Questi due ultimi giorni sono stati caratterizzati da due fatti degni di cronaca. Il primo riguarda la ricorrenza della breccia di Porta Pia a Roma, il secondo la scomparsa di Simon Wiesenthal. In tutti e due i casi sento il bisogno di dissentire dalla retorica omologante, proiettata a voler far passare positivamente degli accadimenti che positivi non sono. Chi oggi festeggia quell´episodio funesto, non può certo che essere un degno discendente di briganti della risma di, Garibaldi, Mazzini, Cavour ed altre insigni persone. I quali, sotto il falso pretesto dell´unità d´Italia, si appropriarono indebitamente dello Stato del Vaticano. Questo sacrilegio era stato bene orchestrato da quelle logge massoniche che tutt´oggi attraverso i loro affiliati, fanno passare una usurpazione come un motivo di vanto e di festa. Chiaramente, questi luminari storici omettono la verità, tra tutte, le vicende che videro protagonisti gli zuavi pontifici, l´Esercito di volontari accorsi da tutto il mondo in difesa della Chiesa cattolica e dei territori dello Stato Pontificio, donati alla Chiesa nell´anno 754 da Pipino il Breve. Inoltre, da cattolico mi dissocio dal cordoglio ad indirizzo di Simon Wiesenthal, che per sessant´anni ha applicato la legge mosaica del Vecchio Testamento: occhio per occhio, dente per dente. Per il quale però, mi raccoglierò nel silenzio per pregare per la sua anima, affinché Dio possa avere misericordia anche di quest´uomo.
Emilio Giuliana consigliere comunale An - Trento
L’Adige 22 settembre 2005
La lettera del consigliere di An scatena dure reazioni. Steinhaus: " Parole di un'animuccia contorta". "Giuliana su Wiesenthal? E' antisemitismo".
Trento - Le parole (durissime) riservate alla ricorrenza della breccia di Porta Pia e alla scomparsa di Simon Wiesenthal hanno scatenato reazioni indignate da più parti. "In tutti e due i casi sento il bisogno di dissentire dalla retorica omologante, proiettata a voler far passare positivamente degli accadimenti che positivi non sono". Questo il tono della lettera inviata al quotidiano L'Adige dal consigliere comunale di Alleanza Nazionale, Emilio Giuliana. Che non esita a definire la Breccia di Porta Pia "un episodio funesto" e chi la festeggia "un degno discendente di briganti della risma di, Garibaldi, Mazzini, Cavour ed altre insigni persone. I quali, sotto il falso pretesto dell´ unità d´ Italia, si appropriarono indebitamente dello Stato del Vaticano". Poi continua: "Questo sacrilegio era stato bene orchestrato da quelle logge massoniche che tutt´oggi attraverso i loro affiliati, fanno passare una usurpazione come un motivo di vanto e di festa". Ancora più duro sullo storico cacciatore di nazisti: " per sessant´anni ha applicato la legge mosaica del Vecchio Testamento: occhio per occhio, dente per dente". Ed è proprio su quest' ultima parte che si concentra il commento di Federico Steinhaus: " Simon Wiesenthal- scrive in una nota il presidente della Comunità ebraica - ha lottato per tutta la sua vita allo scopo di affermare il principio della giustizia e per consentire alle vittime di crimini orrendi di portare i carnefici dinanzi ad un giudice. Non è mai stato animato da spirito di vendetta e ha sempre lottato anche per difendere altre minoranze perseguitate. La sua vita è stata spesa per dare dignità e per liberare dal pregiudizio chi ne era vittima". Su Giuliana, il presidente è lapidario: " La grande anima di Wiesenthal è certamente molto più vicina a Dio di quanto potrà mai essere l'animuccia contorta di un antisemita che con le sue stesse parole qualifica il livello della sua cultura ed intelligenza". Si dice "senza parole" anche Enrico Paissan, portavoce delle associazioni della Resistenza. "Cose del genere mi fanno inorridire. Wiesenthal è stato uno dei pochi, se non l'unico, che si è battuto per esercitare un minimo di giustizia" tuona Paissan . Che va oltre:"Altro che An. Qui si ripropone di fatto il vecchio antisemitismo". "Sconvolto" è anche Vincenzo Bonmassar, sindacalista appassionato di storia, che nei giorni scorsi ha promosso un incontro per ricordare la Breccia di Porta Pia. "Questo consigliere rappresenta un modello di integralismo pericoloso".
