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  1. #171
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    In Origine Postato da RomagnaRossa
    In parte vero e in parte falso....

    Le grandi industrie Italiane, all'atto della vendita, avevano quasi del tutto perso la loro tenuta sul mercato mondiale e questo (sicuro per ENI) era in gran parte dovuto al fatto che la spinta innovativa impostata dai primi manager (Mattei per fare un nome) erano scomparse verso la fine degli anni 60.

    Faccio due esempi: ENI. L'Italia con ENI e Montedison furono negli anni 50 e primi anni 60 all'avanguardia della chimica. Pochi sanno che la plastica venne inventata proprio in Italia (Moplen della montedison). Di questi brevetti viveva quell'industria e della fortissima riduzione degli stanziamenti in ricerca comincio' a deperire quando ENI e IRI cominciarono ad essere utilizzate come bacini elettorali (ti diro', sono figlio di un dipendente ENI che vide uscire la prima balla di gomma sintetica prodotta in Italia). Queste assunzioni avevano un costo e questo venne riversato sulle spese non immediatamente fruttuose (la ricerca). In seguito poi, gli stessi costi cominciarono anche ad essere riversati sulle ristrutturazioni di processo. Negli anni 80 cominciammo ad essere completamente e insopportabilmente fuori mercato.

    ALFA-ROMEO. Oggi si vedono in giro molte BMW e la stessa casa autombilistica gode di un'ottima salute. Pochi sanno che ad "inventare" le berline sportive fu l'alfa romeo. C'e' un bellissimo articolo "L'Independent" che racconta come il blasone del marchio Alfa Romeo comincio' a decadere proprio quando il mercato comincio' a richiedere in volumi maggiori questi modelli. Cause? L'Alfa-Romeo comincio' ad essere usata come fautore di consensi (vedi Alfasud, ad esempio). I costi di queste operazioni vennero scaricati sui processi costruttivi (metalli di pessima qualita' attaccabilissimi dalla ruggine e "plastiche" interne disperanti...) e il mercato Europeo comincio' ad apprezzare i marchi tedeschi: BMW ma anche la sconosciutissima AUDI. Il mercato Italiano non fu piu' in grado di sopperire alle perdite dell'Alfa che divenne un vero e proprio "bidone" di cui si poteva salvare solo il "blasone" (cosa a cui puntava la Ford).

    Per concludere, se e' vero che le industrie di stato furono per certi periodi dei veri e propri fiori all'occhiello e' anche vero che furono portate quasi tutte sull'orlo della bancarotta.

    Per concludere, io sul finire degli anni 80 ci ho lavorato in una di queste, un grande petrolchimico. Ero uno stagionale di una ditta esterna. Devo dire che ebbi la netta impressione che le cose non potevano stare in piedi ancora a lungo.. c'erano centinaia di dipendenti con la tessera giusta in tasca che non facevano nulla.... ed infatti anche quel petrolchimico venne poi smembrato.... ma qualcosa almeno adesso si salva..
    Mi ricordo benissimo quando mio padre portò da Ravenna un pezzo di gomma sintetica (para?) che si produceva al'ANIC se non ricordo male.961 o giù di lì...

    Non ci siamo capiti RR, non voglio assolutamente giustificare il lassismo, e mi sembra di essere stato abbastanza chiaro su questo punto.
    Quello che non giustifico è l'avere distrutto tutto, il buono e il cattivo senza preoccuparsi del futuro della nazione.
    Dove finiranno le tue conoscenze lavorative che hai maturato lavorando anche per quelle aziende?
    Hai avuto la possibilità di trasmetterle a qualcuno?

    Questo è il punto, centinaia di migliaia di persone dotate e capaci che moriranno con il loro "sapere" senza aver avuto la possibilità di trasmeterlo alle nuove generazioni.

    Centinaia di migliaia di giovani scolarizzati che ripartono da zero...

    Nel mio lavoro...ingegneria povera, elementare e scolastica, insomma, ci dobbiamo rivolgere ai tailandesi o ai taiwanesi per riuscire a concludere un progetto, perché?

    Perché abbiamo messo dei ragazzi davanti al PC senza un minimo di esperienza, quell'esperienza che trasmettevano i vecchi marpioni che si erano fatti le ossa lavorando per la SNAM o per l'ANIC o per l'ITALSIDER...

    Il lato economico di quelle aziende poteva essere rivisto e magari gestito alla maniera del privato, il profitto visto come una risorsa da reinvestire nella ricerca e magari inventarsi altri "Movil" o "Terital"...

