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  1. #11
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    sulla giustizia concordo dal primo all ultimo punto
    sull articolo 18 non concordo.
    ma son contro il reintegro obbligatorio.
    o indennizzo o reintegro.
    scelga il dipendente.


    su sanità e pensioni non discuto nemmeno
    qui si da di macete
    proposte inaccettabili.
    anche se sulle pensioni responsabilmente qualche soluzione andra trovata.

  2. #12
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    In origine postato da danny78
    Mastella e Diliberto, tanto vituperati dai liberalsocialisti.. queste riforme liberiste e pericolose non le chiederanno mai.
    soprattutto, se ci fai caso, hai elencato dei punti della "azione di governo" del Nano pelato

    Come direbbe Battiato: "Povera Patria"

  3. #13
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    scartabellando nel sito dei Radicali veri (cioè quielli di sinistra, www.radicalidisinistra.it ) ho trovato un articolo, davvero molto molto molto bello di quello che oggi è l'attuale Tesoriere dei Radicali di sinistra, lo scrittore Fabio Galluccio


    » E la Bonino scopre il fascino della divisa. Gandhi non tira, meglio Bush

    . di Fabio Galluccio


    Ho lasciato i radicali (non le idee radicali) alla XXIV assemblea del partito nel gennaio '88 a Bologna, quando intuivo che il partito radicale stava avvitandosi verso personalismi che poco avevano a che fare con la vita democratica. Personalismi che di lì a poco, avrebbero dato vita alle liste Pannella, piuttosto che nella lista Bonino, mettendo in soffitta gli ideali radicali e il suo simbolo. Quell'anno, in quel congresso, come consigliere federale dimissionario per termini statutari , sarei voluto intervenire, cosa che non ho fatto. Tra le vecchie carte, ho ritrovato frasi del mio piccolo discorso: "Vivere la politica in senso gobettiano, cioè al di fuori della politica intesa come congrega, però convinto che la cultura e la società staccata dalla vita politica di un Paese, si riduce a mera esercitazione estetica. Gobettianamente abbiamo il dovere come cives di riappropriarci culturalmente, moralmente, intellettualmente della politica incidendo sul rinnovamento dei partiti. Perché senza questi e senza la partecipazione dei cittadini non c'è democrazia". Ma quel congresso, mi è anche ritornato alla memoria quando l'altra sera in un TG della Rai, la Bonino, ha affermato che auspica sempre maggiori soldati in Iraq. Ho spento il televisore indignato e ho visto crollare a pezzi quel gran manifesto di Gandhi, l'apostolo della pace e della non violenza, che campeggiava nei manifesti di quell'anno e di quell'assemblea radicale. Un ulteriore passo verso la cancellazione di ogni traccia di radicalismo dal partito, che ormai è soltanto la voce di due, tre deputati che vengono eletti. Purtroppo il non avere più radici e riferimenti culturali e nessun ideale e la mera ricerca del consenso sono i grandi mali di questi anni nella nostra società. I radicali rinacquero nel dopoguerra, nel dicembre '55 da una scissione del partito liberale a sinistra , contro la sottomissione del PLI alla DC, ma soprattutto contro " i padroni del vapore", contro i favori accordati a consorzi e gruppi monopolistici o oligopolistici, che offendevano e danneggiavano i cittadini e il pluralismo. Proprio quello che ha realizzato il cavaliere e hanno attuato politicamente Forza Italia e gli alleati della destra e che ha visto convergere le simpatie del gruppo radicale, tanto che la Bonino fu nominata dal primo governo Berlusconi Commissario Europeo. Il partito radicale nacque per uno Stato laico e di diritto (dove sono andate a finire le battaglie radicali per i diritti civili? perché si applaude nella assemblea radicale di questi giorni tanto Casini che di laico ha molto poco?), in grado di garantire l'uguaglianza tra tutti i cittadini e di eliminare i forti dislivelli sociali ( e non battersi come fa la lista Bonino per un liberismo sfrenato e per le leggi pro-cavaliere). Non capiamo più cosa vogliono oggi i sostenitori della lista Bonino, se non quello di aver dimenticato di essere radicali e laici.

  4. #14
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    sempre in merito di articoli interessanti da www.radicalidisinistra.it
    sempre per capire chi e dove sono i "radicali", chi e dove sono i "pannelliani". Un articolo del segretario dei radicali di sinistra


    » Il cammino dei popoli: la marcia dei migranti, può e deve essere anche la nostra, quella verso un Paese civile.

