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  1. #21
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Un grave attentato all'ambiente

    In Origine Postato da Luca_liberale
    Guarda che l'incidente di Trecate lo avevo già citato io......questo tipo di incidente ora è quasi impossibile che possa ripetersi.

    Altro problema connesso all'estrazione petrolifera è quello delle influenze sul clima.
    QUESTA POI E', lasciatelo dire, UNA CAZZATA.....
    Il clima, qualcuno dice, è influenzato dalla combustione degli idrocarburi.
    Questa è la teoria del GLOBAL WARMING a cui, IO NON CREDO (ma questo è un altro discorso).
    AL LIMITE è bruciando il petrolio che si inquina, non certo estraendolo....e non è solo un sofisma.

    Se il petrolio si estrae in Sicilia secondo te dove lo raffinano? Alllora l'inquinamento aumenta.
    Comunque per le BUONE ragioni sopradette (devastazione ambientale) l'estrazione del petrolio non la vogliono, non porta ricchezza, porta solo danni.
    E comunque questa E' una zona ad altissimo rischio sismiico, quindi il rischio di inquinamento di terreni e falde esiste.

  2. #22
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Un grave attentato all'ambiente

    In Origine Postato da nin.kin
    Se il petrolio si estrae in Sicilia secondo te dove lo raffinano? Alllora l'inquinamento aumenta.
    Comunque per le BUONE ragioni sopradette (devastazione ambientale) l'estrazione del petrolio non la vogliono, non porta ricchezza, porta solo danni.
    E comunque questa E' una zona ad altissimo rischio sismiico, quindi il rischio di inquinamento di terreni e falde esiste.
    Che non vogliano i pozzi posso anche capirlo....ma che non mi si venga a dire che è per l'inquinamento....

  3. #23
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Un grave attentato all'ambiente

    [QUOTE]In Origine Postato da Luca_liberale
    [B]Che non vogliano i pozzi posso anche capirlo....

    Appunto!

    http://img63.imageshack.us/img63/83/...inistra8ju.jpg[/IMG]

  4. #24
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Un grave attentato all'ambiente



    Perchè non si ripeta l'obbrobrio degli anni '50

    Niente pozzi in Sicilia!

    E, anche, via gli americani!

  5. #25
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Un grave attentato all'ambiente

    In Origine Postato da nin.kin


    Perchè non si ripeta l'obbrobrio degli anni '50

    Niente pozzi in Sicilia!

    E, anche, via gli americani!
    Guarda che quelli sullo sfondo non sono pozzi.....sono ciminiere

  6. #26
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Un grave attentato all'ambiente

    In Origine Postato da Luca_liberale
    Guarda che quelli sullo sfondo non sono pozzi.....sono ciminiere
    Lo sa anche quello che mena il gesso, infatti le foto si intitolano ciminiere a destra e ciminiere a sinistra. Sono gli impianti del Petrolchimico. Il resto di Megara Hyblaea è SOTTO gli impianti.

    Il concetto è: hanno fatto questo obbrobrio negli anni '50, non lo devono ripetere adesso, tra l'altro in un'area molto più vasta e pienissima di beni culturali, molto più di tutti quelli che ci sono nel Nordamerica, States e Canada.

    Qui il petrolio, tolto la Compagnia petrolifera e i politici che ha comperato, non arricchisce nessuno. Se no perchè avrebbero fatto tutto di nascosto e con il trucco?
    Anche le royalties sono una miseria in confronto all'enormità del danno, tanto è vero che tutti i sindaci meno uno sono assolutamente contrari, e più contrari ancora i cittadini. La ricchezza di questi luoghi è un'altra.

  7. #27
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Un grave attentato all'ambien

    Da PANORAMA
    VAL DI NOTO - L'UNESCO PREOCCUPATA PER LE TRIVELLAZIONI
    Patrimonio dell'umanità ma pieno di buchi
    di Antonio Rossitto
    27/9/2005