  2. #172
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    In Origine Postato da T34
    Certo, erano proprio gli anni del CAF e della Milano da bere...
    Su Gardini e Cagliari:
    Due manager di qualità, maneggioni ma capaci, (Cagliari l'ho conosciuto personalmente quando era socio di una piccola società d'ingegneria milanese) finiti in malo modo.

    Sono stati suicidati?
    Si sono suicidati?

    [...]
    Cagliari si è suicidato come si è suicidato Gardini; questo ci è dato conoscere.
    Restano due cose, dei loro casi giudiziari: certezze e rammarichi.
    Le certezze delle prove del sistema corruttivo del quale erano parte INTEGRANTE ed i rammarichi per ciò che non hanno avuto tempo di rivelare.

    Ma i rimmarichi non sono di "tutti"...

  3. #173
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    In Origine Postato da MrBojangles
    Cagliari si è suicidato come si è suicidato Gardini; questo ci è dato conoscere.
    Restano due cose, dei loro casi giudiziari: certezze e rammarichi.
    Le certezze delle prove del sistema corruttivo del quale erano parte INTEGRANTE ed i rammarichi per ciò che non hanno avuto tempo di rivelare.

    Ma i rimmarichi non sono di "tutti"...
    la mia su Gardini era una banale dietrologia complottarda secondo la quale Gardini e' vivo, con il volto cambiato da una chirurgia plastica. Vivrebbe ai caraibi nn so dove e con parte della sua famiglia.
    Secondo queste voci il cadavere veniva da chissa' dove ed e' stato messo li' per offrire una via di uscita a Gardini affinche' non parlasse. Cagliari invece pare sia stato ucciso, sempre secondo queste voci complottarde che io riporto per puro spirito di curiosita', non avendo nessuna prova in mano di quello che dico...
    si tratta di mere supposizioni....

  4. #174
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    ma allora con dei manager cosi che
    bisogno c'e'di privatizzare?

  5. #175
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    In Origine Postato da estewald
    la mia su Gardini era una banale dietrologia complottarda secondo la quale Gardini e' vivo, con il volto cambiato da una chirurgia plastica. Vivrebbe ai caraibi nn so dove e con parte della sua famiglia.
    Secondo queste voci il cadavere veniva da chissa' dove ed e' stato messo li' per offrire una via di uscita a Gardini affinche' non parlasse. Cagliari invece pare sia stato ucciso, sempre secondo queste voci complottarde che io riporto per puro spirito di curiosita', non avendo nessuna prova in mano di quello che dico...
    si tratta di mere supposizioni....
    Lo si dice anche di Elvis Presley e di JFK.
    Sull'ipotesi Gardini non mi pronuncio; roba da "Spectre".
    Su Cagliari, mi riesce un po' difficile pensare che, nottetempo, si siano intrufolati a San Vittore ALMENO due persone per immobilizzarlo e infilargli un sacchetto di plastica in testa.

  6. #176
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    In Origine Postato da turbolenza
    ma allora con dei manager cosi che
    bisogno c'e'di privatizzare?

    Amici degli amici? o cambio della guardia? Boh....


    Gentili telespettatori,

    venerdi 1 ottobre alle ore 21.00 circa su RAI 3 andra' in onda
    "PRIVATIZZAZIONI" di STEFANIA RIMINI.

    La puntata sara' preceduta da un monologo di venti minuti di teatro
    inchiesta dal titolo "CHICAGO BOYS" di RENATO SARTI interpretato da BEBO
    STORTI.

    Al termine della puntata, una Good News.

    Sintesi della puntata

    Chi sta incassando la rendita delle liberalizzazioni e delle
    privatizzazioni dei servizi pubblici?
    Sono i nuovi padroni, che hanno rilevato le spoglie dello Stato
    imprenditore oppure sono gli utenti, ai quali erano stati prospettati
    servizi più efficienti e tariffe più basse?
    Sono i manager degli ex monopoli, con le loro ricche stock options, oppure
    le casse del Tesoro, ansioso di ridurre il debito pubblico?
    L'Enel è stato in parte privatizzato e nello stesso tempo il mercato è
    stato aperto alla concorrenza: quindi tariffe minori e servizi migliori.
    Invece in Italia continuiamo a pagare la bolletta elettrica più cara
    d'Europa.
    Il fatto è che da 15 anni ci stanno prelevando il 7% su ogni singola
    bolletta per incentivare la produzione di energia rinnovabile e che invece
    è finito in buona parte nelle tasche dei petrolieri, come per esempio
    Moratti, il patron dell'Inter. Ma anche il Tesoro, in quanto azionista di
    maggioranza dell'Enel e dell'Eni, ha interesse che le bollette non
    scendano perché ogni volta che accendiamo la luce o il riscaldamento
    finanziamo la riduzione del debito pubblico. Anche nel caso delle
    Autostrade l'utente viene tosato come una pecora, a vantaggio del gruppo
    Benetton, che si è comprato la società Autostrade quando è stata
    privatizzata dall'Iri nel '99. Da allora i Benetton stanno facendo
    rilevanti extraprofitti, ma non hanno accettato che si faccia un
    aggiustamento delle tariffe, mentre l'organo che dovrebbe difendere gli
    utenti, cioè l'Anas, ha regalato ai privati della società Autostrade 5
    milioni di euro dei contribuenti per promuovere l'uso del Telepass. Nelle
    telecomunicazioni, lo Stato è uscito da Telecom Italia nel '97. Nel '98
    è arrivata la liberalizzazione, cioè gli utenti possono scegliere di
    telefonare anche con altre compagnie telefoniche. Tre su dieci hanno
    lasciato Telecom ma anche se cambi compagnia, direttamente o
    indirettamente devi continuare a pagare il canone. Intanto la Telecom si
    ritrova con un debito di 30 miliardi di euro perché nei ribaltoni della
    privatizzazione i suoi padroni hanno scaricato su di lei i debiti fatti
    per acquisirla, mentre il flusso delle nostre bollette è servito per
    ripagare le banche.