    . di Fabrizio Cianci



    Sfruttati, emarginati e poi insaccati come merci o gettati via come rifiuti, sempre e comunque nella speranza, per la speranza, di poter vivere quella vita migliore da sempre negata. In un'Italia troppo distratta dalle olimpiadi, dal calcio, dal mare, torna ad irrompere il tema immigrazione. Amor Knis Ben Mansour, tunisino, è morto nascosto nel bagagliaio dell'auto della fidanzata a bordo di quel traghetto della speranza che avrebbe permesso ai due ragazzi di vivere insieme dopo anni di fidanzamento. Era l'unico modo: la Bossi - Fini consente di importare braccia, non persone, non c'è posto per i sentimenti, ma, al massimo, un posto in catena di montaggio e per la raccolta dei pomodori. In Umbria, un ragazzo marocchino cade da una impalcatura e il suo datore di lavoro, credendo che fosse morto, anziché soccorrerlo, aiutato da un suo operaio, lo ha trasportato e scaricato in aperta campagna. Ma si tratta solo di fatti di cronaca per i media italiani, il fatto politico è il viaggio di Berlusconi, corso da Gheddafi a sincerarsi che la cortina di ferro tra nord e sud del Mediterraneo tenga, e anzi, venga potenziata, perché i ghetti della metropoli globale restino ben separati dai quartieri alti.
    Non una parola di condanna s'è levata dal "mondo della politica", nemmeno da quei settori che pure hanno sempre trovato così vantaggioso utilizzare gli immigrati per portare avanti la propria visione paralizzante e ideologica di società. Anzi, davvero provvidenziali sono apparse le dichiarazioni del Presidente della CGIL edili dell'Umbria, Graziano Massoli, il quale, condannando quanto successo al ragazzo marocchino, ha sottolineato che l'accaduto è "lontano dalle tradizioni di civiltà dei lavoratori umbri e dalla cultura della regione (ANSA)": il datore di lavoro e l'operaio compiacente sono infatti siciliani. Insomma c'è sempre un Nord e un Sud in tutto, anche nel sindacato "di sinistra".
    Il cammino dei popoli: la marcia dei migranti, può e deve essere anche la nostra, quella verso un Paese civile. Nessuna emergenza immigrazione dovrebbe farci smarrire il senso di giustizia e, ancor prima, di umanità.
    Senza che ce ne accorgessimo e senza che nessun partito o giornale ce lo dicesse, sono ritornati i campi di concentramento: sono i lager (li chiamano campi d'accoglienza) in cui sono rinchiusi migliaia di clandestini, tenuti come animali recintati, dormono in baracche di lamiera, gestiti da organizzazioni ecclesiastiche che elargiscono la loro misericordia, pagata a caro prezzo con i soldi pubblici. Lo stesso sistema perverso con cui si sfruttano i tossicodipendenti e i senza casa è stato esteso anche ai clandestini.
    La povertà è sempre utile all'arricchimento altrui, per questo esiste un Nord e un Sud, per questo esistono delle persone uccise da quella stessa fame di cibo e di vita, che avremmo avuto ciascuno di noi, se solo avessimo avuto la "colpa" di nascere in quello che politically correct amiamo chiamare terzo mondo. Quella colpa che abbiamo ogni volta che ci giriamo dall'altra parte.

    fabrizio.cianci@radicalidisinistra.it

  5. #15
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    In origine postato da alessio_rs
    Rimane, ovviamente, l'impegno a favore delle grandi campagne di libertà e laicità, ma non basta a far dimenticare a gente come me le delusioni e le incazzature degli ultimi dieci anni.

    Ciao,
    Alessio

    http://www.radicalidisinistra.it [/B]
    davvero?
    I pannelliani sono laici in piazza e clericali nel chiuso delle istituzioni
    leggi/leggete qui

    l'assalto conservatore della scuola pubblica

    Buono scuola anche in Piemonte: approvazione con il voltafaccia di Margherita e pannelliani. Il provvedimento assegna il 62% dei fondi al 5% degli studenti.