    Il via libera a una società texana per la ricerca di gas e petrolio nella terra del barocco scatena polemiche. Mentre l'ente Onu chiede lumi al governo, la giunta isolana vuole tornare indietro.
    L'ennesimo guazzabuglio in Sicilia è un intrigo pirandelliano fatto di ori barocchi e oro nero, multinazionali e assessori, decreti firmati e affossati.
    Il pasticciaccio si consuma tra le campagne del Val di Noto, dove due mesi fa una società texana ha cominciato a trivellare, e il parlamentino di Palermo, in cui si legifera e si revoca. Questa volta però la situazione si è ingarbugliata parecchio. E perfino l'Unesco vuole vederci chiaro.
    Perché nella vasta area data in concessione per la ricerca di petrolio e gas alla Panther resources ci sono Caltagirone, Ragusa, Noto e Modica, famose nel mondo per i loro capolavori barocchi.
    Per questo l'Unesco nel 2002 ha inserito le 4 città (in totale sono 8) nella prestigiosissima World heritage list, tra i beni patrimonio mondiale dell'umanità.
    L'accostamento tra petrolio e tesori non piace per niente a Ray Bondin, segretario generale dell'Icomos, l'ente che per conto dell'Unesco valuta e monitora i siti inseriti nella lista. Questo cinquantenne di origine maltese è l'uomo che ha detto sì e poi seguito e portato avanti la condidatura del Val di Noto. «L'Unesco sta raccogliendo tutte le informazioni sulle trivellazioni. E presto si pronuncerà ufficialmente» dichiara a Panorama. «La situazione ci preoccupa, anche perché tanti cittadini ci hanno scritto allarmati. È una cosa da prendere molto sul serio».
    Concretamente potrebbe accadere questo: «Noi prepariamo ogni anno un elenco di siti in pericolo, atto che precede la cancellazione del bene. E c'è il pericolo che il Val di Noto finisca in quella lista» sostiene Bondin. Le trivellazioni sono però lontane chilometri dalle città, in aree non sottoposte a vincolo... «Il problema non è se la perforazione viene fatta vicino alla chiesa» chiarisce Bondin. «Il punto è l'immagine di ritorno al passato che dà la Sicilia».
    Il passato sono le raffinerie che hanno sfregiato la costa siracusana: i petrolchimici che sputano veleni a Priolo e Augusta, che hanno portato fra la popolazione un forte aumento di tumori e malformazioni infantili. Sono quelli che Francesco Bandarin, direttore del Centro del patrimonio mondiale dell'Unesco, chiama «danni indiretti su un bene del patrimonio mondiale». Bandarin resta cauto, ma sottolinea: «Ho chiesto ufficialmente informazioni al governo italiano».
    Il tema è diventato uno dei più dibattuti e controversi della politica isolana. Riconosciuto Don Chisciotte della Valle, colui che impersonifica la battaglia dell'uomo contro la trivella è il siracusano Fabio Granata, di An, assessore al Turismo della Regione Siciliana. Sostiene che il riconoscimento Unesco ha fatto cambiare il vento: «Siamo l'area con più beni inseriti nel patrimonio dell'umanità. Nei primi 9 mesi dell'anno abbiamo avuto il 20 per cento di turisti in più. Questa zona ha scelto ormai un modello di sviluppo diverso, fatto di turismo, artigianato ed enologia. Il petrolio noi l'abbiamo già, ma in superficie. Quello dobbiamo sfruttare».
    C'è un problemino: la maggioranza dei deputati regionali la pensa diversamente. L'antefatto è il decreto firmato nel marzo 2004 da Marina Noè, ex assessore all'Industria dell'Udc, lo stesso partito del presidente Totò Cuffaro. Concede alla Panther il permesso di cercare gas e petrolio per 6 anni in mezza Sicilia. Ma quando la società texana cala nell'isola armata di trivelle e geologi cominciano a suonare gli allarmi degli ambientalisti.
    Lo scorso agosto la giunta tenta di riparare con un emendamento che vieta le perforazioni nei siti Unesco. Ma sinistra e Fi si saldano e la maggioranza va sotto. Alessandro Pagano, assessore forzista ai Beni Culturali, spiega perché: «È una questione ideologica, non ci sono rischi. E poi mica siamo dei quaquaraquà: che credibilità può avere una regione che prima dà una concessione e poi la revoca?».
    Una parola decisiva arriva da Cuffaro, che a Panorama anticipa: «Riporteremo in aula la norma, se serve ricorrendo anche al voto di fiducia. E nel territorio di Ragusa il sindaco dovrà ritirare le concessioni». E la Panther? Ha un contratto con la Regione che prevede investimenti di 43 milioni di euro, la maggior parte da spendere proprio a Ragusa, dove la società ha trovato due pozzi a una decina di chilometri dalla città.
    Cuffaro non si scompone: «Se occorre, affronteremo anche il contenzioso legale con la società. Nei siti Unesco non ci saranno più perforazioni. Parola mia». I texani intanto trivellano. James Smithermann III, amministratore delegato della Panther Eureka, società fondata per le ricerche in Italia, spiega che i loro programmi «dipenderanno dall'atmosfera politica». E fa notare: «L'Eni ha trovato un giacimento di petrolio nella nostra stessa zona e Noto produce gas da tre anni. Però non ha mai avuto alcun attacco. Mi sembra che ci sia un'evidente disparità di trattamento».
    La Panther cercherà veramente solo gas? Smithermann resta sul vago: «Non crediamo che ci siano giacimenti petroliferi in quest'area. E poi stiamo scavando in buchi da cui in passato non è uscito greggio, ma gas. Che senso avrebbe?». Fatto sta che la maggior parte dei sindaci delle città siciliane in cui la multinazionale può cercare idrocarburi prepara barricate.
    Tonino Solarino, sindaco di Ragusa della Margherita, le autorizzazioni però le ha date: «C'era un decreto regionale da attuare e io ho rispettato le leggi. E si tratta di ricerca, non di costruire raffinerie».
    Fortificazioni altissime costruisce invece Piero Torchi, dell'Udc, che guida il Comune di Modica: «Ci vogliono far credere che se trovano il petrolio dicono "no grazie, non ci interessa". Ma per favore... È quello il loro obiettivo. Sono pronto a schierare i vigili davanti ai pozzi».
    Dei texani non si fida: «Li ho tempestati di comunicazioni ma nessuno ci ha mai spiegato niente. Un atteggiamento da neocolonialisti che regalano perline agli indigeni». Per la cronaca, le perline valgono 100 mila euro a pozzo, più il 7 per cento di royalty da dividere fra comune e regione. Ma l'impressione è che fra yankee e indiani, veri o presunti, la battaglia sia solo cominciata.