  7. #177
    Hanno assassinato Calipari
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    In Origine Postato da T34
    Amici degli amici? o cambio della guardia? Boh....


    Gentili telespettatori,

    venerdi 1 ottobre alle ore 21.00 circa su RAI 3 andra' in onda
    "PRIVATIZZAZIONI" di STEFANIA RIMINI.

    La puntata sara' preceduta da un monologo di venti minuti di teatro
    inchiesta dal titolo "CHICAGO BOYS" di RENATO SARTI interpretato da BEBO
    STORTI.

    Al termine della puntata, una Good News.

    Sintesi della puntata

    Chi sta incassando la rendita delle liberalizzazioni e delle
    privatizzazioni dei servizi pubblici?
    Sono i nuovi padroni, che hanno rilevato le spoglie dello Stato
    imprenditore oppure sono gli utenti, ai quali erano stati prospettati
    servizi più efficienti e tariffe più basse?
    Sono i manager degli ex monopoli, con le loro ricche stock options, oppure
    le casse del Tesoro, ansioso di ridurre il debito pubblico?
    L'Enel è stato in parte privatizzato e nello stesso tempo il mercato è
    stato aperto alla concorrenza: quindi tariffe minori e servizi migliori.
    Invece in Italia continuiamo a pagare la bolletta elettrica più cara
    d'Europa.
    Il fatto è che da 15 anni ci stanno prelevando il 7% su ogni singola
    bolletta per incentivare la produzione di energia rinnovabile e che invece
    è finito in buona parte nelle tasche dei petrolieri, come per esempio
    Moratti, il patron dell'Inter. Ma anche il Tesoro, in quanto azionista di
    maggioranza dell'Enel e dell'Eni, ha interesse che le bollette non
    scendano perché ogni volta che accendiamo la luce o il riscaldamento
    finanziamo la riduzione del debito pubblico. Anche nel caso delle
    Autostrade l'utente viene tosato come una pecora, a vantaggio del gruppo
    Benetton, che si è comprato la società Autostrade quando è stata
    privatizzata dall'Iri nel '99. Da allora i Benetton stanno facendo
    rilevanti extraprofitti, ma non hanno accettato che si faccia un
    aggiustamento delle tariffe, mentre l'organo che dovrebbe difendere gli
    utenti, cioè l'Anas, ha regalato ai privati della società Autostrade 5
    milioni di euro dei contribuenti per promuovere l'uso del Telepass. Nelle
    telecomunicazioni, lo Stato è uscito da Telecom Italia nel '97. Nel '98
    è arrivata la liberalizzazione, cioè gli utenti possono scegliere di
    telefonare anche con altre compagnie telefoniche. Tre su dieci hanno
    lasciato Telecom ma anche se cambi compagnia, direttamente o
    indirettamente devi continuare a pagare il canone. Intanto la Telecom si
    ritrova con un debito di 30 miliardi di euro perché nei ribaltoni della
    privatizzazione i suoi padroni hanno scaricato su di lei i debiti fatti
    per acquisirla, mentre il flusso delle nostre bollette è servito per
    ripagare le banche.
    finalmente vedremo a chi Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi, Amato e D'Alema hanno venduto pezzi dello stato.

  8. #178
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    In Origine Postato da yurj
    finalmente vedremo a chi Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi, Amato e D'Alema hanno venduto pezzi dello stato.
    Penso che sia roba vecchia di un'anno Yurj....è solo una coincidenza che ne parliamo oggi alla vigilia del 1 di Ottobre.

 

 
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