    Privilegiare la scuola privata a scapito di quella pubblica, questo sembra il leitmotiv dell'ennesimo provvedimento sui buoni scuola approvato dal Consiglio della Regione Piemonte. La legge delega alla Giunta regionale non indica i criteri con cui saranno distribuiti i fondi, ma attribuisce18 dei 29 milioni di euro dei fondi regionali per la scuola privata: ben 18 milioni di euro, andranno a circa il 5% della popolazione studentesca piemontese. All’intera scuola pubblica piemontese, alla quale si rivolge il 95% degli studenti, sarà finanziata con soli 11 milioni di euro.
    Una legge, insomma, fatta su misura per le succursali scolastiche della Chiesa cattolica e le famiglie molto abbienti che già si rivolgono alle private per l'istruzione dei figli, lo dimostra l’ordine del giorno collegato che prevede la fascia di reddito massima in oltre 61 mila euro nel caso di una famiglia composta da 3 persone, con la possibilità di arrivare fino a circa 200 milioni di vecchie lire per una famiglia con 3 figli.
    L'unico impegno rivolto al potenziamento del diritto allo studio, quello sui trasporti per gli studenti delle pubbliche superiori, affermato tanto solennemente in aula dalla maggioranza, non è stato nemeno messo all'ordine del giorno.
    Questa legge, così sfacciatamente iniqua e classista, che restringe ulteriormente il profilo laico del nostro sistema formativo, ha ottenuto i voti -scontati- della maggioranza di destra, della Margherita e dei consiglieri pannelliani. Per questi ultimi, evidentemente, la laicità è un tema tanto sbandierato in campagna elettorale, quanto dimenticato nei palazzi del Potere. Un atteggiamento che si era già proposto in Lombardia per la legge regionale che finanzia strutture e associazioni religiose: anche in quel caso, i radicalpannelliani accorsero in soccorso della destra.

  6. #16
    Bianca Zucchero
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    Eh si, c'hanno 'sto "difettuccio" liberista privatizzatorio. Su questo non andiamo proprio d'accordo...
    Questo è uno dei motivi per cui, pur invitata a tesserarmi e poter votare al prossimo congresso di Rimini (o Riccione?) non l'ho fatto...

  7. #17
    Bianca Zucchero
    Ospite

    Predefinito A Petruccioli non risulta...

    Allarmatissimo il povero Prodi per l'inciucio Berlusconi/diesse sul consiglio spartitorio della RAI. Ha denunciatoil forte squilibrio a suo danno dell'informazione RAI e a favore di Berlusconi e non pare certo che i partiti della coalizione l'abbiano sostenuto molto in questa denuncia. Del resto il presidente diessino gli ha risposto che questo squilibrio non gli risulta...
    Invece rispetto all'episodio che avrebbe denunciato identico squilibrio di Mediaset da parte della signora Flavia Prodi e che a seguito di questa denunciaProdi abbia "annuito", Mentana ha fornito questa ineffabile risposta che denota la totale referenzialità dell'informazione sia para pubblica che privata al potere politico. La signora Prodi può esprimere tutte le opinioni che vuole non mi pare che il marito abbia fatto altrettanto. Se e quando lo farà gli risponderò.
    Chissà se il diritto del signor Rossi ad una informazione libera avrebbe meritato identica promessa di replica da parte sua?
    Ne dubito...

  8. #18
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    In origine postato da Bianca Zucchero
    Eh si, c'hanno 'sto "difettuccio" liberista privatizzatorio. Su questo non andiamo proprio d'accordo...
    Questo è uno dei motivi per cui, pur invitata a tesserarmi e poter votare al prossimo congresso di Rimini (o Riccione?) non l'ho fatto...
    direi, in generale, hanno il difetto di mettersi delle casacche temporanee, a seconda di dove tira il vento
    Hai letto l'articolo sui buoni scuola in Piemonta? A poroposito della laicità dei pannelloti

  9. #19
    Hanno assassinato Calipari
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    In origine postato da danny78
    Mastella e Diliberto, tanto vituperati dai liberalsocialisti.. queste riforme liberiste e pericolose non le chiederanno mai.
    Alcune proposte sono discutibili, altre (pensioni, art 18 & C.) neanche col binocolo.

    notare come vogliono abolire il sostituto di imposta, invece di far pagare le tasse anche ai padroni...

  10. #20
    Hanno assassinato Calipari
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    In origine postato da alemaggia

    o indennizzo o reintegro.
    scelga il dipendente.
    Il che equivale a cancellare l'art 18, che tutela il lavoratore anche dal fatto di esser "comprato" dal padrone.

    Ricordati che il socialismo si basa sul principio che i mezzi di produzione sono beni sociali, l'art 18 è una di quelle pochissime norme che partono da questo presupposto

 

 
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