    DECRETI E FRANCHI TIRATORI
    Nel marzo 2004
    un decreto dell'assessore all'Industria della Regione Siciliana autorizza per 6 anni la ricerca di idrocarburi alla Panther, compagnia petrolifera texana. L'area si trova tra le province di Catania, Siracusa e Ragusa. Comprende 16 comuni, di cui quattro (Noto, Modica, Ragusa, Caltagirone) inseriti nel 2002 dall'Unesco tra i beni patrimonio mondiale dell'umanità.
    I sindaci dei comuni siciliani si schierano contro le trivellazioni. Unica eccezione, il primo cittadino di Ragusa, Tonino Solarino, della Margherita, che concede la autorizzazioni. A giugno del 2005 le trivelle della Panther oil cominciano a scavare.
    Nel luglio 2005
    la Regione Siciliana tenta di fare marcia indietro sulle concessioni, ma l'emendamento che impedirebbe le trivellazioni nei siti Unesco viene bocciato in aula con il voto segreto.

  8. #28
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Un grave attentato all'am

    Dalla scarsezza di risposte su questo argomento ho capito che molti pensano: con l'attuale prezzo della benzina chi se ne frega della Sicilia.
    A differenza del metano il petrolio che c'è in Sicilia è scarso e soprattutto scadente, ed è per questo che l'ENI aveva abbandonato le ricerche.
    Il prezzo del petrolio continuerà a salire INESORABILMENTE sostanzialmente perchè è stato già raggiunto il picco di Hubbert. Il che vuol dire che da ora in poi l'estrazione renderà di meno e costerà di più. Naturalmente le compagnie petrolifere continuano a raschiare il fondo del barile, perchè loro ci guadagnano sempre, visto che lo rivendono comunque.
    La percentuale di energia in più che si potrebbe ottenere dal petrolio siciliano, ammesso che ..., la si potrebbe ottenere dal solare. Ma visto che hanno tagliato i fondi a Rubbia, che se ne è andato in Spagna, vuol dire che in Italia impera solo la mafia dei petrolieri.
    Invito quindi quanti pensavano come sopra a rimeditare la questione.

    PS Per chi usa Emule: è stato messo su emule e si può scaricare il servizio Nero di Sicilia. che è stato mandato in onda su La7 lunedì 26 Settembre nella trasmissione Effetto Reale

  9. #29
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Un grave attentato all'am

    In Origine Postato da nin.kin
    Dalla scarsezza di risposte su questo argomento ho capito che molti pensano: con l'attuale prezzo della benzina chi se ne frega della Sicilia.
    A differenza del metano il petrolio che c'è in Sicilia è scarso e soprattutto scadente, ed è per questo che l'ENI aveva abbandonato le ricerche.
    Il prezzo del petrolio continuerà a salire INESORABILMENTE sostanzialmente perchè è stato già raggiunto il picco di Hubbert. Il che vuol dire che da ora in poi l'estrazione renderà di meno e costerà di più. Naturalmente le compagnie petrolifere continuano a raschiare il fondo del barile, perchè loro ci guadagnano sempre, visto che lo rivendono comunque.
    La percentuale di energia in più che si potrebbe ottenere dal petrolio siciliano, ammesso che ..., la si potrebbe ottenere dal solare. Ma visto che hanno tagliato i fondi a Rubbia, che se ne è andato in Spagna, vuol dire che in Italia impera solo la mafia dei petrolieri.
    Invito quindi quanti pensavano come sopra a rimeditare la questione.

    PS Per chi usa Emule: è stato messo su emule e si può scaricare il servizio Nero di Sicilia. che è stato mandato in onda su La7 lunedì 26 Settembre nella trasmissione Effetto Reale
    è stato già raggiunto il picco di Hubbert

    QUESTA E' UNA NOTIZIA.....a te chi l'ha data???

    Io non sarei così perentorio nell'esprimere certi giudizi....ci andrei un po' più cauto....

  10. #30
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Un grave attentat

    In Origine Postato da Luca_liberale
    è stato già raggiunto il picco di Hubbert

    QUESTA E' UNA NOTIZIA.....a te chi l'ha data???

    Io non sarei così perentorio nell'esprimere certi giudizi....ci andrei un po' più cauto....

    Gente del settore.
    Del resto la Panther Resources, si è specializzata in ricerche e prospezioni di siti gia' sfruttati. Il che è esattamente lo scenario del picco.

 

 
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