidenza?
e IL DESIDERIO DI UN FIGLIO PER AMORE?

Credo che al di là delle convenienze economiche, non sia indice di buona salute quello di invitare la genete a fare figli dietro UN COMPENSO........

Un comprenso una volta si davano ai killer.......si pattuiva la somma......io faccio un favore a te e tu...ME LO PAGHI......

Triste è giungere a definire il futuro dell'uomo dietro stimoli economici.......

Ok pure a questo: un figlio costa, perciò nessuna ipocrisia e nessun fariseismo, I SOLDI SERVONO.........sono necessari..... per questo io credo che l'iniziativa francese non dovrebbe essere un compenso "se fai io ti do" MA UN DIRITTO DELLA FAMIGLIA E DEL NASCITURO......
Occorre incentivare la politica verso l'economia delle famiglie quale DIRITTO e non come compenso.......

Il risultato sarà lo stesso, ma almeno l'educazione che ne deriva sarà diverso........

Fraternamente Caterina LD

[ragazzosemplice]

Speriamo per le famiglie che il nuovo governo faccia una politica migliore di quello attuale