A cercare di ridimensionare la questione è Antonio Coradello, capogruppo comunale di An: "Si tratta di posizioni personali, non di partito", mette in chiaro Coradello. E spiega: "Sulla Breccia di Porta Pia è in corso un processo di revisione storica. E per quanto riguarda Wiesenthal, posso capire le parole del collega: per un cattolico esiste solo la legge del perdono".
Corriere del Trentino 23 settembre 2005
Comunicato Stampa
Premesso il fatto di cui non ci capacitiamo, e cioè come fa a sapere Fedrico Steinhaus che "l'anima di Wiesenthal sia più vicina a Dio di quanto potrà mai essere quell' animuccia contorta [di Giuliana]", perchè solo Dio può sapere lo stato del Suo Gregge e chi si eleva a Dio tanto da parificarsene è blasfemo; ricordiamo che la parola antisemitismo, prelude l'esistenza in primis di una razza semita identificata in questo caso con il popolo ebraico. Questo significherebbe che chiunque fosse contrario alla religione ebraica perchè cattolico, mussulmano o quantaltro, dovrebbe essere per forza contrario alla presunta esistenza della razza ebraica stessa (i semiti). Tutto questo è impossibile perchè si designerebbero una serie di uguaglianze tali a portare che esista la razza semita e che i semiti siano per forza di religione ebraica e agissero tutti per lo stesso fine politico-sociale-religioso. Informare non è né sionista né antisemita: è semplicemente un servizio alla libertà. Di conseguenza sono le stesse persone che aizzate dal loro oscurantismo moderno attaccano il libero pensiero tacciandolo con terminologie che dettano scandalo onde evitare la libera ricerca, anche quella storica.
Da sempre, già in primis con l'avvento del Cattolicesimo di Nostro Gesù Cristo, i Cristiani furono tacciati delle peggiori cose e "oscurati" dalla realtà sociale. In seguito lo stesso trattamento, ai tempi moderni, fu attuato con l'avvento delle nuove ideologie politiche. Premettendo la non adesione all'ateismo e al materialismo marxista, ciò che stupisce ancora è che chi viene tacciato oggigiorno di "cattolico", "mussulmano", "comunista", "anarchico" o addirittura "fascista e eguagliato paradossalmente a antisemita", cada nell'oblio pubblico, perfino nell'ingiuria, nel nome dell'inquisizione illuminista statale che censura uno dei fattori umani più importanti: il pensiero.
Non è censurando che si ottiene la libertà, ma educando a valori comuni reali: i valori devono esser sì comuni, ma libere idee devono uscirne dai singoli individui, mentre ai giorni d'oggi si ha l’esatto contrario.
Quanto all'antisemitismo, è semplicemente "ignorante" (nel significato proprio del termine) confondere antisemitismo con antimilitarismo o antisionismo e antisemitismo con quantaltro critichi la politica di Isreaele o i fattori religiosi: in questo caso si criticava l’operato di Wiesenthal secondo un suo ben definito credo, e non la sua appartenenza ad un’ipotetica razza. E' la stessa associazione amicizia ebraica che chiede di usare i termini secondo un'accezione riconosciuta: ebreo ha un significato diverso da israeliano, che ha un significato diverso da israelita, che ha un significato diverso da giudeo, e così dicendo. Discriminare gli ebrei in quanto ebrei è antisemitismo, pretendere che non si possa dare un giudizio sulla religione, sulla politica estera o interna di Sharon, rispetto a quell' entità politica che è Israele (e che non coincide teoricamente con l'etnia ebraica) o all’operato dei suoi componenti è semplicemente stupidità.
Forse è realmente gente stupida chi deve cercare in dietrologie politiche di sessant'anni fa, i motivi di attacco politici odierni, perchè questo è realmente antisemitismo.
Il fatto di creare un unico calderone inattaccabile a cui collegare politica, religione, economia e presunta razza per diventare inespugnabili nei riguardi dei media e dell'opinione pubblica, lede la libertà di pensiero perché crea un particolare “conflitto di interessi”.
