Si tratta del "Miserere" di Gregorio Allegri, un brano a cappella composto nel 1614 su richiesta di papa Urbano VIII per essere cantato nella Cappella Sistina durante le funzioni della settimana santa, ed in particolare nei giorni di mercoledì e venerdì santi.
Il brano era di una tale ineffabile bellezza che, per evitare che venisse copiato o imitato, ne venne formalmente limitata l’esecuzione in pubblico ai soli due eventi solenni per cui era stato commissionato, e venne altresì proibito a chiunque di effettuare copie o trascrizioni della partitura originale pena la scomunica. Questo “meccanismo di tutela dei diritti” funzionò egregiamente per oltre due secoli: benché infatti di tanto in tanto qualche corte europea annunciasse di avere una presunta copia del Miserere, nessuna di esse mostrava realmente quei caratteri di bellezza e complessità del brano originale che veniva eseguito nella Sistina solo due volte l’anno.
Ci volle nientemeno che Mozart per… infrangere la protezione e copiare il Miserere. Appena dodicenne, giunto col padre a Roma in periodo pasquale nell’ambito di una delle sue tournee per le corti europee, il giovane Amadeus venne portato ad assistere alla funzione solenne del mercoledì santo ed ebbe così modo di ascoltare estasiato l’antico e tutelatissimo brano dell’Allegri. Nel pomeriggio, tornato in albergo, il fanciullo prodigio trascrisse su carta da musica l’intera partitura che aveva mandato a memoria durante l’ascolto della mattina! Non contento di ciò, fece in modo di tornare ad assistere alla funzione del venerdì santo per poter correggere alcune piccole incertezze che gli erano rimaste dal primo ascolto. Qualche tempo dopo il manoscritto venne ceduto allo storico inglese Charles Burney che, una volta tornato a Londra, lo fece pubblicare a stampa. La Chiesa a questo punto cancellò tutti i vincoli di segretezza e acconsentì a considerare il brano, come diremmo noi oggi, “di pubblico dominio”, cosa che ne fece un vero e proprio best-seller religioso per almeno un altro secolo
Consiglio a tutti di ascoltarlo.
Tenete presente che si tratta di un brano del 1600 ( mentre Mozart è del 1700) e che ancora oggi è affascinante.