Tentare di giudicare oggigiorno Sharon e i suoi soldati per i crimini commessi contro i Palestinesi come sta cercando di fare l' Inghilterra, non è antisemitismo. E' antisemitismo opporsi con le scusanti sopra citate come ha fatto il primo ministro di Israele, perché se esiste una razza semita, è la medesima di appartenenza del popolo Palestinese. Proprio perchè come dice il presidente della Comunità ebraica di Merano al giorno d'oggi c'è chi “lotta per tutta la sua vita allo scopo di affermare il principio della giustizia e per consentire alle vittime di crimini orrendi di portare i carnefici dinanzi ad un giudice", in questo caso dei Palestinesi, troviamo inaccettabili e inconciliabili le accuse volte al consigliere comunale Emilio Giuliana a cui offriamo pieno sostegno affinché possa esprimere liberamente le proprie idee, perché liberamente eletto, senza il bisogno che qualcuno ne detti o ne limiti il proprio agire in nome di taluni interessi.
Associazione Culturale "La Torre"
Giuliana spara su Wiesenthal/1
Leggendo la sconcertante lettera del consigliere comunale An di Trento Emilio Giuliana, apparsa sul quotidiano l’Adige del 22 settembre, non posso non provare indignazione davanti alle sue pacate – apparentemente - affermazioni. Mi viene anzitutto da dire che egli forse si dissocia dal cordoglio per la morte di Simon Wiesenthal, non in quanto cattolico, ma in quanto politicamente affine a quei politici-briganti che, poco meno di 70 anni fa, alleandosi ad altri briganti d’oltr’Alpe, hanno di fatto avallato la sistematica eliminazione degli ebrei. Fortunatamente la guida del suo partito, l’on. Fini, ha da tempo indicato con chiarezza dove sta il Male assoluto e speriamo che la sua sia stata realmente un’operazione sincera e non solo di facciata, se poi, chi fa parte della sua forza politica, si esprime con le affermazioni del signor Giuliana. Un’altra considerazione: oltre che annunciarlo pubblicamente, il signor Giuliana si farà anche riprendere dalle telecamere in questo suo silenzioso momento di preghiera per l’anima del vendicativo Wiesenthal? Il quale, come emerge dalla storia e non dalla retorica omologante, pur barbaramente privato di tutto dal regime hitleriano, eccetto che della vita, non ha certo applicato la legge dell’occhio per occhio, dente per dente, ma ha assicurato alla GIUSTIZIA dei criminali, non fatti perire di stenti come gli ebrei, ma trattati da uomini fino in fondo, condannati in regolari processi sulla base di prove inconfutabili. Uomini che, come scrive un’ebrea dal lager al figlio hanno fatto provare a delle persone innocenti queste sensazioni: “ Sai che cosa ho provato dietro il filo spinato? Pensavo che avrei provato terrore. Invece no: in quel recinto per animali la mia anima è diventata più leggera. E non perché ho l’anima della schiava. No. Dietro quel filo spinato non dovevo camminare sulla strada come un cavallo, finalmente i conoscenti mi guardavano negli occhi e non cercavano di sfuggirmi. Qui mi sento come tutti: non un animale senza diritti, ma una persona umana, anche se infelice….”. A me, rammaricandomi per la morte di Wiesenthal, verrebbe invece da dire (come è già stato detto): “Peccato che non ne ha acchiappati di più!” Ma questi forse li acchiapperà il buon Dio che, come diceva mia nonna:“Né con legni né con bastoni, ma con anni e con stagioni raggiunge tutti”. Non ne sono molto sicuro, ma spero veramente che la storia insegni qualcosa e orienti il nostro futuro!
Giuliano Dell’Eva
Giuliana spara su Wiesenthal/2
In riferimento alla lettera a firma di Emilio Giuliana in data 22 settembre, rileviamo: Simon Wiesenthal ha speso la sua vita a lottare non certo per vendetta, "Occhio per Occhio, dente per dente", ma per assicurare alla giustizia i responsabili della Shoà e perché il mondo non dimentichi. È una cosa sconcertante, che venga dato un giudizio completamente negativo e che ci si dissoci dal cordoglio verso la persona di Simon Wiesenthal. Gerusalemme Ti accolga Simon, uomo giusto fra le Nazioni.
Associazione "Italia-Israele" Sezione